Giappone - Page 2

Cerchio giapponese per Lebole Gioielli

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L’antico segno grafico giapponese ensō ispira una nuova collezione di Lebole Gioielli ♦︎

Il segno grafico ensō è il più comune nella calligrafia giapponese. Come avviene spesso in Oriente, il significato è sfuggente o, meglio, multiplo: ensō simboleggia l’illuminazione, la forza e l’universo, ma anche semplicemente cerchio. Tutto chiuso o aperto? Rivelato o nascosto? A voi la scelta e l’attribuzione di un significato. Ma ensō è anche un’immagine e, quindi, è possibile limitarsi all’effetto estetico. Dal Giappone all’Italia: il marchio Lebole Gioielli ha utilizzato fin dal debutto, otto anni fa, icone e stoffe giapponesi, dalle quali Barbara Lebole è affascinata, come simbolo della cultura e dell’arte del Paese del Sol Levante.

Orecchini della collezione Enso
Orecchini della collezione Enso

Una delle nuove collezioni ha quindi deciso di ispirarsi al segno grafico dell’ensō, operazione affidata allo scultore e designer Perù, nome d’arte di Paolo Perugini. La  caratteristica di Perù è il recupero e il riutilizzo dei materiali e in questa nuova collezione usa cerchi di metallo galvanizzato oro e semi cerchi in pelle ricoperti di seta proveniente da antichi kimono giapponesi. La composizione totale è decorata con pietre colorate intonate ai colori dei tessuti. Le coppie di orecchini, simmetrici, si sviluppano in tre misure.





Lebole, orecchini Enso, grandi
Lebole, orecchini Enso, grandi

Orecchini di misura media
Orecchini di misura media
Orecchini Enso con stoffa di kimono e pietre nere
Orecchini Enso con stoffa di kimono e pietre nere
Orecchini Enso con stoffa di kimono e pietre rosse
Orecchini Enso con stoffa di kimono e pietre rosse
Orecchini Enso con stoffa di kimono e pietre blu
Orecchini Enso con stoffa di kimono e pietre blu
Orecchini grandi con stoffa rossa
Orecchini grandi con stoffa rossa
Orecchini misura media
Orecchini misura media

Il segno grafico giapponese ensō
Il segno grafico giapponese ensō







Lebole con i cuori di Kokoro

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Cuori che battono al ritmo dell’antico Giappone: la collezione Kokoro di Lebole Gioielli ♦︎

Orecchini, certo, ma anche catena con pendente: Lebole Gioielli sposta in avanti l’orizzonte. Ma senza perdere la bussola, che segna sempre l’Est. Anzi, il Sol Levante: la nuova collezione di Lebole si chiama, infatti, Kokoro. La parola in giapponese, può significare mente, spirito, sentimento, emozione o pensiero. Ma, spiega Barbara Lebole, lo scrittore irlandese Lafcadio Hearn anche come Koizumi Yakumo (era naturalizzato giapponese), alla fine dell’Ottocento ha tradotto questa parola con l’espressione “il cuore delle cose”.

Per questo, accanto a questo aspetto letterario, la collezione usa una forma classico cuore,  ricoperto con tessuti di antichi kimono giapponesi (che è la caratteristica di Lebole).

Orecchini della collezione Kokoro
Orecchini della collezione Kokoro

Altro aspetto ricorrente è l’idea di proporre orecchini asimmetrici. In questo caso l’asimmetrica è creata dalle misure dei cuori. Oltre alla seta antica i gioielli sono in argento galvanizzato oro e pietre naturali. Gli orecchini hanno forme differenti: semplici cuori di seta e pietre colorate, oppure abbinati con catenine in argento, piccole pietre e nappe colorate.

La linea Kokoro Must prevede cuori di seta, su legno, incassati all’interno di una cornice d’argento e di cubic zirconia. I colori delle pietre sono cinque (verde, rosso, blu, bianco e nero) ai quali sono abbinati i colori dei tessuti giapponesi antichi. Sono sviluppati in due misure e la coppia asimmetrica è formata da un cuore, sormontato da una corona, da un lato e solo la coroncina dall’altro. Prezzi: da 90 a euro 150 euro.





