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I segreti del corallo a Roma

Tre giorni dedicati al corallo, a Roma. «I segreti del gioiello nato tra mari e vulcani» è il titolo dell’evento in programma da venerdì 21 a domenica 23 novembre, nella gioielleria Micarelli, in via Frattina 104/105, a Roma. L’iniziativa è di Oro di Sciacca, brand siciliano del corallo e della gioielleria. Chi è interessato potrà seguire un percorso espositivo centrato sul fascino naturale delle creazioni realizzate artigianalmente nel laboratorio del brand di Sciacca. Il racconto parte dal profondo mare del Mediterraneo e da un’isola vulcanica emersa e affondata in mare soprannominata «l’isola che non c’è». La natura sub-fossile del corallo, grazie alla genesi vulcanica, è rimasta intatta nel tempo fino ai nostri giorni. «Il corallo di Sciacca è sempre stato la mia passione», spiega Giuseppe Conti, titolare di Oro di Sciacca. «È un materiale tanto unico e inconfondibile da poter diventare l’icona di una cultura e di un territorio: la Sicilia. È così che abbiamo appreso le più antiche tecniche di lavorazione che assieme all’espressione creativa si trasformano in gioielli, pezzi unici ed originali». G.N.

Bracciale e anello di Oro di Sciacca
Bracciale e anello di Oro di Sciacca
Lavorazione del corallo
Lavorazione del corallo

Pasquale Bruni re dei due mondi

Pasquale Bruni re dei due mondi. Perlomeno per quanto riguarda i festeggiamenti. Nella cronaca del mondo del gioiello vanno segnalati, infatti, due eventi che il 12 novembre hanno visto il brand di gioielleria italiano protagonista a Mosca e a Miami. Come abbiamo già anticipato, all’ambasciata italiana di  Mosca Eugenia Bruni, direttrice creativa, è stata ospite d’onore per un evento durante il quale sono state presentate parure uniche delle collezioni Ghirlanda e Prato Fiorito. La serata ha visto all’opera lo chef stellato Davide Oldani e la cantante italiana Malika Ayane la quale, durante il concerto privato, ha indossato la speciale parure Prato Fiorito Grace, composta da una leggera fila di 1.075 piccoli fiori di diamanti bianchi e neri, per un totale di 40,26 carati, con un’unica preziosa goccia centrale di onice dal taglio sfaccettato per 11,35 carati: una forma appositamente creata da Pasquale Bruni per questi gioielli. Dall’altra parte del mondo, a Miami, in Florida, c’era invece il fondatore e presidente, Pasquale Bruni, per il lancio del brand nel luxury jewelry store Mayors ad Aventura. Durante l’evento sono state presentate collezioni icona come Mandala, Sissi, Bon Ton ed uno speciale pezzo unico della linea Prato Fiorito.  

Pasquale Bruni (clonato) a Miami
Pasquale Bruni (clonato) a Miami

Valzer prezioso con Dorotheum

Quella del 26 novembre a Vienna è l’ultima delle quattro aste speciali che Dorotheum organizza ogni anno: 203 lotti selezionati dagli esperti della casa d’aste viennese pensando al gusto del pubblico e all’andamento del mercato. Accanto agli orecchini di Van Cleef & Arpels e al pezzo firmato Cartier, ecco gioielli d’epoca spesso provenienti da collezioni private con il fascino del pezzo unico, bracciali Art Déco e modernissimi anelli con granati e quarzi citrini. E ancora, coralli, brillanti e diamanti fancy. Le stime partono da 400 euro per i gemelli in oro rosa del conte Prosper d’Epinay de Briort, scultore e gioielliere francese, fino ai punti luce di 11 carati complessivi valutati tra i 70 mila e 90 mila euro. Il catalogo è on line sul sito di Dorotheum e se la capitale austriaca non è tra le prossime mete ma avete trovato qualcosa che vi piace molto, si può dare mandato d’acquisto via internet o per telefono. Giulia Netrese 

 Palais Dorotheum
Dorotheergasse 17
A-1010 Vienna
tel. +43-1-515 60-0
Esposizione fino al 26 novembre
Asta 27 novembre – h.18

Orecchini con diamanti solitario di 11,45 carati complessivi, montati su oro bianco. Stima: 70 mila - 90 mila euro
Orecchini con diamanti solitario di 11,45 carati complessivi, montati su oro bianco. Stima: 70 mila – 90 mila euro
Collier firmato Jacente con 13 carati di brillanti e 30 carati di smeraldi. Stima: 50 mila - 60 mila euro
Collier firmato Jacente con 13 carati di brillanti e 30 carati di smeraldi. Stima: 50 mila – 60 mila euro
Collier a ghirlanda in platino e 8,50 carati complessivi di diamanti taglio vecchio e rosette. Datazione 1912. Stima: 9 mila - 12 mila euro
Collier a ghirlanda in platino e 8,50 carati complessivi di diamanti taglio vecchio e rosette. Datazione 1912. Stima: 9 mila – 12 mila euro
Orecchini a pendente in platino e 5,90 carati complessivi di diamanti taglio vecchio, triangolo e Kite. Databile dal 1838. Stima: 18 mila - 24 mila euro
Orecchini a pendente in platino e 5,90 carati complessivi di diamanti taglio vecchio, triangolo e Kite. Databile dal 1838. Stima: 18 mila – 24 mila euro

Chopard a Berlino con Uma

I Bambi Awards sono i premi Oscar della Germania: sul palco dei vincitori, quest’anno, è salita anche quest’anno Chopard. La premiazione si è svolta, come sempre, a Berlino: quella di quest’anno è stata la 66esima edizione. Chopard, sponsor ufficiale dell’evento per il nono anno consecutivo, ha anche firmato il Trofeo Bambi. Tante le star del cinema e della televisione che sono sfilate sul palco, tra cui Uma Thurman, che ha ricevuto  il Bambi come migliore attrice internazionale, e la top model Toni Garrn. Tutte e due indossavano Chopard. G.N. 

