News - Page 130

A ruba Clarins per Hipanema

Clarins, brand di cosmetica, a ritmo di samba nei bijoux: in Francia i braccialetti Hipanema x Clarins hanno fatto il tutto esaurito. L’idea era quella di aiutare una fondazione per la ricerca su artrite e reumatismi: fatto sta che i braccialetti (venduti http://fr.bazarchic.com/) erano già esauriti dopo 48 ore. C’è da dire che 20 euro per una confezione con quattro bracciali (5 euro a bracciale) era un prezzo allettante. C’è da dire che  i braccialetti Hipanema a prezzo pieno,  dai 60 euro in su, sono vendutissimi anche in Italia. M.d.B.

Bijoux Clarins Hipanema
Bijoux Clarins Hipanema
Clarins Hipanema
Clarins Hipanema

All’asta il bracciale di Cleopatra

[wzslider]Julien Auctions, casa d’aste specializzata in cimeli di celebrità, metterà in vendita due gioielli appartenuti a Elizabeth Taylor in ottobre. Non si tratta dei gioielli firmati Bulgari, ma di pezzi minori. Tra i gioielli che saranno battuti ci sono una collana di oro giallo 18k e orecchini firmati Zorab, con citrino e peridoto (pietra che assomiglia a uno smeraldo). La stima è tra 10 mila e 15 mila euro. Un altro pezzo appartenuto all’attrice è un braccialetto che la Taylor ha indossato nel film Cleopatra, con cinque fiori di loto pendenti su catena e frange di perline. La stima è tra 1.000 e 2.000 euro. I due pezzi appartenevano a un ex dipendente della indimenticata Liz. Matilde de Bounvilles

 

Si chiama Kimberley e ha 55 carati

Vi piacciono i diamanti? Allora non potete perdervi la visione del Kimberley Diamond. Si tratta di un raro diamante dell’Ottocento di ben 55 carati. Chi vuole dargli un’occhiata può farlo: la pietra si trova in mostra temporanea all’American Museum of Natural History di New York. Il Diamond Kimberley prende il nome dalla miniera in Sud Africa dove è stato trovato verso il 1868. È stato tagliato da un cristallo ancora più grande, da 490 carati, trasformato in un gioiello da 70 carati nel 1921, e ridotto nella sua forma attuale, con taglio a smeraldo, nel 1958, per migliorarne brillantezza e proporzioni: la sagoma rettangolare è di circa 3.1 centimetri. È di color champagne e resterà in mostra fino alla fine di giugno 2014. À in prestito dal Bruce F. Stuart Trust. Ulderico Andorno 

Kimberley Diamond
Kimberley Diamond

Martin Margiela e Swarovski

[wzslider]Martin Margiela è uno stilista belga considerato un profeta dell’avanguardia della moda. Ora si cimenta con la gioielleria in abbinata con Swarovski. Il risultato è la collezione di gioielli che utilizza crystalactite, un materiale che fonde cristallo e resina bianca opaca. I gioielli saranno co-branded. I bijoux, presentati a Parigi, arriveranno in negozio a novembre. Anche se non sono utilizzate pietre preziose, i prezzi anticipati sembrano studiati per scoraggiare il grande pubblico: circa mille euro per un bracciale e 800 per un ciondolo, secondo quanto riferisce Nadja Swarovski. Anche se per Natale tre pezzi della collezione saranno in vendita a metà prezzo. I bijoux si troveranno nei 130 punti vendita Atelier Swarovski, oltre che in alcuni negozi Martin Margiela. Matilde de Bounvilles

 

