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I tesori romantici di Christie’s

[wzslider]Tornano le grandi aste di gioielli. Christie’s il 16 aprile a New York porta in vendita 250 gioielli in due sessioni d’asta nella saleroom del Rockefeller Center. L’asta comprende una vasta gamma di gioielli, perle rare, gemme preziose. Un tesoro che porta le firme dalle maison top, come Suzanne Belperron, René Boivin, Bulgari, Cartier, Tiffany, VanCleef & Arpels, David Webb, Harry Winston. L’obiettivo è arrivare a 50 milioni. Secondo Rahul Kadakia, head of jewels Usa e Svizzera di Christie’s, «l’asta a New York comprende una magnifica selezione di pezzi importanti, gemme colorate rare e gioielli firmati». C’è anche una finalità benefica, dato che dalla vendita della collezione di Riki e Jerome Shaw una parte del ricavato sarà destinata al salvataggio degli animali destinati a un destino crudele. All’incanto ci sono anche la collezione di gioielli di Kathleen e Martin Field, con uno storica spilla con diamanti e smeraldi di da Van Cleef & Arpels, che è tra i pezzi più pregiati in vendita. Tra ‘altro, lo smeraldo centrale era montato in origine sul diadema di Maria-Luisa, la seconda moglie di Napoleone, realizzato da Etienne Nitot et Fils, a Parigi, in occasione del matrimonio dell’imperatore nel 1810. Maria Luisa lo donò in seguito alla zia, l’arciduchessa Elise e successivamente, nel 1953, il diadema è stato venduto a Van Cleef & Arpels. La maison, nel 1967, ha poi realizzato questa spilla attorno allo smeraldo per Sybil Harrington, una donna americana molto attiva nella filantropia. Questa spilla è già stata già venduta nel 1999 178.500 dollari.

L’asta di aprile presenta una selezione di gemme in formati che variano da meno di un carato fino a oltre 50 carati. Il top è una coppia di diamanti pendenti per orecchini di colore D (quindi assolutamente trasparente), senza inclusioni (Flawless) di taglio circolar di 22.60 e 22.31 carati(stima: 7–10 milioni di dollari). Molto quotato anche un diamante di taglio ovale, colore D, da ­­40,43 carati (stima: 5,8-7,8 milioni dollari), e un diamante taglio Briolette, trasparente (D) da 50,05 carati (stima: 5,5-7,5 milioni di dollari). In asta ci sono anche pezzi densi di storia, come il lotto 95, anello con il diamante Historic Fancy verde giallastro. È stato un anello di fidanzamento, regalo della contessa Eliza al conte Zygmunt Krasinski, uno dei grandi poeti polacchi romantici, sposato poi nel 1843. Federico Graglia

Christie’s chiude il 2013 con un botto

È stata una magnifica asta per magnifici gioielli. Christie’s a New York ha fatto il pieno, chiudendo il 2013 in modo strepitoso. L’asta, divisa in tre sedute, ha realizzato un totale di 65,7 milioni di dollari, con tassi di venduto dell’86% per lotto e del 92% per valore. Questi risultati, aggiunti a quelli ottenuti con le aste di gioielli a New York in aprile e ottobre, porta il 2013 di Christie’s, per quanto riguarda i preziosi, a un totale di 193,8 milioni di dollari. Rahul Kadakia, numero uno per la gioielleria per America e Svizzera della casa d’aste, è a dir poco soddisfatto: «Abbiamo iniziato con la vendita dello storico Princie Diamond in aprile e concludiamo con il perfetto Flawless Golconda da 52,58 carati: è stato un anno stellare per i gioielli di Christie a New York. Dall’inizio alla fine, i prezzi per diamanti, perle naturali e perle rare sono lievitati oltre le stime, grazie a una forte concorrenza tra i collezionisti di tutto il mondo». Federico Graglia 

Magnificent Jewels battuti in asta a New York, il 10 dicembre 2013
Magnificent Jewels battuti in asta a New York, il 10 dicembre 2013

 