Il medaglie con il cerbiatto, Bambi
Il medaglie con il cerbiatto, Bambi
Caroline Scheufele, co-presidente di Chopard
Caroline Scheufele, co-presidente di Chopard
Toni Garm con superspacco
Toni Garrn con superspacco
Toni Garm
Toni Garrn
Toni Garrn
Toni Garrn

Da Sotheby’s i gioielli Mellon

A New York il 20 e il 21 novembre da Sotheby’s è in programma un’asta di gioielli molto importante, con pezzi da sogno. Sono messi in vendita oggetti personali e gioielli della signora Rachel Lowe Lambert Lloyd Mellon, vedova del magnate Paul Mellon, con pezzi firmati Verdura, Schlumberger e Givenchy, ma anche gioielli d’epoca di Cartier, Van Cleef & Arpels e Black Starr & Frost. In vendita, per esempio, c’è un magnifico e raro Fancy Vivid Blue diamond a forma di pera, stimato tra i 10 e i 15 milioni di dollari (7-11 milioni di euro), con un colore che secondo Sotheby’s ricorda il diamante Hope. Farà coppia con un Fancy Blue Diamond, e uno squisito diamante Rivière di Cartier, e da un diamante Fancy giallo intenso.

Paul Mellon (11 giugno 1907 – 1 febbraio, 1999) è stato un filantropo americano e un proprietario e allevatore di cavalli da corsa purosangue. È stato co-erede di una dei più grandi patrimoni, la Mellon Bank, creata dal nonno Thomas Mellon, dal padre Andrew W. Mellon, e dal fratello di suo padre Richard B. Mellon. Si stima che Paul Mellon, la sorella Ailsa Mellon-Bruce, e i suoi cugini Sarah Mellon e Richard King Mellon, fossero tutti tra i più ricchi otto negli Stati Uniti, con fortune di tra i 400 e i 700 milioni di dollari ciascuno (circa 3,4 miliardi dollari e 5,9 miliardi dollari in dollari di oggi). Questo filmato riguarda i gioielli della moglie, sposata in seconde nozze e morta a 104 anni nel marzo scorso. Federico Graglia

I gioielli Mellon esposti da Sotheby's prima dell'asta
I gioielli Mellon esposti da Sotheby’s prima dell’asta
I locali che accolgono la collezione Mellon in asta
I locali che accolgono la collezione Mellon in asta

14 regali a meno di 100 euro

[wzslider]Manca poco più di un mese a Natale e noi di Gioiellis.com vogliamo darvi qualche spunto per trovare il dono perfetto spendendo meno di 100 euro. Non è sempre necessario acquistare gioielli costosi: a volte anche un piccolo bijou può andare benissimo. Grandi anelli, collane plastron e messaggi d’amore per i bijoux di tendenza, gioielli classici con orecchini che non sono le solite perle e parure con solitari e punti luce e una freccia che magari trafiggerà un cuore e materiali inediti come bottoni vintage per ispirazioni di design. Insomma, tante idee per mettere sotto l’albero un pacchetto speciale per qualcuno di speciale. Ecco immagini e prezzi.  

 

Intervista a Bos (Van Cleef & Arpels)

I segreti di Van Cleef & Arpels rivelati dal numero uno dell’azienda, Nicolas Bos, Presidente e amministratore delegato del brand. L’intervista è stata realizzata da luxury-insider.com, un sito asiatico dedicato al mondo dei prodotti alto di gamma.

Nicolas Bos

Nicolas BosLa continuità è un grosso problema nel mondo del lavoro artigianale. Dopo centinaia di anni, le aziende che restano attive vogliono continuare la loro tradizione e il mercato appare affamato di questo genere di cose. Ne parliamo con Mr Nicolas Bos, presidente e ceo di Van Cleef & Arpels. Il quale è riuscito a rimpiazzare Stanislas de Quercize, che si è trasferito al vertice di Cartier. Scherzando si può dire che Bos (gioco di parole: in inglese boss significa capo) ha certamente il nome giusto per il suo lavoro. Più seriamente, ha anche alcune idee molto ferme sull’importanza di identità e di continuità per i marchi di lusso contemporaneo.

Bos ha coltivato queste idee sull’utilizzo di marchi top da quando è entrato a far parte del Gruppo Richemont nel 1992, inizialmente con la Fondation Cartier pour l’art contemporain. Dopo che il Gruppo ha acquisito Van Cleef & Arpels, nel 2000, Bos si spostato al piano superiore ed è diventato direttore creativo e marketing della Maison. Continuità, anche nel suo nuovo ruolo di presidente e amministratore delegato, sono del tutto coerenti con la sua lunga storia condivisa con l’azienda nella sua forma attuale.

Uno storico pezzo di alta gioielleria firmato Van Cleef & Arpels, con diamanti e rubini
Uno storico pezzo di alta gioielleria firmato Van Cleef & Arpels, con diamanti e rubini

Abbiamo chiacchierato con i dirigenti della Maison molte volte nel corso degli anni su come essi continuano a proporre creatività per orologi e gioielli. Assieme a «complicazioni poetiche» nei pezzi di orologeria e nei gioielli sontuosi, come la collana iconica Zip, Van Cleef & Arpels ha un assortimento meravigliosamente distintivo di bellissimi oggetti nel suo catalogo. L’ex amministratore delegato de Quercize diceva che l’acronimo VCA non significava solo Van Cleef & Arpels, ma anche Very Creative Artists, artisti molto creativi. Come uno di quegli artisti, Bos ha una profonda comprensione del ruolo di Van Cleef & Arpels ma è una figura piuttosto diversa da quella tipica dell’uomo-azienda.

