Bulgari - Page 9

Scarlett sfila con Bulgari

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Scarlett Johansson, 28 anni, è arrivata a Venezia per presentare «Under The Skin», film in cui recita la parte di un’aliena. Non è stato accolto bene dagli specialisti. Ma Scarlett si è potuta consolare con gli apprezzamenti di chi l’ha ammirata sul red carpet: abito Versace nero con ampia scollatura sottolineata da una collana firmata Bulgari di diamanti colorati, smeraldi e ametiste. Matilde de Bounvilles Keep Reading

Bulgari, anello in 60 secondi

Il classico, godurioso, anello di Bulgari visto da vicino in un filmato breve ma piacevole. Per scoprire la bellezza di un gioiello diventato un classico del catalogo della maison romana passata sotto le insegne della francese Lvmh. Si tratta degli anelli B.zero1, che traggono ispirazione dal design Tubogas, la tecnica artistica divenuta uno degli emblemi del marchio.

5 gioielli da 1 milione

Che fareste con 1 milione di dollari in tasca? Le idee non mancano, d’accordo. Ma una ve la suggeriamo noi: investirli in un gioiello meraviglioso e, soprattutto, capace di rivalutarsi nel tempo. In questo modo si accontenterà il proprio gusto estetico, ma allo stesso tempo sarà sicuro di aver concluso un buon affare, dato che i migliori pezzi di gioielleria si sono rivelati un ottimo impiego per il denaro. Ecco cinque idee. Nel caso vinciate alla lotteria… Giulia Netrese

serpentino

 1 Collana seprente a doppio giro di Bulgari. La creazione del gioielliere romano è stata originariamente concepita nel 1940. La sua lunghezza di 30 pollici (76 centimetri), significa che può essere indossata come una cintura o una collana, con la testa del serpente nella parte anteriore o posteriore. Questo straordinario gioiello brilla e ondeggia proprio come un serpente. Contiene 3.318 (215 carati) di diamanti a taglio brillante, cioè circa a forma di cono. La collana è in oro bianco, la testa del serpente sfoggia due diamanti a forma di pera da 0,85 carati.

 

Serpenti, Bulgari
Serpenti, Bulgari

 

Serpenti, Bulgari
Serpenti, Bulgari

2 Nel 1979 il commerciante di diamanti Laurence Graff ha acquistato un piccolo dipinto di Renoir per circa 150mila dollari. Quando gli chiesero perché avesse acquistato una opera di dimensioni così modeste, il gioielliere rispose: «Così posso metterlo in cassaforte con i miei diamanti». Da allora, il Renoir è uscito dalla cassaforte, ma i diamanti di Graff rimangono ancora gelosamente custoditi. Graff continua ad operare come impresa familiare, con il figlio Francois Graff come ceo. La sua presenza a livello mondiale con 35 store si estende al di là dei principali negozi di Londra e New York per includere hot-spot come Dubai e Shanghai. La più famosa opera del gioielliere è The Graff Constellation, con il più grande diamante del mondo di classe D rotondo e perfetto. Ci è voluto un anno e migliaia di ore di minuziosa precisione di taglio, per Graff a cedere un gioiello lucido, a forma di una pietra affascinante 102.79 carati.

The Graff Constellation
The Graff Constellation

La collana di diamanti che vedete nella foto, è stata realizzata in oro bianco, e ha una caratura totale di 46.57. I 94 diamanti diventano progressivamente più grandi, a partire dalla parte posteriore del collo, a 0,75 carati, il centro più basso-appeso filo davanti, che dispone di un carato di diamanti 2.80. Costa giusto 1 milione di dollari.

Round Diamond Drop Necklace
Round Diamond Drop Necklace

 

3 Il 28 luglio scorso un ladro armato ha rapinato 136 milioni dollari in gioielli Leviev dall’hotel Carlton di Cannes, in Francia. La rapina è il più grande furto di gioielli nella storia francese. Ma il miliardario israeliano, titolare della società Lev Leviev, era già noto. A metà degli anni Novanta, Leviev ha giocato un controverso ruolo nel settore dei diamanti. Ora la sua azienda è in grado di produrre, tagliare e lucidare alcuni dei più bei diamanti nel mondo. Come quelli che formano questa collana con sei diamanti taglio smeraldo, per una caratura totale di 16,59. Il platino si abbina alla catenina d’oro giallo a 18 carati, che fa da filo conduttore alle pietre. Il pezzo forte è un diamante giallo a forma di cuore da 10.05 carati, di straordinaria chiarezza, che produce un bagliore color champagne.

