pulizia

Come pulire i gioielli d’argento

Come eliminare la patina che appanna i vostri gioielli in argento e il nero che si forma sulla superficie con quattro veloci mosse.

Avete gioielli d’argento che sono diventati neri? Ecco come fare per far tornare lucidi e belli i vostri gioielli d’argento. Non è difficile, basta seguire le indicazioni di questa breve guida per la pulizia dell’argento, che può essere utilizzata anche per altri oggetti realizzati con il metallo bianco. Innanzitutto, vediamo perché i gioielli si rovinano: l’appannamento avviene quando la superficie di argento del gioiello si combina con lo zolfo, una sostanza che può essere contenuta nell’aria (specie dove è più inquinata) e trasforma il metallo in solfuro d’argento, che ha il colore nero. Ma per fortuna non è difficile eliminare appannamento e colore nero.

1 Acqua calda

La prima cosa da fare per pulire l’argento annerito è versare due tazze di acqua calda, ma non bollente, in una ciotola. L’acqua deve coprire il gioiello (o i gioielli) completamente.

Tazza di acqua calda, ma non troppo
Tazza di acqua calda, ma non troppo

2 Versare il sale

Versare nell’acqua un cucchiaio di sale grosso da cucina (va bene anche quello fine). Il sale fa da detergente delicato che elimina l’ossidazione senza che si rischi una abrasione dell’argento. Rimestate delicatamente fino a quando il sale non si è sciolto del tutto. La quantità di acqua deve essere proporzionata al numero di gioielli da pulire. Questo metodo di pulizia è molto delicato, ma se sul gioiello ci sono pietre molto costose (anche se è difficile con l’argento), è preferibile portare il gioiello da un professionista, non si sa mai. Alternativa: invece del sale si può utilizzare bicarbonato di sodio.

Cucchiaio di sale
Cucchiaio di sale

3 Foglio di alluminio

Foglio di alluminio
Foglio di alluminio

Qui viene il bello: dopo aver aggiunto il sale mettete nell’acqua anche un foglio di alluminio tagliato a strisce, di quelli che si utilizzano in cucina per conservare i cibi. La combinazione di sale e alluminio reagisce all’appannamento dell’argento e crea una superficie lucida luminosa. Questo avviene perché il solfuro d’argento reagisce con l’alluminio posto in una soluzione salina. La reazione chimica che avviene trasforma il solfuro d’argento in puro argento. Controllate prima che l’acqua sia ancora calda. Lasciate a bagno i gioielli per circa 5 minuti. Se l’argento è molto appannato si può ripetere il processo fino a quando il metallo torna perfettamente luminoso.

4 Sciacquare i gioielli

Non dimenticate l’ultima cosa da fare: passare i gioielli sotto acqua corrente fredda per eliminare il sale. Infine, asciugate i gioielli d’argento con un panno morbido o un asciugamano in microfibra.

Pulizia dell'argento con un foglio di alluminio
Pulizia dell’argento con un foglio di alluminio
Un bracciale in argento che si è ossidato
Un bracciale in argento ossidato

Pulire i gioielli con la salsa di pomodoro

Salsa di pomodoro, vodka o birra per pulire i vostri gioielli. Si può. Se non avete sottomano niente di meglio… ♦

A tavola con i gioielli. Per pulirli. Secondo alcuni, ci sono tanti modi per rendere collane, anelli e orecchini più brillanti: basta utilizzare alcuni prodotti che di solito sono impiegati in cucina. Per esempio, ketchup, birra e vodka. Attenzione: non stiamo consigliando di seguire queste indicazioni, soprattutto per i vostri gioielli più preziosi. Ma, chissà, forse funzionano…

Per esempio, una ciotola di ketchup può ripulire un anello immerso nella salsa rossa dopo 5 o 10 minuti. Lasciare troppo a lungo il gioiello a contatto con la salsa, però, potrebbe causare danni. Pulire il tutto con uno spazzolino da denti e risciacquare. Un altro alimento utile è la birra: basta versarne un po su un panno pulito e strofinare delicatamente per far rivivere l’oro. Meglio non provarci, però, sulle placcature leggere, e non usare birra scura.