Com’è essere arrivato al vertice di Van Cleef & Arpels?

Sono stato vice presidente, responsabile di aree diverse, e poi sono stato responsabile del mercato americano, così come il direttore creativo. Ora non è così diverso per me; non c’è stato un cambio di strategia o una situazione da sanare… La presidenza per me è davvero una questione di continuità, perché sono stato in Van Cleef & Arpels per lungo tempo. Una cosa che è diversa per me è il viaggio in Asia, e sono molto contento. Non è stato così quando mi è stata indicata la sede negli Stati Uniti.

Bracciale in stile egizio di Van Cleef & Arpels
Bracciale in stile egizio di Van Cleef & Arpels

Van Cleef & Arpels è molto popolare, con fan in tutto il mondo, anche in Asia. Siete stati capaci di sviluppare il vostro business perché altri vi hanno già aperto la strada? 

I clienti si rivolgono a noi dopo aver acquisito una certa conoscenza, una certa esperienza, che permette loro di fare una distinzione in termini di qualità. Questo tipo di conoscenza non può essere inventata. Ed è perché il mercato del lusso è stato sviluppato da marchi globali che sono più accessibili che questa educazione esiste… Così i clienti possono sviluppare il loro gusto e osservare ciò che le aziende internazionali possono proporre. In questo modo i clienti decidono che vogliono qualcosa di meno evidente, meno visibile, ma forse più sofisticato… Forse è più un piacere per se stessi.

Collana della collezione Alhambra
Collana della collezione Alhambra

Negli ultimi anni, vediamo più linee come Perlee e Alhambra facendo una proposta leggermente diversa al cliente. È uno sforzo per diversificare il business. Come influisce sulla proposta esclusiva di Van Cleef & Arpels?

Non interessa che sia davvero esclusiva. Anche in questo caso si tratta di nuovo della identità. Non proponiamo solo pezzi eccezionali di alta gioielleria… Fin dai primi giorni della casa, dai giorni della collana Zip, ci sono stati quello che noi chiamiamo pezzi boutique, che erano meno complessi e più piccoli: sto parlando di linee dal 1920, prima di qualsiasi campagna di marketing contemporanea. La pubblicità a quel tempo era su come i clienti potessero acquistare gioielli per un uso quotidiano. Tornando al presente, si può vedere come questo è coerente con l’identità di Van Cleef & Arpels. Nel caso di Alhambra, sono più di 40 anni (è stata creata nel 1968) e quindi è una delle dimensioni della nostra Casa. In alcuni mercati questo è un buon punto di ingresso, perché naturalmente il prezzo è diverso ed è semplicemente più facile da indossare. Oggi ci sono donne che lavorano che vogliono indossare qualcosa di eccezionale tutti i giorni, ma forse non qualcosa molto appariscente, ma con lo stesso valore di pezzi più formali. Non riesco nemmeno a pensare a clienti di alta gioielleria che non indossano Alhambra o Perlée… Ricordate anche che il nostro modo di produrre questi gioielli è lo stesso dei pezzi più formali, ma una collana Alhambra è meno complessa rispetto, diciamo, alla collana Zip. Ancora una volta uno è un gioiello per il giorno, magari in ufficio, mentre l’altro è più per la sera: né noi né il cliente vediamo alcuna contraddizione.

Bracciali della collezione Perlee
Bracciali della collezione Perlée

L’idea è che Van Cleef & Arpels propone creazioni straordinarie a tutti i livelli. Ma se tutto è straordinario non c’’è il pericolo che nulla sia davvero speciale?

Bella domanda. Prima di tutto, vi è un problema di linguaggio, perché tutti utilizzano le stesse parole. Tutto è straordinario, unico, eccellente, innovativo e così via. Le parole a volte perdono la loro sostanza, ma oltre le parole, penso che ci siano le emozioni. Si tratta di andare, per quanto è possibile, sulla qualità di pietra, sulla perfezione del disegno, all’espressione artigianale… La domanda è molto valida, ma se ognuna delle nostre creazioni ci fa sentire qualcosa di straordinari, allora abbiamo raggiunto qualcosa di straordinario. È vero che si può dire se si guarda alle nostre raccolte abbiamo fatto pezzi incredibili, ma questo non diminuisce il senso quando creiamo nuovi oggetti. Ci sentiamo a nostro agio con i pezzi che stiamo creando oggi così come con quelli che abbiamo realizzato in passato. In un certo senso è semplice perché, quando si tratta di ciò che creiamo, abbiamo fissato alcuni criteri e non scendiamo mai a un compromesso.

Van Cleef & Arpels Midnight Poetic Wish
Van Cleef & Arpels Midnight Poetic Wish

La Complicazione Poetica di Van Cleef & Arpels è stata e rimane particolarmente ardita in orologeria. Vedete questi orologi interessanti per uomini e donne?

