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Passione Infinia con Jacob & Co




I vortici preziosi della collezione Infinia di Jacob & Co: diamanti, rubini e smeraldi che catturano l’attenzione ♦︎

Immaginate dei vortici che risucchiano l’attenzione. Come fossero delle girandole che catturano lo sguardo. Oppure, trottole ipnotiche che girano e diventano magnetiche per chi le fissa. Sono queste le linee estetiche della collezione Infinia di Jacob & Co, gioielliere di New York con la passione per le pietre scintillanti. Catturare la sensazione di innamoramento e racchiuderlo in eterno è l’obiettivo dichiarato dei gioielli. La collezione Infinia, infatti, come suggerisce il nome ha l’obiettivo di legarsi al senso di infinito. Per una passione? Chissà. I colori, molto vivaci, sembrano comunicare qualcosa che non si spegne nel tempo. Forse. La collezione comprende gioielli con rubini taglio marquise, diamanti bianchi o smeraldi, intrecciati con diamanti bianchi taglio rotondo. Il set è in oro bianco 18 carati e comprende semplicemente orecchini e anelli. Lavinia Andorno




Infinia, anello con diamanti
Infinia, anello con diamanti
Anello con diamanti e rubini
Anello con diamanti e rubini
Anello con diamanti e smeraldi
Anello con diamanti e smeraldi
Orecchini con diamanti e rubini
Orecchini con diamanti e rubini
Orecchini con diamanti
Orecchini con diamanti
Orecchini aperti con diamanti e rubini
Orecchini aperti con diamanti e rubini
Orecchini con diamanti e smeraldi
Orecchini con diamanti e smeraldi






Tiffany sboccia con Paper Flowers





Tiffany Paper Flowers, la prima collezione della Maison americana firmata dal nuovo direttore del design Reed Krakoff ♦︎

Un debutto va sempre osservato con attenzione. A maggior ragione se il debutto ha un palcoscenico come quello di Tiffany, il più grande gruppo della gioielleria. A debuttare come chief artistic officer è Reed Krakoff, che ha lanciato negli Usa (seguiranno gli altri Paesi) la nuova collezione Tiffany Paper Flowers. Come suggerisce il nome, la collezione si ispira ai fiori di carta ma, naturalmente, ciondoli, orecchini, bracciali e anelli sono preziosi. Per rendere l’idea, i prezzi partono da 2.500 dollari per salire a quota 75.000. Tra i pezzi più preziosi spicca un collier con più di 68 carati di diamanti a forma di pera e taglio brillante, intervallati tra fiori di platino. Insomma, l’unica carta che vedrete è, casomai, una Visa o un’American Express.

La collezione Paper Flowers comprende gioielli con petali di platino con diamanti. Assieme a questi due elementi base, se possiamo chiamarli così, ci sono gemme come la tanzanite, diamanti fancy, per esempio gialli. L’idea è quella di aggiungere pennellate di colore come fossero iris e lucciole, secondo Tiffany.

«Paper Flowers ha lo scopo di eliminare tutte le regole associate alla gioielleria», è invece il commento di Krakoff. «Il lusso non dovrebbe sempre significare formalità, quindi abbiamo usato pietre preziose e materiali raffinati, ma in in modo che si possano vivere ogni giorno».

Secondo Tiffany, Paper Flowers è il più grande lancio di gioielli dalla collezione Tiffany Keys del 2009. In effetti, per festeggiare il rilascio di Paper Flowers il primo maggio, Krakoff e il suo team hanno fatto dipingere del colore Tiffany Blue alcune stazioni della metropolitana e taxi di New York. Lavinia Andorno




Anello aperto della collezione Tiffany Paper Flowers
Anello aperto della collezione Tiffany Paper Flowers
Anello con pavé di diamanti bianchi e diamante fancy yellow
Anello con pavé di diamanti bianchi e diamante fancy yellow
Orecchini con diamanti e tanzaniti
Orecchini con diamanti e tanzaniti
Pendente della collezione Tiffany Paper Flowers
Pendente della collezione Tiffany Paper Flowers
Collana con diamanti bianchi e tanzaniti
Collana con diamanti bianchi e tanzaniti
Orecchini con diamanti bianchi e tanzaniti
Orecchini con diamanti bianchi e tanzaniti
Collana con diamanti cluster
Collana in platino con diamanti cluster
Collana in platino con diamanti bianchi brillanti e oro 18k, con un diamante giallo rotondo
Collana in platino con diamanti bianchi brillanti e oro 18k, con un diamante giallo rotondo






Le donne dee di Paul Wild





Spinelli, tormaline, smeraldi, tanzaniti… Le incredibili composizioni di pietre preziose ideate da Paul Wild per donne come dee ♦︎

Ci sono persone che hanno una vita grigia. Ce ne sono altre che hanno una vita a colori. E ce ne sono altre ancora che vedono più sfumature di altri. Markus Wild, ceo della Paul Wild, fa parte di questa ristretta schiera di ultra sensibili alle invisibili onde di fotoni che determinano ciò che vediamo. Anzi, che spesso vediamo senza vedere. Perché bisogna avere non solo degli occhi speciali, ma anche una sensibilità fuori dal comune per scegliere, collegare e comporre strategie di gemme in gioielli che non sono ancora gioielli. Lo saranno.

Paul Wild è un’azienda tedesca che dagli anni Venti si occupa di acquistare e commerciare pietre preziose e semi preziose. Ma è anche un caso unico in cui comprare e vendere pietre si accompagna alla capacità di sintonizzarsi sui gusti del mercato e, spesso, di precedere tendenze ed evoluzioni della domanda. Inoltre, le proposte dell’azienda sono sempre contestualizzate da un’idea.

Per il 2018, per esempio, Paul Wild si allaccia alla «crescente consapevolezza dei problemi delle donne, che sta suscitando un appello all’azione per un maggior potere alle donne sul posto di lavoro, nel governo e nella vita pubbliche e private». Forse è un caso unico di sensibilità sociale nei confronti delle donne nel mondo della gioielleria.