Pendenti della collezione Kokoro
Pendenti della collezione Kokoro

Lebole Gioielli, orecchini
Lebole Gioielli, orecchini
Orecchini in argento dorato, seta
Orecchini in argento dorato, seta
Sautoir della collezione Kokoro
Sautoir della collezione Kokoro
Orecchini con catene pendenti
Orecchini con catene pendenti

Orecchini e pendente in seta giapponese
Orecchini e pendente in seta giapponese







Mikimoto, neve giapponese



La neve vista dal Giappone nella nuova collezione di Mikimoto ♦︎

La neve in Giappone è leggera come quella che cade negli Stati Uniti oppure sulle Alpi Svizzere. E proprio per questo incanta allo stesso modo. Ma, naturalmente, la sensibilità giapponese è ancora più delicata. Ne è un esempio la collezione dedicata alla neve di Mikimoto, Maison giapponese famosa per le sue perle. Come la maggior parte dei giapponesi Mikimoto ha una particolare attenzione per la natura. Il fondatore stesso della Maison, Mikimoto Kamamuri, voleva proteggere la natura e ispirarsi alle fonti creative dall’ambiente giapponese per trasformare la bellezza dell’universo in nell’arte della gioielleria. Le perle, altro elemento naturale, sono un elemento perfetto, assieme ai diamanti e all’oro giallo o rosa. Con questa collezione Mikimoto ha catturato i fiocchi di neve, utilizzando perle e oro lavorato con un ricamo che riprende la geometrie dei cristalli. E, accanto alla poesia della neve, spunta un omaggio al Natale: una festività Occidentale che, però, piace anche in Oriente. Margherita Donato




Spilla di perle Akoya in oro giallo 18 carati con diamanti
Spilla di perle Akoya in oro giallo 18 carati con diamanti
Orecchini in oro rosa 18 carati con diamanti
Orecchini in oro rosa 18 carati con diamanti
Catena in oro rosa 18 carati con diamanti
Catena in oro rosa 18 carati con diamanti

Spilla di Mikimoto in oro 18carati, perla e diamanti
Spilla di Mikimoto in oro 18 carati, perla e diamanti







Perle a sorpresa da Tasaki



Le perle giapponesi di Tasaki con l’innesto della creatività nepalese di Prabang Gurung ♦︎

Dopo 63 anni (è stata fondata il 10 gennaio 1954) il colosso delle perle Tasaki avrà alla guida creativa uno stilista di moda nepalese: Prabang Gurung. Un fatto inconsueto per un Paese, il Giappone, molto geloso della propria identità culturale, anche per la gioielleria. E ancora di più in un settore, quello delle perle, in cui Tasaki è una bandiera. È l’unica Maison del Sol Levante con la propria fattoria di coltivazione di perle, oltre che essere famosa per le sua tecnologia avanzate per la lucidatura dei diamanti.

L’attenzione per la qualità è così alta che Tasaki ha deciso di selezionare le sue perle in base a sei diversi criteri: la qualità della madreperla (lo strato di fondo della perla) che conferisce lucentezza e colore, la brillantezza (la qualità della luce riflessa all’interno stesso), la luce riflessa dalla superficie, il colore , la forma, la purezza (le eventuali macchie) e la dimensione.  Il risultato è la prima collezione firmata da Prabang Gurung, che ha detto di essersi ispirato al movimento artistico del surrealismo e alle ragazze del Giappone Ama, le pescatrici subacquee di perle. Cosimo Muzzano





Orecchini in oro rosa, perle South Sea di Prabang Gurung per Tasaki
Orecchini in oro rosa, perle South Sea di Prabang Gurung per Tasaki

Orecchini in oro rosa, perle South Sea di Prabang Gurung per Tasaki
Orecchini in oro rosa, perle South Sea di Prabang Gurung per Tasaki
Orologio in oro rosa, diamanti e perle
Orologio in oro rosa, diamanti e perle
Particolare degli orecchini disegnati da Prabang Gurung
Particolare degli orecchini disegnati da Prabang Gurung
Collana in oro rosa con diamanti, perle South Sea e zaffiri
Collana in oro rosa con diamanti, perle South Sea e zaffiri
Pendente con perla e diamante fancy pink
Pendente con perla e diamante fancy pink
Collana con diamanti
Collana con diamanti

Anello in oro bianco, diamanti e cinque perle
Anello in oro bianco, diamanti e cinque perle







