La chiesa di Santa Maria Novella è una delle più famose di Firenze, e di conseguenza del mondo. E ora Novella è anche il nome di una collezione di un brand della città toscana: Nouvelle Bague. La filosofia del marchio si ispira, infatti, alla magnifica fioritura delle arti durante il Rinascimento, dove artigianato significava anche la realizzazione dei capolavori che oggi si ammirano nei musei. O nelle chiese come Santa Maria Novella, appunto. E come negli affreschi o nei quadri dei grandi pittori, il colore è il protagonista della nuova serie di bracciali dell’azienda fiorentina. Sono realizzati con oro e smalti colorati e sono stati studiati con una nuova misura di bracciale, ancora più sottile, da 3 millimetri. Altra novità: un nuovo sistema di chiusura a molla, che permette di essere indossato in modo più semplice. Lavinia Andorno
Armillas parla nuove lingue
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La collezione Armillas, uno dei cavalli di battaglia di Chimento, si rinnova. È una di quelle line evergreen, che ritornano anno dopo anno nelle proposte dei distributori dei gioielli del brand di Grisignano di Zocco. Per i pochi che non la conoscono, i gioielli di Armillas sono composti da moduli di metallo che si ripetono e che restano uniti tra loro grazie a un telaio che garantisce tenuta e resistenza nel tempo. La collezione utilizza tre nuance dell’oro: bianco, giallo e rosé. Una novità della linea si chiama Armillas Acqua e presenta una nuova texture ispirata alle forme morbide e fluide del liquido che compone l’80% del nostro pianeta. Solo che in questo caso le gocce sono d’oro. Sempre nella collezione Armillas, ecco la versione Pyramis. In questo caso i moduli sono realizzati nelle nuance dell’oro giallo, bianco e rosa e in micro pavé di diamanti. Gli elementi piramidali si alternano su morbide catene d’oro. La speciale chiusura permette di regolare la lunghezza dei pendenti e di collegare tra di loro bracciale e collier. Pyramis si declina in parure con oro, diamanti e gemme come citrino, topazio e ametista. Giulia Netrese
Cavalli, gioielli just gagliardi
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Roberto Cavalli è uno dei più quotati stilisti nel mondo del fashion ma, dal 2001, anche nel variegato mare della gioielleria. Il suo brand, Just Cavalli, si rinnova restando fedele al proprio stile: sfacciato, vistoso, forte. In perfetta linea, insomma, con quello che è il tratto distintivo dell’azienda. Catene, grandi ciondoli e metallo dorato sono il tratto distintivo, così come gli anelli spesso in versione chevalier. Insomma, è probabile che piacciano anche all’entourage del rapper 50 Cents, così come ai gagliardi che solcano i mari con grossi motoscafi, alle amanti delle auto sportive, a giovani donne dall’estetica robusta e sperimentale. In ogni caso, giudicate voi: ecco le immagini della collezione Just Fierce. G.N.
Eka Tiny di Fope
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Eka Tiny è la versione più piccola di un best-seller di Fope: la inconfondibile maglia in oro Flex’it, che rende bracciali come dei morbidi accessori di stoffa. Insomma, la comodità da indossare assieme al prezioso metallo giallo. L’idea è brevettata da tempo e costituisce una degli assi nella manica di Fope. Eka Tiny fa parte di questa famiglia di gioielli: come indica il nome, è di dimensioni ridotte rispetto al suo fratello maggiore, ma è realizzato con lo stesso apparentemente (solo in apparenza, appunto) semplice procedimento che rende snodabili e leggeri i gioielli di questa linea. Eka piccolo è stato presentato in anteprima a Baselworld, ma arriva solo ora nei negozi. Oltre alla classica versione in oro 18 carati, anelli e bracciali di questa linea possono arricchirsi con diamanti o pietre colorate come granato, ametista, citrino, iolite, tormalina rosa e verde, zaffiri rosa e blu, tsavorite verde.
Pomellato, i colori del Tango
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Si avvicina il Natale e Pomellato, brand italiano del gruppo Kering (Pinault) rinnova la sua linea di gioielli. I pezzi della collezione Tango (bracciali, orecchini e anelli), finora caratterizzata inizialmente da un sobrio abbinamento tra oro rosa e diamanti brown, si possono scegliere anche in oro rosa con diamanti icy e zaffiri rosa e arancio, tsavoriti, zaffiri verdi e azzurri. Insomma, un po’ di colore. I bracciali Tango di questo tipo costano 21mila euro. L’anello in oro rosa con diamanti icy, tsavoriti e zaffiri verdi e azzurri costa invece 11.400 euro.
