David Yurman è uno dei principali marchi di gioielleria degli Stati Uniti. La Maison, celebre anche per i suoi gioielli che utilizzano il motivo dei cavi intrecciati, presenta anche collezioni di alta gioielleria. L’ultima si chiama DY Genesis, anche se più che l’inizio indica l’ultima proposta, in senso cronologico. La collezione, presentata a Parigi, dove David Yourman ha un flagshipstore, è molto elaborato. E per renderla ancora più raffinata è stata fotografata con un servizio di still life assieme a steli di piante e petali di fiori. In effetti il design dei gioielli si accompagna bene con gli elementi naturali.
L’ispirazione dei gioielli, non è una novità, è il mondo della natura. Ma l’interpretazione del concetto è originale. I gioielli prendono il nome botanico di fiori, mentre le gemme punteggiano la composizione. Per realizzare le elaborate forme dei gioielli, oltre alle pietre e all’oro, la Maison ha deciso di utilizzare anche alluminio, un metallo duttile e che si può facilmente colorare. Invece del solito oro giallo o bianco i gioielli appaiono quindi con un metallo verde, rosa o giallo. Ma non solo. Un paio di orecchini sfoggia anche un coleottero iridescente, due esemplari di Belionota Sumptuosa, insetto che si trova in Indonesia.
Quando indossare un mono orecchino
I mono orecchini, cioè orecchini che si indossano uno alla volta. Ma quando si possono indossare i mono orecchini? Ecco le regole da seguire ♦
Grandi e vistosi, in ottone brunito, placcato oro e con forme stravaganti: sono i mono orecchini. Dopo ear cuff, ear climbers e borchie asimmetriche, ecco l’idea di indossare orecchini diversi uno dall’altro, oppure uno solo. Perché a volte due non è meglio di uno. Quando i mono orecchini sono gioielli fashion non passano inosservati e molti designer si sono adeguati con proposte di tutti tipi, anche preziose. Ma c’è anche chi suggerisce di indossare cascate di diamanti e platino da un solo lobo, per dare un tocco di modernità all’alta gioielleria. E se con le dimensioni esagerate i costi lievitano, la soluzione può essere trovare un’amica con cui condividere la spesa. Insomma, il chandelier single è bello soprattutto quando si hanno gli stessi gusti. Ecco come sceglierli.
Regola numero 1. Un mono orecchino minuscolo non ha ragione di esistere. Nessuno noterà un piccolo anello o un bottone in oro. Soprattutto nessuno si accorgerà che l’altro orecchio non indossa nulla.
Regola numero 2. Un grande, vistoso, luccicante mono orecchino non passa inosservato. Ma, con tutta sincerità, siete sicure che sia una buona idea attirare l’attenzione sulle vostre orecchie? Se sono a sventola oppure con qualche difetto meglio non esagerare: in questo caso meglio indossare normali orecchini di taglia non troppo evidente.
Regola numero 3. Prima di indossare un grande mono orecchino fate attenzione al peso: non deve diventare fastidioso per il lobo: potrebbe anche provocare irritazioni alla pelle.
Regola numero 4. Un mono orecchino non solo ha una dimensione generosa, ma ha anche una forma originale. Se volete indossare un solo orecchino, insomma, meglio non limitarsi al classico anello in oro.
Regola numero 5. Scegliete l’orecchino che si adatta meglio alla forma del vostro viso. Se avete un viso ovale e magro, meglio non esagerare con un orecchino pendente e lungo, che accentua questa caratteristica. Se, invece, il vostro viso è di forma più rotonda, un orecchino pendente e lungo servirà a snellire il volume. Alessia Mongrando
Scarlett Johansson per David Yurman
Scarlett Johansson è stata l’attrice più pagata al mondo nel 2018 e nel 2019 ed è apparsa più volte nell’elenco delle 100 celebrity di Forbes. I suoi film hanno incassato oltre 14,3 miliardi di dollari in tutto il mondo. Ma ha anche un’altra caratteristica: è nata a New York e ama la sua città. Forse anche per questo è diventata l’ambasciatrice di un marchio di gioielli che non smette di celebrare New York: David Yurman. La Maison, nata negli anni Ottanta, è nota per i suoi caratteristici gioielli con il design di un cavo ritorto. Il brand americano tempo fa ha anche lanciato una collezione di pendenti con lo skyline della Grande Mela.