 

 

Princie diamond: 39,3 milioni di dollari
Princie diamond: 39,3 milioni di dollari

 

Pandora con Gold d’argento

News dal mondo dei preziosi

Copenhaghen / Pandora, brand danese della gioielleria, ha ingaggiato negli Stati Uniti la medaglia d’argento nel pattinaggio artistico come un ambasciatrice del marchio. L’aspetto curioso è che la pattinatrice in questione si chiama Gracie Gold, che in italiano farebbe Grazia Oro: un nome perfetto per un brand di gioielli. Nell’ambito della partnership, Gracie Gold apparirà negli store di Pandora per eventi promozionali. 

Gracie
Gracie Gold

 

Hong Kong / Boom di vendite. A Hong Kong i gioielli si vendono come il pane. Lo testimonia Chow Tai Fook, azienda di gioielleria che ha visto aumentare del 63% i ricavi nel primo trimestre discale dell’anno (che si concluso il 30 giugno). Il gruppo cinese ha registrato un aumento del 45% nelle vendite nei suoi negozi nella Cina continentale e un incremento dell’85% a Hong Kong. I buoni risultati sono dovuti alla discesa del prezzo dell’oro, con il conseguente aumento delle vendite dei prodotti di oreficeria. Il gruppo ha appena aperto 20 negozi nel primo trimestre, tra Hong Kong e Macao, e 17 in Cina, portando il numero totale a 1.856 al 30 giugno. 

Gioelleria a Hong Kong
Gioelleria a Hong Kong

 

Shanghai & Bombay / Sulla base della crescente domanda in Asia, Christie’s ha deciso di tenere nella seconda metà dell’anno aste a Shanghai (a settembre) e Mumbai/Bombay (dicembre). Le prime auction saranno dedicate all’arte, in futuro arriveranno anche i gioielli.

Christie's
Christie’s

New York / Il gigante dei diamanti De Beers cambia numero uno: arriva Mark Cutifani, 55 anni, ingegnere con 37 anni di esperienza nel settore minerario. È stato anche amministratore delegato di AngloGold Ashanti. Cutifani sostituisce Cynthia Carroll, che è rimasta al vertice solo un mese prima di dimettersi da amministratore delegato del gruppo Anglo American, che controlla De Beers con l’85%. Il predecessore della Carroll era Nicky Oppenheimer, la famiglia che controllava De Beers prima della cessione.

Mark Cutifani
Mark Cutifani

New York / In Usa salgono i prezzi dei gioielli, a causa di una maggiore richiesta da parte dei consumatori. L’indice dei prezzi  per la gioielleria è aumentato dell’1 per cento anno su anno a giugno. L’indice è però sceso dell’1,6 per cento nel primo semestre del 2013, principalmente per la riduzione dei prezzi per l’oro e il platino. new-york

 

 

Investire in gioielli è di moda

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Se c’è una cosa che Gioiellis.com tiene d’occhio, a parte le novità che arrivano sul mercato, è l’aspetto per così dire concreto del mondo della gioielleria. Cioè il lato economico, che per le aziende significa stare sul mercato con profitto, per i consumatori individuare l’acquisto (ovviamente nel caso di una spesa consistente) che si traduca anche in un investimento. Pare che il nostro sito sia sulla strada giusta, visto che anche il «Wall Street Journal» ha dedicato giorni fa un ampio articolo all’argomento. Il più diffuso giornale economico del mondo parte dalla vendita, in un’asta di Christie, del diamante rosa a un collezionista internazionale per 39,3 milioni dollari. E Sotheby, racconta il giornale, ha venduto un diamante rosa ancora più tre anni fa per 46 milioni dollari, più quanto sia mai stato pagato per una tela di Camille Pissarro o Paul Gauguin. Insomma: un diamante, grande, può essere un investimento più prezioso di una tela di un rinomato pittore.
Che business brillante. I diamanti, quindi, non sono più solo i migliori amici delle ragazze. Sono, infatti, gli uomini i primi acquirenti di un mercato, quello dei gioielli, che vale 71 miliardi dollari. E non perché mariti e fidanzati vogliono regalare un paio di orecchini per mogli o amanti in occasioni speciali. Gli uomini, e ovviamente alcune donne, acquistano gioielli perché stanno spostando una parte del loro patrimonio in diamanti, gemme e preziosi con un appeal globale.