Naomi-Diana con Chopard

[wzslider]Sarà Naomi Watts a impersonare sul grande schermo la principessa Diana. Il film si preannuncia già come una ricostruzione che non mancherà di suscitare nostalgie e polemiche. Nella pellicola la ex moglie del principe Carlo indosserà una suite di gioielli marchiati Chopard. La casa svizzera, d’altra parte, è da tempo vicina ai set, come testimonia la sua perenne sponsorizzazione al festival di Cannes. Chopard ha lavorato a stretto contatto con il costumista Julian Day per selezionare, con la massima precisione, non solo l’equivalente della splendida collezione di gioielli madre dei principi William e Harry, ma anche per rendere omaggio al suo stile personale. Molti dei pezzi scelti per Naomi Watss vengono dalla collezione Happy Diamonds. Tra i gioielli più preziosi ci sono una collana di diamanti bianchi montati in platino, gli orecchini con perla grigia montata con diamanti bianchi e oro bianco 18 carati, un orologio su un cinturino in satin nero, orecchini di brillanti e diamanti, clip di diamanti che galleggiano sul luminoso oro giallo. Senza dimenticare i leggendari orecchini di zaffiro e l’anello di fidanzamento, ora indossato da Kate Middleton, duchessa di Cambridge e moglie del principe William. Giulia Netrese

 

 

 

Oro in ripresa. Ma fino a quando?

Notizia per chi ha gioielli da vendere o da comprare: le quotazioni dell’oro tornano (per ora) a crescere . Dopo il tonfo a 1.206,9 dollari l’oncia fatto registrare venerdì, tornano ad aumentare le quotazioni del metallo giallo.  Indicazioni rialziste arrivano dai dati relativi gli acquisti cinesi da Hong Kong, saliti a maggio del 25,8% annuo a 108,8 tonnellate, il secondo dato maggiore di sempre (136,2 tonnellate a marzo). Secondo Deutsche Bank la fase di discesa delle quotazioni potrebbe esser quasi finita. Tutto chiaro? Macché:   il famoso investitore Jim Rogers ha detto di attendersi un calo dei prezzi sotto la fatidica soglia dei mille dollari l’oncia. Federico Graglia 

Lingotti d'oro pakistani
Lingotti d’oro pakistani

 

 

Un orafo in Pakistan
Un orafo in Pakistan

Gregoraci Madre Natura

[wzslider]Il brand ha solo pochi mesi di vita. Ma ora ha anche una testimonial, e di quelle parecchio visibili: Elisabetta Gregoraci. Lady Briatore, infatti, ha deciso di indossare per un servizio sul settimanale «Chi» i gioielli di Madre Natura (www.madrenaturagioielli.it), nuovo player sul parterre del gioielli-fashion. Il matrimonio tra la generosa madre del piccolo Falco Nathan e la nuova realtà della gioielleria sarà stato facilitato dal fatto che è piemontese come il marito Flavio, che è di Cuneo? Giudicate voi. Madre Natura ha come obiettivo distinguersi anche sotto il profilo della lavorazione: fiori che sono come cristallizzati nell’argento attraverso un processo innovativo, spiegano i due fondatori, Daniele Fantin, conoscitore dei metalli nobili e Anna Arnaldi, designer delle collezioni. Così si trasformano in gioielli margherite, non-ti-scordar-di-me, narcisi, imprigionati nell’argento 925 bagnato nell’oro e nel rodio. Al metallo si aggiungono inoltre topazi colorati (passion topaz tagliati da Swarovski Gems). Matilde de Bounvilles

 

Sondaggio: le donne e l’anello

[wzslider]Uomini e donne (o uomini e uomini, donne e donne, eccetera) in procinto di annunciare al mondo il fidanzamento, avete già deciso che anello regalare? Rispetto ai film degli anni Cinquanta i criteri di selezione dell’anello (e anche del/la partrner, se è per questo) sono cambiati. Lo testimonia un sondaggio commissionato negli Usa dall’Huffington Post. Innanzitutto, le donne sono meno romantiche o, forse, meno ingenue. A quanto pare, hanno smesso di sognare le nozze già da giovani e solo il 19 per cento ha immaginato la forma dell’anello di fidanzamento. Insomma, le donne si accontentano di più. Da parte loro, meno della metà degli uomini intervistati ha spiegato che avrebbe chiesto al padre della fidanzata il permesso di sposarla, anche perché solo il 39 per cento delle donne ha detto di aspettarsi che il ragazzo desideri ottenere questa approvazione.

 

 

Ma torniamo all’anello. Il 61 per cento delle donne ha affermato che le sarebbe andato bene qualunque anello di fidanzamento (mah, bisogna crederlo?). Eppure, oltre tre quarti degli uomini è preoccupato che la forma dell’anello di fidanzamento non risulti gradito dalla partner.

