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Assalto tricolore a Hong Kong

Acanfora Gioielli Italia, Acme In-Ex, Alex Ball, Ancora Gioielli, Annamaria Cammilli… Sono  230 le aziende italiane del gioiello che hanno deciso di essere presenti a Hong Kong Jewellery & Gem Fair 2014 (15-19 settembre). L’Asia, viste le turbolenze in Russia e Medio Oriente, è centrale per l’export e Hong Kong è un hub di trading tra i più importanti al mondo per i gioielli. Anche perché è un porto franco, dove non ci sono dazi o restrizioni imposte sui prodotti di gioielleria preziosi o materiali relativi. ed è considerato anche un trampolino di lancio per avventurarsi nella Cina continentale e nel resto dell’Asia. La Hong Kong Jewellery & Gem Fair è il più importante mercato di gioielli dell’area. Dal suo lancio, nel 1983, ha attirato oltre 52mila buyer da tutto il mondo. All’edizione 2014 hanno dato la propria adesione oltre 3.600 espositori provenienti da 48 Paesi, disposti su 135mila metri quadrati di spazio espositivo che attraversano l’AsiaWorld-Expo (AWE) e il Convention & Exhibition Centre di Hong Kong (HKCEC). Buona fortuna. Federico Graglia

L’elenco delle aziende italiane che partecipano alla Hong Kong Jewellery & Gem Fair si trovacliccando qui.

Gli affari sono affari, anche a Hong Kong
Gli affari sono affari, anche a Hong Kong
Taglio del nastro a Hong Kong
Taglio del nastro a Hong Kong

A Caminada le pr di Sence

Novità nel mondo delle pubbliche relazioni. Manuela Caminada (Dori Csengeri, Yvone Christa, Ayala Bar, Claudio Calestani, Giulia Barela, Kurshuni) si è aggiudicata  la comunicazione di Sence, azienda di Copenhagen distribuita in Italia da Aibijoux. Debutto a Milano, all’Homi (il nuovo Macef)  dal 13-16 settembre, al Pad 10 – Stand L13-M14. Complimenti. F.G. 

Manuela Caminada (sotto), immagine da Google+
Manuela Caminada (sotto), immagine da Google+

Quei segreti di Rebecca

Intuizione, coerenza e innovazione, sono gli ingredienti del successo di Rebecca, marchio del made in Italy della gioielleria, uno dei pochi che in tempi di crisi è in costante crescita. Come spiega Alessandro Testi alla guida dell’azienda nell’articolo sull’inserto Affari e Finanza del quotidiano Repubblica, firmato da Marcella Gabbiano. Ecco il testo:

«Anche in questi anni di crisi economica, non abbiamo mai abbassato la guardia. Non abbiamo inseguito il basso. La vendita facile premia nell’immediato, ma poi finisce per snaturare il marchio». La coerenza di Alessandro Testi, anima e guida di Rebecca – marchio di gioielleria che si fregia dell’etichetta made in ltaly, perché è davvero fatto tutto in Italia – è stata premiata. Dai 15 milioni di euro fatturati nel 2010, la maison è passata ai 26 milioni del 2013. E i risultati raggiunti nei primi sei mesi dell’anno, fanno prevedere con certezza che la crescita la sarà confermata anche nel bilancio 2014. Prima azienda del settore a utilizzare nella gioielleria fashion tecniche in uso solo nel mondo dell’arte orafa, Rebecca (dal nome della figlia primogenita) ha ricevuto da Confindustria il premio per l’eccellenza tecnologica made in ltaly. Un riconoscimento dovuto al costante investimento in ricerca e sviluppo: nel corso degli ultimi tre anni, la Industrie Testi ha messo sul tavolo più di 11milioni di euro nell’innovazione tecnologica. Realizzando un processo produttivo, «dal taglio alla tornitura, dalla fresatura alla saldatura, ad alto valore aggiunto. Mantenendo comunque e sempre un approccio artigianale». Tutte le collezioni firmate Rebecca vengono pensate, disegnate e creale nello stabilimento di Empoli, che dà lavoro a 150 dipendenti, oltre che nei laboratori del distretti più importanti della gioielleria made in Italy.

