Per chi non lo sapesse, il termine serendipity indica scoprire qualcosa per caso, cioè trovare una cosa non cercata e imprevista, mentre se ne stava cercando un’altra. Il termine è stato coniato dallo scrittore inglese Horace Walpole nel XVIII secolo. Ma è anche il nome di una Maison, Serendipity Paris, fondata da Christine Chen nel 2017. Il nome non è casuale. La designer e gemmologa ha scoperto la passione per le gemme in modo casuale, durante un viaggio in Australia oltre un decennio anni fa: ha assistito all’intero processo di taglio e lucidatura di un diamante grezzo, con una piccola pietra opaca diventata un lucido brillante. La parola serendipity è quindi perfettamente azzeccata.
L’esperienza ha spinto Christine Chen a diventare gemmologa e a fondare la sua Maison, con l’idea di fare il meglio possibile. La designer, infatti, si è accorta che spesso le gemme sono tagliate o incastonati male, oppure non sono in grado di manifestare la loro bellezza. Serendipity Paris ha sede a Parigi e utilizza pietre della migliore qualità. Anche il design dei gioielli è un punto di forza, come in collezioni come Double Me o My little One.
Alta gioielleria Pomellato ispirata a Milano
Nata nel 1967, contemporaneamente al successo delle grandi Maison italiane della moda, la milanese Pomellato ha scalato i gradini del successo portando in gioielleria il concetto di prêt-à-porter. Lusso, ma sobrio. Design, ma senza esagerare. Forme semplici ma non sempliciotte. Gioielli che sono piaciuti subito alle signore milanesi e, poi, a quelle delle altre città. negli anni la capacità di interpretare una moda senza eccessi ha scavalcato i confini italiani in parallelo con l’identificazione di Milano come una delle capitali mondiali del design. Pomellato una decina di anni fa è stata per questo acquistata dal gruppo francese Kering.
Da allora qualcosa è cambiato. Pomellato, grazie alla spinta del colosso parigino del lusso è stata portata sui mercati internazionali e, in parte, ha aggiunto alla sua sobrietà un sapore sempre più marcato di gioielli di alta gamma. Ora il direttore creativo, Vincenzo Cataldo, ha deciso di coniugare la linea di alta gioielleria, introdotta da tre anni, con l’eco delle radici del brand. La nuova collezione, per questo, è ispirata a Milano.
I pezzi della gamma, che uniscono le pietre preziose alla tradizione di design, prendono il nome di luoghi noti anche ai turisti, come il Duomo (la cattedrale neo-gotica) oppure il Castello della città, ma anche ai più moderni grattacieli. La collezione si compone di quattro linee: Vertical Landscapes, Contemporary Heritage, Creativity on Stage e Terrazza Duomo. Uno dei pezzi che colpiscono di più è probabilmente la collana Castello, composta da placche in oro rosa collegate da maglie tempestate di diamanti di diversa forma: oltre 28 carati tra gemme taglio brillante, baguette, princess e rotondi, più cinque rubelliti per 29 carati. Una catena, collegata al girocollo è rimovibile.
Alta gioielleria marina di Mikimoto
Mikimoto = perle. Questa semplice equazione rimane valida a 130 anni nell’anno dell’anniversario del fondatore della Maison giapponese Kokichi Mikimoto. Che è anche colui che ha capito che si possono coltivar le perle, preziose sfere che un tempo erano rarissime perché frutto del capriccio del mare. Mikimoto è anche un marchio di gioielleria che propone sorprendenti collezioni di alta gamma. Come Praise to the Sea, che si ispira all’ambiente naturale in cui le perle si formano. I gioielli ricordano la spuma, le onde, i flutti, la flora e la fauna marina, ma non utilizzano solo le pregiate perle dei Mari del Sud o le Akoya selezionate da Mikimoto.
L’alta gioielleria di Praise to the Sea comoprende anche diamanti con taglio a rosa, berillo, tanzanite, tormalina, ametista, granato, zaffiro, spinello, alessandrite e acquamarina. Uno dei gioielli più interessanti, per esempio, è una collana di oro bianco e perle Akoya che rievoca una balenottera azzurra madre e figlio che nuotano insieme. Al centro si trova una tormalina da 41,54 carati che simboleggia l’aura della creatura, intorno alla quale sono raffigurati banchi di pesci, composti da gemme di zaffiro, acquamarina, granato e diamanti. Oppure l’anello con una perla South Sea al centro, con una corolla che raffigura le onde con zaffiri e diamanti, in una sfumatura che rimanda alle profondità marine.
Tra classico e avanguardia, tra tradizione e innovazione, tra passato e futuro: Boucheron è una delle grandi Maison della gioielleria che, accanto ad anelli, collane e orecchini che fanno parte della sua storica eredità, riesce a proporre collezioni sorprendenti. Come la nuova collezione di alta gioielleria, Carte Blanche, More is More. La direttrice creativa, Claire Choisne, ha scelto un format comunicativo e una interpretazione stilistica che ricorda la grafica pop anni Sessanta, con modelli ritratti con fotografie scontornate sullo sfondo di colori vivaci. Ma anche le geometrie del movimento Memphis fondato dall’architetto italiano Ettore Sottsass a fine anni Settanta. Ma la presentazione iconografica non deve ingannare: al centro di Carte Blanche, More is More ci sono i gioielli.