Tomatensauce
Salsa di pomodoro

L’alcol piace anche ai diamanti: un bicchierino di vodka può restituire luminosità alle pietre, ma anche a strass e cristallo. Basta versare la vodka su un panno morbido e pulire accuratamente i gioielli, oppure immergere il gioiello in un bicchiere colmo del liquore russo per eccellenza. Chi è astemio si consoli: l’acqua frizzante è ottima per resuscitare lo splendore delle gemme. Immergete un gioiello con incastonate delle pietre in un bicchiere con acqua minerale gasata. Lasciate riposare tutta la notte: al mattino sarà tutto più luccicante.

 

Pulire i gioielli con l'acqua minerale
Pulire i gioielli con l’acqua minerale

E dopo pranzo? Lavarsi i denti è una buona norma igienica. Già che ci siete, però, potete usare spazzolino e dentifricio sui gioielli in metallo o pietre come diamanti o rubini. Poi, risciacquate (prima di rimettervi a tavola).

Spazzolino e dentifricio sono utili anche per pulire i gioielli
Spazzolino e dentifricio sono utili anche per pulire i gioielli

Mare e gioielli, ecco che cosa fare

Si possono indossare i gioielli al mare? Si rovinano? Sì, state attente: acqua di mare e piscina rovinano i vostri gioielli. Ecco che cosa fare per proteggerli ♦

L’estate è il periodo dell’anno in cui i vostri gioielli rischiano di più: il nemico si chiama acqua: quella del mare o della piscina. In tutti e due i casi i vostri gioielli rischiano parecchio. Il sale contenuto nell’acqua di mare è una sostanza corrosiva che può causare seri danni ad anelli, orecchini o collane. Anche i metalli nobili, come oro e platino possono essere rovinati con un contatto prolungato.

Innanzitutto, il gioiello in oro è spesso in lega con altri metalli: per esempio, l’oro a 18 carati contiene per il 25% materiali come nickel, oppure, rame o argento. Questi metalli a contatto con l’acqua di mare si rovinano facilmente. Anche il platino, seppure più resistente dell’oro, soffre a contatto prolungato con l’acqua salata.

Pietre come i turchesi possono rovinarsi con l'acqua di mare
Pietre come i turchesi possono rovinarsi con l’acqua di mare

Pericolo saldature. Un punto debole dei gioielli sono le saldature. Se un gioiello è ben fatto non si vedranno a occhio nudo, ma ci sono. Il sale può corrodere proprio quelle parti più delicate di giunzione tra le diverse parti di un gioiello. Un altro pericolo è dato dalle onde o dall’impatto del gioiello causato dal nuoto. Una bracciata mentre si nuota causa uno scontro con l’acqua di un certo rilievo a una struttura delicata come, per esempio, un anello. Per questo non sono infrequenti i casi di anelli in cui le griffe che fermano la pietra si ammorbidiscono e finiscono per lasciare libero il diamante, o qualunque altra gemma, che custodiscono. Ancora più rovinoso è l’effetto dell’acqua di mare sui bijoux, che sono realizzati con metalli meno resistenti e sono solitamente più leggeri.

Se per errore si fa il bagno in piscina o in mare con i gioielli, meglio lavarli subito dopo con acqua corrente
Se per errore si fa il bagno in piscina o in mare con i gioielli, meglio lavarli subito dopo con acqua corrente

Pietre appannate. Un altro effetto negativo è quello del sale sulle pietre preziose o semipreziose. Non solo si rischia di perderle per esempre, ma un bagno in mare le renderà meno brillanti a causa del sale che si deposita sulla superficie. Un bagno tra i flutti marini non è consigliato neppure per le perle. Gli stessi pericoli i gioielli li corrono con i bagni in piscina: meglio toglierseli, quindi, prima di fare un bagno.