Set per orecchini con tanzanite e tormalina rossa
Set per orecchini con tanzanite e tormalina rossa

Il trend delle donne

Accanto a questi buoni principi c’è, naturalmente, il lavoro dell’azienda, cioè la scelta e la proposta delle pietre, quest’anno associate alle dee della mitologia greca. Per esempio, il rosso «drammatico, caldo e accattivante». Immaginando gioielli che si addicono alla dea dell’amore e della passione, Afrodite, Paul Wild ha creato degli schemi con spinelli rossi e rosa provenienti dalla Tanzania. Il più notevole è un insieme di nove spinelli rossi a forma di cuore per un totale di oltre 112 carati; un orecchino ispirato ai fiori con 80 spinelli color malva del peso di 21 carati con due tanzaniti per un totale di 9,78 carati; e due spinelli rossi singoli: uno spinello a taglio marquise da 17.15 carati e uno spinello a forma di cuore da 11,67 carati.

Il secondo colore è il blu, quello del mare e del cielo, associato a spazi aperti, libertà, immaginazione e ispirazione. Ispirandosi ad Anfitrite, dea del mare, Paul Wild ha creato disegni di tanzanite dal blu lilla al blu profondo viola. Come un eccezionale gruppo di 31 pezzi, orecchini e anelli di tanzanite naturale per un totale di quasi 252 carati. Altrettanto notevole è un braccialetto a quattro file di tanzanite e rubellite composto da 78 pezzi per un totale di circa 144 carati.

Pensando alla dea della terra Artemis, invece, la Maison ha progettato un collier con 208 cabochon di smeraldo dello Zambia e nove tormaline rosa sfaccettate per un totale di quasi 358 carati; un braccialetto organico a più file con 113 cabochon di smeraldi dello Zambia del peso di circa 315 carati con un rubellite da 25,65 carati. Nella palette Pantone sono presenti tonalità come Spring Crocus e Pink Lavender. In questo spettro di tinte, Paul Wild ha riunito eccezionali zaffiri e ametiste. Come una collana con orecchino con cabochon di ametista e pietre taglio navette per un totale di circa 190 carati con un ciondolo a forma di rosa ametista scolpito da 139 carati. Oppure una suite di ametista e morganite vecchio taglio di 47 pezzi per un totale di oltre 189 carati.

Infine, la tormalina Paraiba. Ecco, quindi, diversi layout con tormalina: una collana di orecchini, orecchini e anelli fantasiosi composta da 60 pezzi per un totale di oltre 108 carati, nonché una rana di cabochon intagliata a 30 carati che sarebbe stata piacevole, anello unico nel suo genere. Dal Brasile, una collana organica e orecchino composto da 160 pezzi per un totale di circa 58 carati, e un sognante Paraiba a forma di pera da 5,7 carati per un eccellente solitario. Unico, bello e sicuro di sé, forse non c’è gemma migliore della tormalina Paraiba per una donna che scuota la sua dea interiore. Da guardare e ammirare. Alessia Mongrando




Set per collier con smeraldi colombiani e tormalina rossa
Set per collier con smeraldi colombiani e tormalina rossa
Set per orecchini con 80 spinellii e due tanzaniti
Set per orecchini con 80 spinellii e due tanzaniti
Set per orecchini con tanzaniti, tsavoriti, tormalina e spinello
Set per orecchini con tanzaniti, tsavoriti, tormalina e spinello
Spinello tagliato a forma di cuore
Spinello tagliato a forma di cuore
Set per collier con zaffiri violetti
Set per collier con zaffiri violetti
Set per bracciale con tanzaniti e rubellite
Set per bracciale con tanzaniti e rubellite
Set per collier, anello e orecchini di spinello
Set per collier, anello e orecchini di spinello

Set per collier e orecchini di tormalina paraiba
Set per collier e orecchini di tormalina paraiba







Etho Maria, diamanti in rosso

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Diamanti e oro bianco colorato di rosso: una sorprendente collezione della Maison greca Etho Maria ♦︎

Tra le novità viste a Baselworld c’era anche una collezione di gioielli che si staccava nettamente dalle altre. Si chiama Diamonds in Red ed è un’audace creazione di Etho Maria, Maison greca di livello internazionale (ha anche diverse sedi in giro per il mondo). Come indica il nome, in questa collezione i diamanti sposano un colore deciso: il rosso. Le pietre hanno tagli a pera, marquise, ovali e taglio rotondo. Di sicuro è una linea di gioielli che piacerà a chi è attento alla moda, al trend, al mostrare qualcosa che non si dimentica. Non solo l’accostamento tra l’oro bianco smaltato in rosso e lo scintillio dei diamanti risulta sorprendente, ma anche il disegno di orecchini e anelli che compongono la collezione cercano, e trovano, una identità molto delineata. Non a caso Etho Maria è stata recentemente incoronata vincitrice del premio Diamond Classic, ai Centurion Design Awards 2018 e del premio Editor’s Choice ai Centurion Design Awards 2017 di Scottsdale, in Arizona. Lavinia Andorno





Anello della collezione Diamonds in Red
Anello della collezione Diamonds in Red

Etho Maria, anello della collezione Diamonds in Red
Etho Maria, anello della collezione Diamonds in Red
Anello in oro bianco, smalto e diamanti
Anello in oro bianco, smalto e diamanti
Anello con diamante taglio marquise
Anello con diamante taglio marquise
Anello con tre diamanti taglio brillante
Anello con tre diamanti taglio brillante
Anello con diamante taglio a pera
Anello con diamante taglio a pera
Lithos 129
Anello con tre diamanti

Etho Maria, orecchini della collezione Diamonds in Red
Etho Maria, orecchini della collezione Diamonds in Red







Diamond Secret, capolavoro di Graff

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Il bracciale-orologio mozzafiato Diamond Secret presentato da Graff a Baselworld 2018 ♦︎

Che bisogno c’è di spendere tanti soldi per un oggetto che segna il tempo quando basta dare un’occhiata allo smartphone? La domanda è sbagliata. Oggetti, gioielli di eccelsa qualità, come quelli di Graff non sono orologi: sono emozioni. Non solo per la cifra necessaria (su richiesta) per acquistare un simile segnatempo. Ma perché ottenere il Diamond Secret, bracciale di alta gioielleria che nasconde quadrante e lancette, è una conquista riservata a pochi: è lusso, ma anche un oggetto che solo un piccolo numero di Maison al mondo saprebbero realizzare. Pochissime.

