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Tutto sul platino

Volete acquistare un anello di platino? Ecco quello che dovete sapere sul platino, uno dei metalli più preziosi utilizzati in gioielleria, in particolare per gli anelli. Insomma, meglio oro o platino? ♦

«Lo preferisce in oro o in platino?». È una delle domande classiche che si sente rivolgere chi va dal gioielliere per acquistare un anello, in particolare per il fidanzamento o il matrimonio. Chi non è un esperto finisce per scegliere il metallo meno costoso: l’oro. Ma conoscere le caratteristiche di quello che è il più raro e nobile materiale, il platino, potrebbe portare a fare una scelta diversa.

Bracciale stile art déco in platino, diamanti e onice
Neil Lane, bracciale stile art déco in platino, diamanti e onice

Caratteristiche. Il nome del platino deriva dal termine spagnolo platina, che è letteralmente tradotto in «piccolo argento». È un metallo molto raro. E quindi è anche molto più costoso dell’oro. Si trova assieme a minerali di nichel e rame, principalmente in Sud Africa, dove è concentrata l’80% della produzione mondiale. Ma grandi depositi di platino sono presenti anche nello Stato del Tamil Nadu, in India.

La corona realizzata per la regina Elisabetta , moglie del re Giorgio VI, la Regina madre: ha la cornice in platino
La corona realizzata per la regina Elisabetta , moglie del re Giorgio VI, la Regina madre: ha la cornice in platino

Gioielli in platino. Il platino è uno dei metalli meno alterabili: ha notevole resistenza alla corrosione, anche a temperature elevate, ed è quindi considerato un metallo nobile. In gioielleria il platino è utilizzato per la sua duratura ed eleganza. È morbido, duttile e facilmente lavorabile, ma è anche forte e resistente. Per questo, per esempio, è molto apprezzato nei gioielli che contengono pietre preziose: le griffe in platino sono più sicure di quelle in oro. Inoltre, il colore si sposa bene con la purezza dei diamanti. Spesso è utilizzato in lega con altri metalli, come l’iridio, osmio, palladio, rodio e rutenio, ma in questo caso deve essere segnalato. Se acquistate un gioiello in platino fate attenzione che abbia la sigla «Plat»: significa che il platino è puro almeno al 95%. La cornice della corona della regina Elisabetta, conosciuta anche come la Regina madre, fabbricata per l’incoronazione come consorte del re Giorgio VI, è realizzata in platino. È stata la prima corona britannica a essere realizzata con questo particolare metallo.

Henrich and Denzel, bracciale e anello in platino
Henrich and Denzel, bracciale e anello in platino

Storia. Il platino era conosciuto già dagli antichi Egizi: gli storici hanno appurato che una sacerdotessa commissionò a un artigiano geroglifici in platino sul suo sarcofago. E oggi, 2500 dopo, i disegni sono perfettamente intatti. Anche Re Luigi XVI (fine 1700) amava i gioielli in platino. E alcuni dei diamanti più famosi del mondo sono stati inseriti in una struttura in platino, come il diamante Hope. Poiché si trova naturalmente nelle sabbie alluvionali di vari fiumi, è stato usato per la prima volta dai nativi precolombiani del Sud America per produrre artefatti. Fu menzionato negli scritti europei già nel XVI secolo, ma fu solo quando Antonio de Ulloa pubblicò un rapporto su un nuovo metallo di origine colombiana nel 1748 che iniziò a essere studiato dagli scienziati.

Chaumet, tiara in platino e diamanti
Chaumet, tiara in platino e diamanti

Come si pulisce il platino? Anche se il platino è un metallo particolarmente resistente, è necessario provvedere alla pulizia di tanto in tento. Il metodo migliore resta sempre quello di immergere l’anello o il bracciale in una ciotola con acqua calda, ma non bollente, in cui avrete sciolto qualche goccia di sapone liquido neutro. Dopo aver lasciato per una decina di minuti il gioiello a bagno, sciacquate, e poi strofinate delicatamente (specialmente se ci sono anche pietre) con uno spazzolino da denti con setole morbide. Poi, asciugate con un panno in microfibra: cotone o lana possono lasciare residui attaccati al gioiello se questo non è perfettamente liscio. Un altro metodo consiste nel mettere a bagno il gioiello di platino in una recipiente di acqua con l’aggiunta di bicarbonato di sodio. Dopo qualche minuto si versa mezzo bicchiere di aceto: l’acqua per reazione inizierà a produrre bolle. Dopo 10 minuti sciacquare il gioiello in acqua fredda.

Anello solitario in platino e diamante con il Tiffany Setting
Anello solitario in platino e diamante con il Tiffany Setting
Cartier, solitario in Platino e diamanti
Cartier, solitario in Platino e diamanti
Luois Vuitton: fede in platino della collezione Empreinte, ispirata ai chiodi dei bauli con solitario incastonato. Prezzo 1890 euro
Louis Vuitton: fede in platino della collezione Empreinte, ispirata ai chiodi dei bauli con solitario incastonato
Bracciale di platino con diamanti e rubini venduto per 149mila dollari
Bracciale con diamanti e rubini venduto per 149mila dollari
Anello in platino con diamanti del 1950 circa. Base d'asta: 1500 euro
Anello con diamanti del 1950 circa

Tiffany Story in mostra a Tokyo

Tiffany Wonder è il titolo della mostra organizzata a Tokyo che riunisce centinaia di capolavori del design della Maison americana. La mostra è allestita alla galleria Tokyo Node, all’interno della Toranomon Hills Station Tower, nella capitale giapponese, e proseguirà fino al 23 giugno. I biglietti sono disponibili fino al 23 giugno sulla app Tiffany & Co., scaricabile negli app store iOS e Google Play. La mostra è un’occasione per ammirare i leggendari diamanti Tiffany e i gioielli che hanno segnato la storia del brand più famoso del mondo. Nelle diverse sale i visitatori scopriranno oggetti eccezionali, che raccontano i quasi 200 anni della storia di Tiffany & Co., come il primo Blue Book, primo catalogo di vendita per corrispondenza, una delle prime Blue Box.

Garden of Imagination con le spille di Jean Schlumberger
Garden of Imagination con le spille di Jean Schlumberger

Tiffany Wonder si propone di incuriosire, informare e ispirare i visitatori con creazioni uniche, che spaziano da uno dei pezzi di alta gioielleria più famosi, la spilla Bird on a Rock di Jean Schlumberger, fino alle innovazioni il sistema Tiffany Diamond, o il Tiffany Setting per fermare il diamante di un solitario.

Tiffany & Co. si ispira da decenni al Giappone, e il rapporto autentico e la lunga storia della Maison con quella regione del mondo non ha fatto che crescere. La nostra ultima mostra espone alcune delle creazioni più eccezionali, come la prima spilla Bird on a Rock del 1965, ideata da Jean Schlumberger, uno dei designer più talentuosi del XX secolo. La mostra, che mette in risalto l’eccezionale maestria artigianale, l’impareggiabile autorevolezza nel campo dei diamanti e l’inventiva di Tiffany, trasmetterà la gioia della Maison ad ogni visitatore.
Anthony Ledru, President & Chief Executive Officer, Tiffany & Co

Anthony e Victoria Ledru.
Anthony and Victoria Ledru. Photo: Courtesy of BFA

Il rapporto di Tiffany & Co. con il Giappone risale al 1837, quando Charles Lewis Tiffany ha cominciato a proporre ai propri clienti selezionate merci giapponesi d’importazione, una rarità sul mercato americano. Molti dei migliori designer della Maison, quali Edward C. Moore, Louis Comfort Tiffany e Elsa Peretti, nel loro lavoro hanno trovato ispirazione nelle arti del Giappone. Una celebrazione del rispetto e della creatività, con vari punti della mostra dedicati ai legami di Tiffany & Co. con il Giappone.

La spilla Dragonfly
La spilla Dragonfly
Tiffany Wonder
Tiffany Wonder

Tiffany a New York con 70 opere in mostra

La nuova Tiffany & Co. firmata Lvmh ha da subito inaugurato un rapporto speciale con il mondo dell’arte contemporanea. Adesso fa di più e porta 70 opere d’arte contemporanee di 26 artisti all’interno del suo negozio più prestigioso, The Landmark, quello sulla Fifth Avenue. La mostra è intitolata Culture of Creativity (4 marzo-20 maggio 2024). I pezzi esposti sono quelli della collezione privata dell’architetto Peter Marino, la Peter Marino Art Foundation di Southampton, NY. Le opere sono installate nello spazio espositivo a due piani di Tiffany è incastonato all’interno del Ammiraglia di dieci piani.

Una delle opere esposte alla mostra Culture of Creativity
Una delle opere esposte alla mostra Culture of Creativity

Sono 26 gli autori delle opere, a cui si aggiungono capolavori in argento sterling Tiffany & Co. di Peter Marino degli anni Ottanta dell’Ottocento. Fondamentalmente, la mostra è un omaggio al ruolo che la creatività ha svolto in Tiffany & Co., reso possibile grazie alla Peter Marino Art Foundation e ai decenni di mecenatismo artistico del suo fondatore. La collezione personale di opere d’arte è stata sviluppata da Peter Marino da oltre 40 anni.