È stato Evan Yurman a proporre all’attrice di apparire nella sua campagna di advertising, dove recita in un filmato postato sul sito Instagram della casa di gioielli, dove compare con l’attore Henry Golding. Nel nuovo spot pubblicitario di David Yurman, Scarlett è vista come una star del cinema, fotografata con il suo top nero e una collana d’oro audace mentre lascia un hotel di New York City.
Fino a che punto si può dire che uno stile è stato copiato? È un problema che assilla (anche) chi si occupa di moda o gioielleria. Certo, è difficile dimostrare che una catena in oro sia un design esclusivo. Ma ci sono altre forme che diventano simboliche per un marchio, come la pantera di Cartier, il fiore a cinque lobi di Pasquale Bruni, oppure il colore azzurro Tiffany. Si possono utilizzare queste forme iconiche? Il gioielliere americano David Yurman pensa di no e ha intentato una causa presso la corte federale di New York City contro il marchio di gioielleria canadese Mejuri. L’accusa: avere copiato molti dei gioielli che caratterizzano il marchio americano, violando i diritti di proprietà intellettuale.
Davi Yurman, Maison fondata negli anni Ottanta da David e Sybil Yurman, si è affermata grazie ad alcuni gioielli dalla tipica forma di cavo a spirale intrecciato. Anche se, bisogna aggiungere, che la stessa tipologia di gioiello è stata utilizzata da altri, per esempio, da brand come la svizzera Charriol. David Yurman, però, accusa Mejuri di aver riprodotto senza variazioni i suoi gioielli delle collezioni Pure Form e Sculpted Cable. In effetti, i gioielli di David Yurman e di Mejuri sono quasi identici.
Quindi, in pratica, nessuno potrà accusarvi di aver copiato un paio di orecchini a cerchio in oro, ma se hanno la forma di un cavo intrecciato potreste avere dei guai. Tra l’altro, le cause per contraffazione nel mondo della gioielleria non sono una novità. La stessa David Yurman negli anni scorsi ha ottenuto 1,5 milioni di dollari grazie a una causa legale contro società che che vendevano gioielli contraffatti sul web. Ora, però, in gioco c’è una questione di stile e di comportamenti scorretti. Per esempio, David Yurman ha assoldato un influencer per indossare i suoi gioielli. E due settimane dopo Mejuri ha coinvolto lo stesso influencer per una campagna sui social media.
Mejuri è un marchio co-fondato nel 2015 da Noura Sakkijha. Nata e cresciuta in Giordania, è immigrata in Canada a 23 anni, dove ha conseguito un Mba in ingegneria industriale. In pochi anni ha costruito un’azienda specializzata in gioielleria a prezzi contenuti. Se il successo è da attribuire anche a un disinvolto utilizzo di idee altrui lo stabilirà il giudice.
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Amore per New York, una città che è entrata nell’immaginario di milioni di persone nel mondo, di artisti, scrittori, registi e anche di gioiellieri come David Yurman.
Sono un newyorkese di terza generazione. Come i miei genitori, sono nato a New York City e i miei nonni sono cresciuti qui. Vedere la mia famiglia passare dal Bronx alla 57 esima strada con i nostri affari è una cosa bellissima.
Evan Yurman
Il brand americano ha deciso quindi di dedicare alcuni pezzi a New York, ma ispirandosi allo spirito innovativo della città e non a quello da cartolina. “In questa stagione, volevamo sostenere la nostra città natale, il luogo di nascita dei nostri fondatori, della nostra azienda e del nostro marchio. New York continua a ispirarci con la sua ricca energia creativa e artistica, le persone, la diversità, i quartieri e le istituzioni culturali”, è la spiegazione dell’azienda.