Investire 100 milioni. Rahul Kadakia, specialista di gioielleria per Christie ha spiegato al giornale Usa che molti uomini hanno fatto ultimamente visita al suo ufficio, alla ricerca di consigli su come «investire 100 milioni di dollari in gioielli nel corso dei prossimi cinque anni». Martin Rapaport, che ha costruito la più grande rete di trading di diamanti, RapNet, ha riferito che un amico miliardario ha recentemente acquistato 100 diamanti da 1 carato l’uno e li ha inanellati in una lunga collana stile anni Venti. In questo modo, ha spiegato, può spostare 10 milioni di dollari da una parte all’altra del mondo semplicemente facendoli indossare alla moglie. «L’oro farebbe scattare i metal detector dell’aeroporto. E girare con troppi contanti è difficile, sono ingombranti», ha spiegato, «ma un anello o una collana e non hanno problemi a passare la dogana». Insomma, i gioielli come bene rifugio e da tasca. Lo conferma Judith Price, presidente dell’americano National Jewelry Institute: «La gente vuole avere la possibilità di muoversi velocemente. Non puoi farlo con un Rodin infilato sotto il braccio, ma un piccolo gioiello può semplicemente essere riposto in tasca».

Investimento a medio termine. I prezzi dei diamanti sembrano salire costantemente. Il mese scorso, racconta sempre il «Wall Street Journal», il prezzo medio richiesto tra intermediari per un diamante di 1 carato è stato di circa 10.500 dollari. Con una  crescita del 31% rispetto a sei anni fa, rileva il RapNet Diamante Index, che traccia i prezzi tra 12mila concessionari di gemme di tutto il mondo. Nello stesso periodo (sei anni), l’indice di Borsa Standard & Poor 500 è aumentato del 14%.

Re e regina. L’idea che i gioielli siano un patrimonio da accumulare non è nuova. Il faraone Tutankhamen fu sepolto con la sua collezione, Enrico VIII istruì i suoi gioiellieri per far apporre le sue iniziali su quasi ogni ninnolo che indossasse. Oggi alcuni regnanti sono ancora considerati gli acquirenti migliori di gioielli, in particolare il sultano del Brunei e l’Emiro del Qatar. Ma la differenza è che oggi  sono gli investitori a dominare il mercato della gioielleria, e i loro gusti e le abitudini determinano i prezzi. In Cina, i grandi magnati desiderano soprattutto diamanti D, cioè perfetti, privi di difetti, bianchi e trasparenti. Li voglio piccoli, piuttosto, ma senza la minima imperfezione. Invece, nel resto del mondo le dimensioni contano: Sotheby ha appena venduto un diamante bianco a forma di pera da 75 carati per 14,2 milioni dollari. Il venditore lo aveva pagato 4,3 milioni dollari nel 2001, con guadagno del 230%. I collezionisti cinesi sono anche pronti a spendere parecchio per i diamanti nei rari toni del rosa e del blu.

Anche le perle. Non ci sono solo i diamanti. India e Medio Oriente sono più attratti dalle perle naturali, una rincorsa che ha preso il via nel 2007, quando due fili di perle che furono del Maharajah di Baroda sono stati venduti per 7,1 milioni di dollari, ben al di sopra del 6mila dollari della stima iniziale. E a Ginevra un uomo ha pagato a Christie di 4,5 milioni dollari per un ornamento da turbante con smeraldi, chiamato sarpej, stimato per 800mila dollari.

