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Voice-Vicenzaoro con 300 aziende e tanti big




Vicenzaoro è stato sospesa. Viva Vicenzaoro. Che, però, a settembre si chiama Voice. Se l’emergenza sanitaria ha indotto Ieg (la società che organizza Vicenzaoro) a trasformare il format dell’evento cambiando anche il nome, le aziende del settore hanno una forte necessità di mostrare la loro produzione ai buyer, che l’appuntamento si chiami Vicenzaoro o Voice non importa. È quanto si deduce dall’annuncio che, a luglio, superano quota 300 le aziende che hanno scelto di esporre a Voice-Vicenzaoro International Community Event (12 al 14 settembre) i loro gioielli.

Booth di Fope, VicenzaOro January 2018. Copyright: gioiellis.com
Booth di Fope, VicenzaOro January 2018. Copyright: gioiellis.com

Circa 300 aziende significa un calo molto contenuto di circa il 15% rispetto alle presenze dello scorso anno. E tenendo conto che le maggiori fiere, non solo della gioielleria, sono slittate al prossimo anno, l’adesione a Voice è un successo, forse inaspettato. Insomma Vicenzaoro, ops, Voice ha un forte potere di attrazione. Lo testimoniano anche i nomi che hanno già prenotato il loro spazio.

VicenzaOro January 2020. Copyright: gioiellis.com
VicenzaOro January 2020. Copyright: gioiellis.com

Per esempio, Damiani, Crivelli, Leo Pizzo, Mirco Visconti, Fope, Roberto Coin, Pesavento, Karizia, Chrysos, Ronco, Chiampesan, Riccardo Orsato, Alessi Domenico, Silvex, Daveri Vicenza, Unoaerre, Giordini, Richline, Fratelli Chini, Quadrifoglio, Amen, Annamaria Cammilli, Rosato, Pianegonda, Brosway, Rue des Milles. E non mancheranno neppure le aziende della Campania, specialiste nella lavorazione dei coralli e dei cammei, come Aucella, Bruno Mazza, Coscia, De Simone, Idea Coral, Mattia Mazza, Enzo Liverino.

VicenzaOro september 2018. Copyright gioiellis.com
VicenzaOro september 2018. Copyright gioiellis.com

VicenzaOro January 2019. Copyright: gioiellis.com
VicenzaOro January 2019. Copyright: gioiellis.com







Da Fope più luce per MiaLuce




La collezione top di Fope: si amplia la famiglia di gioielli MiaLuce. Oro, diamanti e tanti riflessi ♦

Fope è una delle poche aziende di gioielleria che fa le cose in grande. Non solo, ha una seria attività di ricerca e sviluppo dei prodotti, come dimostrano i brevetti su cui si basa una buona parte delle sue collezioni. Una delle linee che è frutto di questa attività è la collezione MiaLuce. Da qualche anno è una delle linee di gioielli più richieste e preziose dell’azienda veneta. Per questo Fope ha deciso di presentare una nuova collezione che rientra nella famiglia, ossia la linea più alta della produzione del brand: Eka MiaLuce.

Bracciale con maglia in oro 18 carati interamente incastonata di diamanti
Bracciale con maglia in oro 18 carati interamente incastonata di diamanti

In questo caso la stessa maglia in oro della collezione Prima (ne abbiamo parlato qui) è proposta a complemento di un motivo molto plastico, tondo e più voluminoso rispetto ai design solitamente proposti da Fope. Tanti diamanti, pavé, e bracciali interamente coperti con la più classica delle pietre preziose. Anche le carature delle pietre utilizzate è alta e crea effetti di luce e densità molti preziosi. La parure con collana girocollo, anello e orecchini, include un bracciale Flex’it. Alessia Mongrando

Bracciale flessibile in ro rosa e rondelle in oro bianco con diamanti neri
Bracciale flessibile in ro rosa e rondelle in oro bianco con diamanti neri
Bracciale flessibile in oro giallo e diamanti
Bracciale flessibile in oro giallo e diamanti
Collana alla frate con diamanti bianchi e neri
Collana alla frate con diamanti bianchi e neri
Collana in oro rosa con dettaglio di diamanti bianchi
Collana in oro rosa con dettaglio di diamanti bianchi

Orecchini Eka MiaLuce in oro rosa e diamanti
Orecchini Eka MiaLuce in oro rosa e diamanti







Fope rinnova la collezione Solo

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La parola italiana Solo significa anche qualcosa di unico, come i gioielli della collezione di Fope. La Maison di Vicenza ha lanciato la collezione Solo nel 2010 ed è una delle creazioni di maggiore successo dell’azienda veneta: è diventata un classico anche perché propone la tipica lavorazione dei gioielli che ha reso famosa Fope. Ma, naturalmente, come ogni cosa anche la collezione Solo ogni tanto ha bisogno di essere rinnovata.

Bracciali in oro giallo, bianco e rosa
Bracciali in oro giallo, bianco e rosa

Per incontrare la domanda di nuovi modelli a integrazione degli esistenti, Fope lancia due novità: una nuova rondella (che richiama quella della collezione Eka) e un elemento dal design completamente inedito. La maglia in oro 18 carati dei pezzi della collezione Solo è disponibile con numerose varianti stilistiche aggiunte, cosa che permette di indossare più gioielli insieme e giocare con stili e colori della stessa linea: l’oro, per esempio, è proposto nei tre classici colori abbinati tra loro. Per esempio, una rondella in oro rosa e diamanti che avvolge un anello in oro bianco, oppure un gambo in oro giallo con una rondella in oro bianco.

Orecchini della collezione Solo
Orecchini della collezione Solo

Collana in oro giallo con rondella pavé di diamanti
Collana in oro giallo con rondella pavé di diamanti

Anello in oro giallo con rondella in oro bianco  e diamanti
Anello in oro giallo con rondella in oro bianco e diamanti

anello rondella oro rosa
Anello in oro bianco con rondella in oro rosa e diamanti

Bracciali in oro giallo, bianco e rosa della collezione Solo
Bracciali in oro giallo, bianco e rosa della collezione Solo







Fope presenta la collezione Panorama (e anche un piccolo indovinello)

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Fope inizia il 2020 con un invito: guardate il Panorama. Non si tratta di ammirare il panorama dei colli a poca distanza da Vicenza, ma la nuova collezione che offre un’ulteriore interpretazione di Flex’it, il sistema brevettato che rende la maglia di bracciali e anelli estensibile grazie a minuscole molle in oro 18 carati all’interno del gioiello e invisibili.