Abbiamo visto che, anche se la collezione è sviluppata principalmente per le donne, abbiamo un buon numero di collezionisti anche tra gli uomini, la risposta è stata buona in generale. La Complicazione Poetica è un modello molto specifico e si distingue nel mondo degli orologi femminili, perché non ci sono così tante opzioni. Sto parlando del mondo di «complicazioni» per donne. Nel mondo di orologi da uomo ci sono molte offerte diverse, con molti approcci differenti, ma l’aspetto narrativo è ancora unico. Vediamo un sacco di uomini che vogliono orologi sportivi veri, forse un orologio sottile è troppo elegante. Ma poi vogliono anche qualcosa di estremamente poetico, qualcosa di diverso…

Una raffinata spilla a forma di ballerina firmata Van Cleef & Arpels con diamanti e zaffiro
Una raffinata spilla a forma di ballerina firmata Van Cleef & Arpels con diamanti e zaffiro

Ha il tempo davvero per considerare le donne come collezionisti seri di orologi e un segmento considerevole del mercato?

Sicuramente sì. L’idea della collezione è probabilmente diverso per le donne che per gli uomini. La dimensione del piacere è probabilmente più elevata per le donne che per gli uomini. Credo che per gli uomini sia più una costrizione, una patologia che confina con l’ossessione: sono sempre sul pezzo successivo, sull’elemento successivo della lista. Le donne provano più piacere per quello che già hanno. È divertimento. Non hanno bisogno di avere qualcosa nella collezione per colmare un vuoto… Per gli uomini, è possibile vederlo durante un’asta che non si divertono. Spesso l’attenzione è più sul pezzo che si sono persi che su quello che hanno ottenuto. Per Van Cleef & Arpels, si tratta di creare qualcosa che una donna ami indossare, che diverte e con cui giocare. Qualcosa che, anche se non è portato per molti anni, tornerà a produrre un piacere.

Perlée solitaire
Perlée solitaire

Come si definisce una buona crescita per una piccola azienda di oggetti esclusivi come Van Cleef & Arpels?

La cosa grandiosa di Richemont è un accordo completo sulla natura della crescita. La responsabilità principale che ho è mantenere la continuità e fare in modo che restiamo molto fedeli all’identità della casa, per svilupparla ulteriormente. L’altro aspetto è continuare a sviluppare un’azienda molto stabile e di successo. Sì, la crescita è una parte, ma lo stiamo facendo organicamente. Non facciamo nulla di artificiale o di opportunistico che potrebbe minacciare l’identità della casa. La crescita è prevista, prima di tutto da noi stessi, prima ancora che a livello di gruppo. Nella nostra area del lusso (gioielli e orologi) tutto è in crescita, quindi se non fosse in crescita vorrebbe dire che stai facendo qualcosa di sbagliato. Per quanto mi riguarda, vedo una crescita più come conseguenza della nostra strategia e gestione che come un obiettivo o target fissato. Più di tutto, la crescita è conseguenza di una forte identità; cerchiamo di creare le collezioni più forti che possiamo, di ottenere la migliore copertura stampa, raggiungere più clienti. L’obiettivo è rendere Van Cleef & Arpels più visibile e per rendere la nostra identità più forte.

Per fare un esempio, eravamo un po’ poco sviluppati in Asia, al di fuori del Giappone. Storicamente non abbiamo avuto una forte impronta nel resto dell’Asia. Abbiamo sviluppato un sacco di iniziative in questo campo per costruire il nostro brand, perché siamo convinti che i clienti qui, proprio come i nostri clienti in Europa, sono interessati alle nostri creazioni per gli stessi motivi. Quello che voglio dire con questo è che cerchiamo di portare la nostra identità sul mercato nel miglior modo possibile. Noi non consideriamo se faremo una collezione speciale per un mercato o un altro, solo per ottenere una buona crescita in questo mercato. Siamo abbastanza fortunati di essere un punto di riferimento nel mondo della gioielleria e sappiamo che gli intenditori tutto il mondo apprezzano davvero le creazioni della nostra Maison.

Cartier va a Denver

La grande mostra su Cartier organizzata a Parigi, al Grand Palais, ha traslocato al Power Station of Art di Shanghai. Terminata anche qui l’esposizione, la collezione Cartier vola dall’altra parte dell’Oceano Pacifico e atterra a Denver Art Museum. Chi passa dalla città Usa potrà visitarla dal 16 Novembre 2014 al 15 Marzo 2015. La mostra comprende una selezione di 72 documenti d’archivio originali e 254 oggetti d’epoca provenienti non solo dalla collezione Cartier, ma anche da prestiti di collezionisti privati e istituzioni. In attesa che arrivi anche in Italia… Intanto, ecco un filmato sull’esposizione di Parigi.  

 

Gioielli unici al Museo

[wzslider]Nove pezzi unici di grande valore: sono i gioielli simbolo delle nove sale a tema del primo Museo del Gioiello, che verrà inaugurato a Vicenza il 24 dicembre. E non poteva essere altrimenti dato che verranno ospitati in un sito dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Unesco dal 1994. Insomma una degna cornice, grazie anche un allestimento pensato per connettere la l’arte Rinascimentale con quella contemporanea: dalle antiche logge palladiane in marmo, alle sale interne, alle teche, agli espositori, al gioiello, che diventa il trait d’union tra ieri e oggi. Ciascuno rappresenta un concetto: bellezza, simbolo, icone, design, futuro, funzione, arte , moda e magia. Ci sono i cammei e i coralli tipici della tradizione italiana provenienti dalla collezione privata dei Fratelli De Simone, uno dei nomi illustri della gioielleria italiana, c’è un modernissimo riferimento a Michelangelo, ci sono materiali di scarto che diventano design ma sociale e anche l’idea di rendere un oggetto ornamentale anche utile. Gioiellis li ha visti in anteprima e ve li mostra. M.B.