Performance in continua crescita, dunque, che trovano la loro ragion d’essere in una semplice, ma fondamentale intuizione dell’imprenditore designer, attento osservatore del mercato:  «Stava cambiando l’atteggiamento dei consumatori nei confronti dei gioielli,  vissuti non più come oggetti da esibire per il loro valore materiale o come investimento, ma come accessori fashion. Accessori fantasiosi, intercambiabili, capaci di dare quel tocco di eccentricità e diversità alle diverse mises delle donne alla ricerca di qualcosa di diverso e esclusivo». Così Rebecca è stato tra i primi a utilizzare materiali alternativi all’oro. Primo fra tutti l’acciaio «visto che all’epoca andava per la maggiore l’oro bianco. Poi argento, bronzo e anche il materiale ottenuto con la tecnica del bagno galvanico, che tutti meglio conosciamo come oro placcato». Un successo di mercato che ha convinto Testi e la moglie Paola Bagnoli (direttore della comunicazione del brand) a realizzare nel 2011 una collezione per l’universo maschile che sta dando ottimi risultati. In parallelo è nata una linea interamente in argento 925 e pietre preziose, battezzata “Silver code” e una linea di timewatches uomo e donna che riprende i temi delle collezioni. Oggi, tutto il “catalogo” firmato Rebecca è distribuito attraverso 1.200 selezionati multimarca in Italia e 1.000 all’estero, a cui si aggiungono una ventina di monomarca in Italia, due negli Emirati Artabi e quattro in Cina, dove il brand italiano è arrivato grazie a un retailer locale affascinato dalle produzioni firmate Rebecca».

Orecchini Passion, in bronzo placcato rodio e glam film
Orecchini in bronzo placcato rodio e glam film
Bracciale Palm Beach, in bronco placcato oro giallo
Bracciale Palm Beach, in bronco placcato oro giallo

Chi ha vinto l’Oscar della gioielleria

La Best Italian Jewellery Designer è Alba Polenghi Lisca, mentre la Best International Jewellery Designer è Ippolita Rastagno. A VicenzaOro Fall è arrivato il momento degli «Oscar» della gioielleria, Andrea Palladio Jewellery Awards. Ecco gli altri premiati: la Best Italian Jewellery Brand Collection 2013/2014 è quella di Roberto Coin, The Best International Jewellery Brand Collection 2013/2014  è, invece, quello di Fabergè. E il riconoscimento di The Best Jewellery Communication Campaign 2013/2014  è andato a Tiffany; The Best Jewellery Flagship Store 2013/2014 a Bulgari; The Best Jewellery Communication New Media 2013/2014  a Pomellato; mentre The Lifetime Achievement Award  è stato assegnato in ricordo di Sergio Silvestris. Infine, il Jewellery Corporate Social Responsibility Award  lo ha conquistato Eli Izhakoff.

Ecco il film della premiazione

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La terza edizione  degli Andrea Palladio Jewellery Awards, premio promosso e organizzato da Fiera di Vicenza  per celebrare le eccellenze  del lusso e della gioielleria  mondiale, è stato condotto da Giorgia Surina, voce di RTL, e da Cristiano Seganfreddo, giornalista e imprenditore. La giuria era presieduta da Gianmaria Buccellati  e composta da Silvana Annichiarico, direttore del triennale Design Museum, Alba Cappellieri, docente di Design del Gioiello al Politecnico di Milano, Franco Cologni, Presidente della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte e Clare Phillips, Curatrice del dipartimento di Scultura, Artigianato del ferro, Vetri e Ceramiche del Victoria&Albert Museum.

 

VicenzaOro Fall vista da vicino

Molto pubblico a VicenzaOro Fall. Discreto ottimismo tra gli stand delle 1.200 aziende presenti. E, per i cultori dei trend, un esteso desiderio di aggiungere colore ai gioielli da parte di molti designer. VicenzaOro Fall vista da vicino: le prime impressioni che abbiamo raccolto sono positive. Si respira un’aria migliore rispetto a quella statica dell’edizione primaverile. Spring era stata secondo molti deprimente, Fall è tutta un’altra cosa. Con il savoir faire del presidente di Fiera Vicenza, Matteo Marzotto, che ha fatto gli onori di casa in doppiopetto grigio azzurro, scortato dal direttore generale della Fiera, Corrado Facco, la giornata di apertura è filata liscia come l’olio. Anche la inaugurazione della mostra dedicata al Gioiello sentimentale, per la verità non memorabile, ha attirato un nutrito pubblico, complice un buffet con crostini di baccalà mantecato che ha entusiasmato la platea più di una collana di Bulgari. Molte le nuove collezioni pronte per il lancio in vista del momento più delicato dell’anno, quello natalizio. Abbiamo avvistato, tra gli altri, nuove serie di bangles firmati Rosato, gioielli davvero innovativi di Athomie Jewels, bracciali dal sapore vagament indiano di Crivelli e gli anelli che si adattano alle diverse misure del dito di Garavelli. Ne parleremo diffusamente nei prossimi giorni.

