Amarcord è il titolo di uno dei film più famosi di Federico Fellini. La parola, che è in dialetto della Romagna, si può tradurre come «mi ricordo». Ma il profumo del tempo passato, con le sue fantasie e le sue illusioni, è ora anche una collezione. L’ha firmata Nanis, azienda di Vicenza fondata da Laura Bicego, che si definisce «orafa di seconda generazione». E la collezione conferma tutti e due questi aspetti: quello della nostalgia per alcune forme utilizzate per realizzare i gioielli, come il capitonné che si trova nei vecchi divani o nelle poltrone di pelle, oppure la lavorazione a godronatura, che è realizzata con una incisione di una parte della superficie metallica per ottenere la zigrinatura. Ma c’è anche lo spirito orafo della designer, che ha voluto associare un elemento della cultura e dello spettacolo, come l’opera di Fellini, a collane e anelli che sembrano piccoli cuscini in oro, con al centro piccoli diamanti a segnare la virtuale cucitura, che è realizzata con un cordoncino intrecciato, sempre in oro. Lavinia Andorno
Con Nanis l’oro diventa Cachemire
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Un disegno antico di origine persiana e indiana per festeggiare i 25 anni di Nanis, l’azienda gioielleria fondata da Laura Bicego, che a Baselworld presenterà la sua nuova collezione Cachemire. La texture scelta è il Pasley, classico disegno orientale, che però prende il nome dalla cittadina scozzese che per prima iniziò a tessere queste fibre e a decorarle con questa forma ritorta, che ad alcuni ricorda una foglia, una palma o una goccia. Per la designer è l’acqua legata alla semina e al raccolto che diventa simbolo di fertilità e abbondanza; qualcosa di molto terreno ma espresso in una forma leggera e delicata nella lavorazione dell’oro inciso a mano con il bulino. Reso ancora più prezioso da un pavé di diamanti, sempre a goccia. Lavinia Andorno