La Maison, fondata da David e Sybil Yurman, dopo tanti anni di immersione nella cultura beat degli anni Sessanta, è diventata famosa per la sua reinterpretazione adattata alla gioielleria della forma del cavo. Uno stile che ricorre anche nei gioielli dedicati a New York.
I nuovi gioielli hi-tech
Non solo oro e argento: ecco perché i materiali super tecnologici sono sempre più utilizzati in gioielleria ♦
Fibra di carbonio, titanio, nanoceramica, lava vulcanica e persino la riscoperta dell’alluminio: è sempre più frequente l’utilizzo della tecnologia e di materiali di nuova generazione nel mondo della gioielleria. I motivi sono diversi. Un metallo come il titanio, per esempio, è resistente e molto leggero. Non solo: il titanio può anche assumere colori diversi senza doverlo smaltare o placcare con qualche galvanica. Per contro, è molto difficile da lavorare: ecco perché non è facile trovare un gioiello in titanio.
Il titanio, in ogni caso, è uno dei materiali che negli ultimi anni è diventato simbolo di ricerca e innovazione nella gioielleria. Lo utilizzano maestri come Wallace Chan, Suzanne Syz, oppure Maison come Giovanni Ferraris, o aziende orafe come la vicentina Mattia Cielo, che dopo aver sperimentato i fili di titanio per esaltare la flessibilità dei suoi prodotti ha puntato anche sul carbonio. Così come un altro designer di avanguardia, Fabio Salini: anche lui usa la fibra di carbonio accanto al titanio.
Il carbonio piace anche alla Maison austriaca Adler, che crede molto in questo materiale grigio cenere e ha creato un’intera collezione, battezzata Eclipse, costituita da microscopiche fibre di carbonio intrecciate, dalla patina serica e leggermente argentata. Il contrasto del fondo scuro con i diamanti incolori e l’oro bianco e rosa danno ai gioielli un aspetto quasi lunare. Gli svizzeri di Bogh-Art, invece, utilizzano fili ultrasottili di titanio «cuciti», ossia compattati, con raggi di fibra ottica a una precisa temperatura e pressione. Lo strato ricavato viene poi tagliato per dare forma alle ali e ai petali di farfalle, libellule e fiori che compongono anelli e orecchini. Un modo per rendere più scintillanti disegni e montature classici.
Un’altra frontiera della gioielleria è la resina nanoceramica, frutto di una miscela di acqua, alcol butilico e il sovente metossipropanolo, copre come una pellicola sottilissima anelli, orecchini e pendenti della collezione Mistero di De Grisogono, con il vantaggio di renderli inscalfibili. Ma è utilizzata anche da Roberto Demeglio, oppure da Vhernier, anche se in modo diverso. Infine, la tecnologia può essere utilizzata per poter lavorare un materiale antico come la lava vulcanica solidificata, ancora poco diffusa, ma utilizzata da David Yurman, che ha trasformato i detriti di un’eruzione in perle per una collana con diamanti.
Un altro materiale antico, ma riscoperto grazie alla tecnologia che lo trasforma è l’alluminio. Lavorato e fuso con raffinati metodi che ne permettono la colorazione, anche l’alluminio si è trasformato in metallo prezioso. Leggero, resistente, molto malleabile, è stato scelto per esempio da un giovane designer d’avanguardia come Emmanuel Tarpin, ma in via sperimentale anche da Vhernier per alcune collane della collezione Calla. E anche una Maison di alta gioielleria come la tedesca Hemmerle propone gioielli come gli orecchini in alluminio anodizzato con cavità nelle quali sono inserite acquamarine. Federico Graglia
È boom dei gioielli per uomo
Aumenta il business dei gioielli da uomo. E molti gioiellieri non perdono l’occasione ♦︎
Ci sono uomini che non ne vogliono sentire parlare. Ci sono donne che non amano uomini che li indossano. Eppure il New York Times ha dedicato ai gioielli per uomo un lungo articolo. Che parte da un incontrovertibile dato: può piacere o no, ma le vendite globali di gioielli di lusso per uomo hanno raggiunto 5,3 miliardi nel 2017, con un aumento del 22% dai 4,3 miliardi nel 2012 (dati di Euromonitor International, una società di ricerche di mercato). Certo, spiega il giornale americano, la cifra rimane di gran lunga inferiore a quella per le donne, stimata in 31,9 miliardi di dollari nel 2017. Ma quello maschile è un trend che incide sempre più sui bilanci delle aziende del settore.