L’orologio con segreto ha un design delicato, ma soprattutto ricco. È formato da diamanti bianchi multistrato incastonati in una rete metallica e invisibile, che si muove fluidamente sul polso. Insomma, non solo è uno straordinario bracciale composto da diamanti di diverso taglio, marquise, tondo o squadrato, ma è anche comodo da indossare. Sotto un meccanismo impercettibile e scorrevole, che si aziona premendo un bottone, si svela un piccolo quadrante, che altrimenti rimane completamente coperto dalla trama di diamanti. Alessia Mongrando




The Diamond Secret, Graff
The Diamond Secret, Graff
Orologio con segreto di Graff, alta gioielleria
Orologio con segreto di Graff, alta gioielleria
Graff, orologio bracciale con diamanti e zaffiri multicolori
Graff, orologio bracciale con diamanti e zaffiri multicolori

Orologio Princess Butterflu, in diamanti e zaffiri gialli
Orologio Princess Butterflu, in diamanti e zaffiri gialli







Il diamante del cardinal Mazarino



Il diamante del cardinal Mazarino, dai quattro moschettieri all’asta di Christie’s ♦︎

Il cardinale Mazarino, oltre a essere un personaggio utilizzato da Alexandre Dumas nei suoi romanzi con i quattro moschettieri, è stato davvero un grande statista. Giulio Raimondo Mazzarino, nato a Pescina (Abruzzo, Italia) nel 1602, noto anche con il nome francesizzato di Jules Raymond Mazarin, è stato una specie di primo ministro di Luigi XIV e, alla morte del re, divenne in pratica il reggente di Francia. Ha lasciato come eredità ai mortali non solo una vita politica intensa e importante, ma anche un diamante. E ora questo diamante è messo all’asta da Christie’s il 14 novembre a Ginevra. La pietra si chiama Grand Mazarin e faceva parte dei gioielli della Corona di Francia.

Il nome accende la fantasia, ma comunque la pietra è di valore: è un diamante fancy pink di 19,07 carati. È stato estratto nelle miniere ormai esaurite di Golconda, in India, e faceva parte del tesoro della corona. Passato di mano in mano, nel 1810 è stato indossato dall’imperatrice Maria Luisa, montato su un diadema per incarico di Napoleone I al gioielliere François Regnault Nitot. Napoleone III l’ha poi ceduto all’imperatrice Eugenia. Il Grand Mazarin è stato venduto all’asta nel 1887 e acquistato dal grande gioielliere Frédéric Boucheron. Nel 1962 è tornato alla ribalta, fino a essere acquistato da un privato in Europa. Lo stesso che ora vende il diamante da Christie’s. La stima oscilla tra 6 e 9 milioni di dollari. Federico Graglia





Il Grand Mazarin (in basso) in un catalogo d'epoca
Il Grand Mazarin (in basso) in un catalogo d’epoca

Il diamante Grand Mazarin
Il diamante Grand Mazarin
Il Grand Mazarin, diamante rosa da 19,07 carati
Il Grand Mazarin, diamante rosa da 19,07 carati

Philippe de Champaigne, il cardinale Mazarino
Philippe de Champaigne, il cardinale Mazarino







Messika con Gigi Hadid



Da Messika capsule collection Move Addiction con la supermodel Gigi Hadid ♦︎

Messika è una Maison di gioielleria tra le più quotate di Parigi. Gigi Hadid è una supermodella da prima pagina. Insieme firmano una collezione che è una variazione sul tema caro a Messika: gioielli con piccoli elementi mobili. La collezione si chiama, infatti, Gigi Hadid Move Addiction e celebra il decimo compleanno della collezione madre, Move, disegnata da Valerie Messika.

In origine la collezione è stata disegnata da Valerie con in mente il ricordo di quando, da bambina, giocava con i diamanti: il padre è un commerciante di pietre. Ma, con il tempo, la collezione si è evoluta, fino ad arrivare alla capsule ideata con la modella: Gigi Hadid è, naturalmente, ritratta con indosso bracciali, anello e orecchini della nuova linea. Come nella ormai storica collezione Move, anche in questa i pezzi sono realizzati con oro 18 carati e diamanti, la specialità della casa. Le quattro forme base sono declinate in varianti sulla base del colore dell’oro e dell’aggiunta di diamanti, con o senza pavé. I gioielli hanno anche una parentela, molto sfumata, con lo stile punk, come negli orecchini a forma di graffetta. Alessia Mongrando





Messika Move Addiction, collana in oro bianco, diamanti
Messika Move Addiction, collana in oro bianco, diamanti

Gigi Hadid con bracciale, orecchini e anello di Messika
Gigi Hadid con bracciale, orecchini e anello di Messika
Anello Move Addiction in oro rosa e diamanti
Anello Move Addiction in oro rosa e diamanti
Bracciale con fermaglio graffetta
Bracciale con fermaglio graffetta in oro bianco e diamanti
Orecchini a graffetta in oro rosa e diamanti
Orecchini a graffetta in oro rosa e diamanti
Orecchino destro in oro e diamanti
Orecchino destro in oro e diamanti

Anello in oro rosa e diamante Move Addiction
Anello in oro rosa e diamante Move Addiction







I nastri di Cindy Chao

I nastri volanti di Cindy Chao, alta gioielleria di straordinaria realizzazione ♦︎

Cindy Chao precisa di essere nipote di un architetto e figlia di uno scultore. Con questo vuole sottolineare che la sua arte, i suoi gioielli per collezionisti, non sono frutto di chissà quale scuola nata a Taiwan, dove è nata. Cindy Chao, invece, ha bevuto fin da piccola la capacità di costruire, di una visione di insieme. Suo nonno, per esempio, disegnava templi che dovevano tenere conto di ogni più piccolo particolare architettonico, che aveva un significato simbolico oltre che estetico.

