come distinguere

Attenti ai prezzi dei diamanti di laboratorio

Perché aumentano le vendite di gioielli con diamante artificiale, creato in laboratorio? Chi ama i diamanti deve tenere conto di un trend che si afferma sempre di più: quello delle gemme prodotte artificialmente, in laboratorio. La società di ricerca Brainy Insights ha stimato di recente che il  mercato dei diamanti coltivati in laboratorio da 10,8 miliardi di dollari raggiungerà i 20,6 miliardi di dollari entro il 2032. I diamanti di laboratorio sono considerati sempre più spesso un’opzione più conveniente rispetto ai gioielli realizzati con diamanti estratti naturalmente. E sempre più brand, da Pandora a De Beers, offrono gioielli con diamanti coltivati in laboratorio, ormai disponibili in un’ampia gamma di dimensioni e forme. E a un prezzo conveniente. Così i produttori di diamanti coltivati in laboratorio stanno lavorando con diverse aziende e designer di gioielli, in particolare in Europa, per produrre gioielli distintivi, alla moda ed esclusivi.

Bracciale tennis in oro bianco e diamanti di laboratorio
Bracciale tennis in oro bianco e diamanti di laboratorio di V Rai

Anche secondo l’agenzia di stampa Bloomberg quello delle pietre artificiali, creati in laboratorio, è un mercato in crescita. Semplificando, la maggior parte dei diamanti artificiali sono realizzati con due diversi metodi: con carbonio trattato in uno speciale microonde e un forte surriscaldamento, che si trasforma in una palla di plasma, oppure si utilizzano forti compressioni. Sono metodi che simulano il processo naturale con cui, in milioni di anni, i diamanti si sono formati nelle profondità della Terra. Questi procedimenti (i due sistemi si chiamano HPHT oppure CVD), richiedono comunque macchine speciali (non provateci con il microonde di casa) per cristallizzare il carbonio e trasformarlo in gemme utilizzate anche (ma non solo) per la gioielleria. Per questo, in ogni caso, definire green i diamanti di laboratorio è una forzatura: il processo di realizzazione delle gemme sintetiche è comunque molto energivoro. I maggiori produttori di diamanti sintetici si trovano in India, Cina e Stati Uniti.

Synthesis diamond con taglio a pera
Synthesis diamond con taglio a pera, pietra creata in laboratorio

Come si riconoscono?
I diamanti artificiali si distinguono difficilmente da quelli naturali. Solo gli esperti, con speciali macchine e in laboratori con sofisticate attrezzature possono percepire la differente caratteristica, lavorazione e taglio. Anzi, alcuni diamanti sintetici hanno proprietà come durezza, conducibilità termica e mobilità degli elettroni che sono superiori a quelle della maggior parte dei diamanti naturali. Le impurità sono generalmente evitate, ma possono essere introdotte intenzionalmente per modificare alcune proprietà del diamante. Insomma, distinguerli è davvero difficile e, per un semplice gioielliere, quasi impossibile. Anche per questo i diamanti naturali sono accompagnati da un certificato che ne garantisce l’autenticità.
I diamanti sintetici di solito sono molto piccoli, sotto il peso di 1 carato, anche se sul mercato cominciano a essere proposte gemme di laboratorio più grandi. Non sono solo bianchi, incolori. Ce ne sono anche fancy, in particolare gialli e blu. Il giallo deriva dalle impurità dell’azoto nel processo di produzione, mentre il blu deriva dal boro. Altri colori, come il rosa o il verde, sono ottenuti usando una pioggia radioattiva (ma senza pericolo per la salute, si spera).

