Le hostess di Baselworld in posa per Gioiellis.com

(Italiano) Reportage: Baselworld dietro le quinte

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[wzslider]La grande fiera del gioiello e dell’orologeria, Baselworld, dietro le quinte. Con qualche malumore, una discreta soddisfazione e molte curiosità. Dal punto di vista del trend per la gioielleria, grande riscoperta dello smalto, conferma delle dimensioni maxi, ricerca del gusto orientale, quindi con una lavorazione molto elaborata, a volte con qualche eccesso.

Il mercato: Baselworld riflette lo stato dell’economia mondiale. A Basilea è un concentrato di buyers, curiosi, appassionati del lusso. Il primo dato certo è che il mercato non è in crisi. Sia orologi che gioielli si vendono ancora. Solo che non si vendono esattamente come prima della grande crisi dell’economia mondiale, anche se vanno meglio di un paio di anni fa. Il grande interrogativo, piuttosto, è la tenuta del mercato asiatico, un punto di sbocco di molte aziende del settore. Hong Kong (che a Basilea ha un intero padiglione dedicato ai produttori locali) ha diminuito gli acquisti, così come il mercato cinese. Però diminuire non significa zero, ma  che il numero di pezzi è in calo rispetto al boom degli anni scorsi. D’altra parte, operatori asiatici a Baselworld se ne sono visti parecchi per gli stand, dove erano attesi con ansia dalle aziende. «Gli appuntamenti non mancano, per fortuna», racconta Silvia Prandoni, marketing manager di Italian Design, «Baselworld rimane uno dei punti di riferimento per il settore, come l’appuntamento di Las Vegas». Non tutto, però, è filato liscio. «La fiera funziona, ma è incredibile che ci facciano pagare a parte la connessione wi-fi, oltretutto solo limitata a cinque utenti», protesta un operatore, che chiede di rimanere anonimo. «Con quello che costa essere presenti qui il collegamento a internet potevano anche includerlo nel prezzo». Per il resto, il grande palazzo progettato dagli architetti Herzog & de Meuron, inaugurato lo scorso anno funziona bene.

Impressioni raccolte in due giorni di maratona tra gli stand: grande successo per alcuni, per esempio Pesavento o Palmiero, desolatamente vuoti altri. Ma, in media, abbiamo raccolto una discreta soddisfazione. Di sicuro, per i giornalisti l’organizzazione di Baselworld è impeccabile e sarebbe bello fosse imitata da altri enti fieristici: materiale a disposizione, area riservata con connessione wi-fi (per l’invidia degli espositori), ristoro gratuito a getto continuo, abbondanza di informazione. Per i giornalisti il gioiello più ammirato è stato il media center. Matilde de Bounvilles, Federico Graglia

 

 

 

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