Da suo padre, invece, lei ha ereditato l’amore per il lavoro artigianale, il forgiare volumi con le proprie mani. Guardate i gioielli di Cindy Chao: non potrebbero essere che realizzati da mani esperte, uno per uno. Come nella collezione Ribbons, nastri di metallo che sembrano volare spinti dal vento, con superfici che si increspano e il pavé di pietre che ne segue il contorno. Sono le ultime creazioni dell’artista-designer asiatica che ben rappresentano la sua virtuosa capacità di creare. Lavinia Andorno




Cindy Chao, collezione Ribbons, titanio e diamanti
Cindy Chao, collezione Ribbons, titanio e diamanti
Anello con grande smeraldo a forma di cuore, diamanti bianchi  e gialli
Anello con grande smeraldo a forma di cuore, diamanti bianchi e gialli
Anello con un raro diamante blu fancy intense, diamanti bianchi
Anello con un raro diamante blu fancy intense, diamanti bianchi
Collezione Ribbon, anello con un diamante fancy vivid yellow
Collezione Ribbon, anello con un diamante fancy vivid yellow
Cindy Chao, anello con diamanti bianchi e gialli della collezione Ribbon
Cindy Chao, anello con diamanti bianchi e gialli della collezione Ribbon

Orecchini con diamanti e due zaffiri blu. Immagini da Facebook
Orecchini con diamanti e due zaffiri blu. Immagini da Facebook







Garavelli sul podio dei Couture Design Award

Garavelli vince al Couture Design Awards con un gioiello in oro e diamanti ♦︎

Lo scorso anno al Couture Design Awards non si era visto neanche un nome italiano. Quest’anno va diversamente. Tra i vincitori, infatti, c’è anche Garavelli, azienda storica di Valenza, che è risultata prima nella categoria Diamanti sotto i 20.000 dollari. A far guadagnare punti a Garavelli è stato il suo bracciale in oro e diamanti, di sicuro un gioiello di grande impatto. Il colore nero è il risultato di un procedimento chiamato nanoceramica, che però non ha nulla a che fare con le produzioni in ceramica: è una finitura, un colore, che si dà all’oro.

Garavelli, bracciale in ceramica nera e diamanti
Garavelli, bracciale in oro e diamanti

Elisabetta e Stefano Molina, designer e anima gemmologica del brand che sta per compiere cento anni (nel 2020) possono essere legittimamente soddisfatti. Il procedimento è già stato impiegato per una delle collezioni di maggior successo di Garavelli Aldo (il nome completo della Maison), come la linea di gioielli Drago, in cui l’estetica sposa la tecnologia. Nel caso del gioiello premiato, il gioello presenta un volume ondulato, definito da quadrati che sono delimitati da sottili linee composte da diamanti. Lavinia Andorno

Il bracciale vincitore ai Couture Design Awards
Il bracciale vincitore ai Couture Design Awards 20017

Anelli della collezione Abracadabra
Anelli della collezione Abracadabra
Anello in oro bianco con smeraldo
Anello in oro bianco con smeraldo
Anello con ametista e smeraldi
Anello con ametista e smeraldi
Anelli della collezione Crystal
Anelli della collezione Crystal
Garavelli, collier della collezione Drago, in oro rosa e ceramica
Garavelli, collier della collezione Drago, in oro rosa e ceramica
Anelli della collezione Dune di Garavelli
Anelli della collezione Dune di Garavelli


Garrard, compleanno prezioso




Garrard, firma storica della gioielleria londinese e storico fornitore di Buckingham Palace, ha lanciato la collezione Tudor Rose, che si ispira al simbolo araldico britannico, motivo floreale tradizionale interpretato in uno stile straordinariamente moderno.

Che cosa c’è di più rassicurante di una tazza di tè con una nuvola di latte, due pasticcini, un autobus a due piani e la regina Elisabetta? Diciamolo: la cara vecchia Gran Bretagna conserva il suo fascino e, in parte, la sua tradizione, anche in gioielleria. Ne è testimonianza Garrard, che si vanta di essere «la più antica gioielleria del mondo»: in effetti, è stata fondata a Londra da George Wickes Garrard nel 1735. Garrard ha sede in Albemarle Street a Mayfair, Londra, ma il flagship store della società è a New York, oltre a negozi a Tokyo, Dubai, Mosca e Hong Kong. Garrard è stato il gioielliere della Corona, incaricato della manutenzione dei gioielli di sua Maestà dal 1843 al 2007. Naturalmente, è uno dei più quotati (e cari) gioiellieri, con pezzi dal design molto tradizionale. Non a caso Garrard è stato il creatore dell’anello di fidanzamento con zaffiro donato dal principe William a Kate Middleton, che era appartenuto a Diana.

Anello con tormalina verde, circondata da peridoti, tormaline verdi e tsavoriti
Anello con tormalina verde, circondata da peridoti, tormaline verdi e tsavoriti

La Maison ha festeggiato i 280 anni di attività con pezzi pregevoli, come l’anello Ventiquattro, in oro e diamanti, oppure un anello con grande zaffiro centrale montato su platino, o il doppio anello a fiocco. Dal 2013 le collezioni sono frutto del lavoro del nuovo capo designer di Garrard, Sara Prentice: Tudor Rose, che è conosciuto tradizionalmente come l’emblema araldico floreale dell’Inghilterra, per esempio, è composta da circa 30 pezzi è si ispira al patrimonio classico della Maison. «Ho voluto offrire ai nostri clienti l’opportunità di indossare questi gioielli non solo per le grandi occasioni, ma con i diversi abiti che ci sono in un armadio», ha commentato Prentice quando ha presentato la collezione. Ma, naturalmente, non si tratta di saldi acquistati da H&M.