Anello della collezione Panorama
Anello della collezione Panorama

La collezione, Panorama rappresenta una celebrazione del tipico concetto di lusso discreto che da sempre contraddistingue il brand, ma aggiunge un tocco extra di preziosità. Il design consiste in una declinazione dell’iconica maglia Novecento, ma più ampia e con uno spessore molto contenuto. Un aspetto che rende la maglia del gioiello quasi piatta e più piacevole da indossare. Caratteristiche di questa nuova collezione sono anche le barrette in oro, presenti in numero variabile e con differenti carature.

Bracciali in oro giallo, bianco e rosa, diamanti
Bracciali in oro giallo, bianco e rosa, diamanti

Sia i bracciali che gli anelli sono disponibili unicamente nell’originale versione Flex’it e l’aggiunta della collana girocollo e degli orecchini (disponibili in due dimensioni) rende le nuove parure un complemento della gamma di gioielli Fope. Come tutte le maglie Flex’it, Panorama ha richiesto un notevole impegno tecnico e tecnologico: in questo caso ci sono voluti 24 mesi dai primi bozzetti dei designer all’industrializzazione del prodotto. Si tratta quindi non soltanto di gioielli eleganti e confortevoli, ma anche di bellissimi oggetti innovati e originali, unici nel loro genere.

Girocollo in oro giallo della collezione Panorama
Girocollo in oro giallo della collezione Panorama

L’ispirazione per il nome della collezione, infine, viene dalla forma delle barrette che arricchiscono la maglia e che richiamano elementi di una ruota panoramica. Ma il nome si riferisce anche alla successione di immagini che compongono una visione ampia di un paesaggio. Infine, un piccolo rebus: Fope avverte che entrambi i significati diventeranno ancora più comprensibili nella seconda parte del 2020.

Orecchini in oro giallo e diamanti
Orecchini in oro giallo e diamanti







Nuovi gioielli di Fope con la tecnologia Flex’it

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Flessibilità, comodità e lusso: questi tre elementi insieme sono alla base della tecnologia brevettata Flex’it di Fope, azienda che quest’anno ha compiuto i 90 anni. È un sistema che forma una preziosa maglia d’oro che nasconde migliaia di micro molle celate all’interno, invisibili, ma efficaci nel rendere gradevole la sensazione per chi le indossa.

Orecchini Love Nest di Fope con pavé di diamanti
Orecchini Love Nest di Fope con pavé di diamanti

Tra le collezioni di Fope che utilizzano la tecnologia Flex’it, Love Nest è quella che mostra volumi più generosi. La sua maglia in oro ha una trama fitta, eppure grazie alla flessibilità, offre comfort e leggerezza. Le linee dei gioielli sono morbide e arrotondate, con i bracciali flessibili che introducono una nota di modernità nel design classico della Maison di Vicenza. Le varianti disponibili includono tre rondelle in oro (con o senza diamanti) oppure una nuova soluzione stilistica che, naturalmente, si declina nell’intera parure.

Anello in oro giallo e pavé di diamanti
Anello in oro giallo e pavé di diamanti
Bracciale in oro giallo e rondella con pavé di diamanti
Bracciale in oro giallo e rondella con pavé di diamanti

Collana della collezione Love Nest
Collana della collezione Love Nest







Fope in novembre apre a Londra





Fope prepara per novembre l’apertura di un flagship store nel centro di Londra ♦︎

Da Vicenza a Venezia. E da Venezia a Londra. Fope, unica azienda italiana di gioielleria quotata in Borsa, ha deciso di aprire entro il 2019 una boutique monomarca nella capitale britannica, proprio a Bond Street all’angolo di Piccadilly, una delle zone con maggior afflusso di turisti. Evidentemente Brexit non spaventa l’amministratore delegato di Fope, Diego Nardin.

Il marchio italiano, in effetti, è già presente nel Regno Unito: i gioielli Fope sono distribuiti in oltre 100 punti vendita. E l’anno scorso le vendite nel regno di Sua Maestà hanno rappresentato il 20% del fatturato complessivo di Fope.

Diego Nardin, amministratore delegato di Fope, alla presentazione dei dati di bilancio 2018
Diego Nardin, amministratore delegato di Fope, alla presentazione dei dati di bilancio 2018

Con nostra grande soddisfazione, la nostra boutique a Londra aprirà entro la fine dell’anno. Questa boutique, la seconda dopo l’apertura a Venezia, darà nuova forza alla strategia di brand awareness perseguita da Fope.
Diego Nardin

Proprio quest’anno Fope ha aggiornato la propria immagine in occasione del suo compleanno numero 90. E, per coincidenza, ha affidato l’incarico proprio a una società di comunicazioni di Londra. Segno del destino.

Il flagship store di Fope a Londra
Il flagship store di Fope a Londra

Nel corso del primo semestre 2019, Fope ha investito nell’attività di marketing e di comunicazione a supporto della rete distributiva. Sono stati realizzati, in linea con le strategie di presenza sul mercato, sette nuovi shop in shop (corner personalizzati) all’interno di punti vendita di importanti clienti. E ora è la volta del flagship store a Londra.

Nel tondo, il nuovo logo di Fope
Nel tondo, il nuovo logo di Fope
Bracciale in oro con maglia Flex'it
Bracciale in oro con maglia Flex’it
Fope anello Love Nest, aspetto laterale
Fope anello Love Nest, aspetto laterale
Fope anello Love Nest in oro rosa e diamanti
Fope anello Love Nest in oro rosa e diamanti
Anello con pavé di diamanti
Anello con pavé di diamanti
Fope, bracciale Eka, lato
Fope, bracciale Eka, lato
Fope, bracciale Eka Anniversary in oro e rondella di diamanti
Fope, bracciale Eka Anniversary in oro e rondella di diamanti






Nuove versioni con Eka Tiny di Fope

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Nuovi gioielli si aggiungono alla collezione di successo Eka Tiny di Fope ♦︎

Una delle più recenti collezioni di Fope, Eka Tiny, si è rivelata un successo. Il segreto? Semplicità unita alla facilità di utilizzo, cioè la piacevole morbidezza e flessibilità. Si tratta, infatti, di una collezione che beneficia del sistema brevettato Flex’it, un sistema invisibile che consente alla maglia in oro di essere elastica. I gioielli hanno rondelle classiche in oro e diamanti oppure motivi di ispirazione floreale.