Sono soprattutto qui le sorprese, a cominciare dall’enorme (29 centimetri) nastro per capelli a fiocco Tie the Knot. È rosso da un lato, con strisce bianche e nere. Il gioiello-ornamento è descritto come flessibile come un panno e discretamente leggero: pesa 94 grammi. È realizzato con diamanti e oro bianco: è considerato una prodezza tecnica. La collezione comprende anche anelli che ricordano il cubo di Rubik. Come This is Not a Ring, realizzato con vetro di Murano, diamanti e lacca su una banda in resina. Oppure supermaxi collane e In the Pocket, una tasca composta con diamanti e onice su un tessuto di lycra e titanio, che può contenere uno smartphone e si attacca a qualsiasi capo di abbigliamento con i magneti.
Tante invenzioni condite in un menu di alta gioielleria che stupiscono chi considera la couture del gioiello nella classica interpretazione di una varietà di collane o anelli in oro e diamanti, pezzi unici più o meno preziosi, ma fedeli a una tradizione che arriva da abitudini secolari. L’alta gioielleria di Boucheron vuole, invece, attrarre l’attenzione dei nativi digitali e di intere categorie che non si sono mai accostate ai modelli stilistici tradizionali. Ma che, ovviamente, hanno sufficiente disponibilità economica per acquistare gioielli di alta gamma.
Una Genesis per David Yurman
David Yurman è uno dei principali marchi di gioielleria degli Stati Uniti. La Maison, celebre anche per i suoi gioielli che utilizzano il motivo dei cavi intrecciati, presenta anche collezioni di alta gioielleria. L’ultima si chiama DY Genesis, anche se più che l’inizio indica l’ultima proposta, in senso cronologico. La collezione, presentata a Parigi, dove David Yourman ha un flagshipstore, è molto elaborato. E per renderla ancora più raffinata è stata fotografata con un servizio di still life assieme a steli di piante e petali di fiori. In effetti il design dei gioielli si accompagna bene con gli elementi naturali.
L’ispirazione dei gioielli, non è una novità, è il mondo della natura. Ma l’interpretazione del concetto è originale. I gioielli prendono il nome botanico di fiori, mentre le gemme punteggiano la composizione. Per realizzare le elaborate forme dei gioielli, oltre alle pietre e all’oro, la Maison ha deciso di utilizzare anche alluminio, un metallo duttile e che si può facilmente colorare. Invece del solito oro giallo o bianco i gioielli appaiono quindi con un metallo verde, rosa o giallo. Ma non solo. Un paio di orecchini sfoggia anche un coleottero iridescente, due esemplari di Belionota Sumptuosa, insetto che si trova in Indonesia.
Le linee che vagheggiano le atmosfere art déco sono una caratteristica della gioielleria di Louis Vuitton. E anche la nuova collezione di alta gioielleria della Maison, denominata Deep Time, rimane fedele alla sua chiave estetica. Questa è la quinta stagione creativa, per il marchio Louis Vuitton, di Francesca Amfitheatrof, direttore artistico orologi e gioielli del marchio francese. Ed è stata probabilmente molto impegnativa, visto che Deep Time ha comportato anche un lavoro altrettanto lungo e profondo: è la più grande collezione di alta gioielleria di Louis Vuitton fino a oggi, con oltre 170 pezzi unici, divisi in 16 temi, con 95 di questi riuniti nel primo capitolo. Un grande impegno anche per quanto riguarda le gemme utilizzate che, data l’ampiezza della collezione, sono rappresentate in tutte le sfumature e provenienze in giro per il mondo.
L’evoluzione della Terra, intesa come storia del pianeta, divisa in ere geologiche che durano milioni di anni, è anche il tema delle diverse linee della collezione, tra riferimenti geografici, filosofici e mitologici. A Gondwana, per esempio, è dedicata una eccezionale collana in platino a sette fili, con altrettanti smeraldi colombiani: al centro c’è una pietra da 4,51 carati dal colore particolarmente saturo. I fili degli smeraldi sono arricchiti da 259 diamanti. Alla collana sono abbinati anche orecchini e anello.
Il nome della collana, Gondwana, si riferisce al super continente che milioni di anni fa ha dato vita all’attuale conformazione di Asia, Europa, Americhe, Africa e Australia. E i fili della collana alludono al movimento circolare della Terra, che ha al centro la V che contrassegna le collezioni di gioielli Vuitton. Anelli, collane, orecchini e bracciali che, in fondo, sono stati realizzati con gemme create nella profondità dalla Terra tante ere geologiche fa, nel deep time.
Alta gioielleria Piaget con Metaphoria
La nuova collezione di alta gioielleria di Piaget racconta qualcosa con parole diverse. La collezione si chiama Metaphoria. E se una metafora è una parola o una definizione usata per esprimere un qualcosa di diverso dal senso letterale, allo stesso modo Metaphoria intinge la penna in questa antica arte dell’espressione. Una metafora usata da Metaphoria? Eccola: la collezione è composta da fiumi di pietre preziose. Una pura metafora (le pietre preziose non sono liquide, ma il paragone funziona). Accanto a questo gioco dialettico c’è, naturalmente l’alta gioielleria, che è il risultato delle operose abilità artigianali ginevrine.