In primo piano, secondo gli esperti ci sono gli anelli.
Negli Usa, per esempio, gli anelli generano un terzo delle vendite di gioielli maschili e sono in forte aumento. Al secondo posto ci sono le collane, di solito catene, che generano un quarto delle vendite. Attori, rapper e sportivi di successo hanno contribuito al trend, grazie a un utilizzo intensivo di vistosi gioielli per uomo. C’è, però, un problema: gli uomini non sono (di solito) abituati a indossare bracciali, anelli e collane. Dopo qualche minuto provano fastidio. Per questo ci sono produttori che hanno iniziato a proporre gioielli comfort fit, cioè facili da indossare. Un’idea che, probabilmente, non dispiacerebbe anche a molte donne. Il trucco consiste, per esempio, nel creare anelli in cui la fascia di metallo sia arcuata, in modo che non sia del tutto in contatto con la pelle.
Molti gioiellieri quotati, come David Yurman, propongono da tempo linee di gioielli maschili.
Gli anelli di David Yurman sono realizzati anche con titanio, carbonio, diamanti neri e arrivano a quasi 8.000 dollari. E c’è chi, come l’italiano Marco Dal Maso, che è partito puntando più sulla gioielleria per uomo che per donna. Stephen Webster ha introdotto per la prima volta la sua linea uomo 20 anni fa, ed è uscito con una collezione unisex lo scorso anno. Sulle passerelle delle sfilate maschili, inoltre, grandi marchi della moda come Gucci, Dior o Chanel hanno fatto sfilare modelli con indosso vistose collane. La collezione uomo Alexander McQueen comprendeva anche collane con cristalli Swarovski neri e pendenti a medaglione.
Sfilate ed esperienze
Ma pare che, a parte le maggiori dimensioni, anche la filosofia che accompagna i gioielli per uomo sia differente. Per esempio, sono molti quelli che cercano gioielli che abbiano non solo una funzione decorativa, ma anche un significato. Per questo la Maison americana Dune Jewelry dieci anni fa ha introdotto una collezione di dischi trasparenti che contengono sabbia. Ma non è sabbia qualsiasi: proviene da circa 3.300 specifici posti in tutto il mondo, come lo Yankee Stadium, Dubai e spiagge delle Maldive, oppure campi da golf in Irlanda. I pezzi diventano quindi personalizzati e Dune chiama questo tipo “gioiello esperienziale”. Anche questo fa business. Cosimo Muzzano
Tiffany e Cartier hanno i migliori servizi online nella classifica di L2 ♦︎
L2 è una società di consulenza con sede a New York che è specializzata nell’analisi comparativa delle prestazioni digitali dei marchi. Ora L2 ha pubblicato il suo rapporto annuale, che classifica la competenza digitale di alcuni dei più grandi marchi di orologi e gioielli al mondo. Insomma, è una classifica su chi riesce a utilizzare meglio web e social media. Risultato: su 70 marchi esaminati, i promossi a pieni voti sono solo due: Tiffany e Cartier.
L’esame di L2 ha riguardato quattro fattori: il sito web ed e-commerce, con l’esame della velocità di caricamento, le pagine dei prodotti, l’esperienza dell’utente e l’assistenza clienti online. E, poi, l’efficacia del marketing digitale, per esempio la visibilità nelle ricerche su Google, e gli articoli sui media, ma non quelli pagati. Cioè quelli che leggete su gioiellis.com, a differenza delle foto e delle citazioni pubblicati su tanti blog che non sono altro che pubblicità mascherata. Altri fattori considerati per la classifica sono la velocità di caricamento su tablet e smartphone, e più in generale le funzionalità messe alla prova su diversi dispositivi.
