Leo Pizzo

Amore prezioso per Leo Pizzo




Amore è una parola italiana conosciuta in tutto il mondo, al pari di altri termini popolari come mamma o, se preferite, pizza. L’amore è universale, non ha confini, non ha età, non ha colori. Ma ha una forma riconosciuta da tutti, il cuore. L’organo che serve a far circolare il sangue nelle vene è anche quello che batte più in fretta quando le emozioni travolgono la mente. Leo Pizzo, maison italiana di Valenza, queste cose le sa benissimo e per questo ha concepito la collezione Amore, che utilizza la eterna silhouette del cuore per simboleggiare la passione di coppia.

Anello in oro bianco e diamanti bianchi a forma di cuore
Anello in oro bianco e diamanti bianchi a forma di cuore

La collezione Amore è realizzata in oro e utilizza anche diamanti taglio brillante accostati a pietre preziose come gli zaffiri rosa per completare pavé che ricoprono interamente la superficie del gioiello. I cuori sono leggermente bombati, con un volume che contribuisce a rendere visibile la tridimensionalità del gioiello. La collezione Amore comprende anelli, orecchini e pendenti legati a una doppia catena in oro bianco.

LEO PIZZO anello zaffiri diamanti scaled

Orecchini in oro bianco e pavé di diamanti e zaffiri rosa
Anello in oro rosa con diamanti bianchi e zaffiri rosa
Orecchini a forma di cuore in oro bianco e pavé di diamanti
Orecchini in oro bianco e pavé di diamanti

Collana con pendente in oro bianco e pavé di diamanti
Collana con pendente in oro bianco e pavé di diamanti







Altri quattro brand per Haute Jewels Geneva




Haute Jewels Geneva attira nuove Maison di gioielleria. Partito in sordina nel 2019 con la presenza di quattro brand, l’evento fondato e organizzato dal Ceo di Yoko London, Michael Hakimian, si è allargato. Per l’edizione 2023 al Fairmont Grand Hotel Geneva da domenica 26 marzo a domenica 2 aprile sono così attesi altri quattro marchi di gioielleria: Pasquale Bruni, Karen Suen, Busatti 1947 e Casato. I nuovi arrivi si aggiungeranno ai 18 brand già presenti nel 2022 e che hanno confermato la presenza per la nuova edizione: Yoko Londra, Roberto Coin, Sutra, Crivelli, Bayco, Eto Maria, Stenzhorn, Marco Bicego, Mariani, Palmiero, Picchiotti, Gorgoglione, Hans D.Krieger, Leo Pizzo, Verdi, Annamaria Cammilli, Sicis, Baraka.

Haute Jewels Geneva. Copyright: gioiellis.com
Haute Jewels Geneva. Copyright: gioiellis.com

Siamo lieti di dare il benvenuto a quattro marchi unici nella famiglia Haute Jewels Geneva. Dopo un evento di grande successo nel 2022, siamo entusiasti di avere l’opportunità di far crescere il concetto di Haute Jewels Geneva con l’aggiunta di questi marchi.
Michael Hakimian

Michael Hakimian, Ceo di Yoko London. Copyright gioiellis.com
Michael Hakimian, Ceo di Yoko London. Copyright gioiellis.com

Haute Jewels Geneva è nata sulle ceneri della dissoluzione di Baselworld e in concomitanza con l’altro grande evento nella città svizzera, Watches and Wonders, dedicato al mondo dell’alta orologeria, che quest’anno si tiene dal 27 marzo al 2 aprile. Haute Jewels Geneva, organizzata all’interno dell’hotel che si affaccia sul lago, è un appuntamento all’insegna della discrezione in un ambiente soft. Sebbene Haute Jewels Geneva sia cresciuta dal suo inizio, notano gli organizzatori, «uno dei suoi obiettivi principali rimane quello di rimuovere la formalità dalla tradizionale esperienza fieristica, offrendo un’atmosfera rilassata sia ai clienti che agli espositori per scoprire design di gioielli esclusivi».
Anello in titanio con smeraldo colombiano incastonato un cristallo di rocca
Busatti Milano, anello in titanio con smeraldo colombiano incastonato un cristallo di rocca

Georgina Rodriguez con girocollo di Pasquale Bruni
Georgina Rodriguez con girocollo di Pasquale Bruni

Casato, anello della collezione Daphne
Casato, anello della collezione Daphne

Gioielli di Karen Suen
Gioielli di Karen Suen







Haute Jewels Geneva torna il 26 marzo




Haute Jewels Geneva, si replica. Sono 18 i brand di gioielleria che parteciperanno all’evento che si terrà al Fairmont Grand Hotel Geneva dal 26 marzo al 2 aprile 2023. Haute Jewels Geneva è un’idea di Michael Hakimian, Ceo di Yoko London, che ha voluto reagire così alla scomparsa di Baselworld. Per questo l’appuntamento a Ginevra si svolge in parallelo a Watches and Wonders, dedicata all’alta gioielleria, che nel 2023 si svolgerà dal 27 marzo al 2 aprile. Sempre negli hotel della città, inoltre, sono presenti altri marchi di gioielleria.

Haute Jewels Geneva, gioielli esposti. Copyright: gioiellis.com
Haute Jewels Geneva, gioielli esposti. Copyright: gioiellis.com

Haute Jewels Geneva, però, è organizzato come un evento a sé. Anche nel 2023 è confermata la partecipazione di Yoko London, Roberto Coin, Crivelli, Sutra, Bayco, Eto Maria, Stenzhorn, Marco Bicego, Mariani, Palmiero, Picchiotti, Gorgoglione, Hans D. Krieger, Leo Pizzo, Verdi, Annamaria Cammilli, Barakà e Sicis.