Siamo incredibilmente onorati di avere l’opportunità di collaborare nuovamente con Peter Marino in una partnership creativa per la prima grande mostra di The Landmark. È l’architetto visionario che ha trasformato gli interni del nostro amato negozio sulla Fifth Avenue riempiendo i suoi dieci piani di arte. Peter ha reinventato il Landmark come un mondo di meraviglie e un centro culturale. Non c’è posto migliore per mostrare la sua collezione.
Anthony Ledru, amministratore delegato di Tiffany & Co

Anthony Ledru
Anthony Ledru, Tiffany Ceo

Fin dalla sua fondazione nel 1837, l’arte e l’artigianato fanno parte del Dna di Tiffany. Nel 1853, la Maison iniziò ad esporre opere d’arte prestate affinché i visitatori potessero ammirarle durante lo shopping. Alla fine del XIX secolo, il figlio del fondatore, Charles Lewis Tiffany, Louis Comfort Tiffany, divenne il primo direttore artistico della Maison, inaugurando una nuova era di arte e design di gioielli. Oggi considerato il leader del movimento Art Nouveau, è uno degli artisti americani più apprezzati del suo tempo.

Oltre a Louis Comfort Tiffany, la Maison ha una lunga storia di collaborazioni creative con pionieri come Jean Schlumberger, Paloma Picasso, Elsa Peretti, Dr. George Frederick Kunz, Gene Moore, Andy Warhol, Frank Gehry tra gli altri. La mostra Cultura della Creatività presenta alcune delle loro opere, oltre ad altri capolavori contemporanei, sottolineando la continua dedizione di Tiffany & Co. alla promozione dell’espressione artistica e dell’arricchimento culturale.

Alcune delle opere esposte
Alcune delle opere esposte

Culture of Creativity presenta una collezione di opere d’arte spettacolari in una varietà di mezzi di Jean-Michel Basquiat, McArthur Binion, Sarah Charlesworth, Francesco Clemente, Johan Creten, Andre Dubreuil, Roe Ethridge, Urs Fischer, Hans Hartung, Molly Hatch, Gregor Hildebrandt, Damien Hirst, Jenny Holzer, Rashid Johnson, Y.Z Kami, Les Lalanne, Peter Marino, Vik Muniz, Michelangelo Pistoletto, Antoine Poncet, Richard Prince, Julian Schnabel, Sarah Sze, Louis Comfort Tiffany, Not Vital e Stanley Whitney.
La mostra Culture of Creativity, ospitata su due piani dei tre piani aggiuntivi in vetro del Landmark. Per visitare la mostra occorre prenotare, ma l’ingresso è gratuito.

L'interno del flagship di Tiffany a New York
L’interno del flagship di Tiffany a New York

Tiffany in scena con Arón Piper

Arón Julio Manuel Piper Barbero, per tutti semplicemente Arón Piper: è il nuovo volto di Tiffany. L’ambassador del marchio americano, 27 anni, è un attore e cantante spagnolo-tedesco. È noto soprattutto per aver interpretato Ander Muñoz nel film drammatico per adolescenti di Netflix Elite. Arón Piper è nato il 29 marzo 1997 a Berlino, in Germania. Suo padre è tedesco, mentre sua madre è spagnola. Quando Piper aveva cinque anni si è trasferito in Spagna, prima in Catalogna e poi nelle Asturie. Ha studiato recitazione e regia, parla correntemente tedesco e spagnolo, inglese e catalano.

Arón Piper in Tiffany
Arón Piper in Tiffany

Secondo il brand di gioielleria, Piper esemplifica perfettamente i valori di Tiffany. Nelle immagini scattate per la Maison, Piper indossa gioielli e occhiali Tiffany & Co. L’idea è quella di un’intersezione tra i mondi della musica, dell’arte, della cultura e del lusso. E, soprattutto, quella di avvicinare le nuove generazioni al marchio americano di proprietà del gruppo Lvmh.

Arón Piper con choker di Tiffany
Arón Piper con choker di Tiffany

Tutto sull’ametista

La pietra di febbraio è l’ametista. Ma piace anche negli altri 11 mesi dell’anno. Scoprite le qualità dell’ametista in questo articolo ♦
Da sempre ritenuta una sorta di talismano, Sumeri e Babilonesi ed Egiziani indossavano amuleti di ametista per protezione, mentre per gli antichi cinesi era un materiale con cui conservare spezie, balsami e unguenti di guarigione. In natura questa varietà di quarzo si trova all’interno di masse pietrose e cave, geodi, che contengono raggruppamenti di cristalli. Uno dei più famosi è quello scoperto in Brasile nella zona di Rio Grande Sol, 30 metri di lunghezza e 15 metri di larghezza completamente rivestiti da cristalli di ametista, talmente grande da dover essere scavato a terra. L’ametista è anche la pietra del mese di febbraio.

Orecchini con ametista e diamanti
Orecchini con ametista e diamanti by Michele della Valle

Colore La gamma è davvero notevole, va dal rosa pastello al viola intenso con tante tinte intermedie, come l’esemplare lavanda o lilla, battezzato Rose de France, o la tonalità più scura quasi bluastra dalle sfumature rosse o rosa tipica delle pietre provenienti dalla Russia, le cui miniere sono ormai esaurite. Poi ci sono le ametiste dell’Uruguay e dell’Arizona con un violaceo-blu profondo, quelle dello Zambia porpora chiaro. Tutte devono il loro colore a impurità ferrose. Alcune sono bicolori, dorate e violacee, prendono il nome di ametrina, e sono composte da quarzo citrino e ametista. Altre ancora, sono verdi e sono battezzate prisiolite.

Anello con ametista e diamante al centro
Aaron Basha, anello con ametista e diamante al centro

Provenienza. Sono molte le fonti minerarie, praticamente si estrae in quasi tutto il mondo, ma i produttori più importanti sono Brasile, Uruguay, Madagascar e Zambia. Pietre di buona qualità si trovano anche negli Stati Uniti, in Corea del Sud e Austria.

Anello Sissi con agata intagliata e ametista
Anello Sissi di Sanalitro con agata intagliata e ametista

Valutazione. Fino al 18 ° secolo era considerata una gemma preziosa tanto quanto un diamante, uno zaffiro, uno smeraldo o un rubino. Gli esemplari più pregiati provenivano dai Monti Urali della Russia, ma la scoperta di grandi giacimenti in Brasile e in altri Paesi ha fatto diminuire drasticamente il prezzo. Attualmente il criterio principale di valutazione è il colore: quanto più è intenso e uniforme maggiore è la qualità. Attenzione alle sfumature, non devono essere né marroni né tantomeno grigie.

Anello in oro bianco, diamanti, ametista e agata di Voga Gioielli
Anello in oro bianco, diamanti, ametista e agata di Voga Gioielli

Purezza. È una gemma di tipo II, quindi può presentare leggere inclusioni visibili a occhio nudo. Ma se il colore scuro le nasconde, diventa più difficile che siano celate nelle varietà rosa, lavanda o verde. La gemma di ametista trova spesso in grandi dimensioni, può arrivare anche a 20 carati, ed è quasi sempre naturale perché il trattamento termico e quindi il costo su una pietra così conveniente non ha senso.

Anello in oro rosa, rubellite e diamanti
Anello in oro rosa, rubellite e diamanti
Collana vinage in oro e argento con ametista
Collana vinage in oro e argento con ametista
Anello con ametista di 81 carati, 2014
Anello con ametista di 81 carati, 2014
Anello Aurora in oro, ametista, rodolite di Shaun Leane
Anello Aurora in oro, ametista, rodolite di Shaun Leane

 

Tutto sul granato, pietra di gennaio

Il granato è una delle pietre più utilizzate in gioielleria. Ma sapete riconoscerlo? Ecco quello che dovete sapere sul granato, pietra del mese di gennaio, che in realtà riunisce tante tipologie diverse ♦

Si fa presto a dire granato. In realtà questa pietra è classificata in modi diversi e confusa con altre pietre dello stesso colore. Un vizio antico: in passato l’unico criterio per descrivere una pietra era, in modo generico, il colore. Così tutte le gemme rosse erano riconosciute come rubini, dal latino rubeus che significa rosso, appunto. Non stupisce, quindi, che per 700 anni la pietra centrale della corona d’Inghilterra, di 170 carati, sia stata chiamata «il rubino del Principe Nero», pur essendo un magnifico spinello, pietra che non è un granato, ma ci assomiglia. Anche alcune varietà di granato in passato sono state erroneamente categorizzate come rubini. La faccenda però si complica ulteriormente perché non solo ha altre colorazioni come viola, marrone, arancio, giallo e verde, ma spesso è venduta con il nome commerciale e non quello scientifico. Insomma, la natura abbonda pietre preziose colorate eppure non è sempre stato facile catalogarle. Come distinguerle e quali scegliere? Ecco una guida.