La collezione è composta da 52 pezzi, realizzati completamente negli atelier della Maison e presentati a Firenze, nella villa rinascimentale con giardino all’italiana (oggi hotel) Il Salviatino, sulle colline di Fiesole, alle porte di Firenze. Anch’esso una metafora di significati architettonici. Ora la collezione.
Nel 1969, Yves Piaget ha presentato la sua 21st Century Collection, con orologi-gioiello molto dalla foggia inconsueta e con pietre ornamentali incastonate nei loro quadranti, oltre a sautoir in oro inciso e orologi a bracciale. Collezione che, secondo la Maison, ha gettato le basi per lo stile inconfondibile di Piaget. Metaphoria è 2023 una rielaborazione di quella 21st Century Collection. È divisa in 41 gioielli e 11 orologi, in due capitoli, Azureia e Beautanica. Nomi che evocano una natura altrettanto metaforica.
Sperimentazione, innovazione e allegria fanno parte del Dna della Maison. Fin dagli anni Sessanta, Piaget ha osato introdurre il corallo, il turchese e il lapislazzuli nell’orologeria e in gioielli unici. Questo desiderio di utilizzare materiali inaspettati in pezzi creati secondo elevati standard di gioielleria è ancora al centro della nostra identità.
Benjamin Comar, Ceo di Piaget
Mineralis
Il pezzo forte della collezione è il set Mineralis. È composto da gioielli che, sempre usando una metafora, sembrano usciti dalle acque di un fiume di montagna. Una collana asimmetrica è realizzata con diamanti, zaffiri, acquamarina e cristallo di rocca. I gioiellieri Piaget abbinano la trasparenza del cristallo di rocca (che rappresentano la brillantezza che costeggia i bordi dei fiumi), con zaffiri intensamente blu, le cui montature invertite conferiscono al pezzo un aspetto ultra moderno. Al centro risplende un’acquamarina taglio cuscino da 13,25 carati blu laguna. Il pezzo è abbinato a orecchini e anelli, uno dei quali è incastonato con uno zaffiro dello Sri Lanka da 4,1 carati.
Il nostro obiettivo era enfatizzare i dettagli che richiamano alla mente fenomeni naturali, come lo scorrere di una cascata o i raggi del sole, suscitando al tempo stesso un’emozione particolare. I materiali che utilizziamo, dalle elitre degli insetti al legno pregiato, sono stati selezionati per conferire un elemento imprevedibile e vivo a un pezzo di alta gioielleria del 21° secolo.
Stéphanie Sivrière, direttrice creativa di Piaget
Aqua Summa
Con il set Aqua Summa la Maison l’intenzione è trasmettere una visione del gelo e del ghiaccio con l’insolito abbinamento di acquamarina con perle Akoya e diamanti. La collana a colletto, completamente snodata con chiusura invisibile, sfoggia acquamarine cerulee a forma di pera, la più grande delle quali pesa oltre 4 carati. Il pezzo può essere abbinato a orecchini e uno squisito anello da cocktail, il cui corpo in oro bianco è pavimentato da una brina di diamanti luccicanti ed è incastonato con un’acquamarina taglio cuscino da 12,48 carati.
Alata
Con il set Alata Piaget trasforma le foglie in oro, madreperla e diamanti su pezzi ricchi e destrutturati, a forma di collana, orecchini e orologio. Un earcuff in oro e titanio ha foglie d’oro incise con il motivo Decor Palace, madreperla dorata, macchie di oro bianco e diamanti si uniscono per vestire il bordo esterno dell’orecchio con un pezzo spettacolare. I gioiellieri Piaget hanno anche creato un anello di fidanzamento. Su questo pezzo, il centro della foglia è impreziosito da un diamante a forma di pera da 2,23 carati. Il set è completato da un orologio a polsino, il cui corpo è impreziosito da un intarsio di madreperla e oro inciso, mescolato con diamanti taglio marquise. Un pezzo che dimostra la perfetta padronanza di Piaget anche nei minimi dettagli.
Terrae
La parure Terrae ha un design deciso, ispirato ai colori della foresta. Il marrone dell’occhio di tigre e del quarzo rutilato è utilizzato assieme al verde della tormalina. La coppia è contrassegnata da file verticali di perline quadrate di tormalina e vanta al centro una tormalina taglio cuscino del peso di circa 16 carati. Un anello, un braccialetto e orecchini completano il set.
Essentia
L’abilità orafa è al centro di Essentia, che comprende gioielli in oro rosa e diamanti, definiti da linee naturali. Pezzo iconico di questa parure, la collana a maglia piatta è composta da link oversize, le cui forme irregolari ricordano quelle dei legni trovati sulla spiaggia. Orecchini e orologio da polso completano il set.
Adrivea
Seguendo la tradizione degli orologi segreti di alta gioielleria, la Maison svela ora uno dei suoi più grandi pezzi distintivi, Adrivea, un anello che racconta l’ora. Sotto un cabochon di acquamarina da 10,88 carati, il suo quadrante brilla di diamanti, uniti da ondate di pietre lucenti e zaffiri blu che adornano la montatura di questo pezzo oversize.
