Alessio Boschi - Page 2

Il Rinascimento di Alessio Boschi

Prendete nota di questo nome: Alessio Boschi. Sentirete parlare di lui: nel settore della gioielleria lo conoscono già da anni. Ma, prima che ne sentiate parlare, guardate in queste immagini lo straordinario lavoro che fa e leggete la sua storia, ne vale la pena. Perché Alessio Boschi è un artista del gioiello, un creativo fuori ruolo, uno chef stellato di cucina fusion applicata a gemme e ori. I suoi pezzi unici, curati al dettaglio e anche di più, sono allo stesso tempo un atto di accusa all’establishment della gioielleria. Per due motivi: il primo è che il lavoro di Alessio Boschi mette a nudo un imperante conformismo, anche nell’alta gioielleria. Il secondo è che lui, italiano nato e diplomato a Roma, si fa vanto di utilizzare la capacità artigianale che si trova in Asia «e, credetemi, ci sono lavori che in Italia sono quasi impossibili da ottenere per i costi e perché sono relativamente nuovi», spiega Alessio a Gioiellis. «Uno di questi è l’incassatura a microscopio con minuscole pietre che sfumano in diverse tonalità di colore: a Bangkok c’è una manifattura eccellente con più di venti anni di esperienza. Insomma, solo in Asia si trovano artigiani così abili in questo tipo di lavoro. Intendiamoci: non sono l’unico. In realtà tutte le grandi firme della gioielleria, sia italiana, che francese e americana, fanno realizzare in Asia almeno parte della loro produzione. Solo che non lo dicono. Certo, in Italia si trovano altre eccellenze, per esempio ci sono incisori che praticano delle fessure millimetriche nella pietra per inserire le foglie d’oro in modo che la pietra mantenga la sua trasparenza. In pratica, invece di coprire la pietra la si lavora dall’interno. Così per la collana ispirata al glicine, ho fatto tagliare l’acquamarina milky a forma di petali a Bangkok, e poi in Italia ho fatto inserire il ramage d’oro».

Alessio Boschi
Alessio Boschi

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