Ancora: il 27 per cento delle donne vorrebbe che il fidanzato aspettasse a proporre un vero fidanzamento fino a quando non può permettersi di regalare un anello. A tenerci pare siano di più gli uomini: il 45 per cento ha dichiarato di preferire un rapporto non ufficiale fino a quando non potrà permettersi di regalare un bell’anello. Suona un po’ come una scusa, ma prendiamo.

Altra sorpresa: piace l’orgoglio in formato Britney Spears, che ha restituito un anello da 200mila dollari. Il 70 per cento delle donne ridarebbe indietro l’anello di fidanzamento in caso di rottura del rapporto, proprio come ha fatto la star americana. E anche oltre la metà degli uomini si aspetta lo stesso gesto. Insomma, un diamante è per sempre. O quasi.

News dal mondo

Africa / Russi in Angola per i diamanti. L’Angola e la Russia lavoreranno insieme per cercare nuove miniere diamanti nel paese africano, che attualmente è il quinto produttore al mondo. La partnership e stata resa nota da Antonio Carlos Subula, presidente della Endiama, l’azienda nazionale di diamanti. «Abbiamo firmato un accordo con la Alrosa per dare il via ad una vasta campagna di ricerca», ha dichiarato conferenza. L’anno scorso la produzione di diamanti angolana è stata di 8,3 milioni di carati, pari a un valore di 1,3 miliardi di dollari. Secondo le stime del governo la produzione per il 2013 potrebbe salire fino a 9 milioni di carati che corrisponderebbero a incassi pari a 1,5 miliardi di dollari.diamond-angola

Usa / Avon vende i gioielli. Avon, l’azienda di cosmetica americana, ha venduto la sua divisione di bijoux Silpada Designs per 85 milioni di dollari. Un pessimo affare, visto che solo tre anni fa l’ha acquistata per 650 milioni dollari. A ricomprarla (fregandosi le mani) sono gli stessi fondatori,la famiglia Silpada. La decisione di vendere nasce con l’intento da parte del gruppo di concentrarsi sul proprio core business di prodotti di bellezza.silpada

India / La Banca centrale frena l’oro. La Reserve Bank of India ha deciso di limitare l’importazione di oro, con l’eccezione di chi ne fa uso per la gioielleria. Chi vorrà acquistare oro dall’estero, inoltre, dovrà pagare in contanti. india

Svizzera / Chopard fa charity.  Chopard ha dato il via alla partnership con The Happy Hearts Fund, a Londra. Caroline Scheufele, co-presidente e direttore artistico di Chopard, ha creato una edizione speciale di un 18 carati in oro rosa del braccialetto Happy Diamonds. Parte dei ricavi dalla vendita del gioiello andranno a The Happy Hearts Fund, attivo in sette paesi, in cui ha costruito 72 scuole e asili in meno di sette anni. Senza-titolo-22

Canada / Addio miniera in Cile. Barrick Gold Corp, la più grande società di estrazione di oro al mondo, sta rallentando la costruzione del suo imponente impianto di Pascua-Lama, nelle Ande (Cile). E metterà a bilancio una svalutazione compresa tra 4,5 e 5,5 miliardi dollari. La causa è il calo del prezzo dell’oro e l’aumento dei costi. Dalla fine del 2011, il prezzo dell’oro è sceso del 30 per cento. 

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Pomellato ufficialmente francese

Fa un po’ impressione che il comunicato stampa sia scritto prima in versione francese, poi in inglese e poi in italiano. Ma bisognerà abituarsi. Il comunicato, che Pomellato curiosamente non fa pervenire ai siti di informazione come il nostro (ma noi lo abbiamo lo stesso: marameo), recita così: «A seguito dell’approvazione da parte delle autorità dell’antitrust, Kering ha annunciato oggi di aver completato l’acquisizione della quota di maggioranza del gruppo Pomellato, secondo quanto annunciato il 24 aprile 2013». Insomma, La bandierina francese sventola su Dodo & C, ormai della Kering di Henry Francois Pinault. Matilde de Bounvilles