Ingresso a Haute Jewels Geneva 2022
Ingresso a Haute Jewels Geneva 2022
Il taglio inaugurale del nastro a Haute Jewels Geneva 2022
Il taglio inaugurale del nastro a Haute Jewels Geneva 2022
Michael Hakimian, Ceo di Yoko London. Copyright gioiellis.com
Michael Hakimian, Ceo di Yoko London. Copyright gioiellis.com
Haute Jewels Geneva. Copyright: gioiellis.com
Haute Jewels Geneva. Copyright: gioiellis.com
Haute Jewels Geneva al Fairmont Grand Hotel. Copyright: gioiellis.com
Haute Jewels Geneva al Fairmont Grand Hotel. Copyright: gioiellis.com






 

I gioielli della Mostra del cinema di Venezia




I gioielli, assieme ad abiti con sempre meno stoffa, sono anche per il 2022 i protagonisti del festival di Venezia. La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, la numero 79 della storia, è uno degli eventi mondiali che offre maggiore visibilità. Logico, quindi, che le attrici cerchino di mostrare il meglio, aiutate dalle grandi Maison della gioielleria che prestano i gioielli per scintillare sul red carpet. I fotografi presenti hanno quindi la funzione di mettere a fuoco le immagini che faranno il giro del mondo. Ecco alcuni dei gioielli visti al Lido, l’isola di Venezia che ospita le proiezioni dei film in gara.

Dorra Zarrouk con gioielli Messika
Dorra Zarrouk con gioielli Messika

L’attrice tunisina Dorra Zarrouk ha partecipato indossando alta gioielleria di Messika. La Maison parigina ha fornito una collana di diamanti e un anello con ciondolo. Sempre di Messika i gioielli dell’attrice americana Camilla Mendes, con orecchini Pear Appeal e l’anello Diamond Magnet 2, della collezione Magnetic Attraction High Jewelry. La modella belga Rose Bertram ha scelto, invece, orecchini e anello Wild Moon High Jewelry e il doppio anello Miss Milla. DI Messika anche gli orecchini asimmetrici High Jewelry Illusionnistes, della collezione Voltige High Jewelry per l’attrice italiana Matilde Gioli. Il brand francese è stato tra i più rappresentativi., Ha convinto anche l’attrice italiana Anna Foglietta, con orecchini High Jewelry Kashmir, mescolati con l’anello Desert Bloom, nonché l’attrice britannica Charithra Chandran, con gli orecchini Solena Maya della collezione High Jewelry di Messika. All’elenco va aggiunta anche Greta Ferro, che ha partecipato all’AmfAR Venice Gala 2022 con la collana Flappers e il doppio anello Rockefeller.

Anna Foglietta con orecchini Messika
Anna Foglietta con orecchini Messika

Ma non c’è solo l’alta gioielleria a brillare: due attrici italiane Aurora Ruffino e Valeria Angione hanno indossato gioielli Pandora della collezione Timeless e Signature. E mentre Federica Panicucci, conduttrice televisiva italiana, ha scelto la collezione Emozioni di Damiani, la enterteiner Camilla Boniardi ha optato per la parure della collezione Magia di Salvini.

Alta gioielleria, invece, con un altro brand italiano, Leo Pizzo. Hanno indossato i gioielli della Maison di Valenza Nilufar Addati, con orecchini e anello in oro bianco e diamanti della Diva Collection, e Ludovica Pagani, con parure di anelli, orecchini, collana, bracciali in oro bianco e diamanti della Flora Collection.

Nilufar Addati sul red carpet della Mostra del Cinema di Venezia indossa orecchini e anello in oro bianco e diamanti della Diva Collection di Leo Pizzo
Nilufar Addati sul red carpet della Mostra del Cinema di Venezia indossa orecchini e anello in oro bianco e diamanti della Diva Collection di Leo Pizzo

Sempre alto di gamma con Pasquale Bruni: hanno scelto i gioielli disegnati da Eugenia Bruni l’attrice italiana Aurora Giovinazzo e la modella filippina Kelsey Merit. E sempre di Pasquale Bruni sono i gioielli indossati dalla partner di Cristiano Ronaldo, Georgina Rodriguez, della cantante italiana Nina Zilli e della guru della moda Anna Dello Russo.

Aurora Giovinazzo con collana di diamanti by Pasquale Bruni
Aurora Giovinazzo con collana di diamanti by Pasquale Bruni
Georgina Rodriguez con girocollo di Pasquale Bruni
Georgina Rodriguez con girocollo di Pasquale Bruni
Ludovica Pagani sul red carpet della Mostra del Cinema di Venezia indossa la parure di anelli, orecchini, collana, bracciali in oro bianco e diamanti della Flora Collection di Leo Pizzo
Ludovica Pagani sul red carpet della Mostra del Cinema di Venezia indossa la parure di anelli, orecchini, collana, bracciali in oro bianco e diamanti della Flora Collection di Leo Pizzo
Kesley Merrit con gioielli di Pasquale Bruni
Kesley Merrit con gioielli di Pasquale Bruni
Charithra Chandran in Messika
Charithra Chandran in Messika
Greta Ferro con i gioielli Messika
Greta Ferro con i gioielli Messika
Camilla Boniardi con gioielli Salvini
Camilla Boniardi con gioielli Salvini
Aurora Ruffino con gioielli Pandora
Aurora Ruffino con gioielli Pandora






 

Haute Jewels Geneva, bilancio positivo




L’idea ha funzionato. Il bilancio di Haute Jewels Geneva, che si è tenuta al Fairmont Grand Hotel Geneva in contemporanea con Watch & Wonders nella città svizzera sul lago di Lemano, ha avuto un riscontro positivo. All’evento hanno partecipato 18 big della gioielleria: Yoko London, Roberto Coin, Crivelli, Sutra, Bayco, Eto Maria, Stenzhorn, Marco Bicego, Mariani, Palmiero, Picchiotti, Gorgoglione, Hans D. Krieger, Leo Pizzo, Verdi, Annamaria Cammilli, Barakà e Sicis.