Anello della collezione Tudor Rose, in oro bianco, spinello rosso circondato da tormaline, zaffiri rosa e rubelliti
Anello della collezione Tudor Rose, in oro bianco, spinello rosso circondato da tormaline, zaffiri rosa e rubelliti

La collana, in ogni caso, può essere montata in cinque modi diversi: per esempio, come ciondolo o spilla con un fiocco removibile. «L’idea è per un set che può essere indossato in diversi modi», aggiunge Prentice. «La collana può essere scollegata e adattata a mano, senza l’uso di utensili o di un laboratorio». Diventa pezzo da collezione che può essere tramandato per generazioni, perché la tradizione è, appunto, un concetto importante per la vecchia Inghilterra. Non a caso, per rendere omaggio alla storia della famiglia reale, Garrard nella collezione Tudor Rose ha introdotto due diademi. La casa britannica ripropone, inoltre, la collezione Wings con una nuova serie di gioielli in oro 18 carati e diamanti. Comprende ciondoli, orecchini pendenti, bracciali gemelli e anelli: lanciata nel 2003, Wings rappresenta idealmente i concetti di pace, purezza e protezione. Margherita Donato

Bracciale Tudor Rose, in oro bianco, diamanti e perle
Bracciale Tudor Rose, in oro bianco, diamanti e perle
Bracciale Tudor Rose in oro bianco, perle e rubino circondato da diamanti
Bracciale Tudor Rose in oro bianco, perle e rubino circondato da diamanti
Orecchini Tudor Rose in oro rosa e diamanti
Orecchini Tudor Rose in oro rosa e diamanti
Garrard, anello doppio Bow, oro bianco e diamanti
Garrard, anello doppio Bow, oro bianco e diamanti
Anello con zaffiro e diamanti su platino
Anello con zaffiro e diamanti su platino
Anello Ventiquattro, oro rosa e diamanti Anello Ventiquattro, oro rosa e diamanti
Anello Ventiquattro, oro rosa e diamanti
Anello in oro bianco e diamanti della collezione Wing
Anello in oro bianco e diamanti della collezione Wing
Collana della collezione Wing
Collana della collezione Wing
La sede storica di Garrard, a Londra
La sede storica di Garrard, a Londra







Zydo, una collezione brillante

L’obiettivo di Zydo (espresso sulla sua pagina Facebook) è quello di non farvi sfigurare di fronte ai gioielli della regina d’Inghilterra. Non è un traguardo da poco. Certo, la nuova collezione, presentata a Baselworld, raggiunge questo risultato: con una collana di diamanti, un paio di orecchini e un anello come quelli che vedete nelle foto, potete andare ovunque. Il punto di forza della maison fondata da David Zybert a Valenza ormai oltre 40 anni fa è la qualità e il valore delle pietre utilizzate per le proprie creazioni. Di sicuro, oltre a un ornamento da indossare, questi pezzi sono un investimento. Zydo fa base a Milano e New York. Lavinia Andorno  

De Luxe earrings
De Luxe earrings
Collana con brillanti
Collana con brillanti
Collana a tre giri con brillanti
Collana a tre giri con brillanti
Anello con brillanti e ametiste
Anello con brillanti e ametiste
Contrariè Ring
Contrariè Ring

Un’idea brillante in testa

Idee preziose per la testa. Sono quelle che propone il super gioielliere londinese Graff. Il risultato è Hair & Jewel , con una modella che indossa mezzo miliardo di dollari in gemme preziose nei capelli. Il risultato è spettacolare. In realtà si tratta della riproposizione di una ricreazione del 1970, una campagna pubblicitaria di Graff in bianco e nero, come vedete dalla foto. In quel caso, però, la modella indossava un valore più modesto: 1 milione di sterline in gioielli, nella capigliatura elaborata dal famoso stilista Harold Leighton. Allora la pubblicità fece una certa impressione. «È stata un’idea molto originale», spiega oggi Laurence Graff , fondatore della maison londinese. «Fino a quel momento, le immagini della gioielleria erano tipicamente a uno stile più conservatore. Quella fotografia ha rotto la consuetudine e ha creato l’idea di diamanti desiderabili anche per le donne più giovani». Le nuove immagini sono invece state scattate da David Slijper, mentre la stylist è Eamonn Hughes. La campagna è stata proposta per celebrare il 60° anniversario di Laurence Graff nel settore della gioielleria.

Hair & Jewel, mezzo miliardo addosso
Hair & Jewel, mezzo miliardo addosso

[wzslider]Tra i capelli della modella Dalia Gunther ci sono 22 gioielli del valore di 500 milioni di dollari. Un valore che è conseguenza delle pietre utilizzate. In particolare, due diamanti da 51.53 e 50.76 carati a forma di cuore, a cui si aggiungono collana e orecchini. C’è anche la Stella Letšeng, uno dei più grandi diamanti neri mai scoperti, e acquistato da Graff nel 2011. C’è poi un Fancy Vivid Blu briolette da 10.47 carati nel ciondolo, uno spettacolare anello spettacolare Fancy Vivid da 52.73 carati, e un Fancy Intense rosa da 6.51carati. Il tutto è un po’ costoso, d’accordo, ma non si passa inosservate. Matilde de Bounvilles

 

 

Il prezzo dei diamanti aumenterà?

Investire in diamanti sarà sempre più un buon affare, a patto di acquistare subito. Il prezzo delle gemme più ricercate è, infatti, destinato ad aumentare. Lo sostiene un report di da Bain & Company, una delle società di consulenza più quotate a livello mondiale, e Antwerp World Diamond Centre (AWDC). Secondo lo studio, il continuo fluttuare della domanda di diamanti negli Stati Uniti e l’appetito crescente per le pietre preziose in Cina e in India, unito all’imminente esaurimento delle miniere di tutto il mondo e alla scarsa capacità estrattiva delle piccole miniere in fase di sviluppo, causeranno un significativo divario tra la fornitura e la domanda globale. Il gap si tradurrà in aumenti improvvisi dei prezzi delle pietre grezze a partire dal 2018. Ciò avrà importanti conseguenze per gli operatori del settore e, ovviamente, anche per chi acquista gioielli.