Da Mathon la tartaruga trasformista
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Creata negli anni Trenta a Parigi, a due passi dal Palais Royal, la Maison Mathon è una delle firme eccellenti della gioielleria francese. A VicenzaOro September, il brand parigino ha presentato un nuovo pezzo, nello stile che l’ha resa famosa. È la collezione Galapagos, che comprende una collana che si può trasformare in una spilla. È realizzata in oro bianco, 183 diamanti, due peridoti, sei tormaline verdi, due smeraldi, 52 calcedoni, una pietra di luna, 14 perle. Non male per un solo gioiello. La tartaruga è un animale presente dagli anni Trenta nel bestiario della Maison. A volte, il guscio della tartaruga è realizzato con un opale, altre volte con un pavé. La caratteristica impressionante del guscio di tartaruga gigante della collana Galapagos è la trasparenza e il colore, verde acqua con toni di menta, che evoca le mitiche coste delle isole al largo dell’Equador. Con lo stesso stile è realizzato anche l’anello Galapagos. Tormaline e peridoti sono stati scolpiti in modo da riprodurre la forma dell’animale, dando volume a un disegno delicato. Gli occhi della tartaruga sono di scintillanti smeraldi. Grazie a un sistema ingegnoso, il mandrino può essere portato sulla pietra luna centrale, come se la tartaruga stesse covando un prezioso uovo. Il corpo dell’anello, con diamanti incastonati, ricorda i coralli che ondeggia in balia delle onde.
I primi 10 anni brillanti di Messika
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Valerie Messika ha avuto la fortuna di crescere con un padre che era un protagonista nel commercio dei diamanti. Non stupisce, quindi, che abbia fatto tesoro della sua esperienza e che sia riuscita a metterla a frutto. Nel 2005 ha così fondato la Maison che porta il suo nome: dieci anni dopo può ben dire di aver fondato un piccolo impero che ha per sudditi le pietre più affascinanti del mondo. Le sue collezioni fanno un grande e oculato uso dei diamanti, scelti per forma e qualità con un’assoluta esperienza che pochi possono vantare. Non solo: Valerie Messika, con la sua boutique in rue Saint-Honoré, a Parigi, ha messo a punto anche uno stile proprio, aspetto non secondario nell’affollato settore della gioielleria che utilizza le gemme per comporre gioielli. La designer utilizza i diamanti in una varietà di tagli che spesso sono collegati senza che sia visibile alcun supporto che unisce le pietre. Come in questi gioielli che celebrano, nel modo più appropriato, i primi dieci anni di un brand che ci stupirà ancora a lungo. M.d.B.
Gli elaborati fiori di Fiorella
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Nella sua gioielleria Orolò di San Giovanni Valdarno, nel cuore dell’Aretino, una delle aree dell’oreficeria italiana, Fiorella Cappelli si ingegna a coniugare la tecnologia 3D con il desiderio di creare qualcosa di nuovo. «Nella mia giovinezza ho comincio a lavorare nel settore della gioielleria. Io presto amato gioielli e da allora non ho mai cambiato. Tutta la mia vita è stata in gioielleria. Durante tutti questi anni ho visto tanti cambiamenti: la moda, aumento e la diminuzione di oro e argento prezzo, tecnologie, modo di marketing, nuova apertura per l’esportazione dei paesi, le crisi», dice di sé la designer. «Ogni volta è come ricominciare tutto da capo, ma di fondo, più riconoscere, l’esperienza acquisita rende possibile lo sviluppo di più, se avete una mente aperta». La sua esperienza ha portato quindi la designer a sviluppare e produrre in 3D: «Offre una grande opportunità per fare i disegni diventano realtà; devi quasi nessun limite alla fantasia. Si possono raggiungere dimensioni, forme e dettagli impossibili solo fino a ieri con qualsiasi altro tipo di produzione». Il risultato sono gioielli in oro o argento, come questa collana o questo bracciale, realizzati con una elaborata tecnica produttiva, con ricami e decorazioni leggere e ricche. Volute e forme fiorite si intrecciano con una studiata arte orafa.