Bracciale in oro rosa e rondella con pavé di diamanti
Bracciale in oro rosa e rondella con pavé di diamanti

In autunno Fope presentato nuovi pezzi con spessori e volumi rinnovati di Eka Tiny. La linea dalla rondella ricorda un gomitolo ed è presentata in tre versioni: quella più preziosa in full pavé di diamanti, la seconda divisa in due parti, con e senza pietre e, infine, quella più sportiva completamente in oro lucido. La maglia Fex’it, come sempre, è declinata nei tre colori classici dell’oro: giallo, rosa e bianco e in diversi spessori per poter essere indossata anche insieme ad altri bracciali o con l’orologio. I prezzi partono dai 1.400 euro fino ai 5mila.





Anello Eka Tiny
Anello Eka Tiny

Bracciale in oro bianco
Bracciale in oro bianco
Bracciali nei tre colori dell'oro
Bracciali nei tre colori dell’oro
Collana in oro rosa e rondella con pavé di diamanti
Collana in oro rosa e rondella con pavé di diamanti
Bracciale in oro rosa
Bracciale in oro rosa

Orecchini in oro di tre colori
Orecchini in oro di tre colori







Fope rinnova la collezione Eka Anniversario

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La collezione Eka Anniversario, lanciata per i 90 anni dell’azienda di Vicenza, si arricchisce con nuove varianti ♦︎

Un classico moderno. Con sottili cambiamenti Fope rivisita uno dei suoi maggiori successi per celebrare il 90 anni dalla fondazione. Nuovi modelli si aggiungono a quelli presentati a VicenzaOro January, con una nuova incassatura dei diamanti e una forma più arrotondata delle rondelle, che offrono un aspetto più luminoso e morbido alla linea Eka Anniversario. Un nome che indica, appunto, la speciale ricorrenza dei 90 anni. Insomma, tecnica e design insieme per rinnovare l’ormai famoso brevetto dell’azienda vicentina, il meccanismo battezzato Flex’it, che promette flessibilità e confortevolezza.

Anello della collezione Eka Anniversario
Anello della collezione Eka Anniversario

A Baselworld l’azienda aveva presentato un nuovo logo, nuovi colori e annunciato molte novità per i mesi successivi. Una di queste consiste, appunto, nelle nuove versioni dei bracciali flessibili interamente realizzati in oro, anelli (talvolta anche in versione Flex’it), collane e orecchini. Tutti rigorosamente made in Italy, anzi made in Vicenza. La maglia in oro rosa, bianco o giallo di Eka Anniversario resta disponibile nei tre spessori esistenti e, insieme alle numerose varianti stilistiche, compone una gamma versatile per chi ama giocare con volumi e colori dei gioielli. Monica Battistoni





Bracciale in oro rosa con rondella di diamanti
Bracciale in oro rosa con rondella di diamanti

Bracciali con oro giallo, bianco e rosa
Bracciali con oro giallo, bianco e rosa
Orecchini con pavé di diamanti
Orecchini con pavé di diamanti

Collezione Eka Anniversario di Fope
Collezione Eka Anniversario di Fope







Le novità dei primi 90 anni di Fope

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I 90 anni di Fope celebrati con una nuova visual image e nuovi gioielli. Ecco le novità di Fope ♦︎

Eka Tiny è una delle collezioni di Fope che ha riscosso consensi. Lo stile è sempre lo stesso: bracciali in versione Flex’it, collane di numerose lunghezze, anelli e orecchini abbinati. Insomma, tecnica e design per creare quel tipo di maglia in oro subito riconoscibile da chi segue il marchio di Vicenza. Alla maglia dei gioielli si aggiungono rondelle in oro o con diamanti (anche neri per una versione al maschile). La collezione 2019 aggiunge alla gamma esistente nuove forme morbide e vagamente floreali.

Ma un’altra novità importante di Fope è la nuova immagine del marchio e dell’aspetto visual della Maison.

Nel tondo, il nuovo logo di Fope
Nel tondo, il nuovo logo di Fope

Un’operazione necessaria, forse, visto che Fope ha compiuto 90 anni e sentiva la necessità di rinnovarsi. Il nuovo aspetto, in realtà, si collega proprio alle radici dell’azienda. La scritta Fope ora è contornata da un numero, 1929 data di fondazione, e dal nome della città dove ha sede, Vicenza. Due aspetti che connotano l’azienda non solo come una delle innovatrici nel mondo della gioielleria, ma anche come radicata nel tempo e nel territorio.

Accanto al logo, Fope ha pubblicato un catalogo che riassume anche visivamente il concetto: i gioielli sono accostati agli antichi monumenti che raccontano la lunga storia della città e delle sue opere d’arte. Così Fope, nome che è l’acronimo di Fabbrica Oreficeria Preziosi Esportazione, è pronta per i prossimi 90 anni.




Il catalogo che abbina le immagini di Vicenza ai gioielli
Il catalogo che abbina le immagini di Vicenza ai gioielli
Bracciale Eka Tiny in oro giallo, rondelle con pavé di diamanti
Bracciale Eka Tiny in oro giallo, rondelle con pavé di diamanti
Collana Eka Tiny
Collana Eka Tiny
Fope, bracciale in oro bianco con rondelle in oro rosa e diamanti
Fope, bracciale in oro bianco con rondelle in oro rosa e diamanti

Fope, orecchini della collezione Eka Tiny
Fope, orecchini della collezione Eka Tiny







Fope, è sempre amore con Love Nest

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Fope rinnova la collezione Love Nest: maglia tubolare, Flex’it e rondelle con diamanti ♦︎

La maglia tubolare e la tecnica brevettata Flex’it di Fope negli anni sono state utilizzate in diverse collezioni del brand veneto. Di sicuro una delle linee di gioielleria più rappresentative e anche di maggiore impatto è Love Nest, che nel 2019 si presenta con pezzi ragguardevoli. Fope spiega che la collezione è dedicata alle donne eleganti che amano gioielli in oro importanti nelle dimensioni e senza tempo nel design. E in effetti è vero.

Love Nest non passa inosservata: collane, orecchino, bracciali e anello hanno dimensioni e forma ragguardevole.

Anello con pavé di diamanti
Anello con pavé di diamanti

Ma, allo stesso tempo, la maglia tubolare che diventa Flex’it nei bracciali, rimane nei canoni tradizionali: è appariscente e sobria allo stesso tempo. La versione 2019 include un re-design completo della rondella che, comunque, resta disponibile sia in oro che incastonata di diamanti.