Lebole torna in Giappone

Samurai e fiori nella nuova collezione The Circle di Lebole Gioielli ♦︎

L’Oriente visto attraverso gli occhi di Barbara Lebole, che assieme alla madre Nicoletta guida il marchio toscano, resta sempre avvolto in una alone di mistero, legato alle tradizioni, un po’ immaginario. La nuova collezione di orecchini dal prezzo davvero popolare (28 euro) si chiama The Circle ed è realizzata con capsule piatte stampate su banda stagnata, montati in ottone galvanizzato oro e pietre naturali. L’asimmetria è data dalle diverse immagini impresse nella capsula. Anche in questo caso è il Giappone la fonte di ispirazione di Lebole, che tra fiori e samurai ha utilizzato più volte la stoffa dei kimono per realizzare gli orecchini. Insomma, il Giappone di oltre un secolo fa, dove le tradizioni laiche e spirituali si intrecciavano per formare uno stile di vita austero, ma dove la delicatezza e la discrezione erano valori da coltivare. E quando il sushi non era ancora stato inventato. Altri tempi. Giulia Netrese





Lebole, orecchini
Lebole, orecchini

The Circle
The Circle
Lebole, orecchini con capsule piatte stampate su banda stagnata
Lebole, orecchini con capsule piatte stampate su banda stagnata
Orecchini con capsule piatte stampate su banda stagnata, montati in ottone galvanizzato oro e pietre naturali.
Orecchini con capsule piatte stampate su banda stagnata, montati in ottone galvanizzato oro e pietre naturali.
Lebole, orecchini della collezione The Circle. Prezzo: 28 euro
Lebole, orecchini della collezione The Circle. Prezzo: 28 euro
Orecchini della collezione The Circle. Prezzo: 28 euro
Orecchini della collezione The Circle. Prezzo: 28 euro

Orecchini della collezione The Circle
Orecchini della collezione The Circle







Il tempo dei bijoux

Orologi trasformati in bijoux con un paziente lavoro di composizione: è il lavoro di Tomoko Tokuda, designer giapponese che vive a Milano.

Se gli italiani sono attratti dalla passione per il cibo, che cosa affascina di più i giapponesi? Chi è stato nel Paese del Sol Levante lo sa: il design. Piuttosto essenziale e raffinato, piuttosto che esotico. E deve essere il frutto delle radici nipponiche se una designer come Tomoko Tokuda, giapponese ma cresciuta in Italia e in Francia, ha trovato una strada assolutamente originale nel mondo del bijoux di qualità. A Homi, la rassegna milanese dedicata tra l’altro ai designer di gioielli, Tomoko ha presentato i suoi ultimi lavori di una storia iniziata quando, a 24 anni, è rimasta colpita da vecchi orologi in un negozio di antiquariato. Lancette e quadranti, metafora del tempo che passa e, allo stesso tempo, elementi dal design uguale ma sempre diverso, sono diventati il materiale su cui lavorare. Il tempo come unica collezione di gioielli composti da un mosaico di rotelle, ingranaggi e numeri: di sicuro è una scelta originale. Ma è anche interessante da un punto di vista estetico. I suoi gioielli sono creati con  una selezione di pezzi unici «raccolti nei mercatini di antiquariato di tutto il mondo». E, dato che il lavoro dell’orologeria è cugino di quello orafo, con il lavoro di Tomoko si assiste a un sorprendente matrimonio. Però non chiedete che ore sono a collane, orecchini e anelli. Prezzi: da 100 a 200 euro circa.

Bracciale di Tomoko Tokuda
Bracciale di Tomoko Tokuda
Orecchini di Tomoko Tokuda
Orecchini di Tomoko Tokuda
Orecchini orologio
Orecchini orologio
Collana con ingranaggi
Collana con ingranaggi
Collana con ingranaggidi orologio
Collana con ingranaggidi orologio
Spilla con ingranaggi
Spilla con ingranaggi


Mitsuo Kaji, il 2017 avrà più smalto

Novità in arrivo da Mitsuo Kaji, l’artista della gioielleria giapponese.

Per il 2017 Mitsuo Kaji ha pronta una nuova linea di gioielli che unisce la cultura orientale e quella occidentale, che si combinano in miniature di smalto francese e lacca giapponese tradizionale. E presto, annuncia, lancerà una nuova linea di giade, uniche per numero di varietà e di colori.