Tra gli stand si respirava ottimismo, ma con qualche ombra: una riguarda la situazione geopolitica, tra conflitto in Ucraina e tensioni in Medioriente. Chi vende all’Est e nei Paesi arabi, cioè quasi tutti i produttori italiani, guarda con apprensione agli sviluppi. Ci sono stati già segnali negativi, spiegano, dietro lo schermo dell’anonimato, molti rappresentanti della pattuglia di produttori vicentini. Non sono preoccupazioni esagerate: nel secondo trimestre 2014 la domanda globale di gioielleria in oro ha registrato una diminuzione rilevante sia in termini di quantità che in termini divalore (-29,8% e -36,50% rispettoallo stesso trimestre 2013).Secondo gli analisti, il calo registrato rispetto all’anno precedente è però inparte attribuibile a una normalizzazione delladomanda dopo l’eccezionale rialzo registrato nelcorso del 2013 (anno in cui la domanda globale digioielleria ha registrato l’incremento più elevato dal1997). Nonostante la contrazione registrata, la domanda di gioielleria globale continua a mantenersi a livelli sensibilmente più elevati rispetto a quelli pre crisi.

L’altro elemento di incertezza riguarda proprio VicenzaOro. Cambierà formula e forma: è necessario, pare. Qualcuno ne è contento, perché è il momento di allinearsi alle nuove esigenze dei buyer e, forse, una fiera tradizionale non risponde più alla richiesta del mercato. Allo stesso tempo, c’è chi non nasconde le incertezze di fronte al nuovo. Come sarà la nuova VicenzaOro? Chi, da anni, si siede sempre nello stesso padiglione, nello stesso posto, si interroga. Federico Graglia, Matilde de Bounvilles

Tra gli stand di VicenzaOro Fall 2014
Tra gli stand di VicenzaOro Fall 2014

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L'inaugurazione della mostra sul Gioiello sentimentale
L’inaugurazione della mostra sul Gioiello sentimentale

Atias brilla sul red carpet

Anche Moran Atias, attrice, modella e conduttrice televisiva israeliana, ha scelto i gioielli Pasquale Bruni per la cerimonia di chiusura del 71° Festival del Cinema di Venezia. Moran Atias faceva parte della giuria Orizzonti e ha consegnato il Premio Miglior Regia a Naji Abu Nowar per il film Theeb. L’attrice ha indossato i gioielli della collezione Sissi Io Amo, in oro rosa 18kt, diamanti e pietre preziose. I bracciali e gli orecchini a cerchio sono arricchiti ai loro estremi da due corone di pietre preziose e diamanti, che riprendono il design del principesco cocktail ring, della collezione Sissi. Atias ha indossato anche  il suo look con un anello scultura della collezione Madame Eiffel, ispirata alla struttura della Torre di Parigi. G.N. 

Orecchini Sissi Io Amo
Orecchini Sissi Io Amo
Anello Madame Eiffel
Anello Madame Eiffel
Sissi cocktail rings
Sissi cocktail rings
Bracciale Sissi Io Amo
Bracciale Sissi Io Amo

I 5 trend del 2015 di Swarovski

Il 2015 della gioielleria secondo Swarovski Gems. Le sue previsioni sui trend da 11 anni sono attese da designer e buyer, ma anche dagli appassionati. Gioiellis.com è in grado di pubblicare le conclusioni a cui sono giunti gli esperti di Swarovski. Tra l’altro, è la seconda volta che quest’anno l’azienda austriaca pubblica le sue indicazioni in fatto di stile e tendenze: in primavera, infatti, Swarovski si era occupata sulle tendenze per fidanzamenti e matrimoni. La previsioni per il 2015 puntano tutto sulla modernità. Il team di The Gem Vision ha delineato le cinque direzioni che si delineano per il prossimo anno. Eccole.

1 New Horizons L’Europa dell’Est e il suo folclore. La vita rurale e i riti pagani, l’artigianato. Per i cultori di musica classica questi temi fanno venire in mente le musiche di Igor Strawinsky e la sua Sagra della Primavera. Insomma, ci saranno simboli e talismani, assieme all’utilizzo di materiali come il legno e la pelle. E gemme come citrino e rhodolite, assieme a granito grezzo e metalli opachi.

Cartolina dalla Bulgaria
Cartolina dalla Bulgaria

2 Zero to Infinity Un equilibrio tra scienza e arte, filosofia e misticismo. L’esplorazione di mega-opposti, che si tramuta in combinazioni di materiali non convenzionali. Un esempio: gemme grezze abbinate con il mercurio o diamanti grigi con il cemento. Le gemme utilizzate in questo trend sono pietra di luna, opali, zaffiri, lapislazzuli e perle.

Diamante grezzo
Diamante grezzo

3 Hommage In sostanza, questo trend è una visione sofisticata in lusso. Secondo The Gem Vision, questa tendenza è ultra-sensuale, ma anche intellettuale. Il bronzo diventa il metallo privilegiato, completato da oro rosso e rosa, marmi e legni pregiati. Per i clienti che preferiscono pezzi senza tempo, una palette classica può essere composta da zaffiri, smeraldi e rubini con tagli geometrici.  labbra

4 Creatures È la vittoria del genere Fantasy. Tra scienza e creatività, artificiale e flora e fauna, in una specie di ibrido esotico. Questo trend si ispira alla biologia e al suo spettro multicolore. Materiali utilizzati: opali e madreperla con gemme come il peridoto, topazio citrino. Magari abbinati a supporti alternativi come la gomma e ceramica. natura

