Sorpresa: l’Italia è la seconda al mondo per riutilizzo di oro. Cioè di metallo giallo impiegato in precedenza e poi fuso di nuovo in lingotti. Lo rivela Gioiellis.com, su dati del World Gold Council. Prima dell’Italia ci sono solo gli Stati Uniti e poi Cina e India. Il recupero di oro dai prodotti e manufatti, dalla gioielleria in primo luogo (forse anche a causa della diffusione dei «compro oro»), è ovviamente più probabile che si verifichi in Paesi con alto consumo. Il metallo giallo di «seconda mano» è diventato una significativa fonte di approvvigionamento del mercato. Nel 2012 ha generato 1.616 tonnellate, l’equivalente del 37 % della fornitura mondiale di oro.
L’utilizzo di oro riciclato è aumentato del 60% dal 2007, quando il totale mondiale era di 1.005 tonnellate. L’offerta è stata di gran lunga più ineressante di quella della produzione mineraria, dove i tempi di sviluppo per la ricerca e l’estrazione non contemplano la rapidità. L’aspetto negativo è che il valore del metallo riutilizzato è più incerto rispetto a quello estratto nelle miniere. Il metallo giallo riciclato viene, infatti, recuperato da prodotti esistenti e non fornisce spesso garanzie univoche sulla purezza. Mancano, inoltre, dati sulle modalità con cui l’oro è fuso e riutilizzato. Federico Graglia
Oro di seconda mano
Usa | 129 |
Italia | 123 |
Cina | 120 |
India | 113 |
Emirati | 73 |
Turchia | 72 |
Gran Bretagna | 69 |
Messico | 63 |
Egitto | 54 |
Indonesia | 49 |
Totale | 864 |
Mondo | 1.616 |
Fonte: GFMS Gold Survey 2013 |
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