Dopo aver passato ai raggi x le attività digitali dei 70 marchi, L2 ha assegnato punti in cinque categorie: Genius (per chi ha superato 140), Gifted (110-139), Average (109-90), Challenged (89-70) e Feeble (<70). Solo due, alla fine, sono rientrate nella categoria Genius: Tiffany & Co. (144 punti) e Cartier (140).
Tiffany, per esempio, vanta le migliori pagine di prodotto, oltre che un ottimo riscontro in articoli su varie testate. Cartier, invece, ha guadagnato punti per la facilità nelle prenotazione di appuntamenti online e una forte presenza su YouTube e Instagram. Appena sotto i due best performance si trova, invece, Swarovski (139), seguito da Alex & Ani (138) e David Yurman (136). Nei primi dieci posti si sono classificati anche Pandora e due marchi del gruppo LVMH, e cioè Bulgari e TAG Heuer. Tra i primi, infine, anche marchi come Longines (di Swatch Group), eMontblanc, marchio invece di Richemont. Questi marchi, però, sono rientrati nella categoria Gifted. Tra i marchi di gioielli, hanno raccolto punti Fabergé (68), marchio di proprietà di Gemfields; Buccellati(63), e Graff (58).
David Yurman per quattro
Le quattro collezioni di alta gioielleria di David Yurman, con una collana composta da 7000 spinelli ♦︎
Se David Yurman è un nome altisonante nel mondo della gioielleria, lo sarà anche quello di Evan Yurman. Il figlio del fondatore della Maison americana ha debuttato nella alta gioielleria a luglio, durante la Haute Couture di Parigi. I pezzi presentati per la stagione autunno-inverno 2017-2018 sono distribuiti in quattro collezioni: Dubbed Stax, Petals, Pearls e Gems. Differenti soluzioni, differenti idee e medesima pregevole ricchezza di elementi sono la caratteristica delle collezioni. Già il nome indica le differenti strade percorse dalle collezioni. Petals, per esempio, è stata ispirata dai disegni notturni di David Yurman, svegliato dal gracidio delle rane nella sua casa di Putnam, a nord di New York. Pearl, invece, è ovviamente dedicata alle tonde e tenebrose figlie dei Mari del Sud e Tahiti. Gems, come è facile immaginare, privilegia le pietre. Da segnalare una collana che è il frutto di 186 ore di lavoro, realizzata in 16 fili di 7000 spinelli rossi tagliati a perline, più 412 diamanti. Margherita Donato
Las Vegas si gioca il gioiello
Las Vegas capitale del gioielli con il Jck Show e il Couture: c’è anche un pezzo di gioielleria italiana ♦
A Las Vegas è l’ora del Jck Show (5-8 giugno 2017) al Mandalay Bay Resort & Casino. È il principale evento annuale dell’industria dei gioielli di questa parte del mondo e riunisce oltre 30.000 professionisti del settore. Coinvolge aziende di gioielleria, orologi, pietre preziose, attrezzature, forniture, tecnologia, sicurezza e soluzioni di business: oltre 23.000 i rivenditori presenti e circa 9.400 negozi. Il 23% delle presenze arriva da fuori degli Stati Uniti.
VicenzaOro a Las Vegas
Tra i protagonisti c’è VicenzaOro, format di Italian Exhibition Group (società fieristica nata dall’integrazione tra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza), che ha portato nella città del Nevada famosa per i suoi casinò un centinaio di aziende italiane della gioielleria. Il Jck, infatti, è un’opportunità per l’industria della gioielleria e del lusso. Il padiglione italiano è posizionato al piano nobile della manifestazione (Shoreline 2). Sono presenti brand dell’alta gioielleria e oreficeria conosciuti a livello internazionale tra cui: Biancaspina, Chrisos, Fani Gioielli, Falcinelli, Giorgio Visconti, Hasbani, Karizia, Leo Pizzo, Misis, Novecentonovantanove, Richline e Unoaerre, oltre ad aziende del packaging di settore. Accanto allo spazio espositivo, è previsto un palcoscenico per l’Osservatorio indipendente di forecasting mondiale del gioiello e dei preziosi Trendvision Jewellery + Forecasting e del nuovo Trendbook 2018+. Da questa edizione, inoltre, Trendvision Jewellery + Forecasting organizza i buying trails, workshop destinati ai buyer con l’obiettivo di supportarli e guidarli all’acquisto nei rispettivi distretti di interesse.