Anche l'acqua di una piscina può essere nociva per i gioielli
Anche l’acqua di una piscina può essere nociva per i gioielli a causa delle sostanze chimiche disciolte nell’acqua

Come rimediare. E se per caso vi dimenticate di togliere i gioielli prima di un tuffo? La cosa migliore da fare appena tornate a casa è lavare i gioielli in acqua fredda o tiepida, con una goccia o due di detergente non aggressivo. Dopo averli tenuti a bagno per una decina di minuti i gioielli si puliscono delicatamente con uno spazzolino da denti con setole molto morbide. Le gemme si lucidano con un panno.

Vietato fare il bagno con anelli e bracciali, specie se sono bijoux
Vietato fare il bagno con anelli e bracciali, specie se sono bijoux

Argento. Tra tutti i tipi di gioielli, quelli in argento possono rovinarsi di più a contatto con gli agenti come profumi, creme per proteggersi dal sole e salsedine, oltre al  ph acido della pelle. L’ossidazione può essere accelerata a causa di questi agenti: meglio lasciare a casa i gioielli d’argento, oppure riporli in una borsa una volta arrivate in spiaggia.

Leggi anche: Come pulire i gioielli d’argento 

Un bracciale d'oro: può essere indossato in spiaggia, ma lontano dalla salsedine
Un bracciale d’oro: può essere indossato in spiaggia, ma lontano dalla salsedine

Che cosa sono le perle akoya?

Che cosa sono le perle akoya? Se avete intenzione di acquistare una collana di perle, oppure orecchini di perle, un bracciale o un anello realizzato con queste piccole sfere prodotte da speciali molluschi, è facile che vi imbattiate nel termine akoya, che distingue un particolare tipo di perle. Ma che cosa sono le perle akoya? Se siete curiosi, scoprite le caratteristiche di queste perle e, naturalmente, l’origine del nome akoya.

Collana di perle akoya
Mazza, collana di perle akoya

Le perle akoya sono una varietà di perle coltivate conosciute per la loro bellezza e lucentezza. Queste perle sono coltivate in acqua salata e sono il frutto di un tipo di ostrica in cui crescono, la Pinctada fucata martensii. Queste ostriche sono coltivate principalmente in Giappone, anche se sono state sviluppate anche tecnologie di coltivazione in altri paesi, come la Cina e la Corea. Le perle akoya sono comunque disponibili in tutto il mondo. Questa varietà di perle sono considerate le perle classiche per eccellenza. Sono state introdotte per la prima volta in Giappone alla fine del XIX secolo, e da allora sono diventate una delle perle più popolari al mondo.

Orecchini in oro giallo e perle Akoya
Orecchini in oro giallo e perle Akoya

Caratteristiche delle perle akoya
Come abbiamo detto, le perle akoya sono apprezzate per la loro lucentezza, ma anche per il loro colore brillante e la loro forma regolare. La lucentezza si riferisce alla capacità della perla di riflettere la luce, creando un effetto luminoso sulla superficie. Il colore delle perle akoya è generalmente bianco o crema, anche se sono disponibili in altre tonalità come rosa, oro e argento. La forma rotonda è considerata la forma ideale per le perle akoya, ma possono essere anche ovali, a goccia o barocche. Le perle akoya sono generalmente più piccole di altre perle coltivate, con un diametro che va dai 2 ai 10 millimetri. Tuttavia, ci sono anche perle akoya più grandi che possono arrivare a 12-13 millimetri. Queste perle sono comunemente usate per creare gioielli come collane, braccialetti e orecchini.

Orecchini con perle akoya
Orecchini con perle akoya di Nimei

Coltivazione delle perle akoya
La coltivazione delle perle akoya inizia con la selezione delle ostriche mature, che vengono poi innestate con un frammento di tessuto di mantello di un’altra ostrica. Questo tessuto stimola l’ostrica a produrre la madreperla, o nacre, una sostanza che ricopre il nucleo del tessuto impiantato, formando la perla.