5 Inti-mate Ricordi, emozioni, intimità: sono questi tre elementi a ispirare Inti-mate. Piacerà a molti questa attenzione tra gioielli, corpo e i suoi sensi. In questo caso superfiuci opache e strati traslucide sono accoppiate con texture in resina e a pietre preziose come ametista, zaffiro rosa, diamanti champagne. Le curve naturali del corpo influenzano il taglio e la forma delle gemme. Giulia Netreseinti-mate

 

Dada Arrigoni, fantasia in curva

[wzslider height=”600″ transition=”‘slide'” lightbox=”true”]Tra i padiglioni di VicenzaOro si trovano sempre molte novità: tra queste, nella edizione Fall 2014, c’è anche la collezione Curls in oro e diamanti e i gioielli in argento di Dada Arrigoni, una designer che dal 1985 percorre le strade dell’innovazione in fatto di forma. Doppio Curls, per esempio, è un gioiello che si appoggia sulle dita e segue sinuose curve e assomiglia a una piccola scultura. Si può scegliere in versione oro bianco rodiato con diamanti grigi oppure in oro rosa e diamanti brown. Così come Ear Cuff Curls, un orecchino che non pende, ma non è neppure solo un bottone: segue invece le circonvoluzioni del padiglione auricolare con fantasia e leggerezza. È realizzato con chiusura a clip.

Hanno una buona dose di originalità, ma senza essere bizzarri, i gioielli in argento. Il bracciale della collezione Elika, per esempio, è proposto in sei diverse sfumature: è realizzato in cuoio di diversi colori coordinati con il modulo chiusura in Black, Mordoré oppure argento. Tra le novità anche la versione light della collezione Glamour. Silver Glamour è un bracciale manchette in pitone nei colori marron glacé, fucsia e verdone con borchia in argento black, classic o mordoré, colori realizzati ad hoc da Dada Arrigoni.   

 

Il programma completo di VicenzaOro

Ecco, per il lettori di Gioiellis.com, il programma completo di VicenzaOro Fall: tutti gli appuntamenti più interessanti, gli orari delle inaugurazioni e le rassegne da vedere. Il programma, a cura della Fiera di Vicenza, è scaricabile in formato pdf cliccando qui. Si va dalla mostra Gioielli Sentimentali, a cura di Alba Cappellieri e Livia Tenuta, a Trendvision, dalla conferenza sul Dettaglio orafo, a cura di Federpreziosi, all’Andrea Palladio International Jewellery Awards, fino al convegno intitolato Il gioiello Sacro. Le mani dell’uomo tra materia e anima: dalla riscoperta della capacità creativa allo sviluppo economico. Insomma, se avete in programma di fare una visita a VicenzaOro (6-10 settembre), date un’occhiata a quello che offre la visita, oltre a curiosare tra gli stand delle 1.200 aziende presenti. Federico Graglia

 

 

Vento dell’Est per Stefan Hafner

Stefan Hafner porta la gioielleria italiana nel cuore dei Balcani, a Belgrado. Il brand  ha deciso di partecipare a 24 Hours of Elegance (5 al 7 settembre) manifestazione dedicata al glamour e all’eleganza, con sfilate di auto d’epoca e moda, oltre ai gioielli. Il brand italiano ha deciso di presentare alcuni dei suoi pezzi di maggior successo. I gioielli saranno esposti in occasione del gala organizzato al Royal Palace, e presentati al pubblico durante il Belgrade Concours d’Elegance al Grand Casino. Infine, saranno indossati in occasione del trunk show nella suite del Hyatt Regency Belgrade Presidential Hotel. Per la presentazione in Serbia, Stefan Hafner ha selezionato la collana vintage Scheherazade in oro bianco, con 1.300 diamanti bianchi per circa 70 carati; la collezione Pizzo, in oro rosa abbinato a diamanti bianchi e neri; gli anelli Pillow, in diamanti abbinati a preziose pietre colorate dai toni vibranti; il collier Astro, in oro bianco con diamanti; gli anelli Dalida, con strati di diamanti e zaffiri montati su oro rosa; la collana Principessina, in oro e diamanti; gli anelli Promise, best-seller del marchio, realizzati in diverse versioni, in diamanti bianchi o neri e brown, in oro bianco o rosa, con zaffiri rosa, orange o blu o rubini e sempre con una pietra centrale taglio cuore. La selezione è stata curata in collaborazione con Cris Egger, esperta di fashion e ambasciatrice per l’Italia di 24 Hours of Elegance.  