Haute Jewels Geneva. Copyright: gioiellis.com
Haute Jewels Geneva. Copyright: gioiellis.com

L’edizione 2022 di Haute Jewels Geneva è stata un successo inequivocabile. Riteniamo che il trionfo di questa mostra segni l’inizio di un nuovo entusiasmante capitolo per l’industria della gioielleria. Eventi commerciali più piccoli composti da marchi che la pensano allo stesso modo possono offrire un’esperienza di lusso più mirata, più piacevole e vantaggiosa sia per i marchi che per i visitatori. Attendiamo con entusiasmo l’edizione 2023 di Haute Jewels Geneva.
Michael Hakimian, Ceo di Yoko London e Event Founder

Michael Hakimian, Ceo di Yoko London. Copyright gioiellis.com
Michael Hakimian, Ceo di Yoko London. Copyright gioiellis.com

Il successo della «mini Baselword» è dovuto anche alla selezione dei brand e all’atmosfera offerta dalla location. Nello stesso albergo, anche se al di fuori di Haute Jewels Geneva, erano presenti, inoltre, altri due marchi: Piero Milano e Dolce & Gabbana, aspetto che ha probabilmente contribuito ad attrarre visitatori.

Haute Jewels Geneva, gioielli esposti. Copyright: gioiellis.com
Haute Jewels Geneva, gioielli esposti. Copyright: gioiellis.com

Haute Jewels Geneva al Fairmont Grand Hotel. Copyright: gioiellis.com
Haute Jewels Geneva al Fairmont Grand Hotel. Copyright: gioiellis.com







In 18 per Haute Jewels Geneva




È arrivata l’ora della piccola Baselworld della gioielleria, come l’ha soprannominata qualcuno. Dal 30 marzo al 5 aprile, al Fairmont Grand Hotel di Ginevra, 18 grandi nomi della gioielleria danno vita a Haute Jewels Geneva. Si tratta di un evento nato dopo la evaporazione di Baselworld e in concomitanza con Watches and Wonders, fiera centrata sull’alta orologeria che si svolge negli stessi giorni nella città svizzera. Un primo esperimento era già stato organizzato nel 2019, ma con soli quattro espositori e con la successiva sospensione a causa del covid. Ora, però, gli organizzatori con in testa Michael Hakimian, Ceo di Yoko London, sono tornati e con una maggiore partecipazione.

Michael Hakimian, Ceo di Yoko London. Copyright gioiellis.com
Michael Hakimian, Ceo di Yoko London. Copyright gioiellis.com

In tutto, quindi, i brand presenti al Fairmont Grand Hotel Geneva sono 18, con una maggioranza di Maison italiane: Yoko London, Roberto Coin, Sutra, Crivelli, Bayco, Etho Maria, Stenzhorn, Marco Bicego, Mariani, Palmiero, Picchiotti, Gorgoglione, Hans D.Krieger, Leo Pizzo, Verdi Gioielli, Annamaria Cammilli, Barakà, Sicis.

Haute Jewels Geneva 2019. Copyright: gioiellis.com
Haute Jewels Geneva 2019. Copyright: gioiellis.com
Gioielli Sutra a Haute Jewels Geneva 2019. Copyright: gioiellis.com
Gioielli Sutra a Haute Jewels Geneva 2019. Copyright: gioiellis.com

Collier di Yoko London a Haute Jewels Geneva 2019. Copyright: gioiellis.com
Collier di Yoko London a Haute Jewels Geneva 2019. Copyright: gioiellis.com







Haute Jewels Geneva con 16 grandi marchi




By by Baselworld. I gioiellieri si organizzano e fanno da soli, in combinazione com Watches and Wonders, l’evento dedicato ai marchi segnatempo top. La novità si chiama, invece, Haute Jewels Geneva, fiera internazionale dell’alta gioielleria, che si terrà al Fairmont Grand Hotel dal 30 marzo al 5 aprile 2022, in contemporanea con l’evento dedicato agli orologi. Insomma, nessun ritorno a Basilea. Il primo assaggio di Haute Jewels Geneva è stato nel 2019, a gennaio, con la partecipazione di quattro marchi (Yoko London, Roberto Coin, Crivelli e Sutra). L’idea è piaciuta e nel 2020 l’evento doveva essere replicato con otto marchi. Ma la pandemia ha costretto ad annullare l’appuntamento sia nel 2020 sia nel 2021.

Bracciale di perle di Yoko London alla edizione 2019 di Haute Jewels Geneve
Bracciale di perle di Yoko London alla edizione 2019 di Haute Jewels Geneve

Nel 2022, però, Haute Jewels Ginevra tornerà con 16 grandi marchi di gioielleria: Yoko London, Roberto Coin, Sutra, Crivelli, Bayco, Eto Maria, Stenzhorn, Marco Bicego, Mariani, Palmiero, Picchiotti, Gorgoglione, Hans D. Krieger, Leo Pizzo, Verdi, Annamaria Cammilli. La decisione dei brand segna, forse, la pietra tombale sulla ex grande fiera della orologeria e gioielleria di Baselworld. D’altra parte, il mondo cambia in fretta.

Gioielli by Sutra alla edizione 2019 di Haute Jewels Geneve. Copyright: gioiellis.com
Gioielli by Sutra alla edizione 2019 di Haute Jewels Geneve. Copyright: gioiellis.com

Fairmont Grand Hotel di Ginevra
Fairmont Grand Hotel di Ginevra







Voice-Vicenzaoro con 300 aziende e tanti big




Vicenzaoro è stato sospesa. Viva Vicenzaoro. Che, però, a settembre si chiama Voice. Se l’emergenza sanitaria ha indotto Ieg (la società che organizza Vicenzaoro) a trasformare il format dell’evento cambiando anche il nome, le aziende del settore hanno una forte necessità di mostrare la loro produzione ai buyer, che l’appuntamento si chiami Vicenzaoro o Voice non importa. È quanto si deduce dall’annuncio che, a luglio, superano quota 300 le aziende che hanno scelto di esporre a Voice-Vicenzaoro International Community Event (12 al 14 settembre) i loro gioielli.

Booth di Fope, VicenzaOro January 2018. Copyright: gioiellis.com
Booth di Fope, VicenzaOro January 2018. Copyright: gioiellis.com

Circa 300 aziende significa un calo molto contenuto di circa il 15% rispetto alle presenze dello scorso anno. E tenendo conto che le maggiori fiere, non solo della gioielleria, sono slittate al prossimo anno, l’adesione a Voice è un successo, forse inaspettato. Insomma Vicenzaoro, ops, Voice ha un forte potere di attrazione. Lo testimoniano anche i nomi che hanno già prenotato il loro spazio.