Il Couture
Sempre a Las Vegas c’è anche il Couture, ospitato al Wynn Resort, altra destinazione per il mercato di gioielli e orologi di lusso. Qui sono previsti oltre 4.000 buyer top per circa 200 designer e marchi di primo piano, come Bulgari, Bell & Ross, David Yurman, Victor Velyan, Stephen Webster, Sevan Bicakci, o italiani come Qayten, Antonini, Casato, Damiani, Crivelli, Dada Arrigoni, Chantecler, Federica Rettore, Garavelli, Gavello, Gucci, Maria e Luisa, Mariani, Misani, Moraglione, Officina Bernardi, Piero Milano, Picchiotti, Pasquale Bruni, Pomellato, Ponte Vecchio, Repossi, Spallanzani, Superoro, Terra Cielo Mare, Vendorafa. Federico Graglia
David Yurman benefico
Gioielli per fare beneficenza, ma utilizzando una app. È l’idea del gioielliere di New York David Yurman.
Abbinare la vendita di gioielli a qualche nobile scopo caritatevole non è una novità. Ma una campagna di comunicazione che coinvolga top model e crowdfunding è una novità. Forse, è anche un modo per coinvolgere anche in Millenials, i giovani nati nell’era digitale che sembrano meno interessati a essere contattati tramite i tradizionali giornali cartacei. Così il brand chic di New York, David Yurman, ha impostato una campagna pubblicitaria dal titolo The Gift of Love and Light (Il dono di amore e luce) in partnership con la app Elbi, nata per gestire le piccole donazioni. In sostanza, basta un tap sullo schermo dello smartphone per fare una piccola donazione di un dollaro a qualche causa di beneficenza: ogni giorno ne sono proposte tre diverse. L’idea è di Natalia Vodianova, una delle modelle della campagna di pubblicità di Yurman. Gli utenti che utilizzano Elbi ottengono punti che possono tramutare in premi di lusso, come cuffie audio, borse o gioielli. David Yurman, appunto, dona a Elbi gioielli: gli utenti possono scegliere tra una delle sette buone cause selezionate dalla Maison di New York.
Secondo gli esperti di marketing, la collaborazione di Elbi potrebbe offrire a David Yurman una migliore immagine tra i giovani. Gli utenti di Elbi sono per circa il 60 per cento donne, nella maggioranza giovani, mentre il cliente tipo della gioielleria ha un’età di 35-45 anni. La partnership con Elbi serve, appunto, a coinvolgere una fascia di persone più giovane. Rudy Serra
I nuovi cavi di David Yurman
La collezione Cable di David Yurman è sempre più preziosa. È stata presentata a New York.