Collana Astro
Collana Astro
Anelli Dalida Collection
Anelli Dalida Collection

Anello al naso per Rihanna

Rihanna è una addicted dei gioielli. Ne cambia in continuazione più o meno costosi, vistosi, estrosi. L’ultima scoperta sono gli anelli al setto nasale. In questo video scovato su Instagram, che Gioiellis.com è in grado di pubblicare, Rihanna ne indossa un modello prodotto dalla neozelandese Meadowlark, mentre balla una specie di danza del ventre. Da notare la rete di piccole collane che indossa. L’anello al setto nasale è disponibile su ordinazione e si può scegliere quale tipo di pietra incastonare: diamanti bianchi, neri o smeraldi. Si può scegliere anche il metallo: oro giallo, bianco, rosa o argento. È disponibile in due versioni: come clip o per un vero e proprio piercing. Il prezzo? Parte da 205 dollari neozelandesi, pari a circa 130 euro. Ma se ne volete uno, per esempio, di oro rosa, diamanti neri e a clip, il prezzo sale a 253 euro.  

Small thorn septum ring
Small thorn septum ringna

Ecco il video di Rihanna che danza 

 

 

La Metamorphosis di VicenzaOro Fall

Torna VicenzaOro Fall (6-10 settembre). Sarà la fiera della svolta, dopo gli anni di crisi del mercato interno e le nubi che si addensano sull’export, a causa delle tensioni in Medio Oriente e Ucraina? Di certo, il programma punterà su novità capaci di dare stimoli alle migliaia di visitatori e aziende presenti: 1.200 i brand, provenienti da 30 Paesi esteri. Il programma di apertura della Fiera, sabato mattina, prevede un talk intitolato Metamorphosis: la sfida del bello e ben fatto nella nuova economia globale (ore 18.30, Palladio Theater), a cui parteciperà il presidente di Fiera di Vicenza, Matteo Marzotto. Al centro della discussione di Metamorphosis ci sono le nuove sfide del mercato: dalla struttura dimensionale del sistema orafo italiano, allo scenario evolutivo del mercato internazionale, fino alle politiche di marchio e ai possibili percorsi di crescita delle aziende. Federico Graglia 

Fall 2013
Fall 2013

fall-2013

Da Artlinea il gioiello espresso

Internet non è un nemico del negozio fisico. Anzi. E infatti, c’è chi si usa la Rete per fidelizzare i clienti o proporre nuovi servizi. Artlinea, azienda orafa toscana, l’ha capito in tempo, con quell’intuizione e quella capacità d’innovare tipica di alcuni imprenditori. Un modo per affrontare la crisi e con ottimi risultati, come si legge nell’articolo del quotidiano il Sole 24 Ore, scritto da Silvia Pieraccini.

Orecchini in oro giallo e bianco 18kt. Prezzo: -445 euro
Orecchini in oro giallo e bianco 18kt. Prezzo: -445 euro

«Se oggi in Italia vendessimo solo attraverso i canali tradizionali, non avremmo più mercato», E invece la Artlinea di Capolona (Arezzo), azienda orafa che produce tutto in “casa” e distribuisce nel mondo col marchio proprio, il mercato italiano lo sta tenendo stretto, grazie a un’innovazione produttivo-distributiva che ha richiesto investimenti in tecnologia, formazione del personale, commerciale e comunicazione. «La strategia – spiega Alberto Martinelli, 34 anni, seconda generazione dell’azienda familiare fondata dal padre Doriano più di 30 anni fa – punta a fornire gioielli personalizzati al cliente finale, che li sceglie e li compone sul nostro sito Internet ma non li compra direttamente: per farlo deve andare dal rivenditore, che dispone di un kit di campionarlo e può mostrare, spiegare, assistere», si legge nell’articolo.

Collana in oro giallo e bianco 18kt. Prezzo: 2.230 euro
Collana in oro giallo e bianco 18kt. Prezzo: 2.230 euro

È grazie a una rete di quasi 400 rivenditori in tutta Italia che il cliente ordina l’anello, il bracciale o la collana Artlinea con nomi, frasi, dediche o date personalizzate e, nel giro di pochi giorni, ritira in negozio il gioiello da lui creato. «Innovativo – aggiunge Martinelli – è il fatto che noi andiamo a produrre l’oggetto quando questo è già stato ordinato, col risultato di non avere scorte di magazzino, e che lo facciamo in tempi rapidissimi: entro 24 ore dall’ordine».

Collana in oro giallo e bianco 18kt. Prezzo: 2.945
Collana in oro giallo e bianco 18kt. Prezzo: 2.945

Insomma, secondo quanto si legge, personalizzazione e tecnologia permettono ad Artlinea non solo di rimanere sul mercato, ma di ridurre drasticamente i costi di magazzino. Un beneficio anche per i rivenditori  che in questo caso hanno un vantaggio in più:

L’azzeramento del magazzino è un toccasana per l’azienda orafa, ma anche per i rivenditori: «Con questa formula – aggiunge Alberto Martinelli, responsabile amministrativo di Artlinea – abbiamo affrontato il problema della distribuzione italiana, che spesso ha difficoltà ad approvvigionarsi ed è soffocata dalla mancanza di liquidità. Per vendere i nostri  prodotti il negozio acquista solo un kit espositivo, col vantaggio di non dover tenere scorte in magazzino e di avere flussi di cassa positivi perché riscuote subito dal cliente finale».