Foliatura
Un altro pezzo unico è Foliatura, orologio-gioiello con incastonato un magnifico smeraldo colombiano taglio cuscino del peso di 6,59 carati. Il suo corpo in oro bianco rivela un’incredibile maestria artigianale, fondendo foglie stilizzate di crisoprasio e diamanti intrecciati su uno sfondo di oro inciso Decor Palace. Ingegnosamente posizionato nella parte inferiore del cinturino, il quadrante dell’orologio consente a chi lo indossa di leggere l’ora in modo discreto.
Orologi
Alitura presenta un quadrante a mosaico composto da pietre ornamentali, che ricorda il prezioso tessuto damascato. Il quadrante dell’orologio Undulata, invece, è stato realizzato dal laboratorio parigino specialista in intarsi Rose Saneuil. Il quadrante è verde iridescente, con un intarsio di paglia, legno, pelle, pergamena ed elitre, e ospita un tourbillon ultrapiatto, calibro 670P, tutti interamente realizzati da Piaget. È circondato da due cerchi di diamanti taglio baguette e taglio brillante. Ultimo, ma non meno importante, gli orologiai Piaget presentano una versione ultra-gioiello del famoso orologio Black Tie a forma di cuscino, reso famoso da uno dei clienti più affezionati della Piaget Society, Andy Warhol. Il pezzo combina un quadrante in legno pietrificato con una lunetta e indici in smeraldi taglio baguette. È un pezzo unico alimentato dal calibro meccanico ultrapiatto 534P della Manifattura.
Allegoria è la nuova alta gioielleria Gucci
Secondo il dizionario, un’allegoria è una figura retorica per mezzo della quale l’autore esprime e il lettore ravvisa un significato riposto, diverso da quello letterale. Gucci ha utilizzato questa idea per la nuova collezione di alta gioielleria, che segue di soli sei mesi quella presentata a gennaio con la seconda parte della linea Hortus Deliciarum. La nuova collezione composta da 135 pezzi unici si chiama, invece, Allegoria. A che cosa allude? Alle quattro stagioni. Anche in questo caso sono le mutazioni stagionali della natura a ispirare i gioielli. Ma a volte utilizzano al centro del gioiello il classico morsetto Gucci.
Per esempio, la primavera, che ispira i gioielli con l’iconico motivo Flora. La collezione fa un grande utilizzo di tormaline, una pietra che può assumere colori diversi. C’è, per esempio, sono una tormalina verde taglio cuscino da 226 carati con incastonatura traforata e ornata da motivi a stella e diamanti taglio baguette e una collana con una tormalina rosa da 161 carati, circondata da diamanti e smalto colorato a più livelli, il tutto incastonato in una catena con 72 tormaline multicolore da 88 carati che creano un effetto degradé.
Le altre stagioni sono altrettanto ricche di colori. Con il rosso degli spinelli, il verde intenso degli smeraldi, l’azzurro-verde della tormalina Paraiba, oltre a zaffiri gialli, granato mandarino. Naturalmente, la collezione comprende anche i classici diamanti, tra cui alcuni con taglio antico, meno sfaccettati di quelli che si usano normalmente oggi.
L’alta gioielleria psichedelica di Austy Lee
Quella di Austy Lee è alta gioielleria, ma psichedelica. Non è un abbinamento consueto. L’arte psichedelica, fiorita alla fine degli anni Sessanta, si riferiva all’utilizzo astratto e sorprendente dei colori, per rappresentare le allucinazioni provocate dall’assunzione di droghe come Lsd o Dmt. Nel tempo lo stile psichedelico non è più legato a quelle specifiche esperienze, ma ha assunto una sua caratteristica indipendente. Uno stile che non pone ostacoli alla fantasia e che riesce sempre a stupire. Come l’alta gioielleria di Austy Lee. Nato e cresciuto a Hong Kong, Austy Lee è un designer di gioielli di alta gamma con quasi 20 anni di esperienza nel settore, che ha iniziato come graphic designer prima di focalizzare la sua mente creativa sul mondo dei gioielli.
Ma per ampliare ulteriormente le sue prospettive, e soprattutto per curiosità, ha deciso di ottenere un diploma di Product Design, per imparare l’arte dell’incastonatura delle pietre preziose e la cesellatura, intagli di denti d’osso e giada, manufatti e restauri antichi. Grazie alle sua eccezionale tecnica di disegno e progettazione, gli è stata offerta l’opportunità di lavorare come apprendista di design di gioielli presso Adler Jewellery a Hong Kong.
L’esperienza in Adler Jewellery ha aumentato l’esperienza come designer di gioielli e acquirente di pietre preziose. Austy è stato poi Chief Designer per Wendy Yue. I suoi modelli sono indossati da molte celebrità di Hollywood e internazionali e personaggi famosi in tutto il mondo.
Il suo stile è unico. È la rappresentazione in gioielleria di new age, grafica e moda, ma che lui stesso definisce anche industriale, pop-punk, spigoloso, rigoroso, audace, simbolico e colorato. I gioielli utilizzano molte pietre preziose colorate spesso intagliate come sphene, paraiba, padparadscha, star sapphire, indigolite, pink diamonds e i diversi colori della giada, oltre a materiali meno usuali, come l’abalone.
