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Nanis, Ipanema a colori

I colori di Ipanema nella collezione rinnovata firmata da Nanis.

Il nome Ipanema evoca fantasie diverse: la spiaggia sconfinata di Rio de Janeiro, le atmosfere tropicali, corpi abbronzati e la vivacità dei tropici. Ma, per chi ama i gioielli, Ipanema evoca anche la collezione firmata Nanis, una Maison veneta che sa interpretare l’arte della gioielleria con il piacere evocativo di collezioni capaci di trasportare la mente altrove. D’altra parte, non è la sola fredda tecnica orafa ad attribuire valore a un gioiello, ma anche quello che quest’ultimo rappresenta. Ed il caso di Ipanema, una collezione capace di rendere allego anche un lunedì invernale. I pezzi sono realizzati in oro 18 carati, diamanti e pietre naturali. In particolare, le ultime aggiunte alla linea comprendono composizioni che accostano acquamarina, amazzonite (quale pietra migliore?), quarzo rutilato. I pezzi con questo setting si aggiungono alle altre varianti della linea. Un’idea dei prezzi: il bracciale Ipanema con queste pietre costa circa 14.500 euro.

Anello Ipanema con acquamarina, diamanti ed elementi in oro lavorati a mano
Anello Ipanema con acquamarina, diamanti ed elementi in oro lavorati a mano
Anello in oro, citrino, quarzo lemon e quarzo fumé
Anello in oro, citrino, quarzo lemon e quarzo fumé
Bracciale Ipanema in oro lavorato a mano, acquamarina, amazzonite, quarzo rutilato
Bracciale Ipanema in oro lavorato a mano, acquamarina, amazzonite, quarzo rutilato
Collana in oro e acquamarine
Collana in oro e acquamarine
Pendenti in oro e acquamarine, labradorite, quarzo rutilato
Pendenti in oro e acquamarina, labradorite, quarzo rutilato
Collana con acquamarina
Collana con acquamarina
La texture del bracciale Ipanema in oro lavorato a mano, acquamarina, amazzonite, quarzo rutilato
La texture del bracciale Ipanema in oro lavorato a mano, acquamarina, amazzonite, quarzo rutilato
Orecchini con acquamarina e quarzo rutilato
Orecchini con acquamarina e quarzo rutilato
Orecchini in oro, smoky quartz, citrino, e diamanti
Orecchini in oro, smoky quartz, citrino, e diamanti

Fellini è d’oro con Nanis

Amarcord è il titolo di uno dei film più famosi di Federico Fellini. La parola, che è in dialetto della Romagna, si può tradurre come «mi ricordo». Ma il profumo del tempo passato, con le sue fantasie e le sue illusioni, è ora anche una collezione. L’ha firmata Nanis, azienda di Vicenza fondata da Laura Bicego, che si definisce «orafa di seconda generazione». E la collezione conferma tutti e due questi aspetti: quello della nostalgia per alcune forme utilizzate per realizzare i gioielli, come il capitonné che si trova nei vecchi divani o nelle poltrone di pelle, oppure la lavorazione a godronatura, che è realizzata con una incisione di una parte della superficie metallica per ottenere la zigrinatura. Ma c’è anche lo spirito orafo della designer, che ha voluto associare un elemento della cultura e dello spettacolo, come l’opera di Fellini, a collane e anelli che sembrano piccoli cuscini in oro, con al centro piccoli diamanti a segnare la virtuale cucitura, che è realizzata con un cordoncino intrecciato, sempre in oro. Lavinia Andorno

Collezione Amarcord
Collezione Amarcord
Una scena del film «Amarcord»
Una scena del film «Amarcord»
Choker in oro e diamanti
Choker in oro e diamanti
Collier nei tre colori dell'oro
Collier nei tre colori dell’oro
Catena con pendente
Catena con pendente
Bracciale in oro e diamanti
Bracciale in oro e diamanti
Tre versioni di oro: giallo, rosa e bianco
Tre versioni di oro: giallo, rosa e bianco
Lavorazione capitonné dell'anello
Lavorazione capitonné dell’anello