Leviev, collana di diamanti gialli, platino e oro
Leviev, collana di diamanti gialli, platino e oro

 

4 Nel 1893, Kokichi Mikimoto ha coltivato le prime perle Akoya a Toba, in Giappone. Le sue tecniche hanno rivoluzionato l’industria della perla, che fino a quel momento aveva usato solo quelle naturali. Mikimoto ha abbinato la produzione di massa con un sistema di classificazione rigorosa, che fissa gli standard per la produzione di perle ed è utilizzato ancora oggi. Il sistema di classificazione per le perle parte dal basso: A, A+, AA, AAA al più alto. Solo dal 3 al 5% delle perle raccolte è utilizzata nelle creazioni della Mikimoto. La lucentezza di una perla è data da una sostanza chiamata madreperla iridescente, che l’ostrica produce naturalmente. Colori tipici sono il bianco, nero e dorato. Questa collana Bianco South Sea nella foto è lunga di 43 centimetri (17 pollici), con 25 perle e una fibbia  di 13 millimetri. La chiusura è composta con 128 pietre, per un totale di 3,05 carati ed è in platino. Le perle, ben distanziate su un filo di seta, vanno da 17 a 19,5 millimetri di diametro. Trovare una collana con 25 perle tutte classificate A, con colore simile, la perfezione sferica, e la dimensione non è poco. Un gioiello così può richiedere una produzione lunga da 3-5 anni.

 

Mikimoto, collana di perle
Mikimoto, collana di perle

5 Sin dalla sua fondazione nel 1906, il gioielliere parigino Van Cleef & Arpels è stato chiamato alla produzione di opere di altissima qualità. Tra le sue più famose c’è questo intreccio di rubini e diamanti: la collana Zip, commissionato da re Edoardo VIII per la Duchessa di Windsor, cioè Wallis Simpson. Dopo che la collana Zip è stata creata per la duchessa, nel 1938, Van Cleef ha apportato molte variazioni. Il pezzo nella foto è parte della collezione del gioielliere, Palais de la Chance, ispirata a una miriade di simboli fortunati. Nella collana ci sono 48 perle rotonde e 251 diamanti tondi. La caratteristica di questa collana è che si trasforma in un braccialetto quando lo zip è completamente chiuso. In questa forma, le coccinelle di fissaggio possono pendere delicatamente oltre il polso. Come collana, il gioiello si blocca sul petto. Il peso totale dei diamanti della collana è di 28,5 carati.

Zip, Van Cleef Arpels
Zip, Van Cleef Arpels

Dive da Bulgari per Diva

[wzslider]Nostalgia dei bei tempi, quelli in cui Bulgari ha spopolato: gli anni Cinquanta. E al periodo della Dolce Vita si ispira la collezione Diva, che il brand italiano di proprietà francese ha presentato a Parigi, in occasione delle collezioni di alta moda nella capitale francese. La maison ha invitato una platea di volti noti e notissimi all’hôtel Potocki. C’erano, per esempio, attori come Bradley Cooper, Milla Jovovich o Virginie Ledoyen, e anche la testimonial di Bulgari, Carla Bruni. Matilde de Bounvilles

 

Bulgari a Portofino con Carla & C

[wzslider]Bulgari porta un piccolo esercito di belli, ricchi e famosi per presentare vecchi e nuovi capolavori della gioielleria. Il brand italiano, entrato due anni fa nelle schiere del gruppo francese Lvmh, ha scelto il Corriere della Sera per la cronaca della serata.  Ecco il resoconto pubblicato dal quotidiano di via Solferino. Chissà se Paola Pollo, che è stata testimone dell’evento, si è divertita…