La vetta del successo per gli Aletto Brothers
Come tanti italiani che hanno scelto l’America, la famiglia Aletto riponeva grande fiducia nelle opportunità offerte dal Nuovo Mondo. Ma gli Aletto, originari di Napoli, non erano poveri in cerca di fortuna. Bartolomeo Aletto, il capostipite della famiglia, era un gioielliere che ricevette l’incarico di creare un gioiello speciale per l’inaugurazione della Torre Eiffel all’Esposizione Universale di Parigi. Era il 1889. Il figlio, Raffaele, è stato anche lui un gioielliere. E nel 1949 il figlio di Raffaele, Alberto, ha lasciato Napoli per Caracas, Venezuela, dove ha fondato una fabbrica con più di cento dipendenti.
Nel 1962 la generazione successiva, quella di Alfredo Aletto, si è stabilita in Florida e ha fondato l’azienda di famiglia, Aletto Brothers, a Boca Raton. E arrivata alla quinta generazione, la storia continua ancora con Alberto, Amy, Luigi e Mario.
L’attività prosegue con successo, come testimonia il primo posto nella categoria Best in Colored Gems Above $40,000 Retail al Couture Design Awards di Las Vegas. La categoria della competizione indica già il tipo di gioiello che esce dal laboratorio di Aletto Brothers: di lusso. I gioielli sono nel solco della tradizione dell’alta gioielleria, con utilizzo di invisible set, pietre preziose, anelli, spille e orecchini che utilizzano spesso la forma a grappolo per offrire gioielli vivaci e ricchi di colore, oltre che preziosi.
L’orizzonte prezioso di David Morris
Alta gioielleria firmata David Morris: la Maison di Bond Street, a Londra, ha aggiunto altre stelle nel cielo della capitale britannica. La sua collezione Skylines, composta da diamanti straordinari, bianchi e colorati, presenta anche una serie di gioielli ispirati all’antico Egitto. L’elemento che riporta indietro al tempo delle piramidi è l’utilizzo di lapislazzuli, una pietra cara ai faraoni, assieme a diamanti e pietre come il raro opale nero. Lo stile dei nuovi pezzi aggiunge anche una geometria rigorosa, con linee rette e simmetriche.
Il direttore creativo Jeremy Morris, però, è andato anche oltre, senza abbandonare la predilezione del gioielliere londinese per diamanti e maxi pietre preziose. Come per la collana Capola, con un motivo geometrico composto de cristallo di rocca e diamanti, con al centro uno zaffiro cabochon di oltre 48 carati. Oppure con l’anello Aurora Maelstrom, con al centro un eccezionale diamante blu taglio pera dal peso di 4,28 carati, circondato da diamanti rosa e bianchi. L’orizzonte a Londra è sempre più prezioso.
Il raro colore rosa di Joywith Jewelry
Da Shenzhen, grande città che si è sviluppata a pochi chilometri da Hong Kong, ha portato i suoi gioielli nella design room di Vicenzaoro. Amy Kang ha fondato Joywith Jewelry nel 2016 con l’idea di proporre gioielli poeticamente preziosi. Amy Kang, con alle spalle una esperienza di dieci anni nel mondo dell’industria del gioiello, ha deciso che era arrivato il momento di spiccare il volo. Con l’aggiunta di una sua specificità: l’utilizzo delle rare conch pearl. È una scelta che è stata suggerita da sua figlia, Victoria Yu, la designer della Maison, che ama particolarmente queste non comuni perle rosa, che sono concrezioni calcaree prodotte dalla Queen Conch, come viene chiamato il mollusco Strombus gigas, che si trova in alcune zone del Mar dei Caraibi.
I gioielli della maison cinese hanno spesso, quindi, una perla conch rosa al centro del disegno. Sono gioielli di grande fantasia, volume e leggerezza. Sculture elaborate, ispirate ai fiori o al mondo animale, tra estrema modernità e classiche tradizioni cinesi. Nel 2022, Victoria Yu ha ricevuto l’eccezionale Design Award dell’IGI(International Gemological Institute)La sua collezione di gioielli Crystal Floral Fan è stata esposto nel Museo dei gioielli di Shenzhen. Il fiore di cristallo, un anello con le conch pearl, è stato selezionato anche da The Jewellery Trendbook 2024+.
Spettacolare solstizio d’inverno con Piaget
Il solstizio è, in astronomia, il momento in cui la Terra raggiunge il punto di declinazione massima o minima rispetto al Sole. Nel corso di un anno il solstizio ricorre due volte: quando il Sole raggiunge il valore massimo di declinazione positiva in giugno e segna l’inizio dell’estate boreale o dell’inverno australe, e negativa in dicembre. In coincidenza di questo fenomeno il 2022 ha registrato, eccezionalmente, anche il Solstice di Piaget. E naturalmente questa serie di alta gioielleria è presentata in coincidenza con il solstizio astronomico.
Una parte di gioielli è stata infatti mostrata a giugno (leggi anche: Piaget celebra un lussuoso Solstice) mentre a dicembre è arrivata la seconda tranche. Si tratta di gioielli sontuosi, che celebrano il solstizio con il lancio dei riflessi luminosi delle gemme, con diamanti taglio marquise abbinati ad altri con forma a brillante o baguette. Della collezione fanno parte anche due bracciali-orologio, alta gioielleria capace anche di segnare il tempo e di stupire grazie a due gemme rosso rubino che galleggiano in un mare di diamanti. Il team di gemmologia di Piaget ha dedicato mesi di ricerca per realizzare gli orologi Blazing Swing e Everlasting Night utilizzando diamanti in contrasto con rubini rossi, zaffiri blu o smeraldi, mentre i rispettivi quadranti incastonati di neve e opale nero. La collana articolata Exalting Dance, invece, è disposta attorno a una coppia di acquemarine blu intenso e una voluta roteante di diamanti che offre un bagliore spettacolare.