Pendente in oro giallo, con granati mandarino, diamanti e smalto
Pendente in oro giallo, con granati mandarino, diamanti e smalto

 Rhodolite

È una varietà di granato. Dal punto di vista geologico, la pietra è composta per il 55% di piropo e per il 37% di almandino. Il granato si differenzia dal rubino non solo per la sua composizione, ma anche per come si comporta sotto la luce: da un rubino naturale emergerà un doppio arcobaleno con varie tonalità di rosso e di blu, mentre la rhodolite risulta ancora più brillante e viva, e mostrerà un solo arcobaleno con il verde e il giallo. Attenzione: la rhodolite può essere sintetizzata in laboratorio, ma è una delle poche pietre a non essere mai trattata artificialmente. Il suo nome deriva dal greco rhodo (rosa) e lithos (pietra) e fu coniato da George Frederick Kunz per la sua somiglianza con il colore del fiore del rododendro di montagna.

Colore: rispetto agli altri granati rossi è leggermente più chiaro e per questo è confuso con il rubino, ma presenta delle sfumature viola e porpora. Non a caso le colorazioni più ricercate sono rosso-porpora e Lampone scoperta nel 1987, dalla tonalità del frutto.

Dove si trova: è stata scoperta in Carolina del Nord, ma i maggiori giacimenti si trovano in Sri Lanka, Tanzania, dove nella regione di Kangala è stata individuata la varietà Lampone e nella valle Umba quella viola pallido, Zimbabwe e Brasile. Dalla regione indiana di Orissa e solo da qui provengono le pietre color uva, simile all’ametista.

Anello con rodolite e zaffiri blu
Anello con rodolite e zaffiri blu

 Granato almandino

La presenza di metalli come manganese e calcio conferisce al granato tantissime colorazioni, ma quando la componente di almandino è predominate, l’aspetto è rosso scuro, talvolta tendente al marrone. Ed è questa la varietà più conosciuta, anche con il nome di granato del Mozambico, dal nome dal paese dell’Africa orientale da cui proviene. Citata nella mitologia greca, elogiata nella tradizione ebraica e musulmana e usata dai vichinghi per gli ornamenti funerari, è piuttosto dura e con un alto indice di rifrazione. A volte prende il nome di Granato orientale.

Dove si trova: Mozambico, India e Brasile.

Naomi Sarna, anello con granato almandino intagliato
Naomi Sarna, anello con granato almandino intagliato

 Spessartite

Il nome deriva da Spessart, località bavarese dove fu scoperta la metà dell’Ottocento. Inizialmente poco usata in gioielleria perché molto rara, dopo il rinvenimento di un altro giacimento in Namibia, la sua diffusione è cresciuta moltissimo, anche perché è la varietà di granato che ha il più alto indice di rifrazione dopo il diamante. Caratteristica che la rende una delle gemme più versatili.

Vhernier, spessartite al centro del collier Orange Velvet
Vhernier, spessartite al centro del collier Orange Velvet

Colore: dal manganese deriva il suo caratteristico colore arancio primario mentre la presenza di ferro dona le sfumature rosse e vira verso l’arancio rosso, arancio dorato, arancio giallino o rosso cupo. Il Granato mandarino è la varietà più pregiata di Spessartina, scoperta a Kunene, in Namibia.

Dove si trova: se la miniera di Spessart è ormai esaurita, la Namibia continua a essere il punto di riferimento insieme alla Nigeria, mentre altri giacimenti sono in Australia, Brasile, Kenya, Madagascar, Mozambico, Pakistan, Sri Lanka, Tanzania e Zambia.

Tsavorite

È il nome commerciale del Granato Grossularia Verde, coniato nel 1974 dal geologo britannico Campbell R. Bridges e da Henry B. Platt, due consulenti di Tiffany, in onore dello Tsavo National Park in Kenya, luogo del ritrovamento.

Colore: deve il suo colore alla presenza del vanadio e in piccola parte del cromo, gli stessi elementi che conferiscono allo smeraldo i suoi colori. Se una maggiore quantità di vanadio ne accentua il verde della Tsavorite, una sfumatura giallognola invece indica la presenza di ferro. Il verde va dal vivido e chiaro al profondo e vellutato e, come tutti i granati, ha un’ottima brillantezza, grazie all’alto indice di rifrazione. Rispetto allo smeraldo però ha meno inclusioni e può essere anche senza difetti a occhio nudo.

Selim Mouzannar, orecchini con tsavoriti, avorio, smalto, diamanti
Selim Mouzannar, orecchini con tsavoriti, avorio, smalto, diamanti

Dove si trova: più raro dello smeraldo ha due principali siti di estrazione, la miniera Scorpion vicina al Tsavo National Park in Kenya e le colline Merelani nella regione di Arusha in Tanziana. E un piccolo giacimento nella provincia di Tuléar in Madagascar.

Granato Demantoide

Varietà del Granato Andradite, scoperta negli Urali nel 1849, ha una brillantezza eccezionale e il suo nome è stato mutuato dal tedesco Demant perché simile al diamante come sfavillio. Passione del gioielliere Carl Fabergé, che appena poteva lo inseriva nelle sue creazione e contribuì alla sua fama leggendaria, era ambito da molti anche dal capo gemmologo di Tiffany, George Frederick Kunz, che si spinse fino in Russia con l’obiettivo di acquistare tutti gli esemplari sul mercato. La rivoluzione sovietica ne bloccò le mire e la commercializzazione, ma molti anni più tardi, nel 1991, grazie alla riprese delle attività mineriarie negli Urali e alla scoperta di altri giacimenti in Namibia, tornò alla ribalta.

Una varietà verde della andradite, minerale che è uno delle più preziose varietà del granato Demantoide
Una varietà verde della andradite, minerale che è uno delle più preziose tipologie del granato Demantoide

Colore: a seconda della quantità di cromo e ferro, varia dal verde intenso al giallastro a giallo verde o verde oliva. In pratica, maggiore è la presenza di ferro più gialla è la pietra. E sebbene verde foresta sia il tono di riferimento, nel caso del Demantoide ciò che davvero conta è il fuoco, ossia la varietà e l’intensità del gioco di colori quando riflette la luce.

Dove si trova: dagli Urali provengono esemplari di color verde intenso con una peculiarità, le inclusioni coda di cavallo, che le rendono speciali, mentre le pietre delle Namibia sono più chiare e senza inclusioni.

Anello con granato mandarino e zaffiri rosa
Anello con granato mandarino e zaffiri rosa
Bracciale in oro bianco, diamanti e granato
Bracciale in oro bianco, diamanti e granato
Pendente Demeter con granato mandarino e diamanti
Pendente Demeter con granato mandarino e diamanti
Anello in oro giallo con granato mandarino e smalto nero
Anello in oro giallo con granato mandarino e smalto nero
Anello con tsavorite al centro, opale di fuoco, ametista, apatite, zaffiro
Anello con tsavorite al centro, opale di fuoco, ametista, apatite, zaffiro
Anello con spessartite abochon di 32 carati, diamanti, zaffiri rosa, topazio imperiale, acquamarina, labradorite, andalusite
Anello con spessartite cabochon di 32 carati, diamanti, zaffiri rosa, topazio imperiale, acquamarina, labradorite, andalusite

Il 51% delle donne acquista gioielli per sé

Oltre la metà delle donne acquista da sola i gioielli. E ama il metallo bianco ♦︎

Le donne di New York sono diverse da quelle di Boston, Londra, Parigi o Milano? Probabilmente no. È da leggere con attenzione, quindi il sondaggio condotto tempo fa da MVI Marketing sulle abitudini di acquisto di donne americane giovani e giovanissime, tra cui le cosiddette Millennials. Secondo il sondaggio, le ragazze nate a cavallo dell’anno Duemila, definite anche Generation Y, acquistano spesso gioielli per sé.

Shopping da Tiffany
Shopping da Tiffany

La società di analisi di mercato ha interrogato 1.001 donne di età compresa tra 25 e 40 anni situate negli Stati Uniti e con un reddito familiare di almeno 75.000 dollari. Risultato: il 51% delle donne giovani acquista gioielli per sé stessa, come gratificazione per qualche raguardo raggiunto o per il proprio piacere. Questo è un elemento interessante per chi produce gioielli: si tratta di potenziali clienti, infatti, per i prossimi 30 anni. E il fatto di avere un comportamento così autonomo nei confronti della gioielleria significa anche, probabilmente, un orientamento diverso rispetto ai gioielli classici, destinati a cerimonie o anniversari. Il 14% delle donne intervistati, invece, ha dichiarato di acquistare un gioiello come regalo per il proprio marito o partner, mentre il 17% di acquistare gioielli in coppia, probabilmente per occasioni speciali. Interessante anche la preferenza riguardo al metallo: il 35% ha indicato l’oro bianco, il 17% l’argento e il 15% il platino. Va di moda il bianco, insomma: solo il 13% ha indicato l’oro rosa e l’11% quello giallo.