La distribuzione diretta al punto vendita di gioielli personalizzati – avviata sei anni fa con la collezione “tvb”, e ora estesa anche alla linea di fedi “forever” -dà oggi il 66% del fatturato italiano di Artlinea, e dunque consente di mantenere un mercato che vale tre milioni di euro; i due terzi dei ricavi arrivano invece dall’estero, per un totale di 8,8 milioni realizzati nel 2013. Ma, come spesso accade per le aziende orafe, quel che conta non è tanto il fatturato (sceso del 21 % rispetto al 2012) quanto il valore delle lavorazioni: su questo fronte Artlinea (85 dipendenti) ha segnato +21% l’anno scorso (grazie al “conto lavorazione”, cioè di oro fornito dai committenti) e addirittura +91% nel primo semestre di quest’anno, grazie al traino del Medio Oriente che, però, sta rallentando gli ordini a causa degli avvenimenti politici».

 

Se il bracciale ricarica il cellulare

Anche Rebecca Minkoff, come Tory Burch, si tuffa nelle wearable technology, cioè la tecnologia che si indossa come un vestito. «Le nostre clienti giovani indossano volentieri bracciali e gioielli e allo stesso tempo hanno un rapporto molto stretto con la tecnologia, per questo stiamo aggiungendo funzionalità in oggetti molto alla moda. Caratteristiche che potrebbero diventare una motivazione d’acquisto in più», ha spiegato Uri Minkoff, ceo dell’azienda fondata nel 2001 dopo il travolgente successo delle magliette con la scritta I Love NY. Nella prossima settimana della moda a New York, verranno presentati cinque dispositivi, tra cui due bracciali da 60 e 120 dollari: il primo, in pelle nera e oro, è un carica batteria del cellulare; il secondo invece è composto da una catena a maglie larghe e una barretta ricoperta di borchie grigie e nere che mascherano chip di notifica. Così chi lo indossa, può decidere di tenere nella borsa lo smartphone, ma essere avvisato se arrivano messaggi provenienti da specifici membri della famiglia, amici o colleghi. Considerato che Diane von Furstenberg ha disegnato una montatura per i Google Glass e che Ralph Lauren ha recentemente prodotto una maglietta con dei sensori, sembra proprio, sembra che i designer americani non resistano all’hi-tech. Una moda che arriverà anche in Italia? Vi  terremo aggiornati.

Il carica cellulare
Il carica cellulare
Rebecca Minkoff e una sua cover per iPhone
Rebecca Minkoff e una sua cover per iPhone

L’oro di Arezzo si appanna?

Il 2014 partito sotto i migliori auspici, basati sui numeri, nel il distretto orafo di Arezzo sembra non mantenere le promesse. La causa? L’instabilità geopolitica, con le tensioni in Medioriente o Ucraina, come rileva Silvia Pieraccini nella sua analisi sul quotidiano Il Sole 24 Ore

«Il distretto orafo di Arezzo sale di nuovo sull’ottovolante, con le antenne puntate verso il nord Africa e il Medio Oriente. I venti di guerra che spirano da quell’area – la più importante per le esportazioni del distretto toscano – hanno fatto raffreddare non poco l’entusiasmo che aveva caratterizzato l’inizio d’anno. Nel primo trimestre 204 la produzione industriale orafa della provincia di Arezzo ha segnato un balzo del 25%, che segue il +1l.3% e il +4,5% degli ultimi due trimestri 2013. Sempre nei primi tre mesi dell’anno l’export orafo aretino ha fatto un balzo del 20.3% (+10% la media nazionale), confermando il record toccato nell’intero 2013 con +21.5% a sfiorare 2,1 miliardi di euro. Ma da fine aprile-inizio maggio, anche se i dati ufficiali ancora non lo certificano, produzione e fatturato hanno cominciato a rallentare di pari passo all’aumentare dei disordini geopolitici. E la doccia per le aziende orafe è stata gelata, anche perché la ripresa decollata nell’estate scorsa arrivava dopo un lustro di crisi pesante». oroi-arezzo

E così, continua l’articolo, se diminuisce la domanda dei paesi dove il consumo di gioielli è tradizionalmente più elevato che in altri, come Nord Africa e Medio Oriente, crescono i timori. Anche se un modo per far quadrare, temporaneamente, i conti c’è come dichiara un operatore del settore.