Store Pomellato in versione psichedelica
Store Pomellato in versione psichedelica

 

 

Pomellato 67
Pomellato 67

Dive da Bulgari per Diva

[wzslider]Nostalgia dei bei tempi, quelli in cui Bulgari ha spopolato: gli anni Cinquanta. E al periodo della Dolce Vita si ispira la collezione Diva, che il brand italiano di proprietà francese ha presentato a Parigi, in occasione delle collezioni di alta moda nella capitale francese. La maison ha invitato una platea di volti noti e notissimi all’hôtel Potocki. C’erano, per esempio, attori come Bradley Cooper, Milla Jovovich o Virginie Ledoyen, e anche la testimonial di Bulgari, Carla Bruni. Matilde de Bounvilles

 

L’autunno-inverno di Pandora

[wzslider]Anticipazione dell’anticipazione: oggi i nostri emissari sono andati a curiosare all’evento organizzato da Pandora (http://www.pandora.net/it-it) a Milano. Obiettivo: presentare le collezioni autunno-inverno. D’accordo, fuori faceva caldo, ma gli ambienti allestiti dal brand danese hanno abbassato subito la temperatura. Come vedete nelle immagini, la collezione autunno è stata organizzata in un contesto di foglie gialle giù, rami secchi e, ovviamente i gioielli (di cui parleremo meglio più avanti). La sala dedicata alle collezioni invernali invece (a proposito, ora c’è anche l’oro accanto all’argento nei classici charms per bracciali e orecchini), era cosparsa di neve (finta, ovvio) e richiami ai motivi classici della stagione fredda, compresi elementi d’argento che rappresentano angioletti o canditi da appendere all’albero di Natale. Appena avremo immagini più nitide della collezione le pubblicheremo. Matilde de Bounvilles

 

Tentazione (con 165 furti) da Tiffany

Macché colazione: tentazione da Tiffany. Una tentazione fortissima a cui una ex manager della iconica gioielleria sulla Quinta Strada di New York ha ceduto. A furia di lavorare tutti i giorni circondata da diamanti e gioielli di lusso, Ingrid Lederhaas-Okun, 46 anni, fino allo scorso febbraio vicepresidente per lo sviluppo dei prodotti della casa di Manhattan, alla fine non ha resistito. Così, approfittando del suo accesso privilegiato a casseforti e cassette blindate, ne avrebbe rubati per un valore che supera la cifra di 1,3 milioni di dollari. I furti, oltre 165 pezzi di grande valore, molti dei quali già venduti a un rivenditore internazionale, sono avvenuti tra il novembre 2012 e il febbraio 2013, quando Ingrid è stata scoperta e licenziata. Ora è finita in manette e presto dovrà comparire davanti alla Corte federale di Manhattan. Ai giudici dovrà spiegare come da manager della casa di gioielli più conosciuta al mondo si sia trasformata semplicemente in una ladra di gioielli. F.G.

Ingrid Lederhaas Okun arrestata per i furti da Tiffany
Ingrid Lederhaas-Okun arrestata per i furti da Tiffany
Ingrid Lederhaas Okun
Ingrid Lederhaas-Okun

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Collana polipo per il dottor Who

Il suo nome è Doctor Who Statement. Per chi non lo sapesse, questa collana a forma di polipo si riferisce allo Statement, marchingegno della serie televisiva «Doctor Who»: si tratta di una macchina per viaggiare nel tempo e nello spazio dissimulata (nella serie tv) in una stazione di emergenza della polizia britannica grande come una cabina telefonica. È frutto (la collana, non la serie tv) della fantasia dello scultore canadese che si firma SomethingLikeThat1 e vende le sue opere sul sito Etsy.com.Il pendente, assai grosso, è a forma di polipo e misura circa 10 centimetri di lunghezza: è scolpito a mano. Per chi volesse metterselo al collo, costa 236 euro. E non è l’unica opera dello scultore, come potete vedere dalla gallery…

Il polpo visto da vicino
Il polpo visto da vicino

Violet Octopus Statement. Prezzo: 157,8 euro

 