Hanno trascorso il pomeriggio di ieri all’ombra del meraviglioso chiostro della Cervara nell’omonimo monastero a strapiombo sul mare di Paraggi, fra Portofino e Santa Margherita, là dove passano i delfini. Una coppia alla volta, una settantina in tutto, da ovunque nel mondo, lui e lei, marito e moglie, compagno o compagna, fra i più fortunati (non sia mai che si dica ricchi) sul pianeta invitati da Bulgari a «visionare» la nuova collezione «Diva» di alta gioielleria dedicata a Liz Taylor quando divenne Cleopatra e amò Richard Burton.

Questa è la premessa. In sottofondo una melodia di violini accompagna le righe apparse sul giornale milanese. Le sentite? No? Ascoltate:

Il chiostro Medievale, allora. Con il rito del pezzo unico: collier, bracciale, anello per chissà quanti anniversari. Un momento attorno al quale ruota una giornata anacronisticamente incredibile, di quelle che a Portofino mancavano da anni con viavai di auto dai vetri impenetrabili e tentativi di vedere e sapere: duecento invitati selezionatissimi. Ospite d’onore perché testimonial della nuova collezione «Diva», Carla Bruni Sarkozy, meravigliosa e altera e attenta, ad inizio serata in tailleur bianco, poi un abito da cocktail blu, infine in lungo. Tre cambi. Si aggira per i tavoli, parla con tutti, «quant’è migliore il clima qui rispetto a Parigi!». Con lei un solo «nome» autorizzato a trapelare, Adrian Brody, attore che al passaggio fa sorridere di meraviglia le signore ingioiellate. Sono tutte «top clients» dell’alta gioielleria, non c’è diamante che non abbiamo o che non possono avere. Vengono da Cina, Giappone, Brasile, Africa, Inghilterra.

Chissà che emozione. E chissà se le vendite dei pezzi saranno sufficienti a compensare le spese della serata…

Il momento al chiostro e poi al cambio d’abito e al tramonto la sfilata: le meraviglie in diamanti e smeraldi e rubini (dieci pezzi, ognuno con una storia scritta come sanno essere solo quelle di certe divine) indossate da altrettante ragazze vestite degli abiti di scena originali delle sorelle Fontane che sono stati portati ora da Sofia Loren, Charlotte Rampling, Liz Taylor, Gina Lollobrigida, Claudia Cardinale. Brillano décolleté e mani e lobi ma anche quelle meraviglie di sete e chiffon lasciano tutti senza fiato. Dal défilé al cocktail alla cena placé. Light, naturalmente: trofie al pesto, branzino, sorbetto.

 

Bulgari si ricompra gli orecchini Bulgari

Mistero svelato: gli orecchini di Bulgari di Gina Lollobrigida li ha comprati Bulgari. La Lollo ha amato così tanto quegli orecchini pendenti di platino con smeraldi colombiani a forma di pera (21 carati) e 67 diamanti (26,5 carati) acquistati dal gioielliere romano (ora fa parte del gruppo Lvmh) nel 1964, che li ha indossati durante tutta la sua carriera. Così Bulgari ha riacquistato da Sotheby’s a Ginevra gli orecchini appartenuti alla diva che negli anni ’50 venne definita «la donna più bella del mondo». Questa è la spiegazione ufficiale. Perché Bulgari abbia speso 2 milioni di euro all’asta di Sotheby’s di metà maggio, in realtà, non è stato spiegato. «È un’occasione per ricordare che quella stella che brillava a Cinecittà, a Hollywood e sui set parigini, è una donna di cuore impegnata in molte opere benefiche», si legge in una nota ufficiale. E da Bulgari ricordano gli inizi della carriera della Lollo: «una ragazza italiana di origini modeste, che sopravvive dopo la guerra disegnando ritratti di soldati americani per le strade di Roma. Poi ritrae Federico Fellini. Ma solo Vittorio de Sica la convince che il cinema è arte. Lollo divenne attrice: 60 film, numerosi premi e ruoli indimenticabili come quello di Esmeralda in Notre Dame de Paris, accanto a Gerard Philippe, Yul Brynner, Frank Sinatra e Humphrey Bogart, fanno di lei una vera diva. Il David di Donatello che ricevette nel 1955, trofeo d’oro del cinema italiano ispirato da una statua del Quattrocento, è firmato Bulgari. Lollo che non ha mai abbandonato la passione per la fotografia, la pittura e la scultura, considera i gioielli di Bulgari opere d’arte». Mah, chissà se gli orecchini penderanno mai da altre orecchie. Matilde de Bounvilles