 

Un rubino da 7,1 milioni

Dopo Christie’s, è la volta di Sotheby’s a vantare preziosi record in asta: a Ginevra il Rubino Graff, «una gemma fra le gemme», è stato venduto per 8,6 milioni di dollari (circa 7,1 milioni di euro), record mondiale in asta per un rubino. L’asta di Magnificent & Noble Jewels ha visto al centro la vendita della gemma rossa, proveniente dalla Collezione di Dimitri Mavrommatis. Il rubino ha un taglio cuscino, pesa 8,62 carati e ha superato la stima massima. Ha anche stabilito un nuovo record mondiale per prezzo al carato. Lo spettacolare gioiello dal raro e prezioso colore sangue di piccione e associato ai rubini più raffinati del Mogok, Burma, non è però stato l’unico a strappare un prezzo milionario. Sotheby’s sottolinea anche il record mondiale d’asta per uno zaffiro del Kashmir (6 milioni di dollari, 5 milioni di euro). Ottimo anche il risultato dei gioielli della Collezione Mavrommatis, venduti per 27,9 milioni di dollari, circa 24 milioni di euro. La collana in perle naturali appartenuta alla Regina Joséphine ha superato la stima ed è stata aggiudicata per 3,4 milioni di dollari, 2,8 milioni di euro. In totale, l’asta di  Magnificent & Noble Jewels ha totalizzato 95.3 milioni di dollari, 79,4 milioni di euro.

Il Graff Ruby. Venduto in asta per 7,1 milioni di euro
Il Graff Ruby. Venduto in asta per 7,1 milioni di euro

«Il Graff Ruby è un gioiello che ti incanta. Gemma tra le gemme e il più bel rubino che abbia mai visto nella mia carriera. Il prezzo record registrato rappresenta inoltre un vero e proprio tributo al grande occhio di Dimitri Mavrommatis ed insieme alla passione vera che il collezionista ha mostrato per la bellezza in tutte le sue forme», ha commentato David Bennett, presidente di Sotheby’s Svizzera e responsabile del Dipartimento di gioielli di Sotheby’s Europa e Medio-Oriente. Soddisfatto anche Laurence Graff, «mr. diamante»: «È stato semplice: Graff tratta le più belle gemme del mondo in assoluto, e questo è il più bel rubino del mondo. Siamo davvero orgogliosi di possederlo per la seconda volta». Federico Graglia 

 

David Bennett, presidente di Sotheby’s Svizzera e responsabile del Dipartimento di gioielli di Sotheby’s Europa e Medio-Oriente, batte il GRaff Ruby
David Bennett, presidente di Sotheby’s Svizzera e responsabile del Dipartimento di gioielli di Sotheby’s Europa e Medio-Oriente, batte il GRaff Ruby
Un paio di orecchini con diamanti. Prezzo di aggiudicazione: 5,6 milioni di euro
Un paio di orecchini con diamanti. Prezzo di aggiudicazione: 5,6 milioni di euro
Un bracciale di Cartier degli anni Venti, con diamanti. Venduto per 639mila euro
Un bracciale di Cartier degli anni Venti, con diamanti. Venduto per 639mila euro
Anello con zaffiro del Kashmir- Prezzo di aggiudicazione: 4,7 milioni di euro
Anello con zaffiro del Kashmir- Prezzo di aggiudicazione: 4,7 milioni di euro

Belen e Garko per 2Jewels

I fan di Belen Rodriguez e Gabriel Garko hanno un’occasione per guardare da vicino la modella venezuelana e l’attore: venerdì sera (14 novembre), nella boutique Stroili di Corso Vittorio Emanuele 30 a Milano, 2Jewels presenta le collezioni FW14. Testimonial del brand milanese è, appunto, Belen. La serata, però, è a inviti: difficile farsi un selfie con l’attrice-modella se non si è invitati. Belen è la madrina di due gioielli di punta della collezione. Il primo si chiama Follow Me: una collana con un pendente a forma di cuore e altri piccoli cuori lungo la sottile catena. Il secondo è Free Way, per un pubblico maschile: una catena con una piastrina di acciaio. Per questo gioiello è testimonial è il giovane quarantenne Gabriel Garko. M.d.B.

Gabriel Garko per 2Jewels
Gabriel Garko per 2Jewels

Arriva il primo museo del gioiello

Per la prima volta l’Italia avrà un Museo del gioiello. Lo aprirà Fiera di Vicenza, che organizza la classica VicenzaOro. Il museo è stato presentato a Milano e si tradurrà nella prima realtà museale permanente in Europa completamente dedicata all’arte orafa. Aprirà la vigilia di Natale, il 24 dicembre 2014, nella Basilica Palladiana, edificio del XVI secolo e patrimonio mondiale dell’Unesco dal 1994.  «Non è solo una nostra iniziativa, ma un regalo all’Italia, destinato a diventare patrimonio di tutti», ha spiegato Matteo Marzotto, presidente di Fiera di Vicenza. «Il museo, 500 metri quadrati curati e diretti dalla docente di design del gioiello al Politecnico di Milano Alba Cappellieri, è stato ideato, finanziato e gestito dalla Fiera con il patrocinio del Comune di Vicenza, e allestito da Patricia Urquiola: «Siamo l’ultima pietra del restauro della basilica che quest’anno compie 400 anni. Abbiamo creato un piano terreno con un bookshop e una sala polifunzionale e, al piano superiore, nove spazi», ha detto la designer spagnola. Fiera di Vicenza, che ha chiuso il 2013 con ricavi oltre i 31 milioni di euro, oltre 1 milione di risultato netto e un ebitda del 15% («che potrebbe arrivare al 20% nel 2014», ha detto Marzotto) ha anche presentato i progetti per il 2015: 18 eventi, il nuovo format espositivo VicenzaOro The boutique show (23/28 gennaio 2015 e 5/9 settembre), la prima edizione di VicenzaOro Dubai (23/26 aprile) in joint venture con Dubai World Centre, e la nuova manifestazione HIT (14/16 febbraio) dedicata a caccia, outdoor e tiro sportivo. Federico Graglia 