L'interno della boutique di Roma di Van Cleef & Arpels
L’interno della boutique di Roma di Van Cleef & Arpels

Il sondaggio ha chiesto anche quali fossero i brand preferiti e, in questo caso, bisogna ricordare che l’indagine è stata condotta negli Usa. In ogni caso, sono risultate ai primi posti Tiffany, Pandora e Swarovski, in un elenco che comprendeva anche Alex e Ani, Gucci, Cartier e Tory Burch. Ma, appunto, si tratta di un risultato che vale per gli Stati Uniti.

Infine, un altro dato interessante: MVI ha chiesto alle intervistate se avrebbero acquistato un diamante sintetico, prodotto in laboratorio. Il 43% si è detta possibilista, ma incerta, il 21% non lo ha escluso, ma chiede più informazioni, mentre e il 13% ha risposto di sì, acquisterebbe un diamante sintetico.

Sogni in Place Vendôme, Parigi
Sogni in Place Vendôme, Parigi
Shopping in Place Vendôme, Parigi
Shopping in Place Vendôme, Parigi
Vetrina di uno store Pandora, in California
Vetrina di uno store Pandora, in California

Tutto sulla tanzanite

È la pietra del mese di dicembre, è blu come lo zaffiro, preziosa come uno smeraldo, desiderata come un rubino: sapete riconoscere una tanzanite? E siete in grado di dire perché si chiama così? Leggete qui ♦

Dal nome, tanzanite, è facile intuire la provenienza della gemma portafortuna di dicembre: la Tanzania, Paese dell’Africa. Legata alla cultura Masai fin dai tempi antichi per il suo colore blu intenso, questa gemma è ritenuta sacra da quel popolo guerriero. Il suo nome è invece recente, perché è stato coniato nel 1969 da Henry Platt, vice-presidente di Tiffany, che l’ha lanciata sul mercato internazionale. Oggi la tanzanite è molto apprezzata per il suo colore intenso ed è utilizzata da tanti gioiellieri.

Wallace Chan, anello con tanzanite da 22 carati, lapislazzuli, diamanti e zaffiri
Wallace Chan, anello con tanzanite da 22 carati, lapislazzuli, diamanti e zaffiri

Caratteristiche: dal punto di vista minerale è una zoisite, mentre sotto il profilo gemmologico è il colore unico a renderla così interessante. Infatti, ogni cristallo ha dei toni blu, rosso-violaceo e bronzo secondo la quantità di cromo e di vanadio presente al suo interno. La tonalità della pietra è la combinazione di questi tre colori. Poiché il blu intenso è quello più pregiato, al momento del taglio si cerca l’angolo con il colore blu più forte. Ma l’operazione deve essere compiuta da mani esperte, perché la tanzanite è una pietra con una scissione in una sola direzione ed è facile da scheggiare, in quanto relativamente morbida. Le diverse sfumature sono legate anche al tipo di luce con cui la pietra è illuminata. I blu appaiono più evidenti se la tanzanite è osservata sotto una luce fluorescente, le tonalità viola si notano più facilmente sotto illuminazione a incandescenza.

Cartier, bracciale Flora and Fauna con perline in tanzanite, becco in ossidiana, diamanti e occhi di acquamarina
Cartier, bracciale Flora and Fauna con perline in tanzanite, becco in ossidiana, diamanti e occhi di acquamarina

Colore: il suo famoso blu è inimitabile. Ha una sfumatura viola e poi una porpora inferiore a quella dell’ametista e superiore a quella dello zaffiro blu, a cui assomiglia, anche se è meno dura. Tutte le pietre naturali sono sottoposte a un trattamento termico per eliminare il tono più opaco grigio, verdastro o brunastro. Esistono anche esemplari gialli, verdi, arancio, rosa e bicolori blu-verde.

Leyla Abdollahhi, orecchini con tanzanite taglio trillion e diamanti
Leyla Abdollahhi, orecchini con tanzanite taglio trillion e diamanti

Dove si trova: la tanzanite si estrae in unico giacimento al mondo, nell’area di Simanjiro, nlla regione di Manyara, in Tanzania. È un’area mineraria lunga solo 7 chilometri (4,3 miglia) e larga 2 chilometri (1,2 miglia).Anche per questo la pietra è considerata molto preziosa e piuttosto costosa.

Louis Vuitton, bracciale Orangerie des Tuileries. Il blu viola della tanzanite rappresenta le maestose fontane dei giardini delle Tuileries di Parigi e le tsavoriti la vegetazione.
Louis Vuitton, bracciale Orangerie des Tuileries. Il blu viola della tanzanite rappresenta le maestose fontane dei giardini delle Tuileries di Parigi e le tsavoriti la vegetazione.

Valutazione: di solito la pietra è senza inclusioni visibili a occhio nudo e non si notano neppure con la lente a ingrandimento: in genere ha un buon grado di purezza. Due aspetti importanti perché trasparenza e assenza di inclusioni ne esaltano il colore. Ma, naturalmente, conta molto anche il lavoro del gioielliere, capace di valorizzare le sue tonalità profonde.  

Anello con tanzanite di 35,42 carati, calcedonio e diamanti montati su titanio di Wallace Chan
Anello con tanzanite di 35,42 carati, calcedonio e diamanti montati su titanio di Wallace Chan
Botta gioielli, anello con tanzanite, rubini e zaffiri gialli
Botta gioielli, anello con tanzanite, rubini e zaffiri gialli
Orecchini in oro giallo, tanzanite (44,72 carati), zaffiri rosa, perle naturali, diamanti
Arunashi, orecchini in oro giallo, tanzanite (44,72 carati), zaffiri rosa, perle naturali, diamanti
Sofragem, anello con tanzanite cabochon e diamanti
Sofragem, anello con tanzanite cabochon e diamanti
Mattioli, anello in oro rosa della collezione Rêve_r
Mattioli, anello in oro rosa e tanzanite della collezione Rêve_r
Tiffany, bracciale Peacok, con tanzanite ovale di 19.41carati, tormaline e diamanti
Tiffany, bracciale Peacok, con tanzanite ovale di 19.41carati, tormaline e diamanti
Pasquale Bruni collana Ghirlanda con tanzanite
Pasquale Bruni collana Ghirlanda con tanzanite
Anello di Dior con tanzanite
Anello di Dior con tanzanite
Orecchini con tanzaniti e diamanti
Orecchini con tanzaniti e diamanti

I 10 bracciali meno costosi di Tiffany

Cercate un bracciale di Tiffany? Volete fare un regalo? Non dovete rapinare una banca. Ecco i 10 bracciali meno costosi di Tiffany: rassegna con immagini e prezzi.

Tiffany and Co ha una lunga storia alle spalle: è stata fondata nel 1837 ed è diventata un gigante della gioielleria, con oltre 300 negozi in 27 Paesi. Non solo: vende gioielli per circa 4,4 miliardi di dollari (nel 2019). Tra l’altro, Tiffany negli ultimi anni si anche impegnata «a ridurre l’impatto ambientale, rispettare i diritti umani e contribuire in modo positivo alle comunità», con una gestione attenta per quanto riguarda l’oro, che è estratto esclusivamente da una miniera che viene identificata pubblicamente o da fonti riciclate. Questo per dire che il brand è storico, ma allo stesso tempo resta moderno, attuale e ricercato.

Audrey Hepburn in «Colazione da Tiffany»
Audrey Hepburn in «Colazione da Tiffany», davanti alle vetrine del negozio di New York

Ma i gioielli di Tiffany sono anche considerati, erroneamente, irraggiungibili, di un lusso inaccessibile. Questo è vero per quanto riguarda l’alta gioielleria oppure i pezzi in oro e grandi pietre preziose. Ma non corrisponde alla realtà per i gioielli in argento, anche di design, che sono acquistabili a un costo davvero alla portata di tutti. Ecco, per esempio, i 10 bracciali meno costosi di Tiffany (prezzi aggiornati a dicembre 2023). La novità riguarda i bracciali che sono venduti esclusivamente online. Tutti i bracciali sono in argento.

1

Bracciale a maglie tonde: 230 euro
Bracciale a maglie tonde in argento: 270 euro

2

Bracciale collezione Bead (disponibile anche in altre versioni). Prezzo: 170 euro
Bracciale collezione Bead (disponibile anche in altre versioni). Prezzo: 270 euro

3

Bracciale return to Tiffany. Prezzo: 190 euro
Bracciale return to Tiffany. Prezzo: 270 euro

4

Bracciale Loving Heart firmato Paloma Picasso
Bracciale Loving Heart firmato Paloma Picasso. Prezzo: 280 euro

5

Bracciale Heart Tag a doppia catena. Prezzo: 300 euro
Bracciale Heart Tag a doppia catena. Prezzo: 300 euro

6

Bracciale X disegnato da Paloma Picasso. Prezzo: 310 euro
Bracciale X disegnato da Paloma Picasso. Prezzo: 310 euro

7

Bracciale Color by the Yard con giada nera. Prezzo: 330 euro
Bracciale Color by the Yard con giada nera. Prezzo: 330 euro

8

Bracciale Bean di Elsa Peretti. Prezzo: 210 euro
Bracciale Bean di Elsa Peretti. Prezzo: 340 euro

9

Bracciale della collezione Open Heart di Elsa Peretti. Prezzo: 190 euro
Bracciale della collezione Open Heart di Elsa Peretti. Prezzo: 340 euro

10

Bracciale Olive Leaf di Paloma Picasso. Prezzo: 250 euro
Bracciale Olive Leaf di Paloma Picasso. Prezzo: 340 euro

Alta gioielleria Tiffany per Anya Taylor-Joy

È l’attrice e house ambassador Anya Taylor-Joy il volto della campagna di Tiffany & Co. per l’alta gioielleria. L’attrice indossa gli iconici capolavori Schlumberger by Tiffany & Co. e Blue Book 2023: Out of the Blue. Sono gioielli di alta gamma che uniscono il fascino del lusso a quello del design di qualità, con in più un pizzi di glamour hollywoodiano. Anya Taylor-Joy , 27 anni, ha già vinto numerosi riconoscimenti, tra cui un Golden Globe e uno Screen Actors Guild Award, oltre alle nomination per un Bafta Film Award e un Primetime Emmy Award.