Fope anello Love Nest in oro rosa e diamanti
Fope anello Love Nest in oro rosa e diamanti

Fope anello Love Nest, aspetto laterale
Fope anello Love Nest, aspetto laterale

Bracciale in oro con maglia Flex'it
Bracciale in oro con maglia Flex’it

Collezione Love Nest, bracciale flessibile in oro 18 carati con rondelle in oro giallo, rosa e bianco
Collezione Love Nest, bracciale flessibile in oro 18 carati con rondelle in oro giallo, rosa e bianco

Bracciale flessibile in oro con pavé di zaffiri
Bracciale flessibile in oro con pavé di zaffiri







Fope festeggia con Eka l’anniversario

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Una nuova versione di Eka, la collezione best seller di Fope. Senza perdere la caratteristica flessibilità ♦︎

A VicenzaOro Fope ha presentato un aggiornamento di Eka. E anche se si tratta di un’aggiunta a una collezione che continua nel tempo, è un capitolo importante per un motivo: Eka è stata la prima collezione Flex’it a debuttare nel 2007. Ricordiamo a chi si fosse perso le puntate precedenti: Flex’it un’invenzione brevettata di Fope, che è diventata una caratteristica del marchio. Bracciali, collane e perfino anelli sono resi flessibili grazie a microscopiche molle in oro 18 carati nascoste nella trama della maglia del gioiello. Una tecnica orafa, insomma, che permette al gioiello di essere non solo elegante, ma anche confortevole.

Fope, bracciale Eka Anniversary in oro e rondella di diamanti
Fope, bracciale Eka Anniversary in oro e rondella di diamanti

Fope ha quindi presentato una nuova versione della sua linea bestseller. Il design rivisitatola rondella: un cambiamento apparentemente minore, spiegano nella Maison veneta, ma fondamentale nella resa stilistica complessiva. Il risultato è una parure di gioielli che ha il nuovo nome di Eka Anniversario e segna il compleanno numero 90 (auguri!) dell’azienda. Un’idea dei prezzi: un bracciale Eka con diamanti costa 2900 euro.





Fope, bracciale Eka, lato
Fope, bracciale Eka, lato

Bracciali di Fope della linea Eka con la tecnica Flex'it
Bracciali di Fope della linea Eka con la tecnica Flex’it
Fopekaore
Eka, orecchini in oro giallo e bianco e pavé di diamanti

Fopekanello
Eka, anello in oro giallo e diamanti
Fopekac
Eka, nuova collana in oro giallo

Fope, Eka, bracciale in oro giallo
Fope, Eka, bracciale in oro giallo







VicenzaOro, tra le novità c’è l’addio di Marzotto





Il vice presidente di Ieg, Matteo Marzotto, lascia con polemica, mentre si prepara l’edizione di VicenzaOro January ♦︎

Si annunciano già le prime novità per la prossima edizione di VicenzaOro January. Ma all’appuntamento dell’edizione invernale della fiera dedicata al gioiello brillano anche le polemiche. Che non possono lasciare indifferenti gli addetti ai lavori.

Qualche giorno fa, infatti, Matteo Marzotto, vice presidente di Ieg, società nata dall’unione di Fiera Rimini con Fiera Vicenza, si è dimesso dalla carica, in polemica con l’ottuagenario presidente di Italian Exhibition Group, Lorenzo Cagnoni.

Da sinistra, Matteo Marzotto, Lorenzo Cagnoni, Ugo Ravanelli
Da sinistra, Matteo Marzotto, Lorenzo Cagnoni, Ugo Ravanelli, ad di Ieg

Non è un addio da poco, visto che a Marzotto va riconosciuto il merito di aver rilanciato VicenzaOro, oltretutto in un momento difficile per l’economia italiana. Nuove idee, dinamismo e le relazioni personali di Marzotto sono state la ricetta per il nuovo volto del format, esportato poi con successo all’estero. Tutto questo, però, non sembra essere bastato alla nuova gestione dell’azienda fieristica. Più che una fusione tra due soci, è il senso dell’addio di Marzotto, si è trattata di un’Opa di Rimini su Vicenza. E per Ieg, che ha come traguardo la quotazione in Borsa, quello di Marzotto non è un addio di poco conto.

La distanza era già apparsa palese durante l’ultima edizione di VicenzaOro September, in cui Marzotto non era coinvolto.

Matteo Marzotto, presidente di Fiera Vicenza (a sinistra) e Corrado Facco, direttore generale
Matteo Marzotto, ex presidente di Fiera Vicenza (a sinistra) e Corrado Facco, ex direttore generale

L’imprenditore veneto, in ogni caso, non ha usato mezzi termini e ha denunciato in una lettera il mancato «rispetto istituzionale del socio di minoranza, troppo spesso mal tollerato a tenuto in disparte, anche in occasioni di importanti decisioni, come quella dell’assegnazione della progettazione per gli ampliamenti dei quartieri fieristici, portata in cda dall’ad Ravanelli a cose ampiamente fatte e per mera informativa».

La lettera di Marzotto sottolinea anche quanto gli addetti ai lavori commentano negativamente da tempo: il frettoloso licenziamento dell’ex direttore di Fiera Vicenza, Corrado Facco, braccio destro di Marzotto e co-artefice del rilancio di VicenzaOro.

«Il nostro modo di vedere è opposto praticamente su tutto, tranne che sulla bontà della fusione delle due società fieristiche e della loro quotazione in Borsa», ha concluso con amarezza Marzotto.

VicenzaOro September
VicenzaOro September

Forse anche per stendere un velo su questo epilogo poco commendevole, Ieg inizia ad accendere le luci sul prossimo appuntamento. Ecco le novità: Roberto Coin presenterà le nuove versioni della collezione Princess Flower, Damiani le estensioni delle collezioni D.Side, Eden e dell’iconica Belle Epoque (chissà se le aziende sono contente di perdere l’effetto sorpresa). Nell’area Icon non mancheranno Fope, Crivelli, Leo Pizzo, Tamara Comolli, Djula. Una conferma è anche quella di Alessio Boschi nell’area Design Room, nella quale si troverà anche la designer-artista parigina Lydia Courteille, il vicentino Mattia Cielo (per lui un ritorno) e Monica Rich Kosann. Conferme anche per Giovanni Raspini, Rue de Milles, Victoria Cruz, Bronzallure, Crieri. Cosimo Muzzano





VicenzaOro January
VicenzaOro January 2017

L'area Design Room a VicenzaOro September
L’area Design Room a VicenzaOro September

Alessio Boschi
Alessio Boschi

Jessica Kahawaty e Roberto Coin
Jessica Kahawaty e Roberto Coin

Interno di Fiera Vicenza September. Foto di Carolina Nobile
Interno di Fiera Vicenza September. Foto di Carolina Nobile







Fope con Eka ancora più Tiny

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Fope rinnova una delle collezioni di maggior successo, Eka Tiny ♦︎

Sono parecchie le novità presentate da Fope per la nuova stagione. Ma, in realtà, i gioielli della Maison di Vicenza non vivono per brevi periodi, come falene estive. Al contrario, le collezione di Fope sono tra quelle destinate a diventare classici da tramandare da madre a figlia. Eppure non sono neppure semplici anelli o collane di foggia tradizionale. Non solo perché hanno uno stile bel definito, ma anche perché vantano una tecnologia nascosta e brevettata. Chi acquista un gioiello di Fope sa che può indossarlo anche se aumenta (o perde) qualche chilo, grazie alla maglia in oro Flex’it: un sistema che nasconde decine di micro molle all’interno del gioiello e riesce a rendere un anello o un bracciale non solo flessibile, ma anche morbido. Voilà.