VicenzaOro January 2020. Copyright: gioiellis.com
VicenzaOro January 2020. Copyright: gioiellis.com

Per esempio, Damiani, Crivelli, Leo Pizzo, Mirco Visconti, Fope, Roberto Coin, Pesavento, Karizia, Chrysos, Ronco, Chiampesan, Riccardo Orsato, Alessi Domenico, Silvex, Daveri Vicenza, Unoaerre, Giordini, Richline, Fratelli Chini, Quadrifoglio, Amen, Annamaria Cammilli, Rosato, Pianegonda, Brosway, Rue des Milles. E non mancheranno neppure le aziende della Campania, specialiste nella lavorazione dei coralli e dei cammei, come Aucella, Bruno Mazza, Coscia, De Simone, Idea Coral, Mattia Mazza, Enzo Liverino.

VicenzaOro september 2018. Copyright gioiellis.com
VicenzaOro september 2018. Copyright gioiellis.com

VicenzaOro January 2019. Copyright: gioiellis.com
VicenzaOro January 2019. Copyright: gioiellis.com







Leo Pizzo dedica una collezione a Venezia

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Anche Leo Pizzo ama Venezia, la città celebre in tutto il mondo: un luogo unico, custode di tante opere d’arte e purtroppo minacciato dal cambiamento climatico. La Maison di Valenza dedica alla città lagunare una collezione che si ispira alle maschere del carnevale, ai ponti romantici e ai canali che la compongono. E se Venezia è ricca di aspetti interessanti, di cultura, di scorci romantici, la collezione firmata Leo Pizzo che è dedicata alla città è altrettanto ricca.

Leo Pizzo, orecchini e anello indossati
Leo Pizzo, orecchini e anello indossati

I gioielli sono realizzati in oro 18 carati e comprendono collier, anelli e orecchini. La forma dei gioielli riprende alcuni dettagli dell’architettura veneziana, come il motivo a trifoglio in stile moresco, che si ispira all’originale traforo gotico di Palazzo Ducale. I diamanti, con taglio a pera, servono anche a comporre anelli di carattere floreale. Oro bianco e rosa, diamanti bianchi e zaffiri rosa sono gli elementi con i quali è realizzata la collezione: anche i colori ricordano quelli dei palazzi dell’antica città galleggiante.

Collezione Venezia, anelli
Collezione Venezia, anelli
Anello e orecchini in oro bianco e diamanti
Anello e orecchini in oro bianco e diamanti

COLLEZIONE VENEZIA Leo Pizzo 004

COLLEZIONE VENEZIA Leo Pizzo 005

Anelli in oro bianco e diamanti
Anelli in oro bianco e diamanti
Collezione Venezia, collier con diamanti
Collezione Venezia, collier con diamanti
Collezione Venezia, collier con diamanti, dettaglio
Collezione Venezia, collier con diamanti, dettaglio







Leo Pizzo, ricami a Venezia

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I ricami delle architetture veneziani diventano gioielli con la nuova collezione di Leo Pizzo ♦︎

Fare tutto in casa. Può sembrar superfluo che un gioielliere puntualizzi che sa fare il proprio frutto del proprio lavoro. Ma non lo è. Senza fare nomi (ma forse prima o poi li faremo), è noto che molte grandi Maison della gioielleria sono, in realtà, semplici uffici di progettazione. In casa è prodotto solo il disegno del gioiello, quando anche questo non è affidato a una società esterna. Il disegno è poi tradotto in anelli, collane e orecchini da altre manifatture, magari in qualche remoto angolo del pianeta (spoiler: in Tailandia o in Cina).

Questa premessa è necessaria per capire che la scelta di Leo Pizzo di progettare e produrre le proprie collezioni interamente a Valenza è da sottolineare.

Anelli in oro bianco e diamanti della collezione Venezia
Anelli in oro bianco e diamanti della collezione Venezia

L’ultima produzione arrivata è la collezione Venezia. Leo Pizzo ha disegnato questi gioielli con il pensiero rivolto alla celebre città sull’acqua.

Non solo: a ispirare la forma dei gioielli è stato il ricamo di alcune architetture tardo gotiche, con accenti moreschi. Per esempio, le decorazioni di Palazzo Ducale, uno degli esempi più famosi di architettura di Venezia. Ma per Leo Pizzo l’indubbio fascino della città lagunare è accresciuto anche da un altro aspetto: proprio a Venezia la Maison ha aperto in Piazza San Marco la sua quarta boutique.





Leo Pizzo, anello grande della collezione Venezia
Leo Pizzo, anello grande della collezione Venezia

Bracciale in oro bianco e diamanti
Bracciale in oro bianco e diamanti
Orecchini in oro bianco e diamanti
Orecchini in oro bianco e diamanti

Collier e anello in oro bianco e diamanti
Collier e anello in oro bianco e diamanti







Leo Pizzo, il fascino del serpente

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I serpenti della collezione Animalia firmata Leo Pizzo: il fascino dell’animale simbolo della tentazione ♦︎

Le collezioni animalia o animalier sono un classico della gioielleria. Forse perché i primi gioielli indossati dal genere umano erano realizzati con elementi animali, come denti oppure ossa. O, forse, perché il mondo animale continua ad avere un grande fascino per gli umani. Leo Pizzo, gioielliere italiano con base a Valenza, ha proposto a Baselworld nuovi pezzi della sua collezione Animalia.

In particolare, la collezione celebra il serpente, emblema di seduzione e rinnovamento, nonché uno dei simboli più utilizzati.

Leo Pizzo, anello in oro rosa, diamanti, smeraldi
Leo Pizzo, anello in oro rosa, diamanti, smeraldi

Il serpente è riprodotto con materiali diversi: oro rosa e diamanti, oro bianco e diamanti, con zaffiri, oppure con piccoli smeraldi. I serpenti presentano una o più spire dentro cui avvolgere le dita, il collo o il polso. La Maison propone anche pezzi coordinati, come la spilla da abbinare all’anello o da indossare da sola.