Bain stima che la produzione di diamanti grezzi crescerà a un tasso medio annuo del 4,8 % fino al 2018, raggiungendo un livello di picco di 169 milioni di carati e un valore della produzione di 19,6 miliardi di dollari. A partire dal 2019, la produzione media di diamanti grezzi si ridurrà del 1,9 % ogni anno, per stabilizzarsi intorno ai 153 milioni di carati nel 2023, con un valore della produzione di 18,4 miliardi di dollari.diamante2

La domanda globale di diamanti avrà una forte crescita a un tasso composto annuo del 5,1%, raggiungendo i 26 miliardi di dollari nel 2023, il che implicherà un aumento dei prezzi in tutte le fasi. «L’assenza di significative scoperte recenti, insieme alle difficoltà tecniche e di finanziamento di nuove miniere in fase di sviluppo, peserà sull’offerta mondiale di diamanti nei prossimi anni», spiega Olya Linde, partner di Bain a Mosca ed esperta di industria dei diamanti. «Il gap tra l’emergente carenza di offerta e la domanda disturberà notevolmente le dinamiche di mercato e costringerà tutti i player a rivalutare le strategie e i modelli di business». diamante4

Il report evidenzia in particolare che:

1)   Le compagnie minerarie subiranno una maggiore pressione. I produttori di diamanti hanno reagito al calo dei prezzi  tagliando la produzione pianificata (i ricavi sono diminuiti del 18% nel 2012, anche se significativamente in rialzo rispetto alla crisi finanziaria e ai prezzi pre-crisi del 2008). Sebbene la produzione totale di diamanti grezzi sia aumentata di un modesto 4%, (128 milioni di carati nel 2012), è ancora lontano il livello di picco dei 176 milioni di carati del 2006. I prezzi saranno stabili nel breve termine, tuttavia aumenterà la pressione sulle compagnie minerarie per migliorare l’eccellenza operativa e mantenere i margini e la redditività.

Miniera di diamanti a cielo aperto
Miniera di diamanti a cielo aperto

2) Il Middle Market sentirà la stretta. Anche se l’equilibrio tra domanda e offerta gioverà al mercato «di mezzo» (lucidatura e taglio), gli aumenti dei prezzi dei diamanti grezzi impediranno una crescita più rapida del passato e con l’accesso a un’ampia offerta di breve durata, il grado di frammentazione del middle market, con i margini per gli operatori di maggiori dimensioni doppi o tripli dell’1-2% dei più piccoli, dovrebbe guidare un consolidamento continuo. L’aumento delle prestazioni è un fattore chiave per questo segmento della catena di valore dei diamanti per raggiungere livelli più elevati di produttività e di efficienza, spesso risultato di una maggiore diffusione delle tecnologie. diamanti-6

3) La sicurezza di una fornitura a lungo termine sarà una preoccupazione per i rivenditori. Con la domanda di diamanti volta a crescere senza sosta almeno per i prossimi 10 anni, le aziende cercheranno di garantire il loro approvvigionamento di pietre grezze, di qualità e dimensioni richieste, attraverso una varietà di modi e canali: investendo in attività minerarie, diventando sightholders veri e propri e creando partnership con i grandi attori del middle market già esistenti.

«L’intero settore dei diamanti sarà influenzato dalla carenza di offerta incombente da qui a quattro anni, nessun player escluso», ha aggiunto Bart Cornelissen, numero uno di Bain a Mosca e co-autore del rapporto. diamanti1

Lo studio di Bain rileva anche un crescente interesse da parte delle società di private equity (fondi di investimento privati) per il settore dei diamanti, come  potenziale opportunità per gli investitori finanziari. «Operazioni come la vendita da parte di BHP Billiton della miniera di Ekati a Harry Winston, che a sua volta ha venduto il suo business retail del Gruppo Swatch (ora Dominion Diamond), e le voci di una possibile vendita di Rio Tinto del suo patrimonio minerario, hanno certamente scatenato l’interesse dagli operatori di private equity per questo settore», aggiunge Olya Linde. Nel contempo alcuni player stanno attuando una selezione qualitativa del loro portafogli, tra cui De Beers, che ha venduto alcune miniere non redditizie a player più piccoli come Petra Diamonds and Gem Diamonds. «Questi ultimi hanno dimostrato che è possibile trasformare le miniere più vecchie attraverso una serie di iniziative, processi e tecnologie, con conseguente riduzione dei costi e miglioramento della produzione, con una redditività pari o superiore alla media del settore. Questa può essere un’opportunità di investimento interessante per gli investitori di private equity non appena gli asset diventano disponibili per l’acquisto», conclude Linde. Federico Gragliadiamond3

 

Un diamante da 30 milioni

Un diamante bianco delle dimensioni di un piccolo uovo è stato venduto per 30,6 milioni dollari a Hong Kong, all’asta di Sotheby’s. È stato acquistato per telefono. Evidentemente, non tanto per il fascino della pietra, ma come semplice investimento.

Il diamante da 30 milioni di dollari
Il diamante da 30 milioni di dollari

Ed è stata una battaglia, dato che i contendenti erano due. Il peso del diamante è di 118 carati. Si tratta di un diamante ovale definito «impeccabile», che è stato estratto e tagliato due anni fa. È stato battuto per 27,3 milioni dollari0: una cifra alta, ma sotto i 28 milioni dollari, prezzo minimo stimato dalla casa d’aste (che prevedeva di poter arrivare fino a 35 milioni. Ma con la commissione il costo è salito a 30,6 milioni dollari. Il precedente record era di 26,7 milioni dollari per un set di diamanti bianchi battuti a maggio da Christie a Ginevra.