Dal quadro al gioiello. Ci sono poi molti collezionisti di arte che diversificano: meno quadri e più gioielli. Il settore sta registrando un afflusso di appassionati di arte contemporanea che comprano gemme e gioielli anche per compensare il rischio legato ai loro più recenti acquisti di pezzi d’arte. Peter Brant, per esempio, l’industriale-editore che raccoglie Andy Warhol e Urs Fischer, acquista a Parigi pezzi stravaganti di gioielleria del designer Joel Arthur Rosenthal, noto come Jar, e ha anche fatto suoi anche un paio di diamanti a Londra dal gioielliere Laurence Graff. Il finanziere greco Dimitri Mavrommatis, che raccoglie porcellane di Sèvres, dipinti impressionisti e arte contemporanea, ha confessato di aver messo assieme una «fantastica collezione di pietre» negli ultimi dieci anni, tra cui diamanti rosa, blu e gialli, oltre a zaffiri del Kashmir. Il suo pezzo migliore è un rubino da 8,6 carati chiamato Graff Ruby, perché Graff l’aveva pagato da Christie 3,6 milioni dollari nel 2006. Mavrommatis ha comprato il rubino dal gioielliere londinese un anno dopo e che ora potrebbe probabilmente rivenderlo per quasi 10 milioni. Quando François Curiel, specialista di Christie, ha iniziato la vendita di gioielli, 40 anni fa, i suoi cataloghi erano in bianco e nero, e raramente si mostravano i pezzi prima della vendita. Ora le case d’asta stanno facendo tutto il possibile per apparire accessibili ai novizi.

Acquisti con stile. Non solo gemme o pezzi unici: c’è chi punta a raccogliere gioielli in una collezione che abbia un preciso stile. Per esempio, il collezionista di Boston Fred Sharf raccoglie pezzi in stile anni Cinquanta disegnati da Van Cleef, ma ha ultimamente iniziato a comprare pezzi «retro» con pietre più ,ordinarie come il citrino, realizzati durante la Depressione e la Seconda Guerra Mondiale. Insomma, le possibilità di investire in gioielli sono tante: se avete qualche qualche milione di euro da parte, pensateci.

 

Eccezionale diamante venduto a Hong Kong

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Di questi tempi i soldi stanno in Asia. Così non stupisce che il 28 maggio una collana con ciondolo di diamante taglio briolette da 75,36 carati sia stata venduta per una cifra mostruosa: 11 milioni 145 mila dollari durante l’asta a Hong Kong Magnificent Jewels di Christie’s. La collana era stata valutata tra 8,5 milioni e 12,5 milioni dollari. Il grosso diamante è perfetto: classe D, tipo IIa: il più grande briolette mai apparso in un’asta. Nella stessa asta è stata venduta una collana di diamanti e smeraldi a frangia, composto da otto pietre fissate con vecchi diamanti europei a taglio cuscino, ciascuno del peso di 10 carati. È stata battuta per la modica cifra di 5 milioni 712 mila dollari. Tanto per gradire, nella stessa vendita sono stati aggiudicati una coppia di orecchini con rubini birmani e diamanti per l’astronomica vetta di 3 milioni 899 mila dollari, in sostanza quasi 2 milioni di dollari per orecchio. Un rubino birmano ovale da 8,88 carati con diamanti ha raggiunto i 2 milioni 883 mila dollari. Infine, uno zaffiro birmano e diamanti a forma di cuscino montati da Cartier si sono accontentati, si fa per dire, di 2 milioni 811 mila dollari. Federico Graglia 

 

Da Christie’s 79 milioni di euro per questo diamante

È stata un successo l’asta di gioielli organizzata da Christie’s a Ginevra. I Magnificent Jewels sono stati venduti per una montagna di soldi: 98,8 milioni di franchi svizzeri (cioè 1021 milioni di dollari o 79,1 milioni di euro). Dei gioielli offerti ne è stato venduto l’86% per lotto e il 93% in valore. Il risultato più alto l’ha raggiunto il diamante Flawless, colore D a forma di pera, di 101,73 carati, venduto per 20,7 milioni di euro, cioè 254.400 dollari per carato. Si tratta del nuovo record mondiale all’asta per un diamante incolore. In tutto sono stati venduti 20 lotti sopra il milione, con 147 buyer provenienti da 31 paesi. Conclusione: i gioielli di altissima qualità si vendono sempre, e bene. Federico Graglia