«Il 2014 è cominciato molto bene – spiega Andrea Boldi, titolare dell’azienda di gioielleria Nemesi e presidente della Consulta orafa di Arezzo, che riunisce le aziende di Confindustria, Cna, Confartigianato e Confapi, oltre che a capo di Fiera Arezzo – ma a metà maggio lo scenario è cambiato: la situazione libica è degenerata; l’Algeria, che l’anno scorso per la sola oreficeria a peso aveva realizzato un flusso commerciale di 190 milioni con lettere di credito, ha bloccato l’import dall’Italia; la situazione egiziana si è complicata; e la guerra tra Palestina e Israele stanno preoccupando i buyer dell’area. Per tutti questi motivi il secondo trimestre non potrà ripetere i risultati del primo. In questo momento c’è grande prudenza nel programmare gli acquisti, e ci sono timori per i crediti che i nostri clienti hanno in quei Paesi». A confortare, nell’immediato, ci sono i riassortimenti post – Ramadan dei clienti arabi, che faranno girare le fabbriche orafe aretine anche durante il mese di agosto: «Abbiamo chiuso solo la settimana di Ferragosto – spiega Baldi, che quest’anno prevede una crescita del 15% rispetto ai 6,1 milioni di fatturato 2013, realizzato per il 70% con produzione a marchio proprio o del cliente, e per il resto come terzista delle griffe – per far fronte alle richieste dei mercati arabi e garantire un servizio ai clienti. Le aziende aretine che hanno come riferimento l’area araba hanno limitato al massimo le ferie». 

Padiglione di OroArezzo
Padiglione di OroArezzo

 

Insomma, secondo questa analisi sarà l’autunno a smentire o confermare previsioni negative. Intanto, le aziende si stanno organizzando per trovare un nuovo posizionamento:

«L’incognita vera è per settembre. «Nelle ultime settimane si sono fermate le commesse in arrivo da Dubai, da cui passa il 40% dei flussi mondiali di oro», spiega Francesco Bernardini, responsabile del comparto oro di Banca Etruria, leader di settore, che nel primo semestre dell’anno ha incrementato gli affidamenti in oro del 15% (6% al netto dell’aumento del prezzo della materia prima). «Ma l’aspettativa – aggiunge Bernardini – è che a settembre le commesse da Dubai possano ripartire, ridando slancio al distretto aretino che è fortemente legato a quell’area». Gli Emirati Arabi, infatti, assorbono oggi la metà dell’export del distretto toscano, e hanno contribuito a farne il leader dell’industria italiana della gioielleria. Un distretto (1.100 aziende, 10mila addetti, 2.5 miliardi di fatturato) che oggi lavora, utilizzando il cosiddetto “prestito d’uso”, meno della metà dell’oro lavorato dieci anni fa (4-5 tonnellate anziché 10), sostituito da altri metalli meno preziosi, e che sta vivendo la riconversione di una fetta di aziende orafe che producevano catename nobrand in terzisti della bigiotteria di lusso griffata (ad esempio per fare catene-tracolla per borse). Il fenomeno è in atto, e 150-200 artigiani sono già entrati nelle filiere di produzione bijoux dei grandi marchi, con l’effetto di differenziare clienti e scadenze. Alla filiera dell’oro made in Italy sta guardando Fiera Arezzo per organizzare un grande evento a Milano in occasione dell’Expo, in partnership con altri distretti».

Ecco gli anelli di Brad e Angelina

Brad Pitt e Angelina Jolie, dopo il matrimonio, sono volati a Malta. Ma senza dimenticare di indossare i nuovi anelli scambiati durante la cerimonia di nozze. Gioiellis.com è in grado di rivelare qualche particolare: per le loro fedi nuziali gli sposi si sono rivolti a Robert Procop, gioielliere americano di lusso. Procop aveva già firmato, con Angelina Jolie, una collezione 2010 di gioielli per beneficenza. Non solo: il gioielliere, assieme a Pitt, ha progettato l’anello di fidanzamento per Angelina. Nel 2012, Brad ha dimostrato il suo amore alla futura moglie con un grande anello di diamanti, stimato da 16 carati. «Brad aveva una particolare idea per questo anello, che ha realizzato dopo una collaborazione durata un anno», aveva detto Procop. «Voleva che fosse perfetto sotto ogni aspetto, così ho individuato un diamante di ottima qualità per tagliarlo nella esatta e forma che potesse andare bene per la mano di Angelina. Brad è sempre stato fortemente coinvolto, supervisionando ogni aspetto della creatività progettare l’evoluzione». D’altra parte l’attore aveva già debuttato nella gioielleria con una collezione firmata per Damiani. Matilde de Bounvilles 

Brad inanellato
Brad con l’anello di matrimonio firmato Robert Procop
L'anello di fidanzamento di Angelina Jolie
L’anello di fidanzamento di Angelina Jolie
Angelina Jolie con anello
Angelina Jolie con anello
Anelli di fidanzamento firmati Robert Procop
Anelli di fidanzamento firmati Robert Procop
Anello Maleficent di Robert Procop della collezione Jolie
Anello Maleficent di Robert Procop della collezione Jolie

