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Come diventare designer di gioielli

Volete diventare designer di gioielli? Ecco il corso che fa per voi: a gennaio 2015 inizia la nuova edizione (la nona) del Corso di Alta Formazione in Design del Gioiello, organizzato da Poli.design, Consorzio del Politecnico di Milano e diretto da Alba Cappellieri, presidente del corso di laurea in Design della Moda alla Scuola del Design del Politecnico di Milano. Il corso dura due mesi, con lezioni teoriche e pratiche. Alla fine ne escono professionisti in grado di gestire tutto il processo, dal disegno alla produzione del gioiello. Anche per questa edizione è confermata la collaborazione di alcune aziende del lusso, che possono a loro discrezione chiamare gli studenti più creativi per uno stage: Breil, Mario Buccellati, Bulgari, Mattia Cielo, Chimento, CieloVenezia, Damiani, De Beers Marketing Group, Fiera di Vicenza, Gruppo Roberto Giannotti srl, LiuJo Luxury, Mattioli, Nardelli, Platinum Guild, TJF Group, Vhernier e Vogue Gioiello. Per informazioni:  formazione@polidesign.net. Lavinia Andorno 

Alcuni dei prototipi prodotti alla fine del corso
Alcuni dei prototipi prodotti alla fine del corso
Corso di formazione del Polimi
Corso di formazione del Polimi
Disegno di gioielli
Disegno di gioielli

Un Ponte verso i gioielli

Gioielli per tutti i gusti e portafogli: sono i 300 lotti del catalogo della Casa d’Aste il Ponte, che saranno battuti a Milano il 21 maggio. Numerose anche le firme da Boucheron, Fabergé, Cartier, Tiffany, Bulgari, Buccellati, Pomellato, Chantecler, Schreiner, Vhernier, De Grisogono, Weingrill a Pasquale Bruni. Tra tutti spicca la collana matinée, ossia lunga 50 centimetri, di 19 perle coltivate Golden South Sea, che la gioielleria Barozzi di Brescia ha intervallato con elementi snodati oro giallo e diamanti di oltre 27 carati complessivi, valutata 30 mila euro. O il bracciale in oro bianco e giallo sormontato da due file di diamanti incolore, che incorniciano una fascia di diamanti fancy yellow naturali di sfumature, taglio e forme diverse, la cui base d’asta va dai 18 mila ai 22 mila euro. E ancora, orecchini di Bulgari e Gianmaria Buccellati, pendenti in pavè di rubini firmati de Grisogono, anelli a fascia in oro bianco e diamanti di Chantecler, solitari, zaffiri Pailin a taglio ovale, trilogy con rubini birmani. Interessanti pezzi d’epoca da quelli datati fine Ottocento ai bracciali degli anni 50. Il valore di partenza più basso? 150 euro. Matilde de Bounvilles

 IL PONTE CASA D’ASTE

Palazzo Crivelli
Via Pontaccio, 12
20121 Milano
Tel. 02 – 863141
21 maggio 2014, ore 10.00 e 15.00

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Collana matinée in oro giallo con perle Golden South Sea coltivate e diamanti.
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Bracciale in oro bianco e giallo con due rivière di diamanti incolore taglio brillante e al centro diamanti naturali di colore fancy giallo

Brian & Barry, risiko dei gioiellieri

Pandora e Queriot, Vhernier e De Vecchi, Pasquale Bruni e ReCarlo, Chopard e Mattia Cielo, David Webb e Veschetti, Pippo Perez e Zancan, Lenti Villasco e Dodo, Ole Lynggaard e Shamballa, Nanis e Marco Valente. Sono i brand di gioielleria presenti al secondo piano dello store Brian & Barry in piazza San Babila, a Milano, che è dedicato ai gioielli e agli orologi, con un concept mutuato dai migliori department store americani: «È il primo esperimento di questo genere in Europa: ogni marchio, invece di allestire il proprio spazio come avviene negli altri store multi brand, ha a disposizione un format preciso che include l’arredamento, volutamente essenziale per evidenziare i prodotti, e nei corner anche l’assistenza alla vendita.

L'interno dello store Brian & Barry, secondo piano dedicato ai gioielli
L’interno dello store Brian & Barry, secondo piano dedicato ai gioielli

Insomma, in questo caso l’uniformità serve a esprimere una filosofia, quella del lusso senza barriere: chi non vuole entrare in una gioielleria, ma desidera acquistare un oggetto prezioso qui lo può fare sapendo di poter scegliere il meglio», commenta Marco Valente, fondatore dell’omonima azienda di alta gioielleria, che ha introdotto il gruppo BBB nel settore e contribuito a selezionare i partner. Ed è proprio questa idea che ha convinto un brand come Vhernier a partecipare: quello dello store milanese di Brian & Barry è un modo per un nome prestigioso ma di nicchia, per farsi conoscere anche da un pubblico più vasto senza timore di abbassare il target. Una formula che potrebbe indurre anche il gruppo Kering a investire ulteriormente nel progetto, secondo quanto raccolto da Gioiellis.com ufficiosamente: la presenza di Dodo nello store è la prova dell’attenzione ai piani di sviluppo dell’azienda fondata da Giuseppe Rabolini e ora entrata a far parte dell’ex colosso Ppr (ora Kering, appunto). In futuro, forse, anche Pomellato potrebbe avere una sua vetrina nello store.

Brian & Barry, esterno
Brian & Barry, esterno

Per la storica gioielleria bresciana Veschetti, che accanto ai suoi bracciali, anelli e collane, propone pezzi vintage, tra cui una croce in oro prodotta su commissione da Cartier a fine 800′, quello milanese è invece il trampolino di lancio dell’americano David Web, marchio acquisito in esclusiva per l’Italia. Se i danesi Ole Lynggaard e Shamballa guardano al cliente italiano, la location è sicuramente un vantaggio anche per chi all’estero è già conosciuto, come Pippo Perez, gioielliere partenopeo amico di famiglia dei fratelli Zaccardi, che ha colto l’occasione per supportare i piani di internazionalizzazione. Stessa motivazione per Mattia Cielo, che qui prosegue la strategia di apertura nei migliori luxory store del mondo, e mostra Armadillo, anello icona del movimento, caratteristica dei suoi gioielli. In attesa, è il pensiero comune a tutti, dell’Expo. M.d.B. 

Lo store il giorno dell'inaugurazione riservata alla stampa
Lo store il giorno dell’inaugurazione riservata alla stampa

 

 

Anello Armadillo by Mattia Cielo
Anello Armadillo by Mattia Cielo

Vhernier al collo di Lea

A Lea Michele piacciono i gioielli italiani. L’attrice e cantante statunitense, meglio conosciuta per la sua interpretazione di Rachel Berry nella serie televisiva Glee Fox, ha ricevuto molti apprezzamenti dalla critica e si è guadagnato le sue due nomination ai Golden Globe e una nomination agli Emmy. Ora sarà apprezzata anche per il suo stile. Il collo della star è infatti circondato da un gioiello firmato Vhernier. Si tratta della collana Venezia, Collana in oro bianco 1406, diamanti, calcedonio, madreperla e giada nera. G.N. 

Il modello Venezia al collo di Lea Michele
Il modello Venezia al collo di Lea Michele

Dolcissima Vhernier

Si chiama Pan di zucchero la nuova linea di Vhernier. Si tratta di gioielli a tinte calde, per ricordare i colori dei boschi in autunno. Tonalità che si riflettono sulla collezione di Vhernier. La collezione è composta da orecchini, anelli e bracciali, che uniscono oro rosa a pietre come la giada, la corniola e il quarzo fumé.