Pink Octopus Statement Necklace. Prezzo: 71,04 euro
Pink Octopus Statement Necklace. Prezzo: 71,04 euro
Particolare della versione rosa
Particolare della versione rosa
Purple Jungle Frog Statement, versione raniforme. Prezzo: 27,63 euro
Purple Jungle Frog Statement, versione raniforme. Prezzo: 27,63 euro
Red Octopus Statement Necklace. Prezzo: 71,04 euro
Red Octopus Statement Necklace. Prezzo: 71,04 euro

 

Il Doctor Who e, alle spalle, la sua Statement
Il Doctor Who e, alle spalle, la sua Statement

A New York gioielli in passerella

[wzslider]Gioielli firmati dai più grandi stilisti in una mostra che si intitola «Fashion Jewelry: The Collection of Barbara Berger». È una straordinaria mostra da non perdere se passate per New York. È stata inaugurata il 25 giugno al Mad, Museum of Arts and Design.

Sotto la lente, 450 pezzi accumulati da Barbara Berger (sui 4mila totali) di gioielli formati da grandi stilisti tra cui Chanel, Yves Saint Laurent, Dior, Kenneth Jay Lane, Lanvin, Missoni, Oscar de la Renta, Pucci, e Miriam Haskell. In esposizione anche opere contemporanee di designer come David Mandel, Iradj Moini, Robert Sorrell, Daniel von Weinberger, e Lawrence Vrba.

Figlia di un mercante di diamanti americano, Barbara Berger ha iniziato a raccogliere bijoux da adolescente, a partire da un paio di orecchini di Chanel trovati al mercato delle pulci di Parigi.

«La collezione di Barbara Berger è unica, raccolta costantemente in tanti decenni, sempre alla ricerca dei gioielli più belli e più caratteristici di tutte le principali case di moda», commenta David Revere McFadden, curatore capo del Mad. «Sono anche la testimonianza dell’eccellenza della lavorazione artigianale e dei migliori studi di progettazione».

La mostra è divisa in due sezioni: la prima, aperta fino al 20 gennaio, comprende pezzi firmate da case di moda americane ed europee: Chanel, Balenciaga, Maison Gripoix, Marcel Boucher, Miriam Haskell, e Trifari. La seconda sezione, aperta solo fino al 22 settembre, espone pezzi a tema, materiali, soggetti, colori e motivi.

Barbara Berger, una volta, ha paragonato la sua raccolta a una infinita caccia al tesoro: «Per parlare della raccolta bijoux è parlare di vita, stile, cuore e passione. Completare la mia collezione è stato uno degli obiettivi della mia vita». Da non perdere. Matilde de Bounvilles

Mad 2 Columbus Circle, New York, NY 10019

info@madmuseum.org

212-299-7777

Orari Tuesday to Sunday from 10:00 am to 6:00 pm

Thursday and Friday from 10:00 am to 9:00 pm

closed Mondays and major holidays (except New Year’s Day, Martin Luther King Day, Presidents’ Day, Memorial Day, Labor Day and Columbus Day)

MAD will be open July 4th, from 10 am to 4 pm.

Ticket

General: $16

Seniors: $14

Students:$12

Intervista: Chopard vista da vicino

Davide Traxler
Davide Traxler

Chopard protagonista sul settimanale «il Mondo». Una lunga intervista a firma di Enrica Roddolo spazia sulle strategie della grande casa di orologeria e gioielleria. Un brand da sempre collegato al mondo del lusso ma, anche, del cinema, come dimostra l’abbinamento pluridecennale con il Festival di Cannes (per la verità quest’anno funestato da un maxi furto). A parlare è Davide Traxler, numero uno di Chopard Italia: «Quanto al red carpet, oltre alla collezione di alta gioielleria, da quest’anno con Livia Firth (moglie dell’attore premio Oscar Colin Firth) abbiamo accettato, prima azienda di preziosi, di sviluppare un progetto di gioielleria etica, con il lancio di una Green carpet collection», spiega il manager nell’intervista. «Non solo certifichiamo l’origine delle pietre (i diamanti secondo il protocollo del Kimberly process), ma anche i metalli preziosi utilizzati provengono da miniere certificate e i nostri processi di lavorazione sono trasparenti. Per la branch italiana di Chopard, inoltre, ho appena costituito un comitato etico». Il primo del gruppo, un esempio che la casamadre ha già deciso di replicare anche per le altre branch. Il manager offre uno sguardo globale sulla maison. «Un’azienda di gioielleria e orologeria in fondo è come un’azienda metalmeccanica di oggetti preziosi. Solo che nella nostra manifattura vengono incastonate 2 milioni di pietre l’anno. E i nostri scarti di lavorazione sono polvere d’oro e altri metalli preziosi: ogni giorno recuperiamo 3 chilogrammi di oro dai filtri dell’aria». Ecco di segue un breve estratto dell’intervista