David Yurman, scultore e gioielliere che nel 1975 ha lanciato la sua prima collezione Cable, rinnova la forma che gli ha dato successo internazionale. I bracciali a forma di cavo, ora anche in titanio, sono stati presentati nella versione con pietre preziose e diamanti, incastonati alle due estremità del gioiello. I nuovi pezzi hanno attirato l’attenzione a New York, in occasione della Fashion Week. La serie Cable, che ha una forma che ricorda, appunto, i cavi ritorti, ha venduto in 40 anni circa 2 milioni di pezzi nelle sue differenti versioni, in oro, argento o semplice acciaio. Non stupisce, insomma, che Yurman riproponga questo ormai classico gioiello con le nuove varianti che lo impreziosiscono. La Reinassance Collection si accompagna alla Pure Form, un’altra linea di gioielli che riprendono anche in questo caso la forma di cavo ritorto. Lavinia Andorno
La primavera colorata di David Yurman
Perché i gioielli devono essere in metallo bianco, giallo o rosa? È l’ora del metallo colorato: l’idea è di David Yurman, gioielliere di New York che attraverso un innovativo trattamento termico del titanio leggero ha trasformato il classico disegno della catena in una serie di gioielli dove il colore è il dato principale. Il trattamento termico adottato, infatti, cambia il colore del metallo in modo duraturo. « sempre stati di esprimere gli elementi classici del design attraverso materiali e tecniche moderne», ha spiegato Yurman a Robb Report. Un esperimento non semplice, visto che il titanio è un materiale molto resistente. La catena, inoltre, ha incastonati zaffiri rosa che rendono più brillante il gioiello. La catena è utilizzata per una collana e per un bracciale, ma con la stessa tecnica è stato realizzato anche un anello. Oltre al colore violetto, la stessa suite è stata prodotta in metallo blu con diamanti bianchi, in metallo color cognac con diamanti brown e oliva con granati. David Yurman e la moglie, Sybil, sono gioiellieri, ma anche artisti. Lei è anche una pittrice, ma insieme hanno lanciato il marchio di David Yurman nel 1980. Il primo gioiello famoso del brand è stato il bracciale a forma di cavo ritorto ornato di gemme. Introdotto nel 1983, è stato un successo immediato, e rimane a tutt’oggi uno dei disegni dei monili più amati al mondo. Il brand è famoso anche per aver scelto famose modelle come volti per le campagne pubblicitarie. Cosimo Muzzano
Via il designer di Armani Exchange
Tutta New York ne parla: Patrick Robinson, direttore creativo di Armani Exchange è stato rimosso dal suo incarico, poco dopo il lancio della collezione di bracciali realizzati con parti di pistole e involucri di proiettili illegali, in collaborazione con Liberty United (https://gioiellis.com/armani-sceriffo-anti-armi). La spiegazione ufficiale è che i gioielli non hanno raggiunto il successo commerciale previsto dalla società. Ma secondo il New York Post, il vero motivo sarebbe un altro: un’accusa di plagio. Il sospetto è stato lanciato da David Yurman, che con una lettera alla società avrebbe sostenuto la somiglianza con la sua collezione Cable Classic e avrebbe chiesto il licenziamento immediato del designer, beniamino della potente Ann Wintour, la direttrice di Vogue Usa, regina del fashion. Fonti ufficiali di Armani Exchange negano però che ci sia un collegamento tra i due fatti. Già nel 2011 Robinson aveva lasciato Gap, secondo alcuni per gli scarsi risultati commerciali. Un aspetto singolare è che il designer sotto accusa sia sposato con Virginia Smith, rinomata esperta di gioielli e direttore moda e accessori di Vogue. G.N.
All of New York speaks about it: Patrick Robinson, has been let go from his role as creative director at Armani Exchange, shortly after the presentation of the collection of bracelets made from recycled illegal bullets and handguns in partnership with Liberty United ((https://gioiellis.com/armani-sceriffo-anti-armi). The official explanation is that his collection had not sold as well as expected by the company. But according to the New York Post, the real reason would be another: an alleged design plagiarism. The suspect has been moved by David Yurman, with a letter sent to the company that emphasize too closely resembled his Cable Classic collection and would have asked the immediate dismissal of the designer, beloved by the powerful Ann Wintour, the editor of Vogue U.S., the queen of fashion. Official sources Armani Exchange deny, however, that there is a connection between the two facts. Already in 2011 Robinson had left Gap, according to some because of poor business results. A unique aspect is that the designer accused is married to Vogue’s market director for fashion and accessories Virginia Smith.
Tout New York parle: Patrick Robinson, directeur créatif chez Armani Exchange a été démis de ses fonctions peu de temps après le lancement de la collection de bracelets faits avec des pièces d’armes à feu et des enveloppes de balles illégales en partenariat avec Liberty Unies ((https://gioiellis.com/armani-sceriffo-anti-armi). L’explication officielle est que les bijoux qu’ils n’ont pas atteint le succès commercial attendu par la société. Mais, selon le New York Post, la vraie raison serait un autre: une accusation de plagiat. Le suspect a été lancé par David Yurman, avec une lettre à la compagnie qui supporte la ressemblance avec sa collection Cable Classic et aurait demandé le renvoi immédiat du créateur, chouchou de la puissante Ann Wintour, la rédactrice du Vogue US, la reine de la mode. Des sources officielles Armani Exchange nier, cependant, qu’il existe un lien entre les deux faits. Déjà en 2011, Robinson avait quitté Gap, selon certains en raison de résultats d’affaires pauvres. Un aspect unique est que le concepteur accusé est marié avec Virginia Smith, un renommé expert des bijoux et directeur de Vogue par accessoires et mode.