Collezione Animalia, oro bianco, diamanti, smeraldi
Collezione Animalia, oro bianco, diamanti, smeraldi
Leo Pizzo, oro bianco e pavé di diamanti,
Leo Pizzo, oro bianco e pavé di diamanti,
Bracciale Serpente in oro bianco, diamanti e zaffiri
Bracciale Serpente in oro bianco, diamanti e zaffiri
Spilla in oro bianco, diamanti, zaffiri rosa
Spilla in oro bianco, diamanti, zaffiri rosa







La Flora di Leo Pizzo

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Nuovi fiori di Leo Pizzo nella collezione Flora: un omaggio alla natura e alla donna ♦︎

I fiori in una casa non devono mancare mai: freschi, profumati, colorati. Ma non devono mancare neppure nel repertorio di un gioielliere, come ben sa Leo Pizzo, maestro di Valenza che è una delle firme della grande gioielleria italiana. Anni fa, infatti Leo Pizzo ha proposto una serie di gioielli centrati sulla forma del fiore.

Leo Pizzo ha fatto il bis con la collezione Flora, omaggio alla natura e, naturalmente, alla donna.

Anelli della collezione Flora
Anelli della collezione Flora

I fiori di questa collezione rispettano lo stile della Maison, ma sono differenti da quelli proposti tre anni fa. Sono più delicati, con tre petali. I fiori sbocciano su anelli, bracciali e collane con diamanti e zaffiri rosa o blu. Le pietre preziose servono a dare quel tocco in più che rende il gioiello più in sintonia con il nome della collezione. Il pavé sulla superficie dei petali, infatti, è utilizzato per ricreare quella sfumatura che nel mondo naturale contraddistingue il colore dei petali: un piccolo tocco di virtuosismo. Giulia Netrese

 

Anello in oro bianco con diamanti e zaffiri
Anello in oro bianco con diamanti e zaffiri
Bracciale in oro bianco con diamanti
Bracciale in oro bianco con diamanti
Orecchini in oro bianco con diamanti e zaffiri
Orecchini in oro bianco con diamanti e zaffiri
Anelli in oro e diamanti
Anelli in oro e diamanti
Leo Pizzo, anello della collezione Flora
Leo Pizzo, anello della collezione Flora
Orecchini e collier indossati
Orecchini e collier indossati
Anello della collezione Flora in oro e diamanti
Anello della collezione Flora in oro e diamanti







VicenzaOro, tra le novità c’è l’addio di Marzotto





Il vice presidente di Ieg, Matteo Marzotto, lascia con polemica, mentre si prepara l’edizione di VicenzaOro January ♦︎

Si annunciano già le prime novità per la prossima edizione di VicenzaOro January. Ma all’appuntamento dell’edizione invernale della fiera dedicata al gioiello brillano anche le polemiche. Che non possono lasciare indifferenti gli addetti ai lavori.

Qualche giorno fa, infatti, Matteo Marzotto, vice presidente di Ieg, società nata dall’unione di Fiera Rimini con Fiera Vicenza, si è dimesso dalla carica, in polemica con l’ottuagenario presidente di Italian Exhibition Group, Lorenzo Cagnoni.

Da sinistra, Matteo Marzotto, Lorenzo Cagnoni, Ugo Ravanelli
Da sinistra, Matteo Marzotto, Lorenzo Cagnoni, Ugo Ravanelli, ad di Ieg

Non è un addio da poco, visto che a Marzotto va riconosciuto il merito di aver rilanciato VicenzaOro, oltretutto in un momento difficile per l’economia italiana. Nuove idee, dinamismo e le relazioni personali di Marzotto sono state la ricetta per il nuovo volto del format, esportato poi con successo all’estero. Tutto questo, però, non sembra essere bastato alla nuova gestione dell’azienda fieristica. Più che una fusione tra due soci, è il senso dell’addio di Marzotto, si è trattata di un’Opa di Rimini su Vicenza. E per Ieg, che ha come traguardo la quotazione in Borsa, quello di Marzotto non è un addio di poco conto.

La distanza era già apparsa palese durante l’ultima edizione di VicenzaOro September, in cui Marzotto non era coinvolto.

Matteo Marzotto, presidente di Fiera Vicenza (a sinistra) e Corrado Facco, direttore generale
Matteo Marzotto, ex presidente di Fiera Vicenza (a sinistra) e Corrado Facco, ex direttore generale

L’imprenditore veneto, in ogni caso, non ha usato mezzi termini e ha denunciato in una lettera il mancato «rispetto istituzionale del socio di minoranza, troppo spesso mal tollerato a tenuto in disparte, anche in occasioni di importanti decisioni, come quella dell’assegnazione della progettazione per gli ampliamenti dei quartieri fieristici, portata in cda dall’ad Ravanelli a cose ampiamente fatte e per mera informativa».

La lettera di Marzotto sottolinea anche quanto gli addetti ai lavori commentano negativamente da tempo: il frettoloso licenziamento dell’ex direttore di Fiera Vicenza, Corrado Facco, braccio destro di Marzotto e co-artefice del rilancio di VicenzaOro.

«Il nostro modo di vedere è opposto praticamente su tutto, tranne che sulla bontà della fusione delle due società fieristiche e della loro quotazione in Borsa», ha concluso con amarezza Marzotto.