Gli orecchini di Bulgari ricomprati da Bulgari: valgono 2 milioni di euro
Gli orecchini di Bulgari ricomprati da Bulgari: valgono 2 milioni di euro

 

 

Gina Lollobrigida negli anni Sessanta con indosso gli orecchini
Gina Lollobrigida negli anni Sessanta con indosso gli orecchini

 

Altri gioielli di Bulgari appartenuti a Gina Lollobrigida
Altri gioielli di Bulgari appartenuti a Gina Lollobrigida

 

Collana e anello by Bulgari
Collana e anello by Bulgari

 

È l’ora del jewels festival di Cannes

[wzslider]Arriva il festival di Cannes (15 al 26 maggio). E sarà un’occasione anche per gli appassionati di gioielli, oltre che di cinema. Sulla Croisette, infatti, ci saranno parecchie occasioni di ammirare orecchini, anelli e bracciali. A partire dai festeggiamenti di Bulgari, che festeggia i primi 50 anni di «Cleopatra», filmone inserito in Cannes Classic, con un’esclusiva collezione di gioielli a favore della The Elizabeth Taylor Aids Foundation. Nel film, è noto, Liz Taylor e i gioielli di Bulgari hanno segnato l’unico matrimonio stabile dell’attrice Usa. Quello, appunto, con la maison italiana. Oltre a Bulgari, c’è attesa anche per il super ricevimento organizzato da Chopard, che è da sempre main sponsor del festival. E a Cannes c’è anche Swarovski, che donerà a un centinaio di invitati speciali un box con occhiali, cluch da sera, anello e pendente della collezione Nirvana. Swarovski, come altri tra cui Elie Saab, hanno allestito al Martinez uno showroom per vestire (e contendersi) le celebrities durante i giorni del 66/mo festival. M.d.B.

 

I gioielli della Lollo visti da vicino

[wzslider]Gioiellis.com ha già raccontato di come Gina Lollobrigida abbia deciso di vendere all’asta i propri gioielli. Saranno battuti da Sotheby’s il 14 maggio a Ginevra. Ecco, però, in anteprima delle immagini inedite dei pezzi in vendita, a partire da un paio di orecchini con perla naturale e diamanti, del 1962, firmati Bulgari. Sono valutati tra i 600mila e il milione di dollari. Anello e collana di diamanti, sempre firmati dal gioielliere romano, sono stati realizzati nel 1954. G.N.

 

 

Il Bulgari blu da 1,4 milioni

Un diamante di colore blu intenso di 5,30 carati, incastonato in un anello, è stato venduto a Londra a 6,2 milioni di sterline (circa 7,3 milioni di euro), stabilendo un nuovo record per carato, secondo la casa d’aste Bonhams. L’anello, realizzato da Bulgari, ha raggiunto gli 1,8 milioni di dollari per carato (circa 1,4 milioni di euro), battendo il record precedente per un diamante blu di 1,68 milioni di dollari, sempre per carato. È stato acquistato dal gioielliere londinese Graff Diamonds. L’anello è stato stimato tra l’1 e l’1,5 milioni di sterline. I diamanti blu intenso sono molto rari secondo Bonhams. Il più celebre è il diamante Hope, acquistato dal re Luigi XIV. Antico gioiello della Corona di Francia, la pietra di 45,52 carati, scoperta in una miniera in India, venne rubata sotto la Rivoluzione nel 1792. Dopo avere girovagato per il mondo, Hope è adesso esposto al Smithsonian Institution, un museo di Washington. G.N.