Trovare Gioia con Morellato
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Morellato ama definire i suoi gioielli con il termine di bridge, ponte. Cioè non sono gioielli di alta gamma, ma nemmeno easy to wear, cioè a (eccessivo) basso prezzo. In questa terra di mezzo nascono le collezioni autunno-inverno 2015 del brand veneto. Tra le nuove linee in su questa pagina presentiamo la collezione Gioia, che comprende pendenti, collane, girocolli, braccialetti e orecchini che hanno la forma di piccole foglie stilizzate e sono decorate da cristalli e perle naturali. Gioielli che sembrano più di quanto sono e, forse, è proprio questo l’effetto che voleva ottenere Morellato. Il tono liftato della collezione diventa un po’ più aggressivo con gli orecchini versione ear cuff. Il materiale utilizzato è l’acciaio, sia in versione naturale che con pvd per rendere il colore dell’oro rosa. I prezzi vanno dai 69 ai 119 euro.
Un giallo per Gucci
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Non troverete nel catalogo Gucci questi tre pezzi di alta gioielleria: il brand italiano del gruppo Kering realizza questo set solo su richiesta. Ma dargli un’occhiata non costa nulla. Il set comprende collana, bracciale e orecchini. I gioielli sono composti con oro giallo, diamanti, e una varietà di berillo Eliodoro (una pietra che nella versione azzurra è chiamato acquamarina). È una pietra di colore giallo scuro, con riflessi dorati. Una scelta che concorre a rendere ancora più caldo l’insieme dei gioielli. Le forme dei tre pezzi sono geometriche e al centro della collana è posta una pietra da 36,2 carati di forma squadrata, con a fianco due diamanti bianchi. Gli orecchini sono composti da una cascata di 100 diamanti bianchi, che terminano da due gemme da 17,2 carati di berillo, sfaccettato per aumentare la lucentezza. Un buon esempio di raffinatezza coniugata al lusso. M.d.B.
Dove fa rotta Zancan
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L’azienda veneta Zancan sente probabilmente di portare con sé l’eredità dei dogi, del commercio e della navigazione che per secoli hanno fatto grande Venezia. Gran parte delle sue collezioni sono ispirate in qualche modo a strumenti nautici, simboli maschili per eccellenza, tra avventura e fantasia di conquista. Una delle linee più gettonate si chiama Black Magic, ora rivisitata, che ha come segno stilistico più forte la classica Rosa dei venti. La serie di pendenti è ora proposta in una nuova concezione, con una forma ridisegnata e anche double face, in oro 18 carati, diamanti bianchi e neri, tutto realizzato a mano in Italia. La collezione vanta un particolare tocco di originalità: i diamanti neri sono infilati, non incastonati. Zancan ha sede a Ponte di Nanto (Vicenza) in un edificio moderno costruito attorno a un vecchio albero di ulivo. Il brand è nato nel 1990, ma è nel 2001 che il fondatore, Robertino Zancan, le dà l’impronta attuale, con una forte spinta nel segmento della gioielleria maschile. F.G.
Cominciano ad arrivare le prime foto dalla Mostra del Cinema di Venezia. Ecco, per esempio, Emily Watson con gioielli Tiffany sul red carpet della cerimonia di apertura della 72esima edizione del concorso internazionale. Emily per l’occasione ha indossato orecchini e bracciale in platino e diamanti della nuova collezione Tiffany Victoria per assistere all’anteprima del film Everest.
Vhernier, un bracciale che va a vela
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In barca con Vhernier: la Maison veneta (con testa a Milano) partecipa alla sesta edizione della regata Perini Navi Cup 2015 in svolgimento a Porto Cervo. Non è l’unica regata a cui partecipa Vhernier, che ha legato l’immagine del brand a diversi appuntamenti velistici. Forse non a caso i suoi gioielli si ispirano dal mondo del mare e ai suoi colori: dal turchese agli azzurri della sugilite, dal bianco della madreperla australiana al blu del lapislazzuli. In particolare, alcune spille della linea Animalier sono un omaggio ai fondali marini: conchiglie, granchi e tartarughe diventano piccole sculture, lavorate completamente a mano con la famosa tecnica delle trasparenze in cui la sovrapposizione di pietre naturali di colori diversi dà vita a una sfumatura che non esiste in natura.
Vhernier ha realizzato i premi per i protagonisti della terza giornata di gara della Perini Navi Cup 2015 (sabato 5 settembre): i trofei Vhernier per il primo, il secondo e il terzo classificato, richiamano la silhouette delle vele che si stagliano sull’orizzonte del mare. Vhernier ha anche dedicato alle armatrici che partecipano alla Perini Navi Cup una limited edition declinata dalla linea Mon Jeu, composto da singole maglie in oro rosa e titanio.
