Oro, diamanti e cristalli: i Damiani allargano il loro campo d’azione ai vetri di Venini, famoso brand veneziano che produce suppellettili di design. Non è chiaro se i vetri di Venini potranno, prima o poi, entrare in sinergia con la produzione dei gioielli di uno dei marchi controllati dall’azienda, come Damiani, Salvini, Rocca, Calderoni e Pomellato. L’aspetto curioso è che l’acquisizione del 60%, portata avanti direttamente dalla famiglia di Valenza, si incrocia con un altro nome storico della gioielleria: Chimento. A vendere Venini, infatti, sono state le famiglie Chimento e Tabacchi, che avevano acquisito l’azienda nel 2001. Secondo i patti, rimarranno nella compagine azionaria con il 40% e la famiglia Chimento continuerà a svolgere un proprio ruolo operativo nella gestione della società coadiuvando Damiani nelle nuove strategie di crescita. Giancarlo Chimento, fondatore dell’omonimo marchio di gioielleria, aveva rilevato Venini nel 2001. Ma, forse, il momento poco brillante del mercato della gioielleria, ha consigliato Chimento a vendere per concentrarsi sul core business.
Venini è un brand noto in tutto il mondo: è nato nel 1921 (su iniziativa dell’avvocato milanese Paolo Venini) nel distretto produttivo di Murano. E, a differenza di altre vetrerie, si è messo in luce per l’abbinamento tra un materiale così tradizionale come il vetro e il design moderno. Hanno disegnato per Venini firme dell’architettura come Tomaso Buzzi, Tobia Scarpa, Carlo Scarpa, Gio Ponti, Gae Aulenti, Ettore Sottsass e Massimiliano Fuksas, la ceramista svedese Tyra Lundgren, i fratelli Fernando e Humberto Campana il pittore e stilista americano Ken Scott, Fulvio Bianconi, il designer e scultore finlandese Tapio Wirkkala e, ancora, Alessandro Mendini, il giapponese Tadao Ando.
«Venini è una realtà unica al mondo che vanta una tradizione di eccellenza, creatività, artigianalità made in Italy e unicità. Questi sono i valori chiave che da sempre guidano la società unitamente ad una profonda passione per l’arte. Sin dalla nascita Venini ha potuto contare sulla disponibilità in loco di un know-how esclusivo e antico qual è quello di Murano», ha commentato Guido Damiani, presidente del gruppo. «Sono gli stessi punti di forza che da sempre caratterizzano il gruppo Damiani e la famiglia, uniti alla profonda passione per un’arte, quella orafa, che si tramanda di padre in figlio».