Fa parte di questa linea di successo la collezione Eka Tiny, che ha esordito nel 2007 e ora, dopo aver ritoccato il design, si arricchisce di nuovi pezzi. La catena in oro 18 carati è facilmente riconoscibile, ma totalmente nuova, più sottile ma assolutamente resistente. La collezione Eka Tiny Flex’it presenta sia le rondelle in oro con diamanti che i nuovi elementi rotondi set pavé, che possono essere abbinati a collane, anelli e orecchini coordinati. Prezzi molto indicativi, dato che dipendono anche dalla quantità di oro e diamanti utilizzata: una collana in oro rosa con pavé di diamanti costa circa 2300 euro, un bracciale semplice in oro bianco circa 800 euro. Lavinia Andorno





Collana in oro rosa e diamanti Eka Tiny
Collana in oro rosa e diamanti Eka Tiny

Anello in oro e pavé di diamanti
Anello in oro e pavé di diamanti
Bracciali in oro e pavé di diamanti
Bracciali in oro e pavé di diamanti
Fope, orecchini della collezione Eka Tiny
Fope, orecchini della collezione Eka Tiny







Fope, buona la Prima




Il 2017 Fope brilla grazie al successo della collezione Prima e delle vendita in Usa e Europa. In programma nuovi investimenti ♦︎

Buona la Prima. Nel senso di collezione di gioielli, quelli a marchio Fope. La linea di gioielli Prima, presentata nel 2017, infatti, ha avuto il merito di incrementare i ricavi dell’azienda di Vicenza del 20%, senza cannibalizzare le altre collezioni. Il dato è stato comunicato a una platea di analisti finanziari a Milano, durante la presentazione dei risultati economici della società di gioielleria per il 2017. Il successo del marchio, e della linea Prima in particolare, è dovuto a due fattori, quelli che caratterizzano Fope: lo stile e la tecnologia utilizzata per realizzare i gioielli. «Nascoste in un bracciale Prima, per esempio, ci sono fino a 150 micro molle, che conferiscono elasticità ma anche morbidezza al gioiello: un sistema che vanta un brevetto mondiale», ha spiegato l’amministratore delegato dell’azienda, Diego Nardin. Che, oltre al continuo rinnovamento delle linee di gioielli, ha sottolineato gli sforzi della società, quotata da un paio d’anni al listino Aim della Borsa, nel giocare su due fattori: espansione della distribuzione e investimenti in tecnologia.

Export e investimenti

I risultati già si vedono e consolidano Fope come il secondo gruppo italiano del settore, dopo Damiani, che però ha tutt’altra storia. La decisione di quotarsi in Borsa è stata coraggiosa e, nel panorama delle piccole e medie imprese italiane, una mossa abbastanza insolita. Ma lungimirante. L’azienda, infatti, ha utilizzato il nuovo capitale per espandere il proprio business. E gli investitori lo hanno capito, visto che il valore del titolo è più che raddoppiato in un anno. «C’è un aumento significativo di tutti gli indicatori e una forte solidità patrimoniale», ha sottolineato Nardin.«La crescita delle vendite ha riguardato i principali mercati esteri sui quali stiamo concentrando gli investimenti». Per questo, per esempio, è stata costituita Fope Usa, una controllata che ha preso il posto della precedente realtà societaria in America. All’estero, d’altra parte, Fope registra l’80% dei ricavi. E nel 2017 quelli nelle Americhe (Usa, Canada, Centroamerica) sono lievitati del 22%. Ma i ricavi vanno benone anche in Europa (+24%): da notare che è stata appena costituita la Fope Jewellery Limited, società di diritto britannico. Le mosse di rifocalizzazione societaria delle controllate Usa e britannica sono da vedere, forse, anche in relazione a due aspetti non secondari: la guerra dei dazi Usa-Europa e la Brexit: «Siamo preparati, in tutti e due i casi potremmo utilizzare le due società con una semplice riqualificazione della ragione sociale», ha commentato il manager.

In ogni caso, anche l’Italia tutto sommato non delude (+9%). Tra l’altro, ha fatto notare Nardin, la crescita non è stata frenata da un ritocco all’insù di circa il 5% su parte del listino. Segno che per ottenere i gioielli del brand non si sta a guardare troppo il prezzo. Una parte del risultato, infine, è merito anche del successo della boutique monomarca aperta in piazza San Marco e che fa parte pienamente del perimetro aziendale a partire dallo scorso novembre.

I conti del 2017

I ricavi netti del 2017 sono stati di 28,03 milioni, in aumento del 21,4% rispetto ai 23,08 dell’anno precedente. Sono migliorati anche i margini: l’Ebitda (risultato lordo) è di 3,9 milioni (+72%) rispetto ai 2,26 del 2016. Se siete azionisti di Fope, sappiate anche che 600mila euro del risultato netto, salito a 2,33 milioni, sarà distribuito sotto forma di dividendi, mentre il resto rimarrà in azienda, perché Fope non si ferma qui. Nardin ha citato la volontà di aumentare il numero di shop in shop (ora sono 13) in giro per il mondo, di aprire un monomarca a Londra e di un ambizioso progetto di ampliamento di uffici e sito produttivo a Vicenza. Ultimo dato, ma non meno importante: anche per il 2018 le previsioni sono positive. Dovrebbe essere un altro anno d’oro.





Bracciali in oro rosa, bianco e giallo della collezione Prima
Bracciali in oro rosa, bianco e giallo della collezione Prima

Anello in oro e diamanti della collezione Prima
Anello in oro e diamanti della collezione Prima
Diego Nardin, amministratore delegato di Fope, alla presentazione dei dati di bilancio 2018
Diego Nardin, amministratore delegato di Fope, alla presentazione dei dati di bilancio 2018
Collane in oro e diamanti, Fope
Collane in oro e diamanti, Fope
Bracciali della collezione Prima
Bracciali della collezione Prima

Un anno del titolo Fope in Borsa
Un anno del titolo Fope in Borsa







Baselworld: tenuta o flop?