L'anello di Bulgari con il diamante blu
L’anello di Bulgari con il diamante blu

Naomi, Carine e le altre: sfilata d’oro

Carine Roitfeld, con Naomi Campbell, curerà una sfilata spettacolare tutta in oro con 40 modelle che indosseranno abiti, accessori e gioielli di Alexander McQueen, Burberry, Roberto Cavalli, Alexander Wang, Christian Dior, Pucci, Fendi, Giorgio Armani, Gucci, Givenchy, Louis Vuitton, Marchesa, Michael Kors, Prada, Valentino, Versace, Ralph Lauren, Lanvin, Comme des Garcons, Bulgari, Hoorsenbuhs, House of Waris e Kimberly McDonald.  L’occasione è il gala charity previsto a Cannes dell’amfAr, la fondazione che raccoglie soldi nel mondo del cinema a favore della ricerca contro l’Aids, di cui Sharon Stone è l’ambasciatrice di sempre, con le colleghe Janet Jackson e Milla Jovovich. L’evento si terrà il 23 maggio durante il festival di Cannes. Previsti anche Kenneth Cole, Jessica Chastain, Heidi Klum, [wzslider]Naomi Campbell, Carine Roitfeld e il produttore Harvey Weinstein. Annunciati tra gli altri anche Roberto e Eva Cavalli, Sir Elton John e il marito David Furnish, Remo Ruffini di Moncler. Roberto Cavalli curerà il decor della cena. A oggi dall’evento amfAr a Cannes in 20 anni più di 80 milioni di dollari per la ricerca contro l’Aids sono stati raccolti a cominciare da quella prima edizione con la fondatrice Liz Taylor. Matilde de Bounvilles

 

 

Carine Roitfeld, with Naomi Campbell, will cure a spectacular parade all in gold with 40 models wearing clothes, accessories and jewelry by Alexander McQueen, Burberry, Roberto Cavalli, Alexander Wang, Christian Dior, Pucci, Fendi, Giorgio Armani, Gucci, Givenchy, Louis Vuitton, Marchesa, Michael Kors, Prada, Valentino, Versace, Ralph Lauren, Lanvin, Comme des Garcons, Bulgari, Hoorsenbuhs, House of Waris and Kimberly McDonald. The occasion will be the gala charity expected in Cannes amfAR, the foundation that raises money in the world of cinema for research against AIDS, for which Sharon Stone is the ambassador of all time, with colleagues Janet Jackson and Milla Jovovich. The event will take place on 23 May during the Cannes Film Festival. Also provided Kenneth Cole, Jessica Chastain, Heidi Klum, Naomi Campbell, Carine Roitfeld, and producer Harvey Weinstein. Announced among others, Roberto and Eva Cavalli, Sir Elton John and husband David Furnish, Remo Ruffini of Moncler. Roberto Cavalli will take care of the decoration of the dinner. To date amfAR event in Cannes in 20 years more than 80 million dollars for research against AIDS were collected beginning with the first edition with the founder Liz Taylor.

Gina verde smeraldo

[wzslider]Se ne è parlato tanto, ma pochi hanno avuto occasione di vedere i gioielli di Gina Lollobrigida in vendita (https://gioiellis.com/lollo-in-vendita). Invece, eccoli qui, in anteprima per Gioiellis.com: nelle immagini, vedete una modella che presenta una coppia di orecchini a clip Bulgari di smeraldo e diamanti a forma pera, del 1964. La collezione di Gina Lollobrigida sarà battuta all’asta da Sotheby. Gli orecchini di smeraldi e diamanti sono stimati 150mila-200mila dollari, mentre per l’anello l’oscillazione è tra 120mila e 180mila dollari: chi volesse farsi sotto, non ha che recarsi alla sede di Sotheby a Ginevra il 14 maggio 2013. Giulia Netrese

 

 