VicenzaOro September
VicenzaOro September

Forse anche per stendere un velo su questo epilogo poco commendevole, Ieg inizia ad accendere le luci sul prossimo appuntamento. Ecco le novità: Roberto Coin presenterà le nuove versioni della collezione Princess Flower, Damiani le estensioni delle collezioni D.Side, Eden e dell’iconica Belle Epoque (chissà se le aziende sono contente di perdere l’effetto sorpresa). Nell’area Icon non mancheranno Fope, Crivelli, Leo Pizzo, Tamara Comolli, Djula. Una conferma è anche quella di Alessio Boschi nell’area Design Room, nella quale si troverà anche la designer-artista parigina Lydia Courteille, il vicentino Mattia Cielo (per lui un ritorno) e Monica Rich Kosann. Conferme anche per Giovanni Raspini, Rue de Milles, Victoria Cruz, Bronzallure, Crieri. Cosimo Muzzano





VicenzaOro January
VicenzaOro January 2017

L'area Design Room a VicenzaOro September
L’area Design Room a VicenzaOro September

Alessio Boschi
Alessio Boschi

Jessica Kahawaty e Roberto Coin
Jessica Kahawaty e Roberto Coin

Interno di Fiera Vicenza September. Foto di Carolina Nobile
Interno di Fiera Vicenza September. Foto di Carolina Nobile







Leo Pizzo sulle ali di una farfalla

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I gioielli di Leo Pizzo prendono il volo con la collezione Light Wings: delicate farfalle d’oro e diamanti ♦︎

Una donna è libera come una farfalla. E si ispira alle grandi ali leggere delle farfalle la collezione Light Wings di Leo Pizzo. Che ha un doppio obiettivo: quello, ovvio, di proporre un gioiello raffinato da indossare, ma anche quello più simbolico di intonare un inno alla leggerezza. D’altra parte, l’arte della raffinatezza è lieve, come la mano degli orafi che lavorano per Leo Pizzo. Diciamolo: il gioielliere con sede a Valenza non rende la vita facile a chi deve comporre le collezioni della Maison. Tra pavé e ricami, trafori e incastonature di diamanti, gli artigiani non hanno tempo di annoiarsi. Il risultato, però, rende merito alla loro fatica.

Le farfalle di Light Wings sembrano prendere il volo e i riflessi delle ali dorate assumono colorate sfumature di giallo, rosa e argento quando si muovono. Un’opera di difficile traforo crea un effetto di pieno e vuoto, conferisce ai gioielli un bellissimo effetto tridimensionale che è sempre stato il marchio di fabbrica del marchio. Proprio come nell’altra recente collezione Merletti (di cui abbiamo già parlato qui). Giulia Netrese




Pendenti in oro bianco e rosa, con diamanti, della collezione Light Wings
Pendenti in oro bianco e rosa, con diamanti, della collezione Light Wings
Anello in oro rosa e diamanti della collezione Light Wings
Anello in oro rosa e diamanti della collezione Light Wings
Leo Pizzo, collezione Light Wings
Leo Pizzo, collezione Light Wings
Orecchini in oro bianco e diamanti della collezione Light Wings
Orecchini in oro bianco e diamanti della collezione Light Wings
Orecchini in oro rosa e diamanti della collezione Light Wings
Orecchini in oro rosa e diamanti della collezione Light Wings
Orecchini in oro rosa e diamanti, collezione Merletti
Orecchini in oro rosa e diamanti, collezione Merletti

Pendenti in oro bianco, collezione Merletti
Pendenti in oro bianco, collezione Merletti







Baselworld: tenuta o flop?




Baselworld 2018, numero di visitatori invariato. Ecco chi è contento e chi è perplesso tra i gioiellieri ♦︎

Dipende. Il giudizio finale su Baselworld 2018 si può riassumere così: dipende. Perché la Fiera della orologeria e gioielleria di Basilea (22-26 marzo 2018) ha avuto due facce. Una è quella sintetizzata da due numeri: 1300 e 650. Il primo è il numero di espositori, già in calo, del 2017 (erano 1500 nel 2016). Il secondo è il numero di espositori del 2018, meno della metà. Una strage. «Una selezione», preferisce definirla la managing director di Mch, l’azienda che organizza Baselworld. Ma, appunto, dipende dai punti di vista. Di fronte a una diminuzione così drastica poteva andare molto peggio. Il bilancio finale di Baselworld 2018, nelle parole degli organizzatori è, se non entusiasmante, almeno sufficiente. Il numero dei visitatori, per esempio, «è rimasto stabile». Dato che la fiera è durata due giorni in meno questo è da considerarsi un successo. Al momento non si conosce, invece, il numero di buyer presenti. I giornalisti accorsi a Baselworld sono stati 4.400, il 15% in meno dall’Europa, ma il 5% in più dall’Asia. E se molti grandi marchi, come Festina o Dior, quest’anno hanno disertato la fiera di Basilea, Breitling, Rolex, Patek Philippe, Swatch, Chanel e Gucci hanno già annunciato che saranno presenti anche il prossimo anno, dal 21 al 26 marzo 2019.

E gli espositori? I pareri sono diversi. Anche in questo caso, dipende. Tra le opinioni raccolte da gioiellis.com tra i gioiellieri, prevale uno scarso entusiasmo per la nuova formula «concentrata», che per alcuni è «triste» se confrontata all’atmosfera che si respirava fino a un paio di anni fa. Ma, allo stesso tempo, molti hanno confermato che l’attività commerciale non è mancata e, dunque, la presenza a Basilea ha ancora un motivo d’essere. Dai commenti raccolti durante la fiera, possiamo sintetizzare così il mood:

Siamo soddisfatti ugualmente: Fope, Pasquale Bruni, Nanis, Alessio Boschi, Tamara Comolli, Picchiotti, Messika, Mattioli, Rivière

Tutto ok, ma qualche perplessità: Casato, Annamaria Cammilli, Leo Pizzo, Yoko London, Giovanni Ferraris, Djoula, Facet, Crivelli

No comment: Coronet, Sutra, Butani





Baselworld 2018
Baselworld 2018

Tra gli stand di Baselworld
Tra i booth di Baselworld
Visitatori a Baselworld
Visitatori a Baselworld
Ingresso alla messe
Ingresso alla messe

Modella di Jacob & co
Modella di Jacob & co







Baselworld 2018, selezione e novità




Baselworld 2018 parte all’insegna della selezione. Ma le novità non mancano ♦︎

«Il mondo sta cambiando velocemente. Di fronte a questa sfida ci sono solo due alternative: ingigantirsi o concentrarsi. Noi abbiamo scelto di concentrarci». Le parole di Sylvie Ritter, managing director di Baselworld, hanno aperto la nuova edizione, la numero 101, della grande fiera dedicata a orologi e gioielleria di lusso. Anzi, sempre più di lusso, perché se Baselworld 2017 ha contato 135.000 visitatori totali, in calo dai 145.000 del 2016, a novembre il gruppo Mch, che organizza la fiera, ha annunciato che avrebbe dimezzato la lista degli espositori e ridotto la durata dell’evento di due giorni, in risposta alla fase di difficolta registrata dai player dell’orologeria elvetica (l’export di orologi svizzeri, però, dopo due anni di crisi ha ripreso a lievitare a +12,6% nei primi mesi 2018). Baselworld ha anche ridotto del 10% le tariffe per l’affitto degli stand.