Il diamantissimo
Il diamante

 

I migliori gioielli di Christie’s a Ginevra

[wzslider]Ancora pochi giorni alla grande asta di Christie’s, in cui sarà battuto, il 15 maggio, il più grande diamante perfetto per colore, del peso di 101,73 carati. Si tratta, come già anticipato (https://gioiellis.com/christies-sfida-il-re-dei-diamanti/) il più prezioso diamante a forma di pera: la casa d’aste prevede di raggiungere i 30 milioni di dollari. Ma non sarà l’unica attrattiva di quella che si annuncia come una delle aste più brillanti (è il caso di dirlo). Sarà messo in vendita anche la Stella del Kashmir, un anello di zaffiro e diamanti (26,24 carati), e un anello di smeraldo a forma di cuscino naturale (23,28 carati). La Stella del Kashmir dovrebbe raggiungere tra 2 milioni 500mila e 3 milioni di dollari, mentre l’anello smeraldo è valutato tra 1,3 e 1,8 milioni di dollari. Altre attrazioni dell’evento: un braccialetto di Van Cleef & Arpels valutato tra 160 mila e 260 mila dollari. Ancora: un paio di orecchini di diamanti pendenti, del peso di circa 8.16 e 6.90 carati, il loro ultimo proprietario è stata la Principessa Beatrice (1909-2002), che aveva sposato il quinto principe di Civitella-Cesi, don Alessandro Torlonia, a Roma. Gli orecchini sono valutati tra 160mila e i 260mila dollari. Giulia Netrese

 

Il diamante rosa venduto per 39 milioni di dollari

Oltre 39 milioni di dollari è la cifra pagata per aggiudicarsi il Pink diamond di 34.65 carati venduto all’asta da Christie’s a New York. Il celebre diamante rosa, appartenuto alla collezione privata di Renato Angiolillo, fondatore del quotidiano «il Tempo», è al centro, insieme ad altri 23 preziosi, di una disputa legale intentata dagli eredi dell’editore per la quale il pm Fabio Papa della Procura di Campobasso indaga da circa tre anni, dopo una denuncia per appropriazione indebita presentata dal legale della famiglia, Luigi Iosa (https://gioiellis.com/un-giallo-rosa-sullasta-di-christies). Del tesoro Angiolillo, il cui valore è stimato in oltre 100 milioni di euro, si era persa traccia dopo la morte di Maria Girani, seconda moglie dell’editore, avvenuta a Roma nel 2009. Ulderico Andorno

diamantone

Un giallo-rosa sull’asta di Christie’s

Maria Angiolillo
Maria Angiolillo

diamantoneLo scoop è del settimanale «IoDonna»: alla prossima asta di Christie’s c’è in catalogo anche un superdiamante conteso. Un giallo-rosa, visto il colore della pietra da ben 34.65 carati e del valore stimato 50 milioni di euro. Il diamante, battezzato Princie è conosciuto fin dal 1700. Era proprietà di un marajà indiano. Ma solo fino al 1960, quando viene venduto dalla Maharani (la moglie del maraja) di Baroda alla gioielleria parigina di Van Cleef & Arpels.