Torna l’oro di De Lazzari
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In diretta dagli anni Ottanta, quelli che ora vanno di gran moda: il brand De Lazzari-Oro addosso torna in primo piano a VicenzaOro. L’azienda fondata nel 1982 da Lina e Vittorio De Lazzari ha conosciuto un paio di decenni fa un momento brillante, in cui ha scalato le posizioni nella scala della gioielleria. Fino a confermarsi. Ora De Lazzari-Oro Addosso è una realtà riconosciuta, che propone collezioni come Luxury, Ego e Fullcolor destinate a una donna esigente, che sceglie pezzi lavorati e con pietre grandi, brillanti, di forte impatto. Un po’ curiosamente, tra l’altro, per il suo book l’azienda ha scelto di far indossare anche a un uomo alcune delle proprie creazioni destinate all’universo femminile. Forse per far risaltare meglio il contrasto tra oro, gemme e le ruvidezze maschili.
Le elaborate fantasie di Alcozer
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Dall’Africa alle boutique di mezzo mondo: la storia di Giampiero Alcozer sembra un’avventura. Che è stata vinta: il brand fiorentino ha appena compiuto 20 anni. La Alcozer&J è nata per passione e per caso. Il fondatore, ha raccontato, da piccolo si rifugiava nel laboratorio di un artigiano camerunese, dove ha imparato a intagliare ebano e avorio. «Avrei dovuto seguire le orme della mia famiglia, percorrere le strade della media borghesia. Stavo per laurearmi in Scienze Politiche, ma poi ho scelto la via più dura», ricorda. Imparato il mestiere di intagliatore, ha cominciato dal basso, con la vendita dei suoi gioielli nei mercatini, per strutturarsi come un’azienda sulle ali delle richieste sempre maggiori dei suoi monili. L’azienda ha preso vita nel 1994 e ora figura a pieno titolo tra i brand con una buona personalità. Propone tre linee di bijoux: Classic, Opera Unica e Uomo. Sono utilizzate pietre semipreziose, perle e cristalli Swarovski, su fusioni a cera persa di ottone, successivamente dorato con il sistema dei bagni galvanici. Lo stile è originale, con echi di quelle complicate costruzioni che si usavano nell’Ottocento: animali, piante e fiori intrecciati in disegni elaborati, spesso con superfici che utilizzano la tecnica del cameo. Sono realizzati artigianalmente: per acquistarli online ci vogliono 45 giorni. D’altra parte, ogni anno Alcozer crea circa 15mila modelli che si vanno ad aggiungere all’archivio storico che ne vanta più di 300mila. Giulia Netrese
La porcellana preziosa di Eleonora
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Si avvicina Homi (Milano, 12-15 settembre) e anche sul fronte del bijoux di alto livello ci sono novità, come segnala Eleonora Ghirardi: «Questa per me è la sesta edizione, ed ogni edizione è stata una sfida raccolta puntando alla mia creatività. Ogni gioiello è rigorosamente unico, garantito Made in Italy, realizzato personalmente, e il mio materiale principale è la porcellana di Limoges, coniugata spesso ad altri materiali interessanti, che dà vita a gioielli estremamente eleganti, resistenti, moderni. Creo peraltro gioielli che hanno la peculiarità, spesso, di poter essere indossati in modi diversi (soprattutto le collane)».
Il concept, spiga Eleonora, «è la creazione di opere uniche, o piccole, ma originali collezioni, vere e proprie sculture da indossare o da destinare all’interior design. Trovo la mia più grande ispirazione nell’arte, nell’osservazione della natura e nei viaggi».
La nuova collezione si chiama Pearl-Celain, nome che si ispira alla pronuncia anglosassone di porcelain (porcellana). I bijoux sono dedicati a «donne che non amano un gioiello puramente decorativo, ma puntano alla ricerca dell’unicità ed alla particolarità di indossare un’idea, creata con un materiale all’apparenza fragile, ma assai resistente». Le perle in porcellana sono utilizzate come gocce d’argento oppure oro per collane, bracciali e anelli. La collezione Forest è invece riproposta con nuove forme, ma fedele ai materiali principali, ovvero porcellana e licheni. Eleonora Ghirardi segnala, infine, Hawaiian waves, collezione composta da «vere sculture da indossare» in policarbonato, porcellana, argento e oro. Le fotografie che pubblichiamo, tratte dal catalogo, sono di Tania Betti. La modella è Francesca Polizzi, make-up e hair stylist Laura Martucci.
