Il mito del giardino delle delizie, in latino hortus deliciarum, era usato dagli antichi per definire sia il paradiso terrestre, sia quello celeste. Secondo la Genesi, nella Bibbia, il paradiso terrestre si trova da qualche parte in Medio Oriente. Anche se i tempi turbolenti di quella regione inducono a dubitarne. In ogni caso oggi c’è un altro Hortus Deliciarum, quello concepito dal direttore creativo di Gucci, Alessandro Michele, e che si manifesta in una collezione di alta gioielleria. Per la verità si tratta di un giardino-bis, dato che la prima collezione Hortus Deliciarum è stata presentata due anni fa. Il nome è rimasto. I gioielli sono cambiati. E, secondo il designer, oggi la simmetria è discordante.

La collezione 2021 comprende oltre 130 pezzi ed è suddivisa in quattro parti. L’ispirazione non è biblica, ma si riferisce a paesaggi naturali, con cascate che diventano un torrente di diamanti in stile anni Venti (del secolo scorso) con frange e nappe, orecchini chandelier e pietre preziose. La seconda parte è invece dedicata al tramonto e utilizza granati rossi come il sole, tormaline, opali e topazio, oltre a diamanti. Il terzo capitolo del giardino delle delizie si svolte in un roseto, tra fiori rosa come gli zaffiri Padparadscha. Infine, il quarto capitolo ospita il regno animale. Il leone, che ricorre nelle collezioni di Gucci, è qui moltiplicato in diversi pezzi, come nella collana con un opale di 16 carati e 22 felini, tra tormaline, rubellite rosa rosata, tanzaniti viola, zaffiri arancio pallido, topazio rosa e granato mandarino.

Nella collezione c’è spazio anche per gli orologi di alta gioielleria, anche qui con teste di leone che ruggiscono tra quadranti in opale blu australiano e bracciali tempestati di pietre preziose ispirate al Rinascimento, con diamanti baguette di ispirazione Art Déco.