Anello in oro con diamanti di laboratorio della collezione Solstice
Anello in oro con diamanti di laboratorio della collezione Solstice by Brilliant Earth

Costano di più o di meno?
I diamanti sintetici sono venduti in media a un prezzo del 15-30% inferiore rispetto agli equivalenti naturali. Dipende però anche dalla loro qualità: anche i diamanti artificiali non sono tutti uguali. Secondo i produttori il prezzo dovrebbe diminuire ancora con il miglioramento della produzione. Vale la pena sceglierli? Ma, attenzione: Rapaport Group, che è parte in causa dato che si occupa di informazioni sul commercio dei diamanti, ha lanciato un allarme con l’obiettivo di avvertire i consumatori sui prezzi al dettaglio dei diamanti coltivati ​​in laboratorio, considerati troppo alti. Secondo Rapaport, alcune pietre di laboratorio sono state acquistate all’ingrosso con prezzi fino al 99% al di sotto del listino per i diamanti naturali. Ma molti rivenditori non hanno applicatolo stesso ribasso ai consumatori.

Anello in oro bianco con diamanti lab grown per 0,98 carati
Anello in oro bianco con diamanti lab grown per 0,98 carati

Che cosa è una zirconia cubica?




Cubic zirconia o zirconia cubica: questa pietra è usata spesso in gioielleria. Ma pochi sanno che cosa è davvero  una cubic zirconia. Per esempio, da che cosa è composta una cubic zirconia? È molto diversa da un diamante? Quali sono le differenze? Le risposte sono note a (quasi tutti) quelli che si occupano di gioielli. Ma, se state leggendo questo articolo, è perché volete sapere esattamente quali sono le caratteristiche di una cubic zirconia che, forse, è montata su un anello o un paio di orecchini che state indossando.

Anello in metallo placcato con cubic zirconia
Anello in metallo placcato con cubic zirconia by Stroili

Attenti alla definzione

Prima di spiegare che cosa è, davvero, una cubic zirconia occorre chiarire un equivoco. Spesso le aziende di gioielleria propongono anelli, collane, orecchini o bracciali “con zirconi”. Ebbene, sappiate che nel 99,9% dei casi non è vero. Lo zircone, infatti, è una pietra naturale piuttosto rara e costosa (leggi anche: Diamanti o cubic zirconia?). Una cubic zirconia, invece, è una pietra artificiale. Quindi, fate attenzione quando leggete che un gioiello è composto con zirconi, probabilmente non è vero. Fateci caso: chi usa questo stratagemma di marketing propone i falsi “zirconi” con metalli come l’acciaio o l’argento, difficilmente con l’oro a 18 carati. A proposito, a volte la cubic zirconia è indicata solo con la sigla usata in chimica, CZ.

Anello in argento placcato oro e cubic zirconia
Anello in argento e cubic zirconia di PdPaola

Che cosa è una cubic zirconia?

In breve la risposta è: si tratta (quasi sempre) di una pietra artificiale, prodotta in una fabbrica. Anche se apparentemente assomiglia a un diamante, una cubic zirconia è composta da biossido di zirconio e non da carbonio come le gemme naturali. In natura, per la verità, sono stati individuati grani microscopici di cubic zirconia naturali: non sono di certo quelli utilizzati comunemente in gioielleria.

Orecchini a cerchio in argento e zirconia cubica colorata
Orecchini a cerchio in argento e zirconia cubica colorata di Rosato

Qual è la differenza con i diamanti di laboratorio?

Come abbiamo spiegato, la cubic zirconia è composta da biossido di zirconio. I diamanti creati in laboratorio, artificiali, sono composti da carbonio, come i diamanti che si trovano in natura. Per saperne di più leggete anche: Che cosa sono i diamanti di laboratorio?

Anello Champs Elysées in argento e cubic zirconia
Anello Champs Elysées in argento e cubic zirconia di Aliviero Martini 1A Classe

Quali sono le caratteristiche di una zirconia cubica?