Anya Taylor-Joy indossa una collana Schlumberger by Tiffany & Co
Anya Taylor-Joy indossa una collana Schlumberger by Tiffany & Co

È un onore essere il volto della campagna di alta gioielleria di Tiffany & Co. La Maison ha una lunghissima storia di design e artigianalità e sono entusiasta di far parte della loro eccezionale eredità.
Anya Taylor-Joy

La nuova campagna ha l’obiettivo di consolidare la fama del marchio di gioielleria americano, che nella sua storia bicentenaria conta collaborazioni con designer del calibro di Jean Schlumberger, animata dalla visione di Nathalie Verdeille, Chief Artistic Officer of Jewelry and High Jewelry di Tiffany.

Anya Taylor-Joy con bracciale e collana  Schlumberger by Tiffany & Co
Anya Taylor-Joy con bracciale e collana Schlumberger by Tiffany & Co

Spilla disegnata da Jean Schlumberger con diamanti e acquamarina
Spilla Bird on a rock, disegnata da Jean Schlumberger con diamanti e acquamarina

Tiffany & Co ha un nuovo chief brand creative officer

Tiffany & Co ha un nuovo chief brand creative officer. È Hector Muelas, che ha annunciato il suo nuovo incarico con un post su LinkedIn. Il manager ha fatto già parte della scuderia del gruppo Lvmh, la holding che controlla Tiffany, dove ha ricoperto il ruolo di vicepresidente globale dei contenuti e della creatività dal 2015 al 2019. Nel suo curriculum, però, ci sono anche incarichi in aziende come Rimowa dove è stato chief brand officer. L’azienda tedesca di valigeria proprio pochi giorni fa ha annunciato una collaborazione con Tiffany. Ma Muelas è stato direttore creativo globale nel marketing di Apple, oltre ad aver lavorato in Creative Artists Agency e in Vice Media.

Hector Muelas
Hector Muelas

Sono felice di annunciare che oggi inizio un nuovo viaggio come Chief Brand Creative Officer di Tiffany & Co. Ognuno di noi ha una storia su Tiffany e io sicuramente ne ho parecchia. Perché negli ultimi 185 anni, Tiffany & Co. ha aiutato un mondo in continua evoluzione a esprimere il linguaggio dell’amore in continua evoluzione con l’arguzia e l’ottimismo caratteristici. Una delle case di design di lusso più leggendarie al mondo, riconosciuta a livello mondiale per la sua straordinaria maestria, il design innovativo dei gioielli e la creatività senza pari, Tiffany ci ha regalato i migliori diamanti del mondo e il design del Grande Sigillo degli Stati Uniti, Warhol e Basquiat, Audrey Hepburn e la Medaglia d’Onore, la montatura Tiffany e il trofeo Vince Lombardi, Picasso e Peretti, i gioielli della Corona francese e Beyonce, la gemmologia moderna e Nike, Deco e Nouveau, Schlumberger e Kuntz, Rolex e Patek, la scatola blu con il nastro bianco… Sono onorato di far parte di questa casa iconica e di continuare a costruire la sua eredità insieme ad alcuni grandi vecchi e nuovi amici.
Hector Muelas, chief brand creative officer di Tiffany

Il Pop-Up di Tiffany a Miami
Pop-Up Tiffany a Miami. Photo: Brad Dickson

I porta gioielli di Tiffany e Rimowa

Non basta produrre gioielli, poi bisogna trasportarli, riordinarli, custodirli. Ora ci pensano Tiffany e la tedesca Rimowa, azienda con una tradizione che risale al 1898 nel settore delle valigie. La collaborazione tra i due marchi ha portato alla collezione Rimowa x Tiffany & Co. La linea si compone di una serie di borse e valigie: dei jewelry case e un trolley Rimowa x Tiffany & Co. rock cut cabin, cioè con una superficie a specchio che presenta un disegno che ricorda le sfaccettature del diamante. È prodotta in Germania con alluminio spazzolato.

Il set Rimowa x Tiffany
Il set Rimowa x Tiffany

Siamo entusiasti di presentare la collezione Rimowa x Tiffany, riunendo due Maison dalla maestria artigianale senza eguali e dal design innovativo. Questa collaborazione unica nel suo genere unisce due icone in una, entrambe incredibilmente personali per me e rappresentano il più alto livello di artigianato.
Alexandre Arnault, vicepresidente esecutivo del prodotto e della comunicazione, Tiffany & Co.

Alexandre Arnault
Alexandre Arnault

Bisogna aggiungere che, curiosamente, del gruppo Lvmh, che controlla Tiffany, fa parte anche un grande marchio di borse e valigie come Louis Vuitton. In ogni caso, il nuovo portagioielli da viaggio presenta la classica tonalità Tiffany Blue all’interno, colore che è utilizzato anche per il manico delle valigie, sulle ruote e sulla chiusura. La custodia del portagioie si estende su tre livelli, con un’apertura dall’alto. All’interno si trova anche uno specchio con sotto una placca d’argento che può essere incisa per personalizzare l’oggetto. I gioielli si posizionano su un ripiano in alto, con cinque scomparti per riporre i preziosi. Il vassoio centrale è progettato per contenere collane e braccialetti mentre quello sottostante presenta tre ampi spazi progettati per riporre altri pezzi.
Rimowa x Tiffany & Co jewellery case
Rimowa x Tiffany & Co jewellery case

Siamo orgogliosi di unire le forze con Tiffany & Co., un altro marchio leggendario con la migliore maestria artigianale. La creazione di pezzi così mirati e unici rappresenta i secoli di esperienza dietro entrambi i marchi e la maestria ingegneristica che mettiamo in campo.
Hugues Bonnet-Masimbert, amministratore delegato di Rimowa

Prezzi: la Rimowa x Tiffany & Co Rock Cut Cabin (2.900 euro), la Rimowa x Tiffany & Co. Jewelry Case (3.900 euro) e la Rimowa x Tiffany & Co. Jewelry Personal (1.800 euro). SI trovano nei negozi Rimowa e online e negli Stati Uniti al Tiffany & Co. Landmark a New York City e su Tiffany.com nella Grande Cina tramite WeChat.

Jewelry case Tiffany Blue
Jewelry case Tiffany Blue

Suitcase Rimowa x Tiffany & Co
Suitcase Rimowa x Tiffany & Co

Tiffany apre a Tokyio con tante celebrity

Tiffany & Co. ha riunito una piccola folla di celebrity in occasione dell’apertura del suo nuovo negozio a Omotesando (l’indirizzo è 3-5-30 Kita-Aoyama, Minato-ku), zona tra la famosa piazza Shibuya e Minato, una delle zone dello shopping di Tokyo. Tiffany Omotesando ha una superficie di circa 768 metri quadrati ed è su due piani. Il design del soffitto a volta, ispirato alle vetrate disegnate da Louis Comfort Tiffany, figlio del fondatore Charles Lewis Tiffany, invita gli ospiti in uno spazio moderno e glamour. L’interno del negozio è creato con delicati dettagli curvi e una tavolozza di colori tenui, creando un’atmosfera sofisticata e calda.

Hailey Bieber
Hailey Bieber

All’inaugurazione erano presenti star come Hailey Bieber, Anya Taylor-Joy, Ayaka Miyoshi, Han Hyo-joo, degli Enhyphen, Hayato Isomura, Ryuji Imaichi, Haruna Kawaguchi, Asuka Saito, Saeko, Lala Takahashi, Mitsuki Takahata, Makiko Takizawa, Minami Tanaka, Shinobu Terajima, Dean Fujioka, Riisa Naka, Kyoko Hasegawa, Jun Hasegawa, Manami Higa, Arisa Mizuki, Amiaya, Emma, Imase, kemio, Nissy, che hanno indossato gioielli di Tiffany & Co.

