In Italia c’è anche chi la fede religiosa vuole averla a portata di mano. Anzi, al dito. O al collo. È il caso dei gioielli di Tuum, azienda umbra che si rivolge a chi il credo cristiano lo vive intensamente. L’azienda è stata fondata nel luglio 2009 a San Giustino (Perugia) dai toscani Michele Alberti, 43 anni, ex organizzatore di eventi, e Simone Finocchi, 38, ingegnere meccanico, progettista di macchine per l’agricoltura e l’edilizia. L’idea è stata proporre gioielli che avessero incise delle parole legate alla fede, intesa in modo molto tradizionale: il i primi gioielli, bracciali e anelli in oro, argento e platino, avevano incisi il testo in latino di due preghiere, Pater Noster e Ave Maria. Anche il nome del brand è in lingua latina: Tuum significa tuo. L’idea si è rivelata un successo.
Anche perché i gioielli sono stati distribuiti anche in Vaticano e si sono guadagnati così una specie di passaporto ideale per il mondo cristiano. Negli anni le collezioni e l’offerta di gioielli si è ampliata. E, anche se la quasi totalità dei gioielli segue ancora l’idea originaria di preghiere o frasi legate alla religione incise sulla superficie, il brand ha lanciato anche una piccola collezione, Gaia, che si ispira invece ai valori della natura e del rispetto per l’ambiente.