La straordinaria arte di Luz Camino, designer spagnola tra Art Nouveau e Pop Art ♦︎
Di nome si chiama Luz, parola che in spagnolo significa luce, mentre il cognome è Camino, che significa sentiero o direzione. Insomma, un sentiero di luce sembra appropriato per una designer che con la luce lavora o, meglio, ne intuisce le sfumature e le direzioni. Il palcoscenico dell’alta gioielleria la designer spagnola lo ha conquistato da tempo, soprattutto per il suo approccio innovativo. Tra le sue specialità c’è quella di creare complessi pezzi unici giocando con pietre preziose, semi preziose e materiali più diversi, persino il comune metallo utilizzato per le confezioni. È anche (quasi) un autodidatta, con l’eccezione di qualche corso di gioielleria frequentato a Madrid. Nonostante questo, i suoi gioielli fuori del comune hanno trovato posto al Museo delle arti decorative di Parigi e al Victoria & Albert Museum di Londra, così come al Museo delle Arti e del Design di New York.
A dire il vero, però, Luz Camino un maestro ce l’ha, anche se non l’ha mai incontrato: è il lavoro del maggior esponente della gioielleria Art Nouveau, René Lalique. Le spille, le grandi collane, i movimenti flessuosi dei materiali, le forme ispirate a fiori, piante e animali, sono un’eredità, rielaborata, del grande movimento artistico dei primi decenni del Novecento, realizzate con la smaltatura plique-à-jour. Ma non solo. Perché la designer-artista ha seguito anche una sua, non convenzionale, strada creativa. Per esempio con la collezione Pencil Shaving, con gioielli che riproducono i trucioli di legno delle matite temperate, oppure patatine fritte. Dalla Nouveau Art alla Pop Art, insomma. I gioielli di Luiz Camino sono protagonisti a Parigi anche al Pad 2022 (5-10 aprile): a esporli è Second Petale, galleria parigina specializzata in gioielli artistici contemporanei e vintage.