L'interno del Museo del Gioiello in un rendering
L’interno del Museo del Gioiello in un rendering
La Basilica Palladiana
La Basilica Palladiana
Matteo-Marzotto
Matteo Marzotto

Lo zaffiro più costoso del mondo

Come abbiamo riportato più volte, i pietre e gioielli sono ormai un investimento in crescita, una specie di bene-rifugio: lo testimonia anche l’asta di Christie’s dell’11 novembre a Ginevra. La vendita di Magnificent Jewels ha raggiunto i 150 milioni di dollari, cioè quasi 121 milioni di euro. La statistica dice che è stato venduto il 89% per lotto e il 94% in valore. È un record mondiale: è il totale più alto per la vendita Magnificent Jewels mai raggiunto. Se poi si aggiungono gli orologi di pregio in asta, si arriva a 185 milioni di dollari (circa 150 milioni di euro). A questo risultato complessivo si aggiunge il top con il «Blue Belle  dell’Asia», zaffiro venduto a 17,2 milioni di dollari, nuovo prezzo record per una pietra di questo tipo venduta all’asta.  Orgoglioso il commento di Rahul Kadakia, responsabile internazionale del dipartimento gioielli di Christie: «Abbiamo accolto oltre 600 partecipanti alla vendita, da oltre 30 Paesi. Siamo estremamente orgogliosi che il Belle Blue dell’Asia abbia stabilito un nuovo record mondiale. Un collezionista privato, che era seduto nella stanza dell’asta, è ora il nuovo proprietario dello zaffiro di maggior valore al mondo. Il braccialetto firmato JAR Parrot Tulip ha realizzato 3,5 milioni di dollari e stabilito il secondo prezzo più alto per una creazione da parte JAR. Anche altri gioielli provenienti da importanti collezioni hanno realizzato prezzi eccezionali, come la perla naturale in stile Art Déco e la collana di diamanti della collezione privata della baronessa Edouard de Rothschild, venduta per 5,1 milioni di dollari».  

Anello con diamante fancy, venduto per 2,8 milioni di euro
Anello con diamante fancy, venduto per 2,8 milioni di euro
The Queen of burma. Anello con grande rubino birmano format Cartier. Venduto per 5,5 milioni di euro
The Queen of burma. Anello con grande rubino birmano format Cartier. Venduto per 5,5 milioni di euro
Collana con diamanti tagliati a pera e pendente da 20,20 carati. Venduta per 4,5 milioni di euro
Collana con diamanti tagliati a pera e pendente da 20,20 carati. Venduta per 4,5 milioni di euro

I gioielli aumentano valore

Smeraldi, rubini, diamanti come investimenti: i gioielli di dive e ricche filantrope venduti alle aste hanno spesso superato le stime oltre ogni aspettativa, tanto che dal 2009 il valore battuto da Sotheby’s e Christie’s è triplicato. Allora è proprio vero che il gioiello come bene rifugio non delude (quasi) mai? La conferma arriverà dalle prossime aste. Intanto, ecco l’analisi dell’esperto d’arte Paolo Manazza per il Corriere della Sera.

Il baciamano ti fa sentire in gran forma, ma un «braccialetto di diamanti e zaffiri dura per sempre», amava dire la bellissima scrittrice e sceneggiatrice statunitense Anita Loos (1889-1981). Questo rapporto pseudo-fìlosofìco tra oggetti preziosi e temporalità ha una squisita e costante coniugazione femminile. In fondo potrebbe essere uno degli elementi alla base della convinzione per cui i gioielli sono il bene rifugio per antonomasia.

Il Graff Pink
Il Graff Pink

In questi anni di forte crisi economica e identitaria della nostra civiltà, il mercato dei gioielli è costantemente cresciuto. Come dimostrano le vendite all’asta ad essi dedicate. La località per eccellenza scelta dalle major per questo tipo di vendite ‘è da sempre Ginevra. Ogni anno, a maggio e a novembre, si svolge sulle rive dell’omonimo lago l’appuntamento europeo più importante per un settore che sembra ancora non aver esaurito una forte spinta verso l’alto. Nel novembre dell’anno scorso, la somma delle due aste ginevrine di Christie’s e Sotheby’s è stata di 221,7 milioni di franchi svizzeri. Un valore più che triplicato rispetto al 2009. L’eccezionale risultato del 2013 si deve anche all’aggiudicazione, per oltre 45 milioni, di un rarissimo e magnifico diamante rosa di 24,78 carati, che ha realizzato il nuovo record mondiale per il settore. La pietra, acquistata da Laurence Graff (da qui il nome The Graff Pink) – taglio smeraldo – e montata ad anello, faceva parte del rarissimo gruppo Ila. una classificazione che comprende meno del 2% di tutti i diamanti del mondo. Spesso il merito di risultati eccezionali è dato dalla presenza nelle vendite all’asta di intere collezioni private, o di gioielli appartenuti a dive con storie curiose. Come non ricordare l’ormai leggendaria vendita – che si svolse da Christie’s a New York nel dicembre 2011- della collezione di gioielli di Elizabeth Taylor, che fruttò 156,7 milioni di dollari, realizzando il nuovo record mondiale per un’asta di gioielli? Fu venduto il 100% dei lotti offerti a buyer provenienti da tutto il mondo. Le aspettative pre-asta furono completamente spazzate via e alcuni lotti superarono le stime di cinque, dieci e anche cinquanta volte quella iniziale.