Baselworld 2018, numero di visitatori invariato. Ecco chi è contento e chi è perplesso tra i gioiellieri ♦︎

Dipende. Il giudizio finale su Baselworld 2018 si può riassumere così: dipende. Perché la Fiera della orologeria e gioielleria di Basilea (22-26 marzo 2018) ha avuto due facce. Una è quella sintetizzata da due numeri: 1300 e 650. Il primo è il numero di espositori, già in calo, del 2017 (erano 1500 nel 2016). Il secondo è il numero di espositori del 2018, meno della metà. Una strage. «Una selezione», preferisce definirla la managing director di Mch, l’azienda che organizza Baselworld. Ma, appunto, dipende dai punti di vista. Di fronte a una diminuzione così drastica poteva andare molto peggio. Il bilancio finale di Baselworld 2018, nelle parole degli organizzatori è, se non entusiasmante, almeno sufficiente. Il numero dei visitatori, per esempio, «è rimasto stabile». Dato che la fiera è durata due giorni in meno questo è da considerarsi un successo. Al momento non si conosce, invece, il numero di buyer presenti. I giornalisti accorsi a Baselworld sono stati 4.400, il 15% in meno dall’Europa, ma il 5% in più dall’Asia. E se molti grandi marchi, come Festina o Dior, quest’anno hanno disertato la fiera di Basilea, Breitling, Rolex, Patek Philippe, Swatch, Chanel e Gucci hanno già annunciato che saranno presenti anche il prossimo anno, dal 21 al 26 marzo 2019.

E gli espositori? I pareri sono diversi. Anche in questo caso, dipende. Tra le opinioni raccolte da gioiellis.com tra i gioiellieri, prevale uno scarso entusiasmo per la nuova formula «concentrata», che per alcuni è «triste» se confrontata all’atmosfera che si respirava fino a un paio di anni fa. Ma, allo stesso tempo, molti hanno confermato che l’attività commerciale non è mancata e, dunque, la presenza a Basilea ha ancora un motivo d’essere. Dai commenti raccolti durante la fiera, possiamo sintetizzare così il mood:

Siamo soddisfatti ugualmente: Fope, Pasquale Bruni, Nanis, Alessio Boschi, Tamara Comolli, Picchiotti, Messika, Mattioli, Rivière

Tutto ok, ma qualche perplessità: Casato, Annamaria Cammilli, Leo Pizzo, Yoko London, Giovanni Ferraris, Djoula, Facet, Crivelli

No comment: Coronet, Sutra, Butani





Baselworld 2018
Baselworld 2018

Tra gli stand di Baselworld
Tra i booth di Baselworld
Visitatori a Baselworld
Visitatori a Baselworld
Ingresso alla messe
Ingresso alla messe

Modella di Jacob & co
Modella di Jacob & co







Baselworld 2018, selezione e novità




Baselworld 2018 parte all’insegna della selezione. Ma le novità non mancano ♦︎

«Il mondo sta cambiando velocemente. Di fronte a questa sfida ci sono solo due alternative: ingigantirsi o concentrarsi. Noi abbiamo scelto di concentrarci». Le parole di Sylvie Ritter, managing director di Baselworld, hanno aperto la nuova edizione, la numero 101, della grande fiera dedicata a orologi e gioielleria di lusso. Anzi, sempre più di lusso, perché se Baselworld 2017 ha contato 135.000 visitatori totali, in calo dai 145.000 del 2016, a novembre il gruppo Mch, che organizza la fiera, ha annunciato che avrebbe dimezzato la lista degli espositori e ridotto la durata dell’evento di due giorni, in risposta alla fase di difficolta registrata dai player dell’orologeria elvetica (l’export di orologi svizzeri, però, dopo due anni di crisi ha ripreso a lievitare a +12,6% nei primi mesi 2018). Baselworld ha anche ridotto del 10% le tariffe per l’affitto degli stand.

Il risultato è che a Basilea ci sono circa 700 espositori, quasi dimezzati rispetto ai 1.300 del 2017, anno in cui erano già calati di 200 rispetto al 2016, ma avevano comunque attratto 106mila buyer e 4.400 giornalisti (tra cui quelli di gioiellis.com). Eppure, se nella orologeria non ci sono più brand come Movado o Eberhard, rimangono sempre nomi di primo piano come Rolex, Patek Philippe, il gruppo Swatch con i tanti suoi brand, alcuni dei quali, come Omega. C’è anche il gruppo Lvmh con Maison come Bulgari e Tag Heuer. E non mancano molti top brand della gioielleria da quelli fashion come Swarovski, fino all’haute joaillerie con Graff, de Grisogono o Harry Winston, Pasquale Bruni, fino a i piccoli ma con grande creatività come Alessio Boschi, ai marchi classici della gioielleria italiana, Nanis, Giovanni Ferraris, Annamaria Cammilli, Picchiotti, Fope, Leo Pizzo, Casato, tanto per citarne alcuni. Insomma, Baselworld è dimagrita, ma conserva sempre un bel po’ di fascino: i 101 anni li porta bene. Racconteremo nei prossimi giorni le novità.




Sylvie Ritter
Sylvie Ritter inaugura Baselworld 2018
Booth Swarovski
Booth Swarovski
Ingresso principale allo spazio espositivo di Baselworld
Ingresso principale allo spazio espositivo di Baselworld
Collana Swarovski
Collana Swarovski
Al lavoro nei booth
Al lavoro nei booth

Interno di Baselworld
Interno di Baselworld







Al via VicenzaOro January 2018



VicenzaOro January ufficialmente aperta con uno sguardo al futuro ♦︎

Apertura con sguardo all’orizzonte per VicenzaOro January 2018. Come da programma, la grande fiera dedicata alla gioielleria ha debuttato con Visio.Next, evento a più voci sul futuro della filiera.

La rappresentanza istituzionale è stata affidata, come lo scorso anno, al sottosegretario allo Sviluppo Economico, Ivan Scalfarotto. «Uno dei meriti di questo governo è stato quello di prendere a cura il segmento del lusso. Questo perché siamo convinti e lo diciamo con forza che anche questa è la manifattura italiana», ha scandito il membro dell’esecutivo. «Siamo bravi a fare macchine, ma siamo i numeri uno anche nel creare gioielli e vestiti. I nostri prodotti di alta artigianalità Made in Italy sono molto apprezzati all’estero e compongono una fetta importante della voce dell’Export italiano. Per questo abbiamo moltiplicato gli investimenti e con il piano straordinario per il Made in Italy siamo stati capaci di dare una spinta importante alla produzione ma soprattutto alle esportazioni. Rimini e Vicenza, assieme ad Arezzo, nel comparto della gioielleria hanno ben capito che l’unione fa la forza e a loro deve andare il nostro plauso più convinto per quello che hanno saputo fare in questi anni».