A quel punto viene montato assieme a diamanti bianchi e venduto a un cliente straniero. Che sarebbe Renato Angiolillo, ricco fondatore del quotidiano romano «il Tempo», scomparso nel 1973. Il diamantone sarebbe, insomma, lo stesso posseduto da Maria Girani Angiolillo, la vedova di Renato. Una donna famosa: per anni ha ospitato a cena potenti e aspiranti tali nel suo salotto romano di Trinità dei Monti. Due procure, cioè magistrati che conducono le indagini, erano e sono sulle tracce dell’eredità della ricca signora, scomparsa tre anni fa. Al momento della morte di Maria Angiolillo, infatti, non c’era più traccia dei suoi gioielli. La vicenda è intricata: il super diamante era stato acquistato da Angiolillo prima di sposarsi con Maria Girani. I figli di primo letto del senatore rivendicano ora quella parte di eredità, che la seconda moglie si è sempre rifiutata di restituire. Ma come ha fatto questa preziosissima pietra ad arrivare da Christie’s? La casa d’aste lo avrebbe acquistato dal figlio di primo letto di Maria Angiolillo, Marco Oreste Bianchi Milella. La vendita a Christie’s avrebbe fruttato una ventina di milioni. Insomma, con lo sconto, ma non male come guadagno. Per questo gli eredi hanno ora presentato una diffida alla casa d’aste, che dovrebbe battere (martedì 16 aprile) a New York il diamante conteso. Giulia Netrese

 

A diamond is contested at the next auction at Christie’s. A yellow-pink, as well as the color of the stone 34.65 carats and the estimated value of 50 million euro. The diamond, named Princie is known since 1700. It was owned by an Indian maharajah. But only until 1960, when sold by the Maharani (the wife of the maharajah) of Baroda to the Parisian jeweler Van Cleef & Arpels.

Sangue blu da Christie’s

Annotate sull’agenda: il 16 aprile a Londra, al numero 85 di Old Brompton Road, è in calendario un’asta di gioielli by Christie’s. Si tratta di 256 pezzi, in buona parte provenienti da una collezione nobiliare (a nobleman precisa la casa d’aste), che saranno messi all’incanto. Molto variabili forme, stili e, ovviamente, i prezzi di bracciali, collane, anelli e orecchini. È possibile cavarsela anche con 1.500 dollari (ma a Londra si paga ilcorrispettivo in sterline), vale a dire pco più di mille euro, fino a salire a 37-40mila dollari (circa 28-30mila euro) per i pezzi più pregiati. Cifre non alla portata di tutti, ma neppure stratosferiche. Gioiellis.com ha selezionato in anteprima alcuni tra i pezzo più interessanti. Guardare, perlomeno, non costa nulla. Federico Graglia

On 16 April in London, at number 85 Old Brompton Road, is scheduled for auction by Christie’s jewelry: 256 pieces, some of which came from a noble collection, which will be auctioned.

 

 

Christie’s sfida il re dei diamanti

È considerato uno dei diamanti perfetti: 101,7 carati, trasparente, taglio a pera. La casa d’aste Christie’s lo metterà all’asta a Ginevra il prossimo 15 maggio. Il diamante, classificato dall’Istituto americano di gemmologia nella categoria D, cioè quella con massima trasparenza, e scolpito come un’opera d’arte, in assoluta simmetria, era inizialmente, nella sua forma grezza di 236 carati quando fu estratto dalla miniera di Jwaneng, in Botswana. A Ginevra sarà in vendita per la prima volta per sfidare il re dei diamanti, il Cullinan Diamond, gemma da oltre 530 carati parte dei gioielli della corona inglese. A novembre scorso Christie’s ha venduto il diamante Arciduca Joseph, 76 carati, a Ginevra per la cifra di 16,5 milioni di euro. A New York, nel dicembre 2012, fu invece venduto il diamante di Elisabeth Taylor, 33,19 carati, a circa 7 milioni di euro. Prima della vendita il diamante andrà in tour a New York e a Hong Kong.

Il diamante che sarà battuto all'asta di Christie's
Il diamante che sarà battuto all’asta di Christie’s

Asta da sogno per Christie’s

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Spettacolare asta di gioielli mercoledì 16 gennaio by Christie’s. Sarà battuta a South Kensington, Londra. Dall’Italia, i riferimenti della casa d’aste sono Francesco Alverà e Tiziana Appetiti (Tel: 02 303 2831). Per la vendita privata è Julien Brunie, International Director (Tel: +33 (0)1 40 76 83 82). Nella galleria, alcuni dei migliori pezzi previsti nella auction, segnati dal numero corrispondente nel catalogo.

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