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Collana di Bulgari appartenuta a Gina Lollobrigida

 

Più recentemente (maggio 2013), a Ginevra, ha fatto scalpore la vendita della collezione di Gina Lollobrigida da Sotheby’ s, con una serie di gioielli Bulgari appartenuti all’attrice che ha fruttato 4,7 milioni di franchi svizzeri. Un paio di orecchini di perle pendenti della diva sono stati venduti per 2,3 milioni di dollari, più del doppio del valore stimato, realizzando il nuovo record’ mondiale per perle pendenti vendute in asta. Sempre nella città svizzera, ma da Christie’s e l’anno prima (maggio 2012), andò a ruba la collezione della filantropa e collezionista d’arte Lily Safra. Totalizzando 35,1 milioni di franchi, grazie ai 69 lotti tutti venduti, con aggiudicazioni medie di quasi il doppio delle stime pre-asta Il top di quella serata fu The Hope Ruby, un anello con un rubino birmano di 32,08 carali di Chaumet, acquistato dal mercante di diamanti Amer Radwan per 6,2 milioni di franchi. Che accadrà ora questa settimana? A Ginevra, Christie’s propone domani 390 lotti, con diamanti colorati e bianchi, gioielli di provenienza illustre e perle naturali. Per una stima complessiva di oltre 80 milioni di dollari. Conduce l’asta un paio di orecchini Bulgari con diamanti a pera colorati che stimano tra 11,5 e 14,5 milioni.

Bracciale di Bulgari, con diamanti e smeraldi, appartenuto a Elizabeth Taylor
Bracciale di Bulgari, con diamanti e smeraldi, appartenuto a Elizabeth Taylor

Gioie storiche

Di grande importanza storica la spilla dell’imperatrice Eugenia, moglie di Napoleone III, che non si vedeva sul mercato da 125 anni (1,9-2,9 milioni). La spilla, che faceva parte di una parure, fu commissionata dalla stessa imperatrice alla gioielleria Bapst nel 1855. Mercoledì 12 è il turno di Sotheby’s che propone un catalogo di 470 lotti. Tra le chicche, la collezione Dimitri Mavrommatis, appassionato ed estimatore d’arte a tutto tondo, nonché esperto collezionista di arte contemporanea e arredi del Settecento. Highlight della collezione, l’eccezionale Graff Ruby, di 8,62 carati, 6,3-8,4 milioni di franchi). Una pietra tagliata a cuscino di origine burmese che si caratterizza per la rarissima tinta rosso «sangue di piccione». Nella stessa raccolta, un raro zaffiro di 2,54 carati è valutato 2,8-5,6 milioni di franchi. La pietra, certificata di origine Kashmir, splende di un colore blu vellutato e intenso, e presenta un grado di purezza molto alto. A sottolineare il grande occhio di Mavrommatis, la selezione comprende tre squisiti esempi di gioielleria di JAR, noto per essere uno dei gioiellieri più talentuosi della sua generazione. Oltre a questa collezione, saranno molti altri i gioielli da sogno in vendita. Bellissima, oltre che di provenienza illustre, una collana di perle naturali appartenuta a Josefina, regina di Svezia e Norvegia (1807- 1876), offerta a 765 mila-1,3 milioni di franchi. Paolo Manazza 

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Graff Ruby di Dimitri Mavrommatis

Chopard online con Selfridges

[wzslider]Prima o poi doveva accadere: anche i gioielli di lusso, in particolare quelli di Chopard, hanno scelto la strada della vendita online su un sito di una catena britannica di grande distribuzione. Gioielli e orologi della maison svizzera, infatti, ora si possono acquistare tramite il sito web Selfridges.com. Sul sito si trovano più di 300 pezzi di gioielleria e orologi. I prezzi degli oggetti in vendita, però, restano piuttosto diretti alla fascia alta del mercato: quasi 100 euro per un portachiavi, e oltre 12mila euro (10.150 sterline) per un paio di orecchini di diamanti della collezione Chopard Happy, mentre un anello in oro bianco con ametista della collezione Imperiale si acquista a circa 1.800 euro (1.530 sterline). I clienti possono sfogliare e acquistare online, per poi ritirare in negozio. Chopard, in ogni caso, non è la prima a servirsi di Selfridges: lo fa già Cartier per gioielli, orologi, accessori e profumi.  

Stroili sarà venduta a un indiano?

Una indiscrezione clamorosa scuote il mondo del gioiello: Stroili diventa indiana. Secondo quanto scrive il solitamente bene informato Carlo Turchetti sul Corriere Economia, Stroili Oro sta per essere venduta al fondo Emerisque. Si tratta di un fondo fondato e diretto da Ajay Khaitan, indiano con residenza britannica. Il negoziato sarebbe alle fasi conclusive e potrebbe essere portato a termine entro novembre, cioè nel giro di 15 giorni. Il prezzo di acquisto non è ancora noto, ma si parla di una cifra intorno a 300 milioni, più del fatturato (230 milioni). L’indiano Khaitan avrebbe così superato in corsa gli altri due pretendenti della catena di preziosi guidata da Maurizio Merenda, che conta su una distribuzione di 370 negozi. Insomma, gli altri in lizza, il fondo italiano Clessidra di Claudio Sposito, che si avvale dell’esperienza dell’ex amministratore di Bulgari, Francesco Trapani, così come i russi di Vtb, che stanno acquistando Roberto Cavalli, hanno perso la corsa. A vendere sono, ovviamente, i soci di Stroili: il fondo Investindustrial di Andrea Bonomi (che detiene il 31% in via indiretta), Intesa Sanpaolo (12%), 21 Investimenti (cioè i Benetton, con circa 9%) e Wise sgr (circa 9%). A questi, con quote minori, si aggiungono il fondo Ergon, il finanziere Francesco Micheli e i De Nora. Emerisque lo scorso anno ha acquisito da Permira i marchi Mcs 