La caratteristica principale, che è la chiave del successo della cubic zirconia, è la somiglianza con il diamante. Ma non ha le medesime proprietà. Per esempio, se si guarda la superficie inferiore di un diamante, si può notare un riflesso arcobaleno. Le cubic zirconia, invece, si limitano a un riflesso arancione e blu a causa di un differente indice di rifrazione. Se esposta ai raggi UV a onde corte una zirconia cubica emette una fluorescenza che tende al giallo, giallo verdastro o beige. Un’altra caratteristica riguarda la durezza. La zirconia cubica è a 8–8,5 sulla scala di Mohs, quindi è un po’ più dura della maggior parte delle gemme naturali semipreziose, anche se meno del diamante, che è a 10. Eppure la cubic zirconia è considerata fragile, si rompe facilmente.

Anello a fascia placcato oro rosa con cubic zirconia
Anello a fascia placcato oro rosa con cubic zirconia di Bronzallure

Come si produce una zirconia cubica?

Il metodo più utilizzato è quello chiamato fusione a cranio. Nessuno viene decapitato: si chiama così per la forma del crogiolo utilizzato che assimiglia a un cranio, circondato da bobine di rame attivate a radiofrequenza. È un sistema brevettato da Josep F. Wenckus nel 1997: consiste nello scaldare il materiale di base a temperature di oltre 3000 gradi. Con questo metodo, però, è difficile prevedere la dimensione dei cristalli prodotti a non si può controllare il processo di cristallizzazione. Per migliorare il risultato sono state introdotte diverse tecniche, tra cui rivestire la zirconia cubica finita con un film di carbonio, simile al diamante, con un processo che utilizza la deposizione chimica da vapore. Oppure qualcuno spruzza sottovuoto uno strato estremamente sottile di un metallo prezioso (come l’oro), che crea un effetto iridescente. L’effetto però non è duraturo. L’inizio della produzione commerciale della cubic zirconia è avvenuta nel 1976. Ma non è l’unica pietra artificiale a essere usata al posto del diamante. Di recente, infatti, si è diffusa la moissanite sintetica, dalle caratteristiche simili.

Collana in argento con cubic zirconia
Collana in argento con cubic zirconia di Gerardo Sacco

Come si distingue da un diamante?

Un esperto gemmologo può scoprire subito la differenza tra una zirconia cobica e un diamante. Per prima cosa, una pietra artificiale non ha inclusioni al suo interno, come spesso avviene per una gemma naturale. Inoltre, la zirconia cubica pesa molto di più del diamante. Ha una densità che è circa 1,7 volte quella della gemma naturale. Basta quindi confrontsre il peso di due pietre della stessa dimensione. Se fate cadere le pietre in un liquido e confrontate i tempi di discesa vedrete che il diamante affonderà più lentamente di una cubic zirconia, perché è più leggero. È diverso anche l’indice di rifrazione: la zirconia cubica lo ha di 2,15–2,18, rispetto a 2,42 della gemma naturale. Paradossalmente, inoltre, la cubic zirconia è più perfetta di un diamante: solo rarissime gemme naturali sono veramente incolori (con una classificazione D). La maggior parte dei diamanti ha una leggera sfumatura di giallo o marrone. Una zirconia cubica è spesso del tutto incolore: equivalente a una D del diamante. Esiste, però, anche le zirconia cubica colorata.

Anello in argento con zirconia cubica bianca
Anello in argento con zirconia cubica bianca di Pandora






 

Che cosa sono le perle barocche




Che cosa sono le perle barocche? Ecco una veloce guida alle perle barocche e come riconoscere le diverse forme delle perle irregolari ♦

D’accordo, vi hanno regalato una collana di perle barocche. Ma sapete esattamente che cosa sono le perle barocche? No, non sono state pescate nel 1700 da qualcuno che suonava il clavicembalo. E, poi, che tipo di perle barocche sono? Le perle barocche non sono tutte uguali. Ecco tutto quello che c’è da sapere sulle perle barocche, che in italiano sono chiamate anche scaramazze.

Anello con perla barocca di Thaiti e oro bianco, diamanti
Mizuki, anello con perla barocca di Thaiti e oro bianco, diamanti

Classico o barocco?