Carla Bruni, il volto di Bulgari

[wzslider]Carla Bruni è la testimonial della nuova campagna pubblicitaria di gioielli e accessori Bulgari. La moglie dell’ex presidente francese, Nicolas Sarkozy, è stata immortalata dal fotografo Terry Richardson e la campagna sarà diffusa dal prossimo settembre. Lo shooting si è svolto a Roma davanti alla boutique Bulgari in via Condotti. La Bruni, 45 anni, durante lo shooting vestiva un abito di seta viola senza maniche e portava una borsetta di coccodrillo lilla al braccio. In bella vista anche una parure di gioielli turchese e grandi occhiali da sole. Dopo gli anni all’Eliseo e la nascita della piccola Giulia nel 2011, l’ex premiere dame ritorna sulla scena: il prossimo primo aprile uscirà il suo quarto album, Little french songs, che ha promosso al festival di Sanremo e in autunno è previsto un tour per la promozione dell’album. Matilde de Bounvilles

 

 

Bulgari in blu

[wzslider]Un raro diamante blu montato su anello Bulgari del 1965: sarà imn vendita all’asta di Fine Jewellery di Bonhams, casa londinese specializzata tra l’altro nell’incanto di gioielli di pregio. L’asta si terrà il 24 aprile. Il diamante, di un colore intenso, è montato in un anello a trombino di Bulgari. È valutato tra 1 milione e 1 milione e mezzo di sterline (1,1-1,7 milioni di euro). I diamanti blu sono molto rari e tra i più ricercati in tutto il mondo. Hanno deliziato re e celebrità nel corso dei secoli. Il diamante blu più famoso è forse quello denominato Hope Diamond, acquistato da re Luigi XIV di Francia nel tardo 17esimo secolo: pesa 45,52 carati, è arrivato dall’India e fu poi rubato durante la Rivoluzione francese e contrabbandato a Londra. Ora si trova nel Museo di storia naturale Smithsonian di Washington. La stessa casa d’aste londinese, Bonhams, un paio di anni fa ha venduto un fancy blu su un anello di diamanti, sempre di Bulgari, per oltre 2 milioni di euro. L’anello, insieme con due diamanti a forma di pera, uno bianco e l’altro fancy-blu avevano suscitato un interesse senza precedenti, raddoppiando la stima del pre-asta. L’anello di Bulgari all’asta il 24 aprile è formato da un diamante del peso di 5,30 carati, all’interno di un pavé con diamanti a taglio brillante e a taglio baguette. Il termine fancy è usato per descrivere un diamante di colore forte: blu intenso è uno delle tonalità più rare. Il blu deriva da piccoli atomi di boro miscelati con atomi di carbonio: l’assorbimento della luce attraverso la pietra conferisce il raro aspetto. Rappresentano, infatti, meno dell’uno per cento di tutti i diamanti estratti. Secondo Jean Ghika, direttore del Dipartimento gioielli di Bonhams, “i diamanti blu, in particolare quelli di oltre 5 carati, continuano ad essere molto richiesti. Durante gli anni Sessanta e Settanta la maison Bulgari era nota per le sue creazioni fantasiose e l’uso di diamanti colorati rende la casa romana tra i più innovativi gioiellieri del tempo”.

Festa del serpente per Bulgari a New York

[wzslider]Se andate a New York durante la settimana della moda, fate un salto al Bulgari flagship store in Fifth Avenue,che si trasformerà in una casa molto preziosa. L’occasione, come riporta il «New York Magazine», è una retrospettiva chiamata Serpenti, che strizza l’occhio anche al calendario cinese, dato che questo è un Year of the Snake. A curare l’evento dedicato ai serpenti d’oro e smalto della maison romana è lo storico Marion Fasel. La galleria ospiterà decine di bracciali a spirale, cinture, orologi e anelli realizzati in Italia negli ultimi 70 anni. La mostra è prevista solo a New York, fino al 6 marzo (ma poi si sposterà poi a San Francisco e Houston). Bulgari ha inoltre promosso un libro per commemorare la raccolta, con la storia del serpente-gioiello simbolo della casa, e con i volti famosi che hanno indossato i preziosi. Ci sono ritratti glamour di Diana Vreeland, Rachel Weisz, Anna Wintour ripresa da Steven Meisel e Annie Leibovitz. Tutti con serpenti e appendici varie. M.d.B.