Maurizio Merenda, ad di Stroili Oro
Maurizio Merenda, ad di Stroili Oro
Boutique Stroili a Milano
Boutique Stroili a Milano

Show a Mosca per Pasquale Bruni

L’alta gioielleria di Pasquale Bruni nella terra di Anna Karenina. Il gioielliere italiano punta forte sul mercato russo e ha deciso di presentare in esclusiva tre parure speciali delle collezioni Ghirlanda e Prato Fiorito. La presentazione è stata programmata per il 12 Novembre all’ambasciata italiana a Mosca. Il brand italiano presenta un collier merletto di pregevole fattura, come è nella tradizione di Pasquale Bruni: è composta da fiori e foglie di diamanti, e altre pietre preziose: il tutto unito tra loro da fili d’oro 18 kt, che creano una trama dal design speciale. Nota di cronaca: la Maison ha ingaggiato per la serata la cantante pop-soul Malika Ayane e lo chef stellato Davide Oldani, per la cena di gala. G.N. 

Il collier firmato Pasquale Bruni
Il collier firmato Pasquale Bruni

Monica Vinader, gioielli per celebrity

[wzslider]L’ultima celebrity a indossare i gioielli di Monica Vinader è stata la principessa Kate Middleton. Ma le creazioni della designer nata in Spagna, cresciuta nel Regno Unito e vissuta a Santa Fe, nel New Messico (Usa), piacciono a una lunga lista di donne famose, come Kate Winslet, Cara Delevingne, Kylie Minogue, Elle Macpherson, Claudia Schiffer, Emma Watson. L’idea di Monica Vinader è semplice: proporre gioielli di qualità, ma a prezzo relativamente basso. Per riuscirci, Monica progetta in Inghilterra, ma poi fa realizzare i gioielli in India. La filosofia è  quella easy-to-wear, gioielli da indossare ogni giorno, in qualsiasi occasione. Ci è riuscita in pochi anni: al suo debutto, nel 2009, ha vinto il Brand of the Year agli Uk Jewellery Awards. Un riconoscimento che le ha permesso di entrare nei grandi magazzini del lusso, come Harrods, Selfridges, Liberty e Net-A-Porter, oltre che nelle  boutique di Mayfair e Canary Wharf a Londra. Non è male come carriera. Lavinia Andorno

 

Se l’azienda proibisce l’anello

E se la vostra azienda proibisce di indossare il magnifico anello di fidanzamento con diamante d’ordinanza che avete ricevuto? Non è un’ipotesi balzana: accade davvero, ma negli Stati Uniti. La grande catena di caffè Starbucks, infatti, ha introdotto un nuovo Codice di abbigliamento per i propri dipendenti. Una delle regole prevede, appunto, che sul luogo di lavoro i dipendenti di Starbucks non possano indossare orologi, bracciali e anelli di fidanzamento con pietre. L’azienda sostiene che si tratta di una regola di sicurezza alimentare suggerita dall’autorità governativa. E ha anche precisato che i dipendenti della catena di bar possono invece indossare collane (ma sotto i vestiti), oppure piccoli orecchini, ma al massimo due per orecchio. Il nuovo codice di abbigliamento non consente, invece, i tatuaggi. E voi? Sareste disposte a sfilarvi l’anello? Giulia Netrese 

Al lavoro da Starbucks
Al lavoro da Starbucks
L'insegna di uno dei bar della catena
L’insegna di uno dei bar della catena

Victoria Secrets, gioielli molto privati

Quello di Victoria Secrets è un reggiseno o un gioiello? Probabilmente tutte e due le cose assieme: di sicuro non è l’ideale da indossare per andare in ufficio alla mattina. In altre occasioni, chissà… In ogni caso quello visto addosso ad Adriana Lima e Alessandra Ambrosio, il Victoria ‘s Secret Fantasy Bras durante la sfilata di moda che Victoria Secrets organizza ogni anno, non è qualcosa che può permettersi chiunque. Entrambi i reggiseni mostrati sulla passerella valgono 2 milioni di dollari, circa 1 milione e mezzo di euro, e sono stati progettati da Mouawad Jewelry. Per realizzarli ci sono volute 1.380 ore di lavoro: sono stati incastonati a mano rubini, diamanti e zaffiri. Ogni reggiseno ha catene e gioielli che avvolgono i corpi delle modelle. Le catene sono in oro a 18 carati. Insomma, non è bigotteria, ma vera gioielleria, anche se applicata a un indumento intimo. Certo, non pretendete di riceverlo in regalo per la sera dell’ultimo giorno dell’anno. Giulia Netrese

Adriana Lima e Alessandra Ambrosio con il Victoria 's Secret Fantasy Bras
Adriana Lima e Alessandra Ambrosio con il Victoria ‘s Secret Fantasy Bras
Il set fotografico
Il set fotografico
Il set di Victoria Secrets
Il set di Victoria Secrets
Adriana Lima e Alessandra Ambrosio con il Victoria 's Secret Fantasy Bras
Adriana Lima e Alessandra Ambrosio con il Victoria ‘s Secret Fantasy Bras
Le due modelle con l'intimo-gioiello
Le due modelle con l’intimo-gioiello
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