Non tutti, in Occidente, conoscono la geniale capacità di questo artista del gioiello. Che parte da un concetto chiaro: «I gioielli che sono amati continueranno a brillare per più di 100 anni». Insomma, gioielli (ma definirli solo così è riduttivo) capaci di resistere al tempo grazie alla loro bellezza, come un quadro o una scultura.

Per arrivare a creare pezzi così fuori del comune, Mitsuo Kaji ha organizzato un doppio incrocio: Oriente e Occidente, Antico e Moderno. Il risultato è uno stile originale ed elaborato ma, ahimè, anche una produzione centellinata. Lui, in ogni caso, non ha intenzione di rinunciare a questo modo di intendere i gioielli. Anzi, lui stesso è un collezionista di gioielli antichi giapponesi, secondo lui troppo poco noti al grande pubblico. Un idealista? Un filosofo zen? Un monaco dell’arte orafa? Niente di tutto questo: nel 1964 Mitsuo era un cantante pop e ha anche inciso dischi di successo. Ma, su richiesta del padre, che aveva una gioielleria-orologeria a Osaka, si è ritirato dal mondo musicale e ha iniziato a occuparsi dell’attività di famiglia. La chiave del cambiamento è stato il diploma al Gia, negli Stati Uniti, a cui ha aggiunto la specializzazione in Emaux, smalti. Così dal successo nel pop giapponese Mitsuo Kaji ha trovato il successo nell’arte della gioielleria. Giulia Netrese

Anello in platino e oro con diamanti e ametista
Anello in platino e oro con diamanti e ametista
Anello con diamanti colorati
Anello con diamanti colorati
Anello con smalto
Anello con smalto
Anello con opale e zaffiri
Anello con opale e zaffiri
Spilla in oro e platino con spinello rosso e giada
Spilla in oro e platino con spinello rosso e giada
Pendente Pixiu con giada
Pendente Pixiu con giada
Anello con zaffiro rosa
Anello con zaffiro rosa
pendente Trump, oro e diamanti
pendente Trump, oro e diamanti

L’Oriente d’oro a Ginevra

Gli ori del passato nei Paesi sulla Via della Seta in mostra a Ginevra.

Tuffiamoci nel passato. Perché è dal passato che nasce il presente e si forma il futuro. Anche nella gioielleria. Un’arte che è come un oceano in cui le acque finiscono per mischiarsi, dove colori e forme si confondono e lo stile, come un’onda, tocca una spiaggia e poi si ritrae. Tutta questa poesia per presentare un’esposizione che eleva oro, rubini, turchesi, perle e diamanti ad ambasciatori culturali. A Ginevra la Fondazione Baur presenta Bijoux d’Orients Lointains, i gioielli dai Paesi lungo l’antica Via della Seta. Sono 300 i preziosi che provengono da Yemen, Indonesia, India, Cambogia, Thailandia e Filippine. Cina e Giappone sono già presenti nel museo. Sono gioielli antichi e meno antichi, tutti rarissimi, custoditi in collezioni private e, quindi, esposti al pubblico in via eccezionale.

Come accennato, sono gioielli, quindi oggetti preziosi nati per essere indossati, ma allo stesso tempo sono un piccolo riassunto della cultura e dello sviluppo artistico dei luoghi e dell’epoca in cui sono stati concepiti. I gioielli sono stati utilizzati anche come moneta di scambio, sono stati bottino di guerra, testimonianze di ricchezza destinati a finire nelle tombe. E se pensate che un gioiello è solo un gioiello, basta osservare la varietà di monili presente per capire quanto questi oggetti si siano evoluti e trasformati secondo il gusto, l’abilità orafa e il modo di vivere. Rudy Serra

Bijoux d’Orients Lointains
Fino al 26 febbraio, 2017
Fondazione Baur
Ginevra, 8 Munier-Romilly Street
da martedì a domenica
orario: 14-18