Della linea Solstice fanno parte anche gli orecchini di diamanti del set Exalting Dance, realizzati con un intricato puzzle di diamanti taglio brillante, marquise e baguette. Sono un pezzo speciale non solo per l’elaborato design, ma anche perché testimoniano la raffinata esecuzione artigianale dei laboratori Piaget.
I colori preziosi di Picchiotti
Il piacere di essere fuori dal comune. È uno dei motivi che spingono a scegliere un abito diverso, oppure semplicemente un accessorio. Naturalmente, essere fuori dal comune non significa essere bizzarri, stravaganti, ridicoli. Il bello di essere inusuali è, invece, quando ciò che si sceglie di indossare è particolarmente interessante. Colpisce, senza offendere gli occhi. Anzi, attira l’attenzione per la sua bellezza. È il criterio seguito negli anni da Picchiotti per comporre la serie di pezzi di alta gioielleria che ha il nome di Essentially Color. Il nome indica già qual è la strada non usuale percorsa dalla Maison italiana famosa per la sua produzione di alta qualità.
La collezione Essentially Color punta su gemme inusuali, ma raffinate, assieme a perle rare. Accostamenti, design del gioiello e qualità della realizzazione contribuiscono a rendere questi gioielli dei pezzi unici capaci di ingolosire anche i collezionisti abituati ad acquistare pietre preziose di grande pregio. Tra gli ultimi pezzi realizzati di Picchiotti c’è, per esempio, una collana con 15 perle South Sea e diamanti per oltre 24 carati. Oppure un anello con uno spinello birmano arancio-rosa di 8,81 carati e diamanti.
Alta gioielleria e arte al Pad di Londra
A Londra torna il Pad, fiera fondata nel 2007 dall’antiquario parigino di quarta generazione Patrick Perrin. È l’unica fiera nel Regno Unito dedicata esclusivamente al design del XX secolo e contemporaneo. Ed è anche l’occasione per vedere da vicino gioielli preziosi e rari. Quest’anno il Pad è in programma dal 10 al 16 ottobre a Berkeley Square. In primavera sarà la volta dell’edizione parigina. Per quanto riguarda i gioielli, Valery Demure, fondatrice del sito online Objet d’Emotion e la Marylebone, l’omonima galleria londinese, presenterà designer indipendenti da tutto il mondo, tra cui il Melanie Georgacopoulos e l’italiana designer Francesca Villa.
Tra i creatori di gioielli è prevista anche la gioielliera parigina Emmanuelle Zysman, nota per il suo artigianato disegni stratificati in oro spazzolato, argento e pietre preziose. Ancora, ci sarà Yael Sonia, designer di origine brasiliana, che crea gioielli cinetici con un tocco architettonico e il talento per metà ghanese e per metà cinese Melinda Zeman, che ha lanciato Boochier nel 2019, con i suoi brillanti gioielli in smalto e diamanti.
Una novità è il gioielliere indiano Moksh, che propone gioielli ispirati all’epoca Moghul. Elisabetta Cipriani, che gestisce l’omonima galleria londinese specializzata in wearable art, presenterà l’opera del giovane orafo britannico Joy BC con pezzi ispirati all’antica Grecia. Maria Sole Ferragamo, fondatrice di So-Le Studio, propone invece pezzi realizzati da scarti di materiali come ritagli di pelle e trucioli di ottone. Sempre Elisabetta Cipriani presenterà un nuovo progetto in fiera: Salvia, seconda collaborazione con artista italiano Giuseppe Penone. Ha realizzato un anello in edizione limitata di 10 pezzi, in oro 18 carati, raffigura una foglia di salvia. La gallerista italiana porta al Pad anche i gioielli della scultrice greca Sophia Vari e dell’artista italiano Giorgio Vigna.
La rassegna di Londra comprende anche Carpenter Workshop Jewellery, azienda che lanciato di recente dalla galleria internazionale del design Carpenter, che presenterà gioielli di artisti come Cindy Sherman, Rashid Johnson e Robert Longo presentate in partnership con la gioielleria statunitense marchio LizWorks.
Alta gioielleria
Accanto ai gioielli creati da artisti, il Pad propone anche pezzi di alta gioielleria. La Maison londinese David Morris copie 60 anni e partecipa per la prima volta al Pad con un paio orecchini con rare perle naturali a goccia, con diamanti rosa e diamanti bianchi briolette, oltre che con una collana di opale nero da 43 carati e lapislazzuli. Il gioielliere indiano Neha Dani crea solo da 15 a 20 pezzi all’anno e presenterà i suoi gioielli-scultura, tempestato di pietre preziose (ne utilizza fino a 3.000 per gioiello). Come il bracciale Aialik, con pietre di luna blu tagliate su misura incastonate in oro 18 carati e diamanti. Una presenza consueta, invece, è quella di Glenn Spiro, gioielliere britannico molto apprezzato per il suo design di avanguardia e Boghossian, con creazioni ispirate alla storica Via della Seta.