Anya Taylor
Anya Taylor

Florence Pugh
Florence Pugh

Tiffany Omotesando
Tiffany Omotesando

Tiffany Omotesando
Tiffany Omotesando

I gioielli di Barbie

Vi piace il colore rosa? Volete indossare gioielli rosa? Cercate una collana rosa? O un bracciale? Oppure… Ecco tante idee ♦
Sono tanti i motivi per indossare dei gioielli rosa, il colore preferito di Barbie. Il primo motivo è che è sicuramente adatto a questa stagione. Il secondo motivo è che la sua tonalità, persino quella venata da una sfumatura di grigio, dona a qualsiasi tipo di pelle. E già questo basterebbe a convincere chiunque. Ma c’è un altro aspetto a fare da incentivo e viene dall’inglese: think pink! che tradotto letteralmente significa pensa positivo. E in effetti un bel rosa brillante è una sferzata di energia, uno sprone al buon umore. Così, sebbene in italiano molti dei nomi delle nuance abbiano perso la loro molteplicità di significati, ancora in alcune lingue nelle locuzioni più comuni caratterizzano precisi stati d’animo. Quindi, anello, orecchini oppure bracciale abbiano pure delle pietre colorate, sfaccettate o cabochon, traslucide od opache. Purché siano rosa.

Anello in oro bianco con diamanti e zaffiri rosa
Nigaam, anello in oro bianco con diamanti e zaffiri rosa

Il rosa è anche un colore positivo. Prende il nome dal fiore profumato che ha lo stesso nome. Ma forse non sapete che è nato abbastanza di recente: il nome rosa è statu utilizzato per la prima volta per indicare una sfumatura di colore solo alla fine del 17° secolo. In Occidente (in particolare Europa e Stati Uniti), il rosa è il colore associato a concetti di fascino, gentilezza, sensibilità, tenerezza, dolcezza, infanzia, femminilità e romanticismo. Se la tonalità è molto chiara, è associata a castità e innocenza. Al contrario, un rosa carico fa pensare a erotismo e seduzione.

Petit Joli, anello in oro rosa, calcedonio e diamanti
Petit Joli, anello in oro rosa, calcedonio rosa e diamanti by Pasquale Bruni

La storia del rosa

Si potrebbe scrivere una storia del colore rosa. Ma, senza dubbio, la massima popolarità l’ha raggiunta a metà circa del Settecento, quando i colori pastello divennero molto di moda in tutte le corti d’Europa. Il colore rosa, in particolare, era molto apprezzato da Madame de Pompadour (1721-1764), amante del re Luigi XV di Francia, che indossava spesso vestiti che combinavano azzurro e rosa. Non solo: aveva una particolare tonalità di rosa creata apposta per lei dalla fabbrica di porcellana di Sevres, pare con piccole aggiunte di blu, nero e giallo.

Madame de Pompadour
Madame de Pompadour

Le pietre rosa

Ma parliamo di gioielli: oltre all’oro rosa, avete una vasta scelta di pietre che hanno sfumature in rosa. La più preziosa, e costosissima, è senza dubbio il diamante. Quelli di tonalità rosa sono contesi alle aste per milioni di dollari. Ma per fortuna ci sono tante altre pietre che hanno anche questa tonalità di colore nel loro repertorio: quarzo, zaffiro, topazio mistico, granato rodolite, morganite, kunzite, granato Malaya, tormalina, spinello, opale, zircone, perla rosa, pietra di luna, corallo, smithsonite, pezzottaite, rodocrosite e rhodonite. Non avete che il problema di sceglierne una.

Tiffany, anello Sugar Stacks di Paloma Picasso in oro rosa 18 carati con pavé di zaffiri rosa.
Tiffany, anello Sugar Stacks di Paloma Picasso in oro rosa 18 carati con pavé di zaffiri rosa.
Tamara Comolli, braccialetto Mikado Romance in oro rosa con quarzi, e morganite rosa.
Tamara Comolli, braccialetto Mikado Romance in oro rosa con quarzi, e morganite rosa.
Vhernier, orecchini Eclisse in oro bianco con rhodonite, cristallo di rocca, madreperla e diamanti
Vhernier, orecchini Eclisse in oro bianco con rhodonite, cristallo di rocca, madreperla e diamanti
Collezione Millebolle, anello in oro rosa, diamanti grigi, rodolite. Anello oro rosa, diamanti grigi, quarzo rosa
Minù, collezione Millebolle, anello in oro rosa, diamanti grigi, rodolite.
Anello oro rosa, diamanti grigi, quarzo rosa
Anello con diamante rosa di 8,42 carati, fancy rosa intenso, taglio brillante, ma «modificato rettangolare», chiarezza VVS1. AI lati due diamanti baguette
Anello con diamante rosa di 8,42 carati, fancy rosa intenso, taglio brillante, ma «modificato rettangolare», chiarezza VVS1. AI lati due diamanti baguette
Alessio Boschi, collezione Naturalia anello Peony con morganite centrale
Alessio Boschi, collezione Naturalia anello Peony con morganite centrale
Van Cleef & Arpels, orecchini Papillons in oro rosa con zaffiri rosa e diamanti
Van Cleef & Arpels, orecchini Papillons in oro rosa con zaffiri rosa e diamanti
Etho Maria, bracciale La Serpentine in oro rosa con zaffiri rosa e diamanti brown
Etho Maria, bracciale La Serpentine in oro rosa con zaffiri rosa e diamanti brown
Mary Ching, Wing, in oro rosa e zaffiri
Mary Ching, Wing, in oro rosa e zaffiri
Anello Thalessa, in oro rosa 18 carati, tormalina, zaffiri, tormalina bicolore
Daniela Villegas, anello Thalessa, in oro rosa 18 carati, tormalina, zaffiri, tormalina bicolore
Brumani, Baobab collection Rosé, anello con diamanti, quarzo e tormaline brasiliane rosa
Brumani, Baobab collection Rosé, anello con diamanti, quarzo e tormaline brasiliane rosa
Irene Neuwirth, orecchini a forma di rosa in opale inciso, rhodocrosite tagliata a goccia e diamanti.
Irene Neuwirth, orecchini a forma di rosa in opale inciso, rhodocrosite tagliata a goccia e diamanti.
Olive
Larkspur & Hawk, collana con topazi rosa sfaccettati
Yoko London, anello con perla barocca rosa e pavé di diamanti
Yoko London, anello con perla barocca rosa e pavé di diamanti
Chantecler, orecchini Capri in oro rosa con ametista, fosfosiderite, zaffiri rosa e diamanti
Chantecler, orecchini Capri in oro rosa con ametista, fosfosiderite, zaffiri rosa e diamanti
Marie-Hélène de Taillac, orecchini in oro giallo con due tipi di quarzi rosa da 45 carati complessivi e due spinelli rosa più scuro
Marie-Hélène de Taillac, orecchini in oro giallo con due tipi di quarzi rosa da 45 carati complessivi e due spinelli rosa più scuro
Sutra, anello in oro rosa con diamanti e spinelli rosa e viola
Sutra, anello in oro rosa con diamanti e spinelli rosa e viola
Brumani, Baobab collection Rosé, orecchini con diamanti, quarzo e tormaline brasiliane rosa
Brumani, Baobab collection Rosé, orecchini con diamanti, quarzo e tormaline brasiliane rosa

Gioielli a forma di mughetto

Mughetto, Pianta erbacea (Convallaria maialis) della famiglia Convallariacee. Ma, soprattutto, uno dei fiori profumati di maggio. E non a caso il delicato mughetto ha ispirato molti gioiellieri. Ecco, quindi, un po’ di gioielli che sono ispirati al mughetto: un fiore che ha insospettabili proprietà afrodisiache. Eppure è anche un fiore associato spesso alle cerimonie di matrimonio, perché per alcuni è simbolo di purezza e castità.

Fulco Verdura, spilla in ogiallo e bianco con
Fulco Verdura, spilla in oro giallo e bianco con perle

Infatti, quando si parla di fiori in gioielleria e non solo, e si pensa subito alle rose. Ma anche il mughetto ha ispirato bellissimi oggetti. In epoca pagana questo fiore simboleggiava la felicità e per questo era considerato un portafortuna, mentre nel Medioevo il mughetto era utilizzato anche come amuleto, associato alle celebrazione di maggio, inizio del mese dei fidanzamenti. Ma è forse più sorprendente il risultato di uno studio condotto tempo fa dall’Azienda ospedaliera universitaria di Padova: sembra che gli uomini, che avrebbero una maggiore capacità olfattiva rispetto alla categoria femminile, siano in grado di riconoscere una sostanza chimica organica, battezzata bourgeonal, se emanata dalla pelle delle donne. E questa fragranza, molto simile a quella del mughetto, è uno dei fattori scatenanti l’attrazione maschile.

Dior Joaillerie, collier Diorissimo
Dior Joaillerie, collier Diorissimo

Ed è proprio in epoca vittoriana, con la tradizione dei gioielli sentimentali, che il fiore diventa uno dei motivi più rappresentati con un significato però legato alla sua epoca, ossia il romanticismo. Da allora più o meno tutti i grandi gioiellieri si sono cimentati nel tema e hanno creato spille, orecchini e collane più o meno realistiche ispirate al fiore di bosco. Ecco una selezione dei pezzi più belli che tutte le donne vorrebbero portare anche a dicembre, senza essere superstiziose o in cerca di fidanzato.