Altra news da Tiffany: il brand americano dedica un charm e un bracciale della collezione Return To Tiffany a Milano: dopo New York, sul cuore in argento più famoso del mondo viene inciso proprio il nome del capoluogo lombardo, nonché capitale della moda italiana. La capsule collection si troverà nelle boutique milanesi a partire da settembre. Il ciondolo a cuore e il bracciale Please Return to Milano, ispirati a quel portachiavi nato nel 1969 con inciso «Please Return to Tiffany & Co. New York», saranno in vendita in edizione limitatissima e disponibili solo fino ad esaurimento. Prezzi: bracciale con charm in argento Rtt Milano 330 euro, charm in argento Rtt Milano 160 euro.
I Bon Bon di Bronzallure
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Tra le novità a VincenzaOro 2015 settembre ci sono anche i gioielli di Bronzallure, in particolare gli anelli. L’idea dell’azienda, la milanese di origine libanesi Milor Group, è quella di unire la robustezza del bronzo in una miscela bagnata in oro 18 carati. Insomma, metallo storico con metallo nobile. Un’idea nata nel 2011 con l’aiuto dell’Università di Padova, che ha messo a punto questa lega metallica originale. Tanto esclusiva che è stata anche brevettata. Il risultato del mix tra bronzo e oro è un metallo dalla sfumatura rosa. La lega è anche anallergica e senza nickel. Ed ecco le novità di Bronzallure: i Bon Bon Bague sono anelli, ma non realizzati solo in metallo. Utilizzano il calcedonio, pietra con tonalità che vanno dal blu delicato, al rosa, al verde pallido. Ad arricchire gli anelli si aggiungono i pavé in zirconi o pietre naturali. Al repertorio di Bronzallure vanno poi aggiunte le collane e i bracciali: Knots, Arrows, e i Cocktail Rings. I prezzi oscillano da 49 a 300 euro.
L’arte del cerchio di Talento Italiano
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L’arte del gioiello in Italia è diffusa su tutto il territorio: lo testimonia un brand che sottolinea la sua appartenenza alla tradizione, Talento Italiano. Tanto per cominciare, i gioielli di Talento Italiano non nascono né a Valenza, né a Vicenza, e tantomeno ad Arezzo o a Tarì. La Maison, invece, ha sede a Legnano, tra Milano e Varese. Forse per questo, Antonio Sartori, che l’ha fondata nel 1994, ha seguito una strada tutta sua nel comporre le sue collezioni. Così la classica azienda familiare si è evoluta fino a individuare un proprio posto al tavolo delle firme della gioielleria italiana. Un esempio è la collezione Ricami. Il nome potrebbe far pensare a qualcosa di lezioso, un po’ vintage, con lo sguardo rivolto al passato. Invece Ricami è una collezione modernissima, che è costruita attorno alla ripetizione della forma perfetta: il cerchio. Comprende anelli in oro nero e rosa, con pavé di diamanti bianchi, brown e sfumati, orecchini e collane con pendenti. Tutto con la forma rotonda ripetuta in diverse dimensioni. E l’idea funziona. Giulia Netrese
Estate in giallo
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L’India è il Paese con il maggior utilizzo di oro: non stupisce, quindi, che aziende indiane come Krown Jewels siano specializzate nel confezionare gioielli in cui il colore giallo è prevalente. È il caso di questa serie di gioielli che sembra intonarsi perfettamente ai colori caldi dell’estate e, naturalmente, del caldo sole di Mumbai, dove ha sede il brand. Nata solo nel 2001, Krown si è messa in luce per la sua produzione che non concede troppo agli stilemi del gusto orientale, anche se i gioielli prodotti sono piuttosto vistosi, elaborati, densi. Se vi piace il giallo e l’oro potete tranquillamente fare indigestione con le immagini dell’ultima collezione del brand indiano. A differenza di quelli prodotti da altri connazionali, questi gioielli sono più leggeri nonostante le loro grandi proporzioni, grazie all’utilizzo di parti in rodio. I semplici zirconi che prendono il posto dei classici diamanti concorrono a mantenere più contenuto il prezzo. L.A.