Bracciale con perle Akoya e diamanti di Yoko London
Bracciale con perle Akoya e diamanti di Yoko London

Pulizia delle perle
Le perle akoya sono considerate un simbolo di eleganza e raffinatezza, e sono spesso indossate in occasioni speciali come matrimoni e eventi formali. Sono anche un’ottima scelta per i regali, soprattutto per le donne che apprezzano la moda e il design. Fate attenzione: le perle akoya sono abbastanza fragili, quindi devono essere trattate con cura per evitare graffi o danni. Evitate di esporle a sostanze chimiche o calore ed è meglio pulirle delicatamente con un panno morbido dopo l’uso.

Assael, bracciale in oro con perle Akoya
Assael, bracciale in oro con perle Akoya

L’origine del nome
Il termine akoya deriva dal nome dell’ostrica che produce queste perle, ovvero l’ostrica akoya secondo il nome giapponese (Pinctada fucata martensii). Queste ostriche crescono naturalmente nelle acque costiere del Giappone, dove l’acqua è ricca di nutrienti e minerali che favoriscono la crescita delle perle, e dove le perle akoya sono state coltivate per la prima volta alla fine del XIX secolo. Il termine akoya in giapponese significa acqua salata, il che riflette l’ambiente in cui queste perle vengono coltivate.

Bracciale della linea Milano con perle Akoya gialle indossato
Alessio Boschi, bracciale della linea Milano con perle Akoya gialle indossato

Come pulire i diamanti




Come pulire i diamanti? È proprio necessario?  Ecco una veloce guida su come pulire i gioielli con diamanti ♦

I gioielli con diamanti sono i più ambiti. Ma non brillano per sempre: bisogna sapere come pulire i diamanti. E non smettono di brillare per colpa loro: anelli di fidanzamento, orecchini, collane, possono con il tempo diventare opachi. Colpa del grasso naturale della pelle, della polvere che si appiccica sopra, delle sostanze con cui vengono in contatto i gioielli. Non solo: lo sporco che si accumula sui gioielli può diventare un rifugio sicuro per i batteri, che possono a loro volta causare irritazioni cutanee, allergie, e perfino lo scolorimento dei metalli. Una ragione in più per tenere puliti gioielli e diamanti.

Anello con diamante
Anello con diamante

Quante volte bisogna lavare un gioiello con diamanti? Ovviamente dipende da quanto spesso e in quali occasioni lo si indossa. La buona notizia è che i diamanti sono la sostanza più resistente e, quindi, si possono lavare più spesso rispetto a materiali morbidi come un cammeo o un opale. Se un anello non si è sporcato con sostanze particolari, si può lavarlo ogni due o tre settimane. Ma se volete farlo davvero tornare lucido e brillante come quando l’avete ricevuto o acquistato è meglio portarlo da un gioielliere, che ha gli strumenti giusti per rivitalizzare il vostro anello.

Ma, se siete a casa, la domanda è: come far tornare davvero splendenti i diamanti?

Che cosa occorre

♦ Club Soda (molto gasata). Oppure acqua minerale molto frizzante

♦ Detersivo per piatti (evitate la candeggina o altri detergenti)

♦ Spazzolino da denti con setole morbide

♦ Panno morbido oppure il cotone di una vecchia camicia o un panno in microfibra

Pulizia di un anello con diamanti
Pulizia di un anello con diamanti

Come fare

Riempire un bicchiere o una ciotola con l’acqua gasata e aggiungere qualche goccia di detergente. Mescolate l’acqua per far sciogliere il detersivo. Depositate i gioielli nell’acqua: le bolle agiranno per pulire meglio il gioiello. Lasciate i gioielli in ammollo per 20 minuti, poi utilizzate lo spazzolino per rimuovere ogni traccia di sporco. Rimettete in acqua e detersivo per altri 20 minuti e poi risciacquate con acqua tiepida. Ecco fatto.