Cartier, spilla anni 50 in platino, diamanti taglio baguette e perle
Cartier, spilla anni 50 in platino, diamanti taglio baguette e perle
Spilla epoca Edoardiana in platino, oro giallo , diamanti e perle
Spilla epoca Edoardiana in platino, oro giallo , diamanti e perle
DellaValle
Michele della Valle, collana con diamanti taglio rotondo e tsavoriti
Suzanne Syz, orecchini in oro bianco e giallo con 18 perle Akoya, 554 zaffiri viola, 152 granati verdi, 330 diamanti e 356 smeraldi
Suzanne Syz, orecchini in oro bianco e giallo con 18 perle Akoya, 554 zaffiri viola, 152 granati verdi, 330 diamanti e 356 smeraldi
Tiffany, spilla in platino, diamanti e perle
Tiffany, spilla in platino, diamanti e perle
Tiffany, spilla in oro giallo e opale nero
Tiffany, spilla in oro giallo e opale nero
Lalique, orecchini in oro bianco con 76 diamanti, 6 zaffiri gialli, 6 zaffiri rosa, 6 zaffiri arancio, 6 quarzi rosa
Lalique, orecchini in oro bianco con 76 diamanti, 6 zaffiri gialli, 6 zaffiri rosa, 6 zaffiri arancio, 6 quarzi rosa
Van Cleef & Arpels, bracciale in oro con zaffiri, diamanti e tsavoriti
Van Cleef & Arpels, bracciale in oro con zaffiri, diamanti e tsavoriti

Nuovi gioielli Tiffany Lock

Arrivano nuovi gioielli della collezione Tiffany Lock. Si tratta di una serie di pendenti, anelli, orecchini e bracciali in diversi colori. Per rilanciare la collezione Tiffany ha coinvolto gli House Ambassador: Rosé, cantante del gruppo coreano BlackPink, Jimin dei Bts, la cantante Nancy Ajram e l’attrice Florence Pugh, alla sua prima campagna come nuova Ambassador Tiffany & Co.

Tiffany Lock, bracciali
Tiffany Lock, bracciali

Siamo emozionati di presentare la nuova espressione della collezione Tiffany Lock. I nostri House Ambassadors indossano i nuovi design in una campagna che è ancorata all’idea dell’amore, elemento centrale del Dna del nostro brand sin dalla fondazione nel 1837.
Alexandre Arnault, Executive Vice President, Product and Communication, Tiffany & Co

Alexandre Arnault
Alexandre Arnault

Ispirati a un lucchetto della Maison presente nell’archivio del 1883, da oltre un secolo, i gioielli Tiffany Lock rappresentano uno dei design studiati per conquistare soprattutto un pubblico giovane. Ora la collezione introduce diverse colorazioni per orecchini, pendenti, anelli e un bracciale in oro e diamanti. I gioielli sono disponibili in oro bianco, giallo e rosa, anche con pavé di diamanti. Inoltre, la Maison presenterà un nuovo bracciale Lock in oro bianco, metà con pavé di diamanti e metà con diamanti baguette.

Tiffany Lock necklaces
Tiffany Lock, collane con pendente
Rosé
Rosé
Nancy Ajram
Nancy Ajram
Florence Pugh
Florence Pugh
Jimin
Jimin

Return to Tiffany con Beyoncé

Beyoncé ritorna da Tiffany con un gioiello su misura, ma disponibile per tutti. Tiffany & Co ha ideato una capsule collection ispirata al tour mondiale di Beyoncé, che sul palco indossa gioielli Tiffany disegnati su misura. Si tratta di una nuova edizione della classica serie Return to Tiffany. È un pendente in argento che nella versione standard riporta la scritta Please Return to Tiffany. Non tutti conoscono la storia di questo ciondolo, nato nel secolo scorso come portachiavi. Era venduto con un numero di registrazione: in caso di smarrimento le chiavi potevano quindi essere riportata da Tiffany, che avrebbe contattato il proprietario grazie al numero registrato sul ciondolo. Nel tempo (e anche perché forse le persone gentili sono ormai poche) il ciondolo è diventato un ornamento a sé stante.

Ciondoli Return to Tiffany
Ciondoli Return to Tiffany

Ora la capsule collection reinterpreta il motivo e lo dedica alla cantante che da un paio di anni è diventata una star legata al marchio di gioielleria di New York. Il 100% dei profitti derivanti dalle vendite della collezione in edizione limitata andrà a beneficio del programma About Love Scholarship, partnership tra Tiffany & Co, BeyGood e la Shawn Carter Foundation, per il finanziamento di borse di studio per studenti nei campi artistici e creativi presso cinque Historically Black Colleges and Universities (Hbcu): Lincoln University in Pennsylvania, Norfolk State University in Virginia, Bennett College in North Carolina, University of Arkansas a Pine Bluff e Central State University in Ohio. Un’importante iniziativa all’interno della piattaforma di impatto sociale della Maison, Tiffany Atrium. Il programma di borse di studio About Love ha sostenuto oltre cento studenti sin dal suo inizio.

BRUSSELS beyonce
Beyoncé indossa la necklace with crystals. Courtesy courtesy of Parkwood Imagery

Return to Tiffany Renaissance Beyoncé
Return to Tiffany Renaissance Beyoncé

Uno smeraldo Muzo da 10 carati per Tiffany

Una gemma verde può indurre in tentazione non solo una donna, ma anche un brand di gioielli come Tiffany & Co. La Maison americana ha acquistato una pietra preziosa fuori dall’ordinario: è uno smeraldo del peso di oltre 10 carati. La gemma è stata estratta dalle miniere di smeraldi di Muzo in Colombia, che si trovano a circa 100 chilometri a nord-ovest di Bogotá, dove si estraggono le pietre più pregiate di questo tipo. Ora la pietra ha anche un nome: Tiffany Muzo Emerald. La pietra ha un intenso colore verde e simboleggia la volontà di Tiffany di utilizzare gemme straordinarie.

Tiffany Muzo Emerald
Tiffany Muzo Emerald

In qualità di autorità mondiale in materia di pietre rare, siamo entusiasti di annunciare il nostro recente acquisto del Tiffany Muzo Emerald. Con questa gemma straordinaria, del peso di oltre 10 carati, continua la lunga tradizione di Tiffany di acquistare le pietre più pregiate che Madre Natura possa offrire.
Victoria Wirth Reynolds, Chief Gemologist di Tiffany & Co

Lo smeraldo ha un taglio rettangolare ed è stato estratto dallo storico pozzo minerario di Puerto Arturo nel dicembre 2019
Lo smeraldo ha un taglio rettangolare ed è stato estratto dallo storico pozzo minerario di Puerto Arturo nel dicembre 2019

Secondo la Maison, si tratta dello smeraldo più pregiato mai estratto dalle miniere di Muzo. Ha un taglio rettangolare ed è stato estratto dallo storico pozzo minerario di Puerto Arturo nel dicembre 2019. Uno smeraldo raro per la sua purezza straordinariamente elevata, che offre un livello di trasparenza superiore e mette in risalto il suo colore eccezionale. La gemma non presenta fessure (che sono abbastanza frequenti negli smeraldi) ed è praticamente privo di inclusioni, fatta eccezione per pochissime osservate al microscopio, in linea con quelle trovate negli smeraldi colombiani della miniera di Muzo. Inoltre, mostra il colore verde perfettamente saturo, per il quale gli smeraldi di Muzo sono così celebri e pregiati. Il Tiffany Muzo Emerald farà il suo debutto con il lancio autunnale della collezione Blue Book 2023: Out of the Blue.

Lo smeraldo ha un intenso colore verde
Lo smeraldo ha un intenso colore verde

Tiffany diventa verde

Gioielli sostenibili, ma anche aziende di gioielleria amiche dell’ambiente: Tiffany & Co. ha annunciato di essere diventata la prima nel segmento del lusso a ricevere l’approvazione dalla Science Based Targets Initiative (Sbti) per il suo obiettivo di zero emissioni nette. Si tratta di un’iniziativache è una collaborazione tra il Cdp (Carbon Disclosure Project), il Global Compact delle Nazioni Unite, il World Resources Institute e il World Wide Fund for Nature. Dal 2015 più di un migliaio di aziende hanno aderito all’iniziativa per fissare un obiettivo climatico su base scientifica.