Al Festival di Cannes non sono in concorso solo i film, ma anche i gioielli. C’è, però, una Maison che vince tutti gli anni: è Chopard, che da un quarto di secolo è partner del Festival e realizza la Palma d’oro che premia i vincitori. E, in più, presenta le sue collezioni di alta gioielleria. Quest’anno, inoltre, è speciale perché la Maison guidata dalla co-presidente e direttrice artistica Caroline Scheufele celebra i 25 anni di collaborazione.
L’abbinamento è quindi festeggiato come meglio non si poteva: 75 pezzi di alta gioielleria ispirati al mondo del cinema. Con in più un pendente multicolori che riproduce il segno della pace: un’idea perfetta per il tragico momento geopolitico che sta attraversando il mondo. I gioielli della collezione ripercorrono tutta la storia del cinema, dai primi film in bianco e nero come Luci della Città di Charlie Chaplin, con gioielli realizzati con diamanti bianchi e neri, a titoli classici, come la collana di diamanti di colore D, internamente impeccabili, da 13,69 carati, ispirata alla pellicola di Alfred Hitchcock, Caccia al ladro, ambientata proprio in Costa Azzurra.
Ci sono anche film di animazione, come la Carica dei 101 della Disney, che diventa un bracciale con figure di cani realizzati in diamanti bianchi e neri, che ha richiesto più di 470 ore di lavoro. Nella collezione è presente, inoltre, il tema delle rose, come nell’anello tempestato di zaffiri rosa che racchiude un diamante di 2 carati, oppure un girocollo con perle di zaffiri rosa e diamanti, o la spilla con petali coperti da diamanti bianchi.
La botanica è la scienza che studia le piante. Ma anche la nuova collezione di alta gioielleria di Tiffany. Botanica è il nome alla linea del Blue Book 2022, che riunisce i lavori di alta gioielleria della Maison americana che fa parte del gruppo Lvmh. Come sempre, Tiffany ha studiato gioielli eccezionali, che quest’anno sono presentati in abbinamento con l’idea della fioritura, della rigogliosa crescita di vegetali in una ricca serra che ospita pietre preziose. L’azienda ha deciso di presentare a puntate la collezione (mostriamo qui alcuni pezzi), e per il lancio pubblicitario ha arruolato Gal Gadot, attrice e modella israeliana.
Gal Gadot è più di una House Ambassador. Rappresenta il fascino naturale, la pura raffinatezza e il senso di modernità tipiche della collezione Blue Book. Siamo entusiasti che sia il volto della nuova campagna Botanica.
Alexandre Arnault, Executive Vice President, Product and Communication di Tiffany & Co
Le immagini presentano, ovviamente, Gal Gadot che indossa gioielli della collezione Blue Book, tra cui una collana di diamanti ispirata a un fiore speciale, il tarassaco (quello che si trova comunemente nei prati a primavera), che può trasformarsi in cinque modelli unici, oltre a una spilla a forma di orchidea, anch’essa trasformabile e una collana con diamanti e zaffiri che ricorda un cardo. Quella con Gal Gadot rappresenta la prima campagna della Maison con l’attrice. Oltre ai nuovi gioielli Blue Book, Gal Gadot indossa anche molti dei capolavori di Jean Schlumberger presenti nella collezione Botanica, tra cui la famosa spilla Bird on a Rock e il bracciale Fleurage. Il bracciale si basa su uno schizzo che Jean Schlumberger aveva considerato per il leggendario Tiffany Diamond.
Le Impressions di David Morris
Nata in tempi relativamente recenti, il 1962, la gioielleria londinese David Morris si è subito messa in luce per la qualità e la ricchezza delle sue collezioni. In particolare, le collezioni di alta gioielleria presentano spesso pezzi di un’opulenza da maharaja. È così anche per la collezione di alta gioielleria Impressions, presentata in occasione della settimana Couture di Parigi. Pietre preziose rare e magnifiche sono il vero motivo ispiratore della collezione.
Come per la collana Monsoon, che combina tagli e motivi contrastanti per rinnovare un design classico a colletto: un bozzetto del 1962 ne conferma le radici. Il gioiello presenta anche chiusure regolabili, che consentono di trasformarla da un girocollo oppure in una collana sautoir per la sera. Gli smeraldi della collana sono intervallati da diamanti bianchi a forma di scudo, taglio fantasia, tagliati appositamente per il design. Con i loro angoli dalle linee pulite, i diamanti sono abbinati alle dolci curve delle gocce di smeraldo cabochon, mentre dietro le pietre preziose si nascondono minuscoli cardini in oro bianco che assicurano forma e flessibilità perfette.
La collezione , però, utilizza anche titanio colorato per gioielli con stile meno classico e più moderno. Gli orecchini Evergreen, con 27 carati di smeraldi, hanno riflessi quasi neon grazie al setting in titanio verde, compensato da diamanti bianchi. Il braccialetto Tetras, invece, utilizza turchese e diamanti, assieme a uno zaffiro blu del Madagascar da 10 carati.