Domanda. Come si insegue un cliente globale?

Risposta. Con un management capace di dialogare su un piano internazionale e con una strategia attenta ad assecondare i movimenti di una clientela mobile. Così, ormai spostiamo i prodotti in funzione delle mete dei nostri consumatori: in inverno nelle località sciistiche, poi a Marbella o Porto Cervo in estate. Proprio in Sardegna saremo per tre mesi nell’inedito luxury store allestito per la prima volta sulla celebre piazzetta da Harrods. I grandi magazzini di Londra, come la casa di moda Valentino e Porto Cervo fanno capo alla stessa proprietà, e l’esperimento ci ha subito conquistati. Così abbiamo deciso di aderirvi. Poi a fine anno…

D. Che cosa avete in mente?

R. È un progetto che stiamo definendo in questi giorni: apriremo vetrine anche all’interno del nuovo mall di lusso, che sorgerà a Milano, nella centralissima via Durini per iniziativa del gruppo Brian & Barry. Un mall dove ci saranno alimentare di alto livello, un ristorante stellato all’ultimo piano, spazi per il fashion e un piano dedicato ai preziosi dove saremo presenti con l’insegna Chopard.

Livia Firth e Caroline Scheufele
Livia Firth e Caroline Scheufele

D. Quanto vale l’Italia per questa multinazionale del lusso?

R. Circa il 5% del fatturato, con cinque negozi a Venezia, Milano, Firenze, Roma e Bologna, più uno in franchising a Napoli. Milano e Venezia sono senza dubbio le due città italiane con una tipicità più interessante per il nostro business: la prima perché riesce a fare sistema con grandi appuntamenti come le settimane della moda e il salone del mobile e perché beneficia di una buona offerta di strutture alberghiere cinque stelle. Venezia per il suo inimitabile taglio romantico, l’unica città dalla quale si vuole partire con un ricordo di hard luxury: non un abito, ma un orologio, un gioiello, insomma qualche cosa che duri. Ed è anche, per la sicurezza che la sua particolare topografia consente, l’unica città dove possiamo permetterci il lusso di tenere aperte le porte della gioielleria. Senza contare che proprio per Venezia è di grandissimo aiuto la presenza di un aeroporto. Se solo Firenze, come Venezia, avesse uno scalo aeroportuale di rilevanza internazionale… Ma è sempre più difficile parlare di mercati-Paese perché il business è davvero globale. Gli orologi acquistati nella nostra boutique di via Spiga a Milano dopo qualche ora facilmente sono a Hong Kong: i cinesi sono grandi appassionati di lancette, specie in oro. Insomma, se provassimo a seguire i percorsi dei nostri gioielli scopriremmo che fanno più chilometri di un pilota di aereo.

(…)

D. E quanto vale il business Chopard a livello globale?

R. 800 milioni di franchi svizzeri (650 milioni di euro ndr) di fatturato mondo. In Italia fatturiamo circa 35 milioni di euro con una cinquantina di dipendenti. E non abbiamo debito, nessuna leva, è un business interamente di famiglia. L’idea di fondo degli Scheufele è decisamente mitteleuropea: non inseguiamo crescite del 20% o oltre, bensì una crescita costante a doppia cifra, ma del 10%. Quello è il livello di sviluppo che consente di migliorare in modo durevole.