Con Nanis l’oro diventa Cachemire 

Un disegno antico di origine persiana e indiana per festeggiare i 25 anni di Nanis, l’azienda gioielleria fondata da Laura Bicego, che a Baselworld presenterà la sua nuova collezione Cachemire. La texture scelta è il Pasley, classico disegno orientale, che però prende il nome dalla cittadina scozzese che per prima iniziò a tessere queste fibre e a decorarle con questa forma ritorta, che ad alcuni ricorda una foglia, una palma o una goccia. Per la designer è l’acqua legata alla semina e al raccolto che diventa simbolo di fertilità e abbondanza; qualcosa di molto terreno ma espresso in una forma leggera e delicata nella lavorazione dell’oro inciso a mano con il bulino. Reso ancora più prezioso da un pavé di diamanti, sempre a goccia. Lavinia Andorno

Cachemire anello in oro lavorato a mano con bulino e diamanti
Cachemire anello in oro lavorato a mano con bulino e diamanti
Cachemire orecchini in oro lavorato a mano con bulino e diamanti
Cachemire orecchini in oro lavorato a mano con bulino e diamanti
Cachemire pendenti in oro lavorato a mano con bulino
Cachemire pendenti in oro lavorato a mano con bulino
Cachemire, collana in oro lavorato a mano con bulino
Cachemire, collana in oro lavorato a mano con bulino
Cachemire, ciondolo in oro lavorato a mano con bulino  e diamanti
Cachemire, ciondolo in oro lavorato a mano con bulino e diamanti

Brian & Barry, risiko dei gioiellieri

Pandora e Queriot, Vhernier e De Vecchi, Pasquale Bruni e ReCarlo, Chopard e Mattia Cielo, David Webb e Veschetti, Pippo Perez e Zancan, Lenti Villasco e Dodo, Ole Lynggaard e Shamballa, Nanis e Marco Valente. Sono i brand di gioielleria presenti al secondo piano dello store Brian & Barry in piazza San Babila, a Milano, che è dedicato ai gioielli e agli orologi, con un concept mutuato dai migliori department store americani: «È il primo esperimento di questo genere in Europa: ogni marchio, invece di allestire il proprio spazio come avviene negli altri store multi brand, ha a disposizione un format preciso che include l’arredamento, volutamente essenziale per evidenziare i prodotti, e nei corner anche l’assistenza alla vendita.

L'interno dello store Brian & Barry, secondo piano dedicato ai gioielli
L’interno dello store Brian & Barry, secondo piano dedicato ai gioielli

Insomma, in questo caso l’uniformità serve a esprimere una filosofia, quella del lusso senza barriere: chi non vuole entrare in una gioielleria, ma desidera acquistare un oggetto prezioso qui lo può fare sapendo di poter scegliere il meglio», commenta Marco Valente, fondatore dell’omonima azienda di alta gioielleria, che ha introdotto il gruppo BBB nel settore e contribuito a selezionare i partner. Ed è proprio questa idea che ha convinto un brand come Vhernier a partecipare: quello dello store milanese di Brian & Barry è un modo per un nome prestigioso ma di nicchia, per farsi conoscere anche da un pubblico più vasto senza timore di abbassare il target. Una formula che potrebbe indurre anche il gruppo Kering a investire ulteriormente nel progetto, secondo quanto raccolto da Gioiellis.com ufficiosamente: la presenza di Dodo nello store è la prova dell’attenzione ai piani di sviluppo dell’azienda fondata da Giuseppe Rabolini e ora entrata a far parte dell’ex colosso Ppr (ora Kering, appunto). In futuro, forse, anche Pomellato potrebbe avere una sua vetrina nello store.

Brian & Barry, esterno
Brian & Barry, esterno

Per la storica gioielleria bresciana Veschetti, che accanto ai suoi bracciali, anelli e collane, propone pezzi vintage, tra cui una croce in oro prodotta su commissione da Cartier a fine 800′, quello milanese è invece il trampolino di lancio dell’americano David Web, marchio acquisito in esclusiva per l’Italia. Se i danesi Ole Lynggaard e Shamballa guardano al cliente italiano, la location è sicuramente un vantaggio anche per chi all’estero è già conosciuto, come Pippo Perez, gioielliere partenopeo amico di famiglia dei fratelli Zaccardi, che ha colto l’occasione per supportare i piani di internazionalizzazione. Stessa motivazione per Mattia Cielo, che qui prosegue la strategia di apertura nei migliori luxory store del mondo, e mostra Armadillo, anello icona del movimento, caratteristica dei suoi gioielli. In attesa, è il pensiero comune a tutti, dell’Expo. M.d.B. 

Lo store il giorno dell'inaugurazione riservata alla stampa
Lo store il giorno dell’inaugurazione riservata alla stampa

 

 

Anello Armadillo by Mattia Cielo
Anello Armadillo by Mattia Cielo