Spazzolino da denti con setole morbide
Spazzolino da denti con setole morbide

Metodi forti

E se il diamante si è macchiato con «sporco impossibile»? C’è un altro metodo, più radicale. Ma, attenzione: ogni gioiello è diverso e, quindi, pensateci bene prima di agire. Se ci sono altre pietre o perle, per esempio, potreste causare danni.

Premesso questo, uno dei metodi più efficaci prevede l’uso di ammoniaca, che è utilizzata per far brillare anche l’oro. L’uso prolungato o eccessivo di ammoniaca, però, può danneggiare e scolorire il metallo, logorare le pietre preziose, e perfino rovinare i diamanti: siate prudenti.

Come fare

♦ Mettete in una bacinella una soluzione con una parte di ammoniaca e cinque-sei parti di acqua tiepida.

♦ Lasciate a bagno i gioielli per dieci minuti.

♦ Pulite i gioielli con uno spazzolino a setole morbide.

♦ Rimettete a bagno i gioielli per dieci minuti e risciacquate.

Nel caso i gioielli siano ancora sporchi, ripetete tutti i passaggi. Oltre all’ammoniaca si può aggiungere anche qualche goccia di detersivo per piatti, che serve a rimuovere qualsiasi appannamento. Alla fine asciugare con un panno morbido (ma senza lanugine).

Controllo della qualità del diamante
Controllo della qualità del diamante
Il diamante in vendita da Sotheby's
Diamante flawless da 102 carati venduto da Sotheby’s
Verifica dello stato della pietra
Verifica dello stato della pietra
Anello con diamante ripulito
Anello con diamante ripulito

Diamante taglio brillante
Diamante taglio brillante







Gioielli in argento, che cosa fare in estate

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Con l’estate e il caldo aumentano in pericoli per i gioielli in argento. Ecco quattro consigli utili su come conservare e pulire i gioielli d’argento. Il primo consiglio è… ♦

Anche l’argento soffre il caldo, molto più dell’oro. Quando le temperature si alzano e l’umidità aumenta, i vostri gioielli d’argento sono in pericolo e tendono a diventare neri. Ecco che cosa dovete fare (se riuscite a sopravvivere alle torride giornate estive).

Un bracciale in argento che si è ossidato
Un bracciale in argento che si è ossidato

Regola numero uno: tenerli asciutti. Più umido è il clima, più velocemente si appannano i gioielli. Per mantenere il vostro argento splendente e luminoso, cercate di riporre i gioielli in un luogo fresco e asciutto, lontano dall’aria afosa. Non mischiate più pezzi di gioielleria nello stesso contenitore: l’argento è un metallo morbido e specialmente con il caldo i singoli pezzi si possono graffiare l’un l’altro. Se avete dei gessi (come quelli che si usano per la lavagna), potete riporli vicino ai gioielli, perché il gesso assorbe l’umidità. In alternativa, va vene anche un sacchetto con gel di silice, cioè la silice colloidale. È un polimero del diossido di silicio (una specie di plastica) che ha proprietà disidratanti e assorbenti, di solito si trova inserito in piccoli sacchetti nelle scatole che contengono materiale elettronico. La prossima volta che ne trovate uno non buttatelo via: mettetelo nel cassetto dove conservate i gioielli.

Collana in argento di Tiffany
Collana in argento di Tiffany

Regola numero due: evitare gli acidi. Umidità, alcuni acidi e cosmetici come lozioni e profumi o il contatto con gli elastici possono causare appannamento dell’argento. La reazione sul metallo è dovuta alla presenza di zolfo nel materiale elastico. L’argento è da proteggere anche in cucina. Il metallo, infatti, è sensibile anche a sostanze come maionese, uova, senape e cipolle, che contengono zolfo. Quando fa caldo, la reazione chimica al contatto con queste sostanze può essere accelerata. Non indossate gioielli in argento neppure per nuotare e prendere il sole.