Il diamante pesava in origine 299 carati quando è stato trovato allo stato grezzo ed è il più grande e il più significativo esempio di diamanti classificati dal Gemological Institute of America. L’altro pezzo forte dell’asta è stato un diamante da 7,6 carati impeccabile, rotondo, di tonalità blu, che è stato venduto a un offerente, sempre al telefono, per 16,1 milioni dollari, prezzo inferiore alla stima di 19 milioni dollari.

5 gioielli da 1 milione

Che fareste con 1 milione di dollari in tasca? Le idee non mancano, d’accordo. Ma una ve la suggeriamo noi: investirli in un gioiello meraviglioso e, soprattutto, capace di rivalutarsi nel tempo. In questo modo si accontenterà il proprio gusto estetico, ma allo stesso tempo sarà sicuro di aver concluso un buon affare, dato che i migliori pezzi di gioielleria si sono rivelati un ottimo impiego per il denaro. Ecco cinque idee. Nel caso vinciate alla lotteria… Giulia Netrese

serpentino

 1 Collana seprente a doppio giro di Bulgari. La creazione del gioielliere romano è stata originariamente concepita nel 1940. La sua lunghezza di 30 pollici (76 centimetri), significa che può essere indossata come una cintura o una collana, con la testa del serpente nella parte anteriore o posteriore. Questo straordinario gioiello brilla e ondeggia proprio come un serpente. Contiene 3.318 (215 carati) di diamanti a taglio brillante, cioè circa a forma di cono. La collana è in oro bianco, la testa del serpente sfoggia due diamanti a forma di pera da 0,85 carati.

 

Serpenti, Bulgari
Serpenti, Bulgari

 

Serpenti, Bulgari
Serpenti, Bulgari

2 Nel 1979 il commerciante di diamanti Laurence Graff ha acquistato un piccolo dipinto di Renoir per circa 150mila dollari. Quando gli chiesero perché avesse acquistato una opera di dimensioni così modeste, il gioielliere rispose: «Così posso metterlo in cassaforte con i miei diamanti». Da allora, il Renoir è uscito dalla cassaforte, ma i diamanti di Graff rimangono ancora gelosamente custoditi. Graff continua ad operare come impresa familiare, con il figlio Francois Graff come ceo. La sua presenza a livello mondiale con 35 store si estende al di là dei principali negozi di Londra e New York per includere hot-spot come Dubai e Shanghai. La più famosa opera del gioielliere è The Graff Constellation, con il più grande diamante del mondo di classe D rotondo e perfetto. Ci è voluto un anno e migliaia di ore di minuziosa precisione di taglio, per Graff a cedere un gioiello lucido, a forma di una pietra affascinante 102.79 carati.

The Graff Constellation
The Graff Constellation

La collana di diamanti che vedete nella foto, è stata realizzata in oro bianco, e ha una caratura totale di 46.57. I 94 diamanti diventano progressivamente più grandi, a partire dalla parte posteriore del collo, a 0,75 carati, il centro più basso-appeso filo davanti, che dispone di un carato di diamanti 2.80. Costa giusto 1 milione di dollari.

Round Diamond Drop Necklace
Round Diamond Drop Necklace

 

3 Il 28 luglio scorso un ladro armato ha rapinato 136 milioni dollari in gioielli Leviev dall’hotel Carlton di Cannes, in Francia. La rapina è il più grande furto di gioielli nella storia francese. Ma il miliardario israeliano, titolare della società Lev Leviev, era già noto. A metà degli anni Novanta, Leviev ha giocato un controverso ruolo nel settore dei diamanti. Ora la sua azienda è in grado di produrre, tagliare e lucidare alcuni dei più bei diamanti nel mondo. Come quelli che formano questa collana con sei diamanti taglio smeraldo, per una caratura totale di 16,59. Il platino si abbina alla catenina d’oro giallo a 18 carati, che fa da filo conduttore alle pietre. Il pezzo forte è un diamante giallo a forma di cuore da 10.05 carati, di straordinaria chiarezza, che produce un bagliore color champagne.

Leviev, collana di diamanti gialli, platino e oro
Leviev, collana di diamanti gialli, platino e oro

 

4 Nel 1893, Kokichi Mikimoto ha coltivato le prime perle Akoya a Toba, in Giappone. Le sue tecniche hanno rivoluzionato l’industria della perla, che fino a quel momento aveva usato solo quelle naturali. Mikimoto ha abbinato la produzione di massa con un sistema di classificazione rigorosa, che fissa gli standard per la produzione di perle ed è utilizzato ancora oggi. Il sistema di classificazione per le perle parte dal basso: A, A+, AA, AAA al più alto. Solo dal 3 al 5% delle perle raccolte è utilizzata nelle creazioni della Mikimoto. La lucentezza di una perla è data da una sostanza chiamata madreperla iridescente, che l’ostrica produce naturalmente. Colori tipici sono il bianco, nero e dorato. Questa collana Bianco South Sea nella foto è lunga di 43 centimetri (17 pollici), con 25 perle e una fibbia  di 13 millimetri. La chiusura è composta con 128 pietre, per un totale di 3,05 carati ed è in platino. Le perle, ben distanziate su un filo di seta, vanno da 17 a 19,5 millimetri di diametro. Trovare una collana con 25 perle tutte classificate A, con colore simile, la perfezione sferica, e la dimensione non è poco. Un gioiello così può richiedere una produzione lunga da 3-5 anni.

 

Mikimoto, collana di perle
Mikimoto, collana di perle

5 Sin dalla sua fondazione nel 1906, il gioielliere parigino Van Cleef & Arpels è stato chiamato alla produzione di opere di altissima qualità. Tra le sue più famose c’è questo intreccio di rubini e diamanti: la collana Zip, commissionato da re Edoardo VIII per la Duchessa di Windsor, cioè Wallis Simpson. Dopo che la collana Zip è stata creata per la duchessa, nel 1938, Van Cleef ha apportato molte variazioni. Il pezzo nella foto è parte della collezione del gioielliere, Palais de la Chance, ispirata a una miriade di simboli fortunati. Nella collana ci sono 48 perle rotonde e 251 diamanti tondi. La caratteristica di questa collana è che si trasforma in un braccialetto quando lo zip è completamente chiuso. In questa forma, le coccinelle di fissaggio possono pendere delicatamente oltre il polso. Come collana, il gioiello si blocca sul petto. Il peso totale dei diamanti della collana è di 28,5 carati.