I partecipanti a Visio.Next
I partecipanti a Visio.Next

Dopo l’introduzione del presidente di Italian Exhibition Group, società nata dall’integrazione tra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza, Lorenzo Cagnoni, il direttore generale di Ieg, Corrado Facco, ha messo a fuoco il tema dell’evento: cogliere le novità della multicanalità distributiva, della valorizzazione dei brand, della tracciabilità e sostenibilità. Claudia D’Arpizio, partner di Bain&Company, responsabile per Moda Lusso, ha ricordato come il mercato sia molto ampio e in continua crescita, con diversi segmenti che toccano il mondo dell’intangibile e dell’esperienzialità. Moderati da Alan Friedmann, sono intervenuti Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, Matteo Marzotto, nella doppia veste di vice presidente Esecutivo Ieg e presidente di Dondup, Diego Nardin, ad di Fope, Licia Mattioli, ad di Mattioli e vice presidente per l’internazionalizzazione di Confindustria, Adi Al Fardan, fondatore di Adi Hasan Al Fardan Jewellery Trading, Andrea Panconesi, fondatore e presidente di LuisaViaRoma.

La parola è passata, quindi, al business, cuore della fiera che ospita oltre 1500 brand. Sarà tra i booth di VicenzaOro che la ripresa del settore sarà sottoposta alla prova sul campo.





VicenzaOro January
VicenzaOro January

Le aree di VicenzaOro
Le aree di VicenzaOro

VicenzaOro January 2017
VicenzaOro January 2017







Torna VicenzaOro



Torna VicenzaOro tra lusso e tecnologia (con un po’ di mondanità) ♦︎

Ritorna VicenzaOro (19-24 gennaio). Ieg, il gruppo che organizza la manifestazione fieristica, lo definisce «il più grande salone europeo dedicato all’oreficeria e alla gioielleria». E, in effetti, se si considera anche la concomitante TGold, i numeri ci sono. Più che fiera, infatti, parola ormai che ha un sapore un po’ vecchio, VicenzaOro preferisce etichettarsi come business hub, una piattaforma dove concludere affari, al servizio delle 4500 aziende coinvolte, di cui il 35% estere, con 96mila visitatori attesi da oltre 130 Paesi e 3800 top buyer ospitati anche grazie all’aiuto del governo, cioè con il contributo determinante del ministero dello Sviluppo Economico e dell’Ice. VicenzaOro, in sintesi, ospita oltre 1500 brand, di cui l’80% già presenti nelle edizioni precedenti, su oltre 25mila metri quadri, con un’incidenza dei brand del segmento alto di gamma a + 10%.

E la prova che VicenzaOro si sia trasformata in un format è la sua replica in altri mercati, come Dubai. Infatti, oggi la fiera nata a Vicenza organizza cinque saloni nel mondo ed è presente a dieci appuntamenti internazionali. Nel 2018, per esempio, oltre Vicenza sarà a Hong Kong, Arezzo, Las Vegas, Dubai, Mumbai.

Ma VicenzaOro è anche gioielleria di tutti i generi, alta, media, bassa, di moda, di componentistica. Oltre, appunto, a T.Gold, salone dedicato agli operatori del settore della produzione di gioielli, in cui l’Italia eccelle. Infatti, T.Gold gode di ottima salute: quest’anno cresce di oltre il 20% il numero degli espositori grazie all’ingresso di nomi importanti del settore come la britannica Durston e la tedesca Hemerle+Meule. In totale sono presenti oltre 160 aziende espositrici, da 16 Paesi del mondo, in particolare da Italia, Germania, Stati Uniti.  Tra i motivi di interesse c’è la crescita  del segmento della stampa 3D e le relative soluzioni.

I premi al gioiello

Con l’apertura di VicenzaOro tornano anche per la quinta edizione gli Andrea Palladio International Jewellery Awards, con la consegna dei premi alle eccellenze del lusso e top player della gioielleria mondiale che si sono distinte per la creatività, il progetto, la produzione, la distribuzione, il retail, la comunicazione, i new media, il premio alla carriera e la Corporate Social Responsibility. Quest’ultimo si inserisce nel filone della gioielleria sostenibile, a cui VicenzaOro ha anche deciso di dedicare un appuntamento assieme a Cibjo (lunedì 22), la Confederazione mondiale della gioielleria.

A decretare i vincitori, alla presenza del presidente di Ieg, Lorenzo Cagnoni, del vice presidente, Matteo Marzotto, e del direttore generale, Corrado Facco, sarà una giuria composta da Franco Cologni, presidente della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, Clare Phillips, curatrice del dipartimento di Scultura, Artigianato del ferro, vetri e ceramiche del Victoria & Albert Museum di Londra, Alba Cappellieri, professore Design del Gioiello al Politecnico di Milano, Silvana Annichiarico, direttore Triennale Design Museum.

Appuntamenti

Meno mondano, ma più di sostanza, l’appuntamento di venerdì 19 con Visio.Next, summit dedicato al futuro del lusso e della gioielleria con il giornalista Alan Friedmann, Claudia D’Arpizio, partner di Bain&Company per Moda Lusso, Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, Matteo Marzotto, nella doppia veste di vice presidente esecutivo di Ieg e presidente di Dondup, Diego Nardin, ad di Fope, Licia Mattioli, ad di Mattioli e vice presidente per l’internazionalizzazione di Confindustria, Adi Al Fardan, fondatore di Adi Hasan Al Fardan Jewellery Trading, Andrea Panconesi, fondatore e presidente di LuisaViaRoma.

Sabato, invece, è previsto l’appuntamento con il profilo del consumatore per il 2018-19 sotto la lente di Trendvision Jewellery + Forecasting. Tutti i giorni, infine, i Digital Talks, workshop tematici sull’innovazione digitale in collaborazione con Federpreziosi.