Le perle classiche sono quelle perfettamente sferiche o quasi, regolari, lisce. Sono le perle che si utilizzano per i gioielli classici, come la collana intramontabile di perle di grandezza regolare o, più spesso, di volume crescente (le più grandi davanti e le più piccole verso il collo). Le perle barocche, invece, sono quelle che hanno una forma diversa da quella semplice della sfera. Non è detto che siano per forza asimmetriche o con volumi irregolari. Sono di solito d’acqua dolce, mentre le perle rotonde e grandi crescono nell’acqua salata. Nella maggior parte dei casi le perle barocche hanno una forma di sfera allungata, sono asimmetriche e non hanno una superficie liscia. Questo tipo di perla era spesso usato nei gioielli liberty e vittoriani, perché romanticamente la loro forma ricorda quella di una lacrima. Le perle barocche sono spesso catalogate con nomi diversi, relativi al loro luogo di provenienza o alla loro forma. Ecco i nomi più comuni:

Spilla Bird in Heaven in oro bianco 18 carati, diamanti e perla barocca
Spilla Bird in Heaven in oro bianco 18 carati, diamanti e perla barocca di Fei Liu

Perle Coin

Hanno una forma che assomiglia a una moneta (in inglese gli spiccioli si chiamano, appunto, coin): rotonde e un po’ piatte. Sono molto luminose a causa della loro grande superficie.

Perle coin
Perle coin

Perle Gemelle (Twins)

Sono perle singole che si sono fuse insieme. A volte queste perle siamesi che sono unite in un solo elemento formano un volume sorprendente, utilizzato per creare gioielli fuori dal comune.

Spilla di Delfina Delettrez formata con una perla barocca twin, in questo caso tre perle fuse assieme
Spilla di Delfina Delettrez formata con una perla barocca twins, in questo caso tre perle fuse assieme

Perle Croce

Sono un tipo di perle coin che si è combinata formando una croce. Sono piatte come una perla coin, ma con onde e creste. Sono utilizzate anche per gioielli di tipo religioso.

Perla a croce
Perla a croce

Perle patate

Sono tra le perle d’acqua dolce più comuni: prendono il nome dalla loro forma irregolare, simile a una patata, ma non sono allungate.

Perle patata
Perle patata

Perle Biwa

Prendono il nome dal luogo in cui si trovano, il lago Biwa, Giappone. Queste perle sono anche chiamate perle-bastone generalmente di forma piatta, allungata, e si restringono molto simile a un bastone.

Perle bastone
Perle bastone

Perle Uovo

Hanno una forma ovale, con parte inferiore e superiore che si stringono. Queste perle  sono perforate lungo la parte larga, al contrario delle altre.

Perle Uovo
Perle Uovo

Perle chicco di riso

Sono più simili a una perla classica, ma piccole, simili a chicchi di riso.

Perle riso
Perle riso

Perle cuore

Sono piatte e vagamente a forma di cuore.

Perla a cuore
Perla a cuore

Perle lacrima

Con la forma a goccia, sono simili alle perle uovo, ma si stringono e ricordano una goccia.

Perle lacrima
Perle lacrima

Perle Keshi

Sono il tipo più raro tra le perle barocche. Hanno una superficie molto irregolare e una elevata lucentezza.

Perle Keshi
Perle Keshi
Gianmaria Buccellati 2001, spilla Panda con corpo formato da grande perla barocca , oro bianco, incassato in brillanti, con germoglio di bambù tra le zampe in oro giallo inciso. Diamanti fancy agli occhi
Gianmaria Buccellati 2001, spilla Panda con corpo formato da grande perla barocca , oro bianco, incassato in brillanti, con germoglio di bambù in oro giallo inciso. Diamanti fancy agli occhi
Yoko
Yoko London, anello con perla barocca rosa e pavé di diamanti
Anello in oro rosa con perla barocca
Ornella Iannuzzi, anello in oro rosa con perla barocca
Perla barocca di acqua dolce con ametiste
Little H, perla barocca di acqua dolce con ametiste
Perle barocche rosa
Perle barocche rosa