Leo Pizzo - Page 2

Quei burloni del Tarì

Dall’8 all’11 maggio l’oro di Napoli si ritrova a Marcianise, provincia di Caserta, al Tarì, con Mondo Prezioso. Il distretto orafo ospita quasi 450 aziende per il classico appuntamento b2b, cioè riservato solo agli operatori del settore. Le aziende, anche durante le fiere, sono distribuite nei padiglioni al piano terra, al primo e al secondo piano del complesso. Non manca qualche nome di spicco, come Leo Pizzo, Crivelli, Nardelli. Certo, per competere con VicenzaOro o anche con OroArezzo, ce ne corre. La comunicazione della fiera campana è a dir poco scarsa. Anzi, è totalmente insufficiente. E gli organizzatori non si affaticano a spiegare perché un operatore dovrebbe fare qualche centinaio di chilometri per recarsi a Marcianise, che non è proprio dietro l’angolo. Inoltre, non aggiornano neppure il sito internet: un aspetto che rivela una sciatteria e un incomprensibile menefreghismo. Per esempio, cliccando sul banner dedicato all’evento di maggio qui, invece di ottenere informazioni si viene catapultati nella pagina di Tarì bijoux di marzo. Così l’autocelebrazione contenuta nel sito web sotto la voce «Breve storia», suona davvero comica: «È un simbolo di sfida imprenditoriale, di capacità organizzativa, di condivisione di obiettivi che ancora oggi, a 15 anni dalla nascita, non ha confronti né in Italia, né a livello internazionale». Non ha confronti, in effetti. 

Tarì, interno
Tarì, interno

Tarì, un esterno

I fiori di Pizzo

Il tema floreale certo non manca nella gioielleria, e nemmeno nella produzione di Leo Pizzo, che ne ha fatto un classico, rinnovandolo di anno in anno. Il gioielliere di Valenza, che ha tre negozi monomarca (a Milano in Galleria Vittorio Emanuele, a Roma in Via del Babuino e a Taormina) ha fatto della tradizione e della qualità la sua bandiera. Infatti, dai preziosi petali in diamanti della collezione Fiori, una delle più importanti dell’azienda orafa, parte il viaggio a ritroso nella storia dell’arte italiana. Influenze rinascimentali e romaniche che semplificano le forme e mutano le proporzioni come nella parure con un grande pistillo in pavé di diamanti e la corolla in zaffiri quasi un girasole di fantasia. Oppure il motivo della collezione Aurora, ispirata ai rosoni delle cattedrali con i diamanti colorati che ricordano i vetri policromi e allo stesso tempo assomiglia un fiore, però vagamente decostruito. Giusto per dargli quel tocco di contemporaneità. Matilde de Bounvilles

Aurora, anello in oro rosa, diamanti brown e bianchi
Aurora, anello in oro rosa, diamanti brown, gialli e bianchi
Aurora, pendente in oro rosa, diamanti brown, gialli  e bianchi
Aurora, pendente in oro rosa, diamanti brown, gialli e bianchi
Collezione Aurora
Collezione Aurora
Aurora, orecchini in oro rosa, diamanti brown, gialli  e bianchi
Aurora, orecchini in oro rosa, diamanti brown, gialli e bianchi
Aurora, orecchini in oro bianco e diamanti incolore
Aurora, orecchini in oro bianco e diamanti incolore
Parurebianca1
Aurora, anello e pendente in oro bianco e diamanti incolore
Parurezaffiri1
Parure in oro bianco, diamanti incolore e zaffiri
Anello collezione Fiori in oro bianco e diamanti incolore
Anello collezione Fiori in oro bianco e diamanti incolore
Collana collezione Fiori in oro rosa e diamanti incolore e perle
Collana collezione Fiori in oro rosa e diamanti incolore e perle

Leo Pizzo, non solo fiori

[wzslider]Italiano di nascita, storia e creatività: Leo Pizzo è uno dei classici esempi di made in Italy. Partito come apprendista, negli anni Settanta Leonzio Pizzo ha aperto il suo laboratorio ed è diventato un brand di primo piano. Negli ultimi anni il brand ha aperto negozi monomarca a Milano, in Galleria Vittorio Emanuele, a Roma in Via del Babuino e a Taormina. La sua filosofia è puntare sul design di alto livello, ma credendo anche nella capacità degli italiani di apprezzare il lavoro dell’azienda di Valenza. In ogni caso, il lavoro della Leo Pizzo piace anche all’estero: di recente a Basilea Leo Pizzo ha presentato novità in linea con quella che è la tradizione della casa, gemme incastonate in montature che compongono animali o gioielli floreali (la collezione Fiore è una bandiera della maison), con un uso del colore capace di fornire vivacità, ma senza scadere nel kitch: in azienda la definiscono «tradizione rinnovata». Insomma, il gusto italiano, appunto. Ecco le immagini dei pezzi migliori presentati dalla maison. M.d.B.