VicenzaOro 2017
VicenzaOro 2017

indossato pasquale bruni 1
Modella nel booth di Pasquale Bruni
Orecchini e collana di Stefan Hafner
Orecchini e collana di Stefan Hafner
Orecchini di Nikos Koulis
Orecchini di Nikos Koulis

Corrado Facco e Matteo Marzotto
Corrado Facco e Matteo Marzotto







Catene per scatenarsi



A Vicenza in mostra 80 gioielli che hanno come protagonista la catena. Per chi vuole scatenarsi… ♦

Ci sono catene che legano e ci sono catene che liberano. Ci sono anche catene che piacciono. Quelle che sono utilizzate in gioielleria, per esempio, sono catene desiderate, specialmente se  bracciale o collana diventano originali, oggetti preziosi con una precisa identità. È partita da questa considerazione, forse, Alba Cappellieri nel curare la mostra Intrecci Preziosi. La catena tra funzione e decorazione al Museo del Gioiello di Vicenza (27 ottobre 2017-25 marzo 2018). Sotto i vetri delle bacheche del primo museo permanente dedicato alla gioielleria ci sono 80 catene che dalla fine del Settecento a oggi hanno segnato tappe nella manifattura orafa.

«La catena stringe, lega, sostiene, decora, racchiude simbologie universali, allude all’idea affascinante della circolarità, è un ornamento senza confini, né cronologici, né geografici, che attraversa la storia del costume come dell’arte, dell’oreficeria e della moda», commenta Cappellieri, che è anche docente di Design del Gioiello al Politecnico di Milano. «Le catene hanno tradizionalmente una duplice interpretazione: nell’accezione negativa sono i segni della schiavitù umana, mentre in positivo rappresentano la bellezza e il prestigio sociale e come tali sono state rappresentate dai più grandi pittori della storia dell’arte per simboleggiare valori universali come l’onore, la fedeltà, l’amore».

In mostra sono presenti una selezione di catene realizzate in Veneto, fin dal Rinascimento,, e pezzi realizzati sia artigianalmente, sia industrialmente, da importanti aziende orafe italiane, come Fope, Franco Pianegonda, Marco Bicego, Mattioli, Nanis, Pasquale Bruni, Pesavento, Pomellato, Roberto Coin, Unoaerre, Vendorafa Lombarda, Vhernier. E accanto alla firma delle Maison, ci sono i lavori di designer come Giampaolo Babetto, Francesca Braga Rosa, Emma Francesconi, Stefania Lucchetta, Stefano Marchetti, Carla Riccoboni, Barbara Uderzo, Daniela Vettori, Alberta Vita.

Il Museo del Gioiello, il primo in Italia e uno dei pochi al mondo dedicato esclusivamente al gioiello, è frutto dell’impegno di Ieg in partnership con il Comune di Vicenza nel promuovere l’universo culturale dell’oreficeria e della gioielleria italiana, settori in cui Italian Exhibition Group è riconosciuta player di livello mondiale grazie alla Manifestazione internazionale VicenzaOro. Federico Graglia




Emma Francesconi,, Trifora, collana in titanio
Emma Francesconi,, Trifora, collana in titanio
Alberta Vita, collana Quadrati in argento
Alberta Vita, collana Quadrati in argento
Vhernier, Doppio Senso, catena in oro bianco e diamanti, jet
Vhernier, Doppio Senso, catena in oro bianco e diamanti, jet
Daniela Vettori, Legami Preziosi, collier in oro, fatto a mano
Daniela Vettori, Legami Preziosi, collier in oro, fatto a mano
Unoaerre, bracciale in oro giallo
Unoaerre, bracciale in oro giallo
Stefano Marchetti, collana in argento
Stefano Marchetti, collana in argento
Roberto Coin, Retri collection, bracciale in oro bianco e diamanti
Roberto Coin, Retri collection, bracciale in oro bianco e diamanti
Pomellato, collana Victoria in oro rosa
Pomellato, collana Victoria in oro rosa
Pianegonda, Liquid Emotion, collana in argento
Pianegonda, Liquid Emotion, collana in argento
Pesavento, Plvere di sogni, collana in argento, lucidato bronzo rosa
Pesavento, Plvere di sogni, collana in argento, lucidato bronzo rosa
Pasquale Bruni, collana Make Love in oro bianco e diamanti
Pasquale Bruni, collana Make Love in oro bianco e diamanti
Nanis, bracciale in oro e diamanti
Nanis, bracciale Trasformista in oro e diamanti
Mattioli, collezione Puzzle, modello Bikini in oro rosa e madreperle fuxia
Mattioli, collezione Puzzle, modello Bikini in oro rosa e madreperle fuxia



Marco Bicego, collana
Marco Bicego, collana
Stefania Lucchetta, Aspera 50 in bronzo placcato oro
Stefania Lucchetta, Aspera 50 in bronzo placcato oro
Francesca Braga Rosa e Ludovico Vianello, Our of office, collana con graffette in ottone
Francesca Braga Rosa e Ludovico Vianello, Our of office, collana con graffette in ottone
Giampaolo Babetto, Collana in oro giallo
Giampaolo Babetto, Collana in oro giallo
Vendorafa, collana Lace, in oro, ametista, peridoto, rodolite, topazio rosa, diamanti
Vendorafa, collana Lace, in oro, ametista, peridoto, rodolite, topazio rosa, diamanti






Fope vince a Londra



Premio a Londra come migliore Maison di fine jewellery per Fope ♦︎

Fope vince il premio Fine Brand of the Year della rivista specializzata britannica Professional Jeweller. La Maison veneta ha convinto la giuria: «Quando si tratta di gioielleria, i rivenditori di tutto il Regno Unito hanno cantato le lodi del marchio: i consumatori stanno scegliendo Fope, anche grazie all’aggiunta di nuove collezioni a quelle già esistenti». In particolare, i britannici apprezzano il brevettato sistema Flex-it, che consente leggerezza e flessibilità anche per gioielli con i volumi più consistenti. Professional Jeweller sottolinea il successo dei nuovi modelli, più sottili e più leggeri, lanciati a Basilea, che «hanno ricevuto una risposta particolarmente positiva dai rivenditori». L’azienda, da poco quotata anche alla Borsa di Milano, si appresta a presentare altre novità a VicenzaOro. Alessia Mongrando

Leggi anche: Fope, buona la Prima





Fope, anello in oro bianco della collezione Prima
Fope, anello in oro bianco della collezione Prima

Fope, MiaLuce, bracciale in oro rosa con diamanti
Fope, MiaLuce, bracciale in oro rosa con diamanti
Fope, MiaLuce, bracciale in oro bianco con diamanti
Fope, MiaLuce, bracciale in oro bianco con diamanti
Fope, MiaLuce, collana in oro rosa con diamanti
Fope, MiaLuce, collana in oro rosa con diamanti
Fope, MiaLuce, anello in oro con diamanti
Fope, MiaLuce, anello in oro con diamanti
Fope, collezione Prima, oro bianco e pavé di diamanti
Fope, collezione Prima, oro bianco e pavé di diamanti
Bracciali di Fope a Baselworld
Bracciali di Fope a Baselworld