Bracciale della Green Carpet Collection.
Bracciale della Green Carpet Collection.

D. Crisi economica internazionale: come si affronta la bufera quando si vendono gioielli e segnatempo da mille e una notte?

R. L’avventura di Chopard nasce nel Ottocento quando, era il 1860, Louis-Ulysse Chopard fondò a Sonvilier una manifattura orologiera di alta precisione specializzata in segnatempo da tasca e cronometri. Ma è nel 1963, quando Paul-André Chopard ha venduto la sua manifattura a Karl Scheufele che inizia la grande avventura di Chopard. Allora i dipendenti della famiglia Scheufele erano appena quattro: oggi siamo 2 mila, con 14 filiali estere, 1.500 punti vendita e 145 boutique di proprietà. L’ultima aperta è quella giapponese nel 2007.
Enrica Roddolo, da «il Mondo» numero 26

Poppy Ring, dalla Red Carpet Collection
Poppy Ring, dalla Red Carpet Collection

Il bracciale della salute

È un bracciale o un dispositivo utile? O tutte e due le cose assieme? Fitbit Flex è un accessorio pensato per chi pratica sport e vuole sempre tenere monitorate le proprie attività giornaliere. Si infila al polso e tramite una app gratuita per iPhone riesce a contare il numero di passi, la distanza percorsa e le calorie bruciate durante l’attività sportiva. È in silicone, leggero, e può essere indossato anche al mare, in piscina o sotto lo doccia: è completamente impermeabile. Ha una piccola fila di cinque led bianchi che mostrano lo stato di avanzamento delle attività. Ma funziona anche da fermo e può essere indossato di notte per monitorare la durata e la qualità del sonno. Ulderico Andorno

Il bracciale per il fitness
Il bracciale per il fitness

 

Ornamento o strumento utile?
Ornamento o strumento utile?

 

Fitbit Flex
Fitbit Flex

Milano capitale del gioiello design

Top designer e gioiello: un’abbinata (non sempre vincente, diciamolo), ma comunque molto, molto, interessante. Il matrimonio tra archistar, oro e pietre è ora il soggetto di una grande mostra organizzata a Milano, proveniente dalla Fiera di Vicenza, dove ha debuttato in maggio. I lavori di 72 designer saranno infatti esposti nella più ampia rassegna mai dedicata ai gioielli dei designer italiani. Sarà «un vero censimento dei rapporti intercorsi tra il mondo del gioiello e quello del design italiano tra il 1950 e il 2013», secondo Silvana Annicchiarico, direttore del Triennale Design Museum. La mostra si intitola «Il design italiano incontra il gioiello» ed è in programma dal 2 luglio all’8 settembre al Triennale Design Museum di Milano. L’esposizione ripercorre un arco temporale che va dagli anni Cinquanta a oggi, attraversa stili e momenti differenti, dal Razionalismo al Post Moderno fino al Minimalismo, con un percorso che include grandi maestri e giovani designer, produzione industriale e pezzi unici. Due le sezioni: una rassegna storica con numerosi progetti inediti presentati per la prima volta e una parte con 18 gioielli progettati e realizzati ad hoc per la mostra. Da ammirare ci saranno quindi le creazioni di designer che vanno da Roberto Sambonet a Ettore Sottsass e Michele de Lucchi, da Gianfranco Frattini, Sergio Asti, Alessandro Mendini o Gae Aulenti fino a Mario Bellini, Antonio Citterio e Fabio Novembre. E non si tratta solo di creazioni del passato: «Tra i molti pezzi presentati, che cercano di costituire un vero censimento dei rapporti intercorsi tra il mondo del gioiello e quello del design italiano tra il 1950 e il 2013, ve ne sono diciotto disegnati espressamente in occasione di questa mostra», precisa il curatore Marco Romanelli, designer e critico del design. Insomma, da non mancare. Federico Graglia

Orari

Martedi – Domenica

10.30 – 20.30

Giovedi

10.30 – 23.00 Ingresso

Gratuito – See more at: http://www.triennale.it/it/mostre/future/2538-il-design-italiano-incontra-il-gioiello#sthash.6Zgi9TIZ.dpuf

La ragazza con l’orecchino di perla in Usa

È uno degli orecchini più famosi della storia dell’arte. È quello dipinto da Johannes Vermeer fra il 1665 ed il 1666: «La ragazza con l’orecchino di perla». Se vi capita di passare per Atlanta, Usa, sappiate che fino al 29 settembre è in corso una mostra all’High Museum of Art. Oltre al famoso quadro degli orecchini, la mostra comprende altre 34 opere di pittura del Seicento olandese. G.N. 