Zip, Van Cleef Arpels
Zip, Van Cleef Arpels

Solitaire light di Recarlo

[wzslider]Anelli con diamante a prezzo abbordabile (oscillano sui 300-400 euro). Fanno la loro figura e non costano come quelli celebrati dei brand internazionali. Un esempio di piacevole compromesso tra qualità e prezzo è la collezione Fresh di Recarlo. La linea White è in oro bianco 18k con piccoli ma visibili diamanti, opere in miniatura di alta gioielleria italiana. Non sono tutti uguali: come potete vedere dalla gallery che pubblichiamo, la designer di Recarlo ha unito la fantasia alla volontà di realizzare comunque pezzi classici. Matilde de Bounvilles

 

Da Christie’s 79 milioni di euro per questo diamante

È stata un successo l’asta di gioielli organizzata da Christie’s a Ginevra. I Magnificent Jewels sono stati venduti per una montagna di soldi: 98,8 milioni di franchi svizzeri (cioè 1021 milioni di dollari o 79,1 milioni di euro). Dei gioielli offerti ne è stato venduto l’86% per lotto e il 93% in valore. Il risultato più alto l’ha raggiunto il diamante Flawless, colore D a forma di pera, di 101,73 carati, venduto per 20,7 milioni di euro, cioè 254.400 dollari per carato. Si tratta del nuovo record mondiale all’asta per un diamante incolore. In tutto sono stati venduti 20 lotti sopra il milione, con 147 buyer provenienti da 31 paesi. Conclusione: i gioielli di altissima qualità si vendono sempre, e bene. Federico Graglia

Il diamantissimo
Il diamante

 

I migliori gioielli di Christie’s a Ginevra

[wzslider]Ancora pochi giorni alla grande asta di Christie’s, in cui sarà battuto, il 15 maggio, il più grande diamante perfetto per colore, del peso di 101,73 carati. Si tratta, come già anticipato (https://gioiellis.com/christies-sfida-il-re-dei-diamanti/) il più prezioso diamante a forma di pera: la casa d’aste prevede di raggiungere i 30 milioni di dollari. Ma non sarà l’unica attrattiva di quella che si annuncia come una delle aste più brillanti (è il caso di dirlo). Sarà messo in vendita anche la Stella del Kashmir, un anello di zaffiro e diamanti (26,24 carati), e un anello di smeraldo a forma di cuscino naturale (23,28 carati). La Stella del Kashmir dovrebbe raggiungere tra 2 milioni 500mila e 3 milioni di dollari, mentre l’anello smeraldo è valutato tra 1,3 e 1,8 milioni di dollari. Altre attrazioni dell’evento: un braccialetto di Van Cleef & Arpels valutato tra 160 mila e 260 mila dollari. Ancora: un paio di orecchini di diamanti pendenti, del peso di circa 8.16 e 6.90 carati, il loro ultimo proprietario è stata la Principessa Beatrice (1909-2002), che aveva sposato il quinto principe di Civitella-Cesi, don Alessandro Torlonia, a Roma. Gli orecchini sono valutati tra 160mila e i 260mila dollari. Giulia Netrese

 

Rebecca, tutte le novità

[wzslider]Raffica di novità da Rebecca. L’azienda di Empoli negli ultimi anni ha ricevuto una raffica di consensi, grazie anche alla politica di gioielli dal prezzo abbordabile. A Basilea Rebecca si presenta con nuove collezioni: Diamond, Infinity e Candy, che utilizzano bronzo placcato e sono declinate in diversi colori, in alcuni casi anche con l’utilizzo di elementi Swarovski. Ma non solo: ci sono pendenti in rutenio placcato e placcature d’oro. Ecco le immagini per Gioiellis.com. Giulia Netrese

 

Le creazioni di Meissen per Baselworld

[wzslider]È famosa in tutto il mondo per le porcellane. Ma Meissen è anche una casa del lusso che si propone nella gioielleria. Gioiellis.com presenta in anteprima la collezione che l’azienda tedesca svelerà a Baselworld. Le nuove collezioni si chiamano my little Mystery e Bridal Collection e seguono la 1739 Royal Blossom Collection dello scorso anno. Ora Meissen Joaillerie cerca di toccare le corde dell’emotività con anelli, orecchini, bracciali e ciondoli di Diamond, Glamour e Jewels, le tre linee di prodotto che compongono my little Mystery. I gioielli sono creati utilizzando una combinazione di materiali: diamanti, oro bianco o rosa, pietre preziose color pastello e, ovviamente, porcellana Meissen. «La collezione è la conseguenza delle nostre creazioni. Con un design moderno e prezzi interessanti, vogliamo ringiovanire ulteriormente il nostro marchio», spiega il Christian Kurtzke, ceo (chief executive office, cioè amministratore delegato) di Meissen. La Bridal Collection comprende anelli di fidanzamento e fedi, che interpretano in chiave moderna creazioni Meissen come le Spade incrociate, la collezione Royal Crowns e la Royal Blossom Collection. «Su questo mercato non vedo marchi di gioielli tedeschi di rilevanza internazionale. I clienti che acquistano i loro anelli da noi, possono scegliere anche il servizio e la lista nozze, cosa che non offre nessun’altra azienda», aggiunge Kurtzke. Che progetta anche una campagna di comunicazione, realizzata nel quartiere newyorchese di Greenwich Village e in un loft del West End dal fotografo Matthew Brookes, che ha immortalato la top model anglo-portoghese Sharam Diniz, diventata il volto del marchio. Matilde de Bounvilles

 

 

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