Il risultato è che a Basilea ci sono circa 700 espositori, quasi dimezzati rispetto ai 1.300 del 2017, anno in cui erano già calati di 200 rispetto al 2016, ma avevano comunque attratto 106mila buyer e 4.400 giornalisti (tra cui quelli di gioiellis.com). Eppure, se nella orologeria non ci sono più brand come Movado o Eberhard, rimangono sempre nomi di primo piano come Rolex, Patek Philippe, il gruppo Swatch con i tanti suoi brand, alcuni dei quali, come Omega. C’è anche il gruppo Lvmh con Maison come Bulgari e Tag Heuer. E non mancano molti top brand della gioielleria da quelli fashion come Swarovski, fino all’haute joaillerie con Graff, de Grisogono o Harry Winston, Pasquale Bruni, fino a i piccoli ma con grande creatività come Alessio Boschi, ai marchi classici della gioielleria italiana, Nanis, Giovanni Ferraris, Annamaria Cammilli, Picchiotti, Fope, Leo Pizzo, Casato, tanto per citarne alcuni. Insomma, Baselworld è dimagrita, ma conserva sempre un bel po’ di fascino: i 101 anni li porta bene. Racconteremo nei prossimi giorni le novità.




Sylvie Ritter
Sylvie Ritter inaugura Baselworld 2018
Booth Swarovski
Booth Swarovski
Ingresso principale allo spazio espositivo di Baselworld
Ingresso principale allo spazio espositivo di Baselworld
Collana Swarovski
Collana Swarovski
Al lavoro nei booth
Al lavoro nei booth

Interno di Baselworld
Interno di Baselworld







I Merletti di Leo Pizzo

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Merletti in oro e diamanti: è la nuova collezione firmata Leo Pizzo ♦︎

Merletto, in lingua italiana, è una parola sinonimo di pizzo. Per questo, forse, c’è anche un briciolo di ironia nella nuova collezione di uno dei nomi forti della gioielleria italiana, Leo Pizzo, che a VicenzaOro January ha presentato l’inedita collezione Merletti. Ma, al di là della coincidenza semantica, questa collezione offre davvero suggestioni sorprendenti. Come è facile intuire dal nome, i gioielli giocano molto sui volumi: pieno e vuoto, sottile e spesso, grande e minuscolo. Queste contrapposizioni sono possibili grazie alla abilità artigianale nel costruire i ricami con cui sono composti i gioielli in oro 18 carati. Non solo: la leggerezza ottenuta con la lavorazione a traforo ha anche il pregio di moltiplicare le sfumature dell’oro quando i gioielli sono in movimento, con tonalità dal giallo, al rosa e all’argento.

Una collezione raffinata, insomma. E, d’altra parte, Leo Pizzo ha appena compiuto i 70 anni, età in cui si mette a frutto la saggezza accumulata. Per la precisione, in 45 anni di professione, dopo gli esordi come apprendista nella Emanuelli & Buzio. Appresi segreti del mestiere, Leo Pizzo ha dimostrato una dote naturale nel design, che lo ha portato a fondare la sua azienda a Valenza, anche grazie all’apporto professionale di Rosaria Di Giorgio, gemmologa, e moglie del fondatore della Maison. Giulia Netrese





Leo Pizzo, orecchini della collezione Merletti
Leo Pizzo, orecchini della collezione Merletti

Leo Pizzo Merletti 2018 01
Collezione Merletti
Leo Pizzo, collezione Merletti, pendente in oro e diamanti
Leo Pizzo, collezione Merletti, pendente in oro e diamanti

Leo Pizzo, collezione Merletti, pendente in oro bianco e diamanti
Leo Pizzo, collezione Merletti, pendente in oro bianco e diamanti







Las Vegas si gioca il gioiello





Las Vegas capitale del gioielli con il Jck Show e il Couture: c’è anche un pezzo di gioielleria italiana ♦

A Las Vegas è l’ora del Jck Show (5-8 giugno 2017) al Mandalay Bay Resort & Casino. È il principale evento annuale dell’industria dei gioielli di questa parte del mondo e riunisce oltre 30.000 professionisti del settore. Coinvolge aziende di gioielleria, orologi, pietre preziose, attrezzature, forniture, tecnologia, sicurezza e soluzioni di business: oltre 23.000 i rivenditori presenti e circa 9.400 negozi. Il 23% delle presenze arriva da fuori degli Stati Uniti.

Stand al Jck Show
Stand al Jck Show

VicenzaOro a Las Vegas

Tra i protagonisti c’è VicenzaOro, format di Italian Exhibition Group (società fieristica nata dall’integrazione tra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza), che ha portato nella città del Nevada famosa per i suoi casinò un centinaio di aziende italiane della gioielleria. Il Jck, infatti, è un’opportunità per l’industria della gioielleria e del lusso. Il padiglione italiano è posizionato  al piano nobile della manifestazione (Shoreline 2). Sono presenti brand dell’alta gioielleria e oreficeria conosciuti a livello internazionale tra cui: Biancaspina, Chrisos, Fani Gioielli, Falcinelli, Giorgio Visconti, Hasbani, Karizia, Leo Pizzo, Misis, Novecentonovantanove, Richline e Unoaerre, oltre ad aziende del packaging di settore. Accanto allo spazio espositivo, è previsto un palcoscenico per l’Osservatorio indipendente di forecasting mondiale del gioiello e dei preziosi Trendvision Jewellery + Forecasting e del nuovo Trendbook 2018+. Da questa edizione, inoltre, Trendvision Jewellery + Forecasting organizza i buying trails, workshop destinati ai buyer con l’obiettivo di supportarli e guidarli all’acquisto nei rispettivi distretti di interesse.

