Come resistere alla nostalgia? C’è chi, come Jenny Dabbah, fondatrice del marchio Jenny Dee, che ha trasformato la nostalgia in gioielli. La nostalgia della designer di Ginevra, nata in una famiglia di commercianti di pietre preziose, riguarda i mitici anni Sessanta e Settanta, il rock di Jimi Hendrix e dei Pink Floyd, dei viaggi in Oriente conditi da misticismo e fascino per i poteri celesti. Questo menu di emozioni si è tradotto in collezioni con gioielli che riflettono queste passioni.
Ma non si tratta di un passatempo per ex hippy: Jenny Dabbah ha lavorato e studiato in Medio Oriente, negli Stati Uniti, in Inghilterra e in Francia, dove si è immersa in vari circoli artistici, incluso quello della musica. Ha frequentato anche il Gia, a New York, per imparare tutto sulle gemme. E dopo aver lavorato per diversi anni nell’azienda di famiglia nel commercio di diamanti e designer di gioielli di alta gamma per una clientela esigente, nel 2015 ha creato la sua linea di gioielli.
I suoi gioielli sono pieni di simbologia e di riferimenti alle supposte proprietà occulte delle pietre. Segni zodiacali, riferimenti agli effetti terapeutici delle gemme, e uno stile che spesso ricorda quello dei gioielli etnici importati in Occidente proprio mezzo secolo fa. L’ultima collezione, per esempio, si chiama Sat Nam, che è la parola principale che appare nella sacra scrittura sikh, ed è realizzata a Bali con pietre semipreziose, argento e filo di nylon colorato. La collezione Astronomica, invece, si ispira ai misteri dello zodiaco, con pendenti e anelli realizzati in forme simili a pianeti in oro giallo 18 carati, opali etiopi, pietre di luna e ametista.