Interno del laboratorio Tiffany a New York
Interno del laboratorio Tiffany a New York

Ora tra queste c’è anche Tiffany, che si è prefissata di raggiungere zero emissioni nette entro il 2040. La riduzione delle emissioni è, come ormai sanno anche i sassi, la necessità di mantenere il riscaldamento a 1,5 gradi centigradi, in linea con l’accordo di Parigi. Sbti ha verificato l’obiettivo a lungo termine di Tiffany & Co. di raggiungere l’azzeramento delle emissioni nette di gas a effetto serra nelle proprie attività e nella catena di fornitura entro il 2040 in conformità con gli Science Based Targets Net-Zero Standard dell’iniziativa.
Lavorazione dei gioielli Tiffany
Lavorazione dei gioielli Tiffany

Tiffany & Co. ha anche ricevuto l’approvazione per il suo obiettivo di riduzione dei gas serra a breve termine per il 2030: l’azienda si impegna a ridurre le emissioni del 70% rispetto a una baseline del 2019. Inoltre, la Maison della galassia Lvmh è impegnata a ridurre le emissioni da fonti non di sua proprietà o controllo del 40% entro il 2030 rispetto al 2019. La Maison è sulla buona strada per raggiungere entrambi questi obiettivi, avendo ottenuto riduzioni del 33% nei primi due obiettivi. Un traguardo che, secondo l’azienda, a breve termine rappresenterà una pietra miliare significativa verso l’azzeramento netto, che includerà una riduzione del 90% delle emissioni entro il 2040. L’obiettivo zero emissioni richiederà l’impegno e la decarbonizzazione dell’intera catena del valore.
Anthony Ledru
Anthony Ledru, Tiffany Ceo

Le tappe della sostenibilità

Nel 2022, Tiffany & Co. ha collaborato internamente in tutte le funzioni per costruire una tabella di marcia per raggiungere questo obiettivo, compresa una varietà di leve che abbracciano l’intera azienda, dall’approvvigionamento di materie prime e l’impegno con i fornitori alla produzione, distribuzione e trasporto di prodotti, e la costruzione e gestione di negozi al dettaglio.
Nell’aprile 2023, il punto di riferimento di Tiffany & Co. a New York City ha riaperto con un investimento significativo in importanti iniziative per l’ambiente, la salute e il benessere, destinate a funzionare in modo sostenibile per gli anni a venire. Il negozio è sulla buona strada per ricevere sia la certificazione Well Platinum che la certificazione Leed Gold (certificazioni sulla sostenibilità degli edifici), unendosi a oltre 35 negozi al dettaglio, uffici e siti di produzione nel portafoglio del marchio che hanno ottenuto la certificazione Leed.

Esame delle gemme
Esame delle gemme a Tiffany

A partire dal 2006, ricorda sempre l’azienda, Tiffany & Co. ha installato impianti fotovoltaici in loco in cinque località in tutto il mondo: Repubblica Dominicana, Cambogia, Rhode Island e due strutture per uffici e distribuzione nel New Jersey. La Maison prevede di espandere questo investimento nel 2023 con installazioni solari presso il suo impianto di lucidatura dei diamanti in Botswana e il sito di produzione di gioielli a Lexington, nel Kentucky. Tiffany attualmente ricava il 91% dell’elettricità globale da fonti pulite e rinnovabili, compresi i crediti di elettricità solare e rinnovabile in loco in più di 25 Paesi in cui opera. Infine, è in procinto di lanciare un programma di coinvolgimento dei fornitori per collaborare con i fornitori chiave sulla decarbonizzazione e prevede di lanciare impegni pilota entro la fine dell’anno.
L'interno del flagship di Tiffany a New York
L’interno del flagship di Tiffany a New York

Piccola guida ai gioielli vintage

Gioielli vintage: piacciono sempre di più, ma prima di sceglierli bisogna conoscere bene le loro caratteristiche. Ecco i consigli della gemmologa della casa d’aste online Catawiki. 

Quale anello vintage scegliere? A lei piacerà? Oppure: come fargli capire che cosa mi piace? La prima regola è andare sul classico. La seconda, è seguire il trend. E, in questa chiave, arrivano i consigli della casa d’aste online Catawiki. Secondo quanto rileva l’azienda, ci sarebbe (meglio usare il condizionale) un incremento nell’acquisto di anelli antichi. Può essere. Ma, in ogni caso, gli anelli in uno stile d’antan hanno sempre avuto estimatori ed estimatrici.

Collana vittoriana con diamanti. Prezzo: 28.000 dollari
Collana vittoriana con diamanti. Prezzo: 28.000 dollari

La casa d’aste, quindi, ha pensato bene di chiedere a Deborah Mazza, gemmologa e banditore su Catawiki, un commento: «Negli ultimi dieci anni si è verificato un forte cambiamento rispetto a quello che gli utenti cercano al momento della scelta di un anello di fidanzamento. I trend rivelano un allontanamento dagli anelli dallo stile classico, come i solitari acquistati in gioiellerie di alto livello, mentre adesso si cerca qualcosa che non rientri nell’ordinario, per questo gli anelli vintage sono diventati molto diffusi e richiesti. Ma questo implica il dover fare una ricerca per selezionare un oggetto vintage e, per evitare che la futura sposa resti delusa, bisogna rivolgersi ad un gemmologo, che potrà garantire la qualità e la provenienza dell’anello. Tutto il resto dipende dal gusto personale».

Spilla vittoriana in alluminio annerito e jet-Whitby
Spilla vittoriana in alluminio annerito e jet-Whitby (giaietto), un mineraloide di origine vegetale

Aggiunge Louise Baltruschat Hollis, responsabile del noto sito per matrimoni Whimsical Wonderland Weddings: «Per alcune coppie, il matrimonio rappresenta indubbiamente il giorno più importante della propria vita. Per questo, non c’è da meravigliarsi se si fa di tutto per rendere questo giorno memorabile. Le spose di oggi optano per qualcosa di personalizzato, dal festival chic alle cerimonie nel bosco, e questo desiderio di avere qualcosa di unico passa anche attraverso la scelta dell’anello».

Quindi, ecco una breve guida agli anelli nello stile del passato.

Vittoriano È un anello per chi ama i colori. Molto spesso, infatti, gli anelli vittoriani montano gemme colorate inclusi granati, smeraldi e zaffiri, per questo gli anelli di questo periodo di tempo sono la scelta ideale quando si cerca di un’alternativa al classico diamante solitario. «In genere, quando si opta per le gemme colorate, c’è la tendenza a scegliere anelli con zaffiro grazie alle sue proprietà di resistenza all’usura, ed è stata Kate Middleton a lanciare questo trend», continua la gemmologa. «Per coloro che cercano qualcosa di insolito ma comunque colorato e resistente, suggerirei di cercare un rubino. I rubini hanno una resistenza incredibile, seconda solo ai diamanti e alla metà del prezzo, non c’è quindi da stupirsi se si è verificato un forte aumento della richiesta».

Anello vittoriano in oro e diamanti
Anello vittoriano in oro e diamanti

Art Nouveau Sono l’antitesi alla semplicità di un solitario tradizionale. Gli anelli in stile Art Nouveau (in Italia si chiama stile Liberty) si caratterizzano per la forma. Originario dei primi del Novecento, lo stile Art Nouveau è conosciuto per i disegni intricati e ricchi di dettagli e curve, che lo rendono una scelta audace per le spose. Sono ricchi di storia e presentano dettagli del romanticismo. Spesso presentano molte pietre colorate innestate in uno stile delicato ma complesso.

Il classico Trinity di Cartier, in oro e diamanti. È nato nel 1924 ed è ancora prodotto
Il classico Trinity di Cartier, in oro e diamanti. È nato nel 1924 ed è ancora prodotto

Art Déco Questo stile ha acquisito popolarità negli anni Venti e Trenta, con disegni sono caratterizzati da un deciso stile geometrico e angoli che rappresentano una rottura con lo stile del periodo precedente. Sono tornati di gran moda anche grazie al Il Grande Gatsby.

Anello Art Deco in platino, diamanti e onice
Anello Art Deco in platino, diamanti e onice

Antique Tiffany & Co. Per alcune donne che desiderano unicamente l’eccellenza, l’unica scelta possibile è un Tiffany & Co. vintage. La Maison americana produce anelli di fidanzamento dal 1837, e sebbene tendano ad avere uno stile classico, acquistando un pezzo vintage è possibile garantirsi un tocco unico per sentirsi fuori dall’ordinario e indossare un pezzo di storia.

Il classico anello in oro bianco e tre diamanti di Tiffany & co.
Il classico anello in oro bianco e tre diamanti di Tiffany & co.
Spilla a forma di farfalla con diamanti e perle, di epoca vittoriana
Spilla a forma di farfalla con diamanti e perle, di epoca vittoriana
Tiara e collana vittoriana venduta da Christie's
Tiara e collana vittoriana venduta da Christie’s
Spilla di René Lalique, con smalto e crisoprasio
Spilla di René Lalique, con smalto e crisoprasio
Anello Art Nouveau con lucertola e uccello, in oro e opale
Anello Art Nouveau con lucertola e uccello, in oro e opale
Bracciale Art Déco con diamanti e rubini di Van Cleef & Arpels, 1940
Bracciale Art Déco con diamanti e rubini di Van Cleef & Arpels, 1940
Anello art déco con diamanti
Anello art déco con diamanti
Particolare di un bracciale Art Deco di Cartier, con perle con zaffiri e diamanti
Particolare di un bracciale Art Deco di Cartier, con perle con zaffiri e diamanti
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