L’Oriente delicato di Gimel
L’antica arte giapponese trasformata in alta gioielleria da Gimel ♦︎
È una gentile donna giapponese di quasi 80 anni, che vive e lavora in una piccola cittadina nel sud del Giappone, Ashiya. Lei è Kaouru Kay Akihara, ma è più famoso il nome della sua piccola Maison, Gimel. Anche se piccola, questo laboratorio-studio è diventato famoso per le sue raffinate creazioni di gioielleria, che spaziano da pezzi ispirati alla delicata arte pittorica giapponese a quelli con uno stile più occidentale.
La designer, Akihara, ha ricevuto in gioventù un’ampia formazione, che comprendeva molte arti tradizionali giapponesi.
Dalla difficile arte della scrittura, Shodō, alla capacità di comporre uno spazio anche con i vuoti oltre che con i pieni: la particolare sensibilità nipponica è applicata alle sue creazioni. La designer ha iniziato la sua carriera negli anni Settanta, coinvolgendo solo i migliori artigiani per creare i suoi gioielli. Un esempio del lavoro di Gimel è la spilla Lotus, con diamanti e granato venduta da Christie’s. Oppure una collana e spilla pendente disegnata come un fiore, centrata su un diamante vivido rosa purpureo a forma ovale del peso di circa 1,39 carati, all’interno di un pavé circondato da petali avvolti con diamanti rosa e incolori a taglio brillante, accompagnato da una spilla a forma di coccinella con zaffiro cabochon e diamanti con taglio a brillante, montata in platino e oro giallo 18 carati.
Dal 19 febbraio al 19 giugno 2022 si terrà una mostra speciale Jewelry presso il National Museum of Nature and Science di Ueno, Tokyo. La mostra presenta circa 200 tipi di pietre grezze e levigata. Ma anche 60 opere di Gimel, tra cui divertenti spille.
Passano gli anni ma il talento di Fawaz Gruosi è fresco come una rosa. Il gioielliere è uno dei pochi capaci non solo di creare pezzi straordinari, ma anche di introdurre trend che sono poi accolti (copiati direbbero alcuni) dal resto del mondo. È stato così tanti anni fa per i diamanti neri, dotati da Fawaz Gruosi di un passaporto per entrare nel mondo dell’alta gioielleria. Archiviati gli anni con la sfortunata Maison de Grisogono, inciampata in problematiche societarie lontane dal mondo dei gioielli, Fawaz Gruosi è ripartito con un marchio che questa volta ha il suo stesso nome e una boutique in Berkeley Square, a Londra, mentre la realizzazione dei gioielli avviene a Ginevra. E ha fatto bene, visto che è ben conosciuto dal mondo degli appassionati di alta gioielleria.
Durante la settimana dell’alta moda parigina, Gruosi ha presentato nuovi eccezionali gioielli. Lo stile è quello di sempre: forme sinuose, sorprendenti, innovative senza essere bizzarre. E, soprattutto, con tante grandi gemme esaltate dal design. Come l’anello con uno smeraldo colombiano taglio quadrato di oltre 15 carati, circondato da rubini e da altri smeraldi taglio navette. Oppure un paio di orecchini in oro rosa 18 carati e titanio, con due smeraldi colombiani taglio smeraldo, 408 smeraldi taglio brillante, 106 diamanti bianchi taglio brillante e ceramica color avorio: un gioiello che non ha confronti. Lo stile degli orecchini si riflette anche in una collana “lava setting” con l’andamento sinuoso di un serpente di diamanti intrecciato con un secondo serpente di smeraldi, sormontato da un quintetto di smeraldi: sono 44 smeraldi dello Zambia per un totale di 87,65 carati. Non mancano i pezzi composti unicamente da diamanti, come l’anello in oro bianco 18 carati con 62 diamanti bianchi taglio baguette e 673 taglio brillante.
Ma, come accennato all’inizio, il gioielliere ama anche sorprendere. Questa volta Grwuosi introduce nell’alta gioielleria l’ambra. Un materiale prezioso, e molto conosciuto, ma di solito non utilizzato in questo tipo di gioielli. Invece, ecco qui anello e bracciale con ambra baltica della migliore qualità cesellata in cabochon e gocce, con motivi in oro incastonati di diamanti. Sopra, uno zaffiro di Ceylon da 9,75 carati, diamanti taglio pera. C’è da scommettere che l’ambra sarà riscoperta anche da altre Maison.
Per gli amanti delle pietre preziose colorate, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Un bracciale unisce due zaffiri blu per un totale di 121,62 carati, con 153,10 carati di zaffiri rosa contrastati con smeraldi taglio baguette. Oppure un anello con un’ellissi composta da zaffiri taglio baguette e smeraldi a spirale. Non solo: l’anello è sormontato con uno zaffiro di Ceylon da 27,33 carati. Se, invece, amate il colore rosso, ecco un bracciale con onde di rubini birmani taglio baguette e taglio brillante, che si può abbinare a un anello realizzato con le stesse pietre. Un altro anello, invece, è composto da un opale rosa cosparso di diamanti taglio marquise e trentuno smeraldi cabochon: l’effetto è sicuro.
Il gioiello più strabiliante della collezione è, però, una spettacolare collana composta do otto file di smeraldi e diamanti. Ha un sapore che ricorda l’India dei maharaja o, meglio, delle maharani (le regine). Il gioiello è composta da smeraldi per 115,55 carati con taglio cabochon intervallati da diamanti taglio brillante. Pura arte.