VicenzaOro al Jck
VicenzaOro al Jck

Il Couture

Sempre a Las Vegas c’è anche il Couture, ospitato al Wynn Resort, altra destinazione per il mercato di gioielli e orologi di lusso. Qui sono previsti oltre 4.000 buyer top per circa 200 designer e marchi di primo piano, come Bulgari, Bell & Ross, David Yurman, Victor Velyan, Stephen Webster, Sevan Bicakci, o italiani come Qayten, Antonini, Casato, Damiani, Crivelli, Dada Arrigoni, Chantecler, Federica Rettore, Garavelli, Gavello, Gucci, Maria e Luisa, Mariani, Misani, Moraglione, Officina Bernardi, Piero Milano, Picchiotti, Pasquale Bruni, Pomellato, Ponte Vecchio, Repossi, Spallanzani, Superoro, Terra Cielo Mare, Vendorafa. Federico Graglia




Gioielli con smeraldi esposti al Jck Show
Gioielli con smeraldi esposti al Jck Show
Serata al Jck Show
Serata al Jck Show

Las Vegas, Jck Show
Las Vegas, Jck Show







Fiori per i 45 anni di Leo Pizzo






Leo Pizzo è uno di quei brand italiani di gioielleria che aderiscono al partito conservatore. Nel senso proprio della parola: l’azienda ama conservare, cioè, quanto ha fatto di buono negli ultimi 45 anni, traguardo che taglia nel 2016. L’anniversario si compie senza infrangere la tradizione che ha portato nel tempo Leonzio Pizzo da apprendista a firma di primo piano della gioielleria italiana, quella che si è sviluppata nel crogiolo di Valenza. Ed ecco, visti a VicenzaOro, gli anelli che si avviluppano alle dita e terminano con la corolla di un fiore in oro giallo o bianco, con diamanti e zaffiri rosa o blu. Fiori che si ripetono nei pendenti, ma con una forma diversa: cinque petali formati da altrettanti diamanti taglio brillante, che circondano un altro diamante rotondo nel mezzo. I fiori della primavera di Leo Pizzo sbocciano anche in oro giallo o rosa, sempre con diamanti, e assumono la forma di orecchini, anelli o pendenti. Un giardino per una stagione che dura da quasi mezzo secolo e promette di fiorire ancora a lungo. Matilde de Bounvilles

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Anello Fiori molla, Leo Pizzo
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Fiori molla, in oro bianco e diamanti
Anello in oro bianco con diamanti e zaffiri
Anello in oro bianco con diamanti e zaffiri
Anello in oro bianco con diamanti e zaffiri  rosa
Anello in oro bianco con diamanti e zaffiri rosa
Leo Pizzo, anello in oro giallo e diamanti
Leo Pizzo, anello in oro giallo e diamanti
Leo Pizzo, orecchini in oro rosa e diamanti
Leo Pizzo, orecchini in oro rosa e diamanti
Leo Pizzo, orecchini in oro bianco e diamanti
Leo Pizzo, orecchini in oro bianco e diamanti
Leo Pizzo, orecchini in oro giallo e diamanti
Leo Pizzo, orecchini in oro giallo e diamanti
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Leo Pizzo, pendente in oro bianco e diamanti
Leo Pizzo, parure in oro bianco e diamanti
Leo Pizzo, parure in oro bianco e diamanti

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Leo Pizzo, pendente in oro giallo e diamanti







I big di The Italian Jewelry Festival

Ci sarà anche il designer Marco Dal Maso con il suo marchio Marco Ta Moko, tra i gioiellieri selezionati da Neiman Marcus per The Italian Jewelry Festival, dedicato ai «maestri gioielleria italiana» durante il mese di ottobre. Il festival si svolge nei Precious Jewels Salons di Neiman Marcus sparsi in 41 località degli Stati Uniti. L’iniziativa è in collaborazione con l’Ice (istituto del commercio estero italiano) e celebra gioielli di lusso progettati e realizzati a mano in Italia. «Porterà alla luce l’arte e la storia di gioielli preziosi italiani», dice Larry Pelzel, vice presidente di Neiman Marcus. «Si tratta di un’opportunità eccezionale per testimoniare molti pezzi esclusivi da alcuni dei più talentuosi artigiani di tutto il mondo e designer. La portata di questa meravigliosa storia è certamente la pena l’attenzione di ogni appassionato di gioielli». Marco Ta Moko sarà direttamente coinvolto in molti degli eventi e feste di lancio che Neiman Marcus ospiterà per celebrare questo evento. Accanto al giovane designer ci sono una schiera di firme affermate della gioielleria italiana: Adolfo Courier, Buccellati, Bulgari, Crivelli, Leo Pizzo, Marco Bicego, Mariani, Marina B, Mattia Cielo, Mattioli, Miseno, Pasquale Bruni, Picchiotti, Pomellato, Roberto Coin, Staurino Fratelli, Utopia, Vendorafa, Vhernier, e Zydo.

Anello Andrea Collection
Anello Andrea Collection. Man ovale divine ring made of 18K black gold and ruby corundum cabochon sorrounded by blue sapphires spiral pavé
Catena della Warrior collection
Catena della Warrior collection. Man link necklace made of 18kt black gold and red fire sapphires pave, carved and with a specific rock surface texture which makes it unique and eterna
Anello della Half collection
Anello della Other Half collection. Man band ring made of 18kt white gold and white diamonds double line pave, half polish and half with a specific rock surface texture which makes it unique and eternal
Gioiello firmato Marco Ta Moko
Askari collection di Marco Ta Moko. Man eclectic tie,jacket and hat pin, made of 18kt yellow mat gold, mix color sapphires beats, emerald eyes, and icy diamonds pavé