Collana in argento disegnata da Jennifer Smith Righter per Wearable By Design
Collana in argento disegnata da Jennifer Smith Righter per Wearable By Design

Regola numero tre: la pulizia. L’igiene aiuta i vostri gioielli a risplendere più a lungo, specialmente quando il caldo insidia la loro integrità. Potete pulire i vostri gioielli in argento semplicemente utilizzando gli ingredienti dalla vostra cucina. Immergete in acqua tiepida e sapone il gioiello, e pulitelo con una spazzola morbida, come uno spazzolino da denti cin setole naturali. Poi basta sciacquare il gioiello con acqua corrente. Dopo aver fatto questo, asciugate i gioielli con panno morbido.

Pulizia dell'argento con acqua e poco detergente
Pulizia dell’argento con acqua e poco detergente

Regola numero quattro: lucidatura. Se il vostro argento si è appannato, potete scegliere di passare alla lucidatura: basta utilizzare un panno di cotone morbido o mussola. Strofinate con cura, ma senza utilizzare troppa energia: il calore deforma facilmente il metallo, specialmente nelle parti più sottili del gioiello. Giulia Netrese

Se per errore si fa il bagno in piscina o in mare con i gioielli, meglio lavarli subito dopo con acqua corrente
Se per errore si fa il bagno in piscina o in mare con i gioielli, meglio lavarli subito dopo con acqua corrente
Ciondolo nella versione argento
Ciondolo in argento
Modelle con i gioielli della collezione Incipit
Modelle con i gioielli della collezione Incipit






I gioielli? Ospitano 23.000 batteri




Il vostro anello? È un covo di batteri. Gli orecchini? Sono un pericolo. Per non parlare dell’orologio… Est1897 è un marchio britannico che vende al dettaglio gioielli e orologi che provengono delle principali agenzie di pegno del Regno Unito. Ma, oltre a questo, Est 1897 offre anche notizie e analisi sul mondo dei gioielli. Tra queste, ce n’è una allarmante: Est1897, infatti, ha condotto uno studio per scoprire quanto possono essere portatori di batteri i vostri gioielli. È stato uno studio serio, che ha esaminato quanti batteri sono cresciuti dopo una sola settimana di utilizzo. Risultato: sono stati individuati 23.000 batteri. Sono batteri in gran parte non troppo nocivi. Ma tra questi c’è anche il pericoloso Staphylococcus Aureus, che è resistente alla meticillina (un antibiotico), oppure funghi che possono causare candidosi orale. Insomma, bisogna prendere l’argomento sul serio.

I batteri individuati sugli anelli
I batteri individuati sugli anelli

Sempre secondo l’indagine di Est1897, i pericoli sono maggiori considerando che, in media, una persona si tocca il viso 16 volte all’ora. E che ogni giorno le mani sono in contatto con una miriade di oggetti letteralmente coperti di batteri. L’analisi, quindi, ha utilizzato gel per la coltura dei batteri a temperatura ambiente per oltre 74 ore e una tecnica sterile per misurare il risultato. E, come accennato, se la maggior parte dei batteri non è particolarmente pericolosa, i gioielli ospitano anche micro organismi che possono essere molto nocivi. Sugli anelli, per esempio, sono stati trovati cinque diversi tipi di batteri e 504 colonie batteriche cresciute dopo una settimana di utilizzo dell’anello. E questo dopo soli sette giorni.

Collezione Ink, anello in oro
Peruffo, collezione Ink, anello in oro indossato sul dito indice

Negli anelli, per esempio, è stata individuata una colonia di batteri di stafilococco resistenti alla penicillina, che possono causare infezioni in diverse parti del corpo. Oppure sono stati rilevati corynebacterium diphtheriae, batteri che producono tossine velenose, che possono causare la difterite, con difficoltà respiratorie, insufficienza cardiaca, paralisi e, in alcuni casi, persino morte. Un altro pericolo deriva dal micrococcus, che potrebbe causare polmonite, artrite settica, peritonite, meningite e altro. Oltre a Staphylococcus, Corynebacterium e Micrococcus, gli anelli hanno mostrato anche tracce di funghi e muffa nere, che può causare pelle secca e squamosa ed eruzioni cutanee.