Alle New York spricht darüber: Patrick Robinson, wurde let von seiner Rolle als Creative Director bei Armani Exchange zu gehen, kurz nach der Präsentation der Sammlung von Armbändern aus recycelten illegalen Kugeln und Handfeuerwaffen in Partnerschaft mit der Liberty United ((https://gioiellis.com/armani-sceriffo-anti-armi). Die offizielle Erklärung ist, dass seine Sammlung nicht als von der Gesellschaft erwartet, als auch verkauft. Aber laut der New York Post, würde der wahre Grund sein, eine andere: eine angebliche Design Plagiat. Der Verdächtige wurde von David Yurman bewegt worden ist, mit einem Brief an das Unternehmen, seine Kabel Classic-Kollektion zu sehr ähnelte und würde die sofortige Entlassung des Designers gefragt haben, geliebt von der mächtigen Ann Wintour, der Herausgeber der US-Vogue, betonen geschickt die Königin der Mode. Offizielle Quellen Armani Exchange bestreiten jedoch, dass es eine Verbindung zwischen den beiden Tatsachen. Bereits im Jahr 2011 Robinson Gap verlassen hatte, nach einigen wegen der schlechten Geschäftsergebnisse. Ein einzigartiger Aspekt ist, dass der Designer Angeklagte ist verheiratet Vogue Marktdirektor für Mode und Accessoires Virginia Smith.
Все Нью-Йорке говорит об этом: Patrick Robinson, был отпущен из своей роли креативного директора в Armani Exchange, вскоре после презентации коллекции браслетов, сделанных из переработанных незаконных пуль и пистолетов в партнерстве с Liberty United ((https://gioiellis.com/armani-sceriffo-anti-armi). Официальное объяснение в том, что его коллекция не продается, а также ожидается компанией. Но в соответствии с New York Post, реальная причина была бы другая: якобы дизайн плагиат. Подозреваемый был перемещен Дэвид Yurman, с письме, направленном компании, которые подчеркивают слишком напоминали свою коллекцию кабеля Классический и попросил бы немедленного увольнения дизайнера, возлюбленные мощным Ann Wintour, редактор Vogue США, Королева моды. Официальные источники Armani Exchange отрицать, однако, что существует связь между двумя фактами. Уже в 2011 году Robinson покинул Gap, по некоторым данным из-за плохих результатов деятельности. Уникальной особенностью является то, что дизайнер обвинил женат на рынке директор Vogue для одежды и аксессуаров Virginia Smith.
Todo Nueva York habla sobre ello: Patrick Robinson, ha sido despedido de su cargo como director creativo de Armani Exchange, poco después de la presentación de la colección de pulseras hechas de balas y armas cortas ilegales reciclados en colaboración con Liberty Unidas ((https://gioiellis.com/armani-sceriffo-anti-armi). La explicación oficial es que su colección no había vendido tan bien como se esperaba por la empresa. Pero, según el New York Post, la verdadera razón sería otra: un supuesto plagio de diseño. El sospechoso ha sido movido de David Yurman, con una carta enviada a la empresa que enfatizan demasiado de cerca asemejado su colección Classic Cable y habría pedido la destitución inmediata del diseñador, amado por los poderosos Ann Wintour, la editora de Vogue EE.UU., la reina de la moda. Fuentes oficiales Armani Exchange negar, sin embargo, que hay una conexión entre los dos hechos. Ya en 2011 Robinson había dejado Gap, según algunos debido a los resultados del negocio pobres. Un aspecto único es que el diseñador acusado está casada con el director de mercado de Vogue para la moda y accesorios Virginia Smith.