Chi ha detto che nel mondo della gioielleria non ci sia spazio per inventare? Magari grazie alla tecnologia, se unita a una buona dose di creatività. Ne è un esempio Yael Kaduri, designer di gioielli 3D che vanta una personalissima strada a metà tra arte e oreficeria. Anche se, per la verità, il focus della designer non è centrato sui materiali preziosi, ma sulle possibilità che offre la stampa 3D se unita all’artigianato tradizionale. Yael, inoltre, insegna alla Bezalel Academy of Arts & Design di Gerusalemme, è laureato in gioielleria e moda, e insegna come assistente all’Università Ebraica di Gerusalemme. Insomma, una creatività eclettica, testimoniata anche dalla passione per la connessione tra musica e arti visive.
I gioielli sono un mondo a parte. Secondo la creatrice, i gioielli combinano concentrazione, accuratezza, essenza enigmatica e delicatezza con comunicazione e consapevolezza corporea. «Le principali fonti della mia ispirazione sono i mondi naturali e gli ideali estetici dell’artigianato tradizionale giapponese», aggiunge. Il lavoro di Yael Kaduri è concentrato, secondo la sua descrizione, sullo sviluppo del prodotto nel tentativo di elaborare alcune nuove abilità artigianali per progettare gioielli utilizzando polimeri stampati in 3D, combinati con metallo fuso e oreficeria tradizionale. Un oggetto ibrido, che lei chiama digital precious. Ma ancora più preziose sono le sue idee innovatrici.
I gioielli 3D di Varily
Stampare gioielli in 3D, ovviamente con uno speciale dispositivo capace di costruire oggetti tridimensionali, è da qualche anno il sogno di molti designer. Per questo alcuni hanno intrapreso questa strada, come Valeria D’Annibale, da sempre affascinata dalle nuove tecnologie, ma anche di gioielli. Il risultato si chiama Varily, marchio che propone bijoux realizzati in nylon. Un materiale che non è prezioso, certo, ma che propone come valore aggiunto la creatività. Tanto che la designer ha scelto proprio questo materiale dopo aver iniziato a lavorare l’argento, entusiasmata dalla duttilità offerta dalla resistenza e flessibilità.
Prima di lanciarsi sul mercato con il suo brand, Valeria D’Annibale ha studiato Jewellery and Object Design a Sydney, in Australia, dove ha conosciuto e sposato suo marito. Poi, la coppia si è trasferita in Olanda dove, assieme a due gemelli, è nata anche l’attività di Varily, in un ambiente propizio al design minimalista di tipo nordico. E alla stampa 3D.
Victoire de Castellane ha il merito di sorprendere senza limitazioni all’estetica della sua alta gioielleria. Come ormai è tradizione, Dior ha presentato le sue collezione di couture a Parigi con vista sull’estate. La collezione di alta gioielleria quest’anno si chiama Print. Come il verbo stampare in lingua inglese. L’idea della direttrice creativa di Dior pare sia stata quella di disegnare stampe sui gioielli, qualunque cosa significhi. Ma, volendo, Print è anche un’abbreviazione di printemps, primavera, e una collezione del genere è sempre anche un nuovo inizio. In ogni caso, la collezione Print comprende 137 pezzi unici.
Anelli, collane, bracciali, orecchini non deludono le aspettative: sono una sintesi di icone classiche, come il fiocco in diamanti da cui pende una tormalina Paraiba. Oppure gemme che compongono geometrie, rigorose o morbide come nella spilla che forma un’onda disegnata da smeraldi, diamanti e zaffiri. Le gemme, però, non sono mai utilizzate come simbolo di ricchezza, ma si inseriscono nello stile omogeneo che dà vita alla collezione. Da vedere e indossare, più che da stampare.
I gioielli in 3D di Nuovi Gioielli
Bracciali, anelli e collane in oro realizzati con una stampante 3D: l’innovazione di Nuovi Gioielli di Vicenza ♦
Continuare la tradizione rompendo la tradizione. Sembra impossibile, ma non a Nuovi Gioielli, azienda orafa di Vicenza nata nel 1985, che è riuscita a superare la contraddizione. Nuovi Gioielli, infatti, realizza anelli, bracciali e orecchini secondo il classico metodo tradizionale, ma anche stampati in 3D. È una vera innovazione, perché di solito la stampa 3D è utilizzata per ottenere gli stampi di cera, che servono per ottenere gli involucri utilizzati per la fusione dell’oro.
Nuovi Gioielli, invece, con la stampante 3D riesce a produrre direttamente i gioielli d’oro, addizionando piccole particelle di metallo. In questo modo, grazie a speciali stampanti costruite per questo scopo, si ottengono forme e disegni inediti, con uno speciale utilizzo dei volumi. È un passo nel futuro della gioielleria. Accanto a questa sorprendente attività produttiva, l’azienda di Vicenza realizza anche i classici gioielli in oro fatti a mano con l’aggiunta di diamanti e gemme colorate. Alessia Mongrando