Anello di Jaubalet indossato
Anello di Jaubalet indossato

Oltre agli anelli, l’esperimento ha compreso un’analisi sugli orologi (individuati quattro diversi tipi di batteri e 20.000 colonie cresciute in una settimana) e gli orecchini (quattro diversi tipi di batteri e 485 colonie batteriche dopo una settimana). Gli orecchini, in particolare, avevano anche Bacillus, un gruppo eterogeneo di batteri che, per esempio, causa intossicazione alimentare se ingerito. Basta giocherellare con gli orecchini e poi afferrare un biscotto e, voila, i batteri arrivano dritti in bocca. La conclusione dell’esperimento è ovvia: per non correre pericoli bisogna lavare spesso e in modo adeguato i gioielli.

Pulizia di un anello con diamanti
Pulizia di un anello con diamanti







Il gel disinfettante rovina i gioielli?




Il gel disinfettante è pericoloso per la salute dei gioielli? D’accordo, i gel e gli altri prodotti per igenizzare le mani sono necessari per uccidere germi e virus. Ma, mentre sono efficaci per la salute della persona, possono nuocere alla salute dei gioielli? Più di un gioielliere e molte donne si sono posti queste domande. Parliamo, quindi, dell’effetto del gel disinfettante per le mani su anelli, collane o bracciali.

Gel anti virus sulle mani
Gel anti virus sulle mani

Il problema è la frequenza

Di norma, un gel disinfettante non dovrebbe avere effetto negativo per gioielli, se consideriamo un anello in oro o argento, e neppure su gioielli con pietre molto dure, come i diamanti. Ma, attenzione, c’è un altro aspetto da tenere conto: la frequenza nell’uso del gel o dei liquidi necessari per eliminare i virus. Un utilizzo continuo di questi prodotti comporta una frizione frequente, per esempio nel caso si frequentino locali pubblici che richiedono l’utilizzo dei disinfettanti. In questo caso l’uso prolungato di gel e simili può intaccare la brillantezza del gioiello, per esempio un anello, perché finisce per rovinare la patina rodiata che solitamente si trova sulla superficie per rendere più lucido il metallo. Se questo avviene, è necessario riportare l’anello in gioielleria per farlo rodiare di nuovo.

Frizione delle mani
Frizione delle mani

Materiali a rischio

Il pericolo maggiore riguarda pietre porose o perle. Ci sono gemme, come lo smeraldo o l’opale, che possono facilmente perdere la loro luminosità se vengono a contatto prolungato con liquidi, a causa dell’alcol contenuto in queste sostanze. Anche i gioielli con un trattamento galvanico, ricoperti cioè di una sottilissima pellicola solitamente di oro, sono tra gli oggetti a rischio se continuamente sottoposti a frizione.

Giovanni Ferraris, anelli Vanity
Giovanni Ferraris, anelli Vanity con perle

Il rischio di compromettere un gioiello, o solamente di renderlo meno brillante, non riguarda, però, chi utilizza i gel disinfettanti solo occasionalmente. Le donne che rischiano di più sono ovviamente quelle che fanno utilizzo frequente dei prodotti per la sanificazione, magari perché lavorano i ambienti pubblici, dove l’uso gel è frequente.

Pulire i gioielli è ok

Sutra, collana e orecchini con opali rosa e diamanti
Sutra, collana e orecchini con opali rosa e diamanti

C’è, però, un altro aspetto di cui tenere conto: è vero che un uso continuo del gel disinfettante può rovinare i gioielli, a lungo andare. Ma lavarsi le mani con attenzione e sottoporre a pulizia frequente i propri gioielli è una buona pratica: i virus possono nascondersi facilmente in un gioiello a contatto con la pelle. Meglio eliminare il pericolo, nel modo giusto.

Pulizia di un anello
Pulizia di un anello