Cintura in oro e cristallo di rocca. Cambogia, periodo Khmer, IX-XIII secolo
Cintura in oro e cristallo di rocca. Cambogia, periodo Khmer, IX-XIII secolo
Collier in oro e cotone. India Tamil Nadu, XIX-XX secolo
Collier in oro e cotone. India Tamil Nadu, XIX-XX secolo
Collier in oro, Birmania. CIrca anno Mille
Collier in oro, Birmania. CIrca anno Mille
Collana d'Oro, Sumatra, XIX-XX secolo
Collana d’Oro, Sumatra, XIX-XX secolo
Diadema e spille, Indonesia-Bali. Argento dorato, XIX secolo
Diadema e spille, Indonesia-Bali. Argento dorato, XIX secolo
Parure bura bura, Indonesia, Sumatra. Argento dorato, XiX secolo
Parure bura bura, Indonesia, Sumatra. Argento dorato, XiX secolo
Pendente amuleto, oro e cristallo di rocca. Cambogia, periodo Khmer, IX-XIII secolo
Pendente amuleto, oro e cristallo di rocca. Cambogia, periodo Khmer, IX-XIII secolo
Pendente kaffat  o beduino. Arabia Saudita. Oro, turchese, perle, cotone. XIX-XX secolo
Pendente kaffat o beduino. Arabia Saudita. Oro, turchese, perle, cotone. XIX-XX secolo
Collana in argento dorato. Yemen, XIX-XX secolo
Collana in argento dorato. Yemen, XIX-XX secolo

Mattioli zen con Hiroko

Il Giappone ha affascinato scrittori, poeti, pittori. E anche i gioiellieri: guarda al Paese dei fiori di ciliegio Mattioli, brand torinese con lunga tradizione alle spalle. La novità, infatti, si chiama collezione Hiroko, segnata da quella elegante semplicità che è legata al design giapponese. Una linearità che, secondo la cultura nipponica, è sinonimo di eleganza e acume. Non è facile, infatti, creare qualcosa di essenziale senza cadere nel già visto. In questo caso Mattioli interpreta questa filosofia con la proposizione dei petali del frangipane, albero dai fiori profumati. I gioielli della collezione sono in oro rosa e bianco, colorati da onice nero sabbiato, diamanti e bianco Kogolong. La collezione Hiroko (che è un nome proprio giapponese, ma curiosamente significa anche bambino ricco, oppure bambino largo, tollerante, saggio) gira intorno alla forma arrotondata, un po’ come i cerchi che si formano lanciando un ciottolo nell’acqua. O, meglio a quelle curve disegnate nella sabbia di un giardino zen giapponese. Margherita Donato

Collezione Hiroko, anello
Collezione Hiroko, anello
Collezione Hiroko, bracciale
Collezione Hiroko, bracciale
Orecchini di diverse misure
Orecchini di diverse misure
Orecchini doppi in oro rosa
Orecchini doppi in oro rosa

Ci mancava il gioiello-gabinetto

Ok, oggi le notizie sono scarse. Vi proponiamo quindi un gioiello mooolto particolare. A costo di scandalizzare le menti più refrattarie all’argomento, ecco il gabinetto-gioiello. È stato concepito in Giappone, dove è venduto per la modica somma di 130 mila dollari. È ricoperto da cristalli Swarovski ed è stato progettato per soddisfare una divinità giapponese che si crede di esistere nel water. E non è uno scherzo. Guardate il video… G.N.

Here is the jewel-lavatory. It was conceived in Japan, where it is sold for the modest sum of $ 130,000. It is covered with Swarovski crystals.

La collana lunga 222 metri

[wzslider]Le perle non passano mai di moda. Ma è tutta una questione di misura. Indossare questa collana lunga 222 metri (record certificato dal Guinness dei primati) potrebbe essere scomodo. La collana è in mostra in un grande magazzino di Hanshin, a Osaka, Giappone. La collana pesa circa 20 chilogrammi ed è composto da 28mila perle dal diametro di 8 millimetri. L’idea di infilare migliaia di perle è venuta alla Shima, l’associazione turistica locale, nella speranza di pubblicizzare la cittadina come luogo perfetto per l’industria delle perle coltivate. La collana, nel caso a qualcuno venisse l’insana tentazione, non è in vendita. Non è la prima volta che in Giappone si cimentano con collane chilometriche: il record ha rotto quello precedentemente detenuto dalla città di Uwajima, dove era stata realizzata una collana di 187 metri. Giulia Netrese

 

 

 

 

Pearls never go out of fashion. But it is all a matter of degree. Wear this necklace long 222 meters (record certified by Guinness Book of Records) might be uncomfortable.