Tre giorni per scegliere gli zaffiri, tre mesi per realizzare l’anello chevalier Acqua preziosa di Stefan Hafner: le pietre a goccia, montate a griffe, sono state posizionate secondo una sequenza precisa per controllarne il movimento e regolarlo con degli snodi che si bloccano in maniera asimmetrica. Questa frangia mobile va collegata con la parte rigida del gioiello in modo armonico, senza discontinuità tra le pietre a goccia e gli zaffiri tondi fissati con delle punte applicate sulla base dell’anello. E poi c’è il meccanismo della misura, ossia la molla all’interno del gambo, che ha richiesto un mese di studio per riuscire a costruire un anello con una molla interna che lo rendesse flessibile e quindi adattabile alla misura di un altro dito oltre al mignolo, senza essere però pesare sulla mano. Insomma, tecnica sì, ma senza perdere in leggerezza, morbidezza e delicatezza. Monica Battistoni
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