La ragazza con lorecchino di perla, di Johannes Vermeer
La ragazza con lorecchino di perla, di Johannes Vermeer

 

Il quadro di Johannes Vermeer
Il quadro di Johannes Vermeer

 

 

The High Museum of Art

1280 Peachtree Street, N.E.

Atlanta, GA 30309

Ticket $19.50 – Adult

$12.00 – Child (ages 6-17)

$16.50 – Senior (65+)

$16.50 – Student (ID required to enter)

Orari

Monday     Closed

Tuesday     10 a.m. to 5 p.m.

Wednesday      10 a.m. to 5 p.m.

Thursday     10 a.m. to 8 p.m.

Friday      10 a.m. to 5 p.m.†

Saturday     10 a.m. to 5 p.m.

Sunday     12 noon to 5 p.m.

Fate del bene, comprate gioielli

[wzslider]Lusso e bontà. Oro e aiuti. Collane e beneficienza. Ebbene sì, coniugare l’acquisto di un gioiello con la charity, termine che sembra molto più figo che dire beneficenza, si può, sia in grande che in piccolo. Non solo: oltre a mettere d’accordo coscienza e consumo, estetica e spirito, vanità e solidarietà, abbinare un gioiello a una buona azione rende anche la vostra scelta più brillante agli occhi altrui. Insomma, è anche un piccolo motivo di vanto, inutile nasconderselo: nei salotti è diventato molto cool far sapere che il bracciale che si indossa è servito anche a fare del bene. Qualche esempio? Il più eclatante è quello di Gina Lollobrigida che ha venduto buona parte dei suoi preziosissimi gioielli per sostenere alla ricerca sulle cellule staminali.. Oppure quello di Angelina Jolie che ha progettato di aprire la prima scuola per bambine vicino a Kabul grazie ai profitti della sua linea di gioielli disegnati dal suo amico con il suo amico Robert Procop. La designer Cristina Rotondaro tempo fa ha presentato un bracciale creato apposta per sostenere la scuola delle bambine nomadi tibetane di Golok, un progetto dell’associazione Asia Onlus. E, come raccontato già sul nostro sito (https://gioiellis.com/da-new-york-37-orecchini-di-yvone-christa), il brand Yvone Christa con la collezione Chair-ity ha deciso di devolvere il 5% del ricavato a favore della ricerca e la prevenzione contro il cancro al seno. Altro abbinamento gioielli-opere buone: la modella Lily Cole ha lanciato Impossible.com, un «social network altruistico» sulla base del principio di scambio di doni, a cui ora aggiunge una linea di gioielli, fornita da stylistpick.com, realizzata in gomma. Il ricavato servirà a proteggere la foresta pluviale del Brasile. Ancora: Stroili ha abbinato la presentazione della nuova collezione So Funny per unirisi a Coopi e ricavare fondi per aiutare le donne e i bambini dell’Africa subsahariana. Ci sono poi iniziative che nascono dal basso. Come i ciondoli che si possono comperare sull’Ape car B.Live, che gira per Milano e i cui itinerari si vedono su Facebook B.Live, oppure agli eventi B.Live. Che cos’è B.Live? È una capsule collection disegnata dagli adolescenti in cura all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, nell’ambito del progetto Il Tempo Magico, guidati dalla stilista Gentucca Bini. Oltre ai capi di abbigliamento, i pendenti sono in vendita a Meda al Full&Fifty di via Indipendenza, 97. Il costo è di 35 euro, sono realizzati in bronzo galvanizzato in diversi colori (giallo, rosa, bianco, canna di fucile e bronzo). Matilde de Bounvilles

 

 

 

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