VicenzaOro goes to Usa

VicenzaOro a stelle e strisce. Proprio alla vigilia di VicenzaOro Fall (6-10 settembre) Jewelers of America ha stretto una partnership con Fiera di Vicenza per promuovere il dipartimento di tendenza Trendvision Jewellery + Forecasting, che ha l’obiettivo di mettere a fuoco i trend in gioielleria, diamanti e orologeria. Jewelers of America offrirà la produzione editoriale di Trendvision in vendita sul suo sito web e presso le fiere e promuoverà i rapporti mensili sulle tendenze nella gioielleria. «Siamo molto orgogliosi di questo accordo, perché mostra Jewelers of America, Fiera di Vicenza, e Trendvision Jewellery + Forecasting come un’unica fonte di informazione e formazione per le tendenze attuali nel settore della gioielleria», secondo Corrado Facco, direttore di Fiera di Vicenza. «Questo accordo è un’importante opportunità di espansione negli Stati Uniti, un luogo strategico per il commercio di gioielli, il luogo ideale per proporre le tendenze future nel settore e di osservare le dinamiche del mercato». Federico Graglia 

Corrado Facco
Corrado Facco
Produzione VicenzaOro Trendvision
Produzione VicenzaOro Trendvision

Ecco il nuovo capo di Pandora

Grandi manovre a Pandora. Anders Colding Friis è stato nominato nuovo Ceo (amministratore delegato) dell’azienda danese di gioielli. Sostituirà l’attuale Ceo, Allan Leighton, dal marzo 2015. Leighton diventerà invece co-vice presidente del consiglio di amministrazione. Friis è attualmente il Ceo di Scandinavian Tobacco Group, il più grande produttore al mondo di sigari e tabacco da pipa. «Sono lieto che Anders Colding Friis si unisca all’azienda come il nuovo amministratore delegato», è la dichiarazione ufficiale di Leighton. Non solo: se ne andrà anche l’attuale presidente, Marcello Bottoli. Il manager ha annunciato che vuole perseguire una sua attività imprenditoriale.  

Allan Leighton
Allan Leighton
Marcello Bottoli
Marcello Bottoli

Sotheby’s, meraviglie a New York

Cacciatori di super gioielli, preparatevi all’asta che si terrà il 23 settembre a New York nelle sale di Sotheby’s. In vendita ci saranno parecchi pezzi interessanti. Uno per esempio, è una spilla Oiseau de Paradis firmata Schlumberger, che vanta un fantastico piumaggio colorato e un paio di orecchini di diamanti incorniciati da un disegno vorticoso di smalti Art Deco, by  David Webb. The Important Jewels sale vede pezzi classici e moderni mescolati a gioielli d’epoca, tra cui un raro braccialetto Belle Époque con disegno a ghirlanda di Cartier. La vendita all’incanto offre anche una superba gamma di pietre preziose di alta qualità di colore e diamanti, molti dei quali impostati in montature firmate. In catalogo c’è anche un diamante praticamente perfetto, classe D di colore, da 9.13 caratia taglio marquise e uno smeraldo colombiano. Federico Graglia 

Anello di platino con diamante da 9,13 carati. Colore D, privo di inclusioni. Stima: 800mila -1 milione di dollari
Anello di platino con diamante da 9,13 carati. Colore D, privo di inclusioni. Stima: 800mila -1 milione di dollari
Orecchini pendent con diamanti con montatura intercambiabile, firmati David Webb. Stima1-1,5 milioni di dollari
Orecchini pendent con diamanti con montatura intercambiabile, firmati David Webb. Stima1-1,5 milioni di dollari

Conti d’oro per Tiffany

Mentre si appresta a lanciare una nuova collezione i conti di Tiffany vanno a gonfie vele. La stella del brand americano del mondo dei gioielli continua a brillare. Nel secondo trimestre fiscale i profitti sono aumentati del 19% grazie al buon andamento delle vendite nelle Americhe (+9% a 484 milioni), nella regione Asia-Pacifico (+14% a 237 milioni di dollari) e in Europa (+8% a 120 milioni). La società, sulla scia di risultati che hanno nettamente superato le previsioni degli analisti, ha alzato le stime per l’anno in corso di 5 centesimi a un range tra 4,20 e 4,30 dollari per azione. «I buoni risultati riflettono una solida crescita delle vendite (quelle comparate sono salite del 3%)», ha detto l’amministratore delegato Michael Kowalski, che a marzo lascerà il posto a Frederic Cumenal, come anticipato da Gioiellis.com. Nei tre mesi la società ha riporato profitti per 124,1 milioni di dollari, 96 centesimi per azione, dai 106,8 milioni, 83 centesimi per azione dello stesso periodo dell’anno scorso. Il fatturato è salito del 7% a 992,9 milioni, mentre gli analisti attendevano un utile di 85 centesimi su un giro d’affari di 988 milioni.  Federico Graglia 

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