 

Bulgari con Hilary Swank punta sulla Cina

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Per Bulgari la Cina è vicina. E non solo per l’occasione mondana a Hong Kong, dove Hilary Swank, Adrien Brody, Won Cha Seoung e Donnie Yen sono alcuni dei volti noti che hanno partecipato all’apertura dello store a Hong Kong. L’inaugurazione, comunque, ha attirato la curiosità di chi segue le celebrities. Ma, oltre all’esposizione delle ultime creazioni della casa italiana, tutti gli invitati hanno avuto occasione di vedere anche la collezione privata di gioielli Bulgari di Elizabeth Taylor. Per la prima volta in mostra a Hong Kong, la collezione comprende dei pezzi unici, che sono stati indossati dalla leggendaria attrice agli Oscar. Hilary Swank ha partecipato all’inaugurazione, scegliendo di indossare un semplice abito nero, accessoriato da una parure Bulgari con zaffiri dell’ultima collezione (foto dal fanclub Hilary Swank). La Cina, insomma, è sempre più importante per Bulgari: e se nel calendario cinese l’anno del serpente comincerà a febbraio, ma la maison italiana passata sotto il cappello di Lvmh ha già dato il benvenuto al nuovo anno, allestendo un grande serpente luminoso sullo spazio antistante il Plaza, il piu’ importante centro commerciale di Shanghai, dov’è stato rinnovato il suo negozio. Presenti alcuni manager del gruppo, Vincenzo De Luca, console italiano a Shanghai e l’attrice cinese Chang Ziyi. La collezione serpenti fu creata negli anni ’40, gli orologi arrivarono 20 anni dopo. Federico Graglia

Bulgari perde la testa

Michael Burke
Michael Burke

Cambio della guardia nel gruppo Lvmh. Michael Burke,  direttore generale di Bulgari, è salito al più alto gradino della scala manageriale: diventa, infatti, amministratore delegato di Louis Vuitton, la griffe di punta del colosso francese. Prende il posto di Jordi Constans, che lascia «per problemi di salute». Burke è entrato in Lvmh nel 1986, e dal febbraio 2012 si era occupato di Bulgari, dopo il passaggio di proprietà del brand italiano sotto il cappello francese. Bulgari, insomma, si trova nel giro di un anno a cambiare per la seconda volta la propria guida. In precedenza Burke era stato direttore di Fendi, dopo una carriera in Dior e Vuitton. Costans era salito alla testa di Vuitton solamente nel novembre 2011, al posto di Yves Carcelles, che invece aveva guidato la maison per ben 22 anni. Chi prenderà il posto di Burke nell’azienda di gioielli? F.G.

English flagBulgari loses his head
Changing of the guard in the LVMH group. Michael Burke, CEO of Bulgari, climbed to the highest rung of the managerial ladder: it becomes, in fact, CEO of Louis Vuitton, the brand’s flagship French giant. He replaces Jordi Constans, which leaves “due to health problems.” Burke joined LVMH in 1986, and since February 2012 it was occupied by the Bulgarians, after the change of ownership of the Italian brand in the French hat. Bulgari, in short, is located in the space of a year for the second time to change their driving. Previously, Burke was director of Fendi, after a career in Dior and Vuitton. Constans had risen to the head of Vuitton only in November 2011, replacing Yves Carcelles, which instead had led the House for 22 years. Who will take the place of Burke holding of jewelry?

France flagBulgari perd la tête
Changement de la garde dans le groupe LVMH. Michael Burke, directeur général de Bulgari, a grimpé au plus haut échelon de l’échelle de gestion: il devient, en fait, PDG de Louis Vuitton, fleuron du géant français de la marque. Il remplace Jordi Constans, qui laisse “en raison de problèmes de santé.” Burke rejoint LVMH en 1986, et depuis Février 2012, elle fut occupée par les Bulgares, après le changement de propriétaire de la marque italienne dans le chapeau français. Bulgari, en bref, est situé dans l’espace d’une année pour la deuxième fois à modifier leur conduite. Auparavant, Burke était directeur de Fendi, après une carrière dans Dior et Vuitton. Constans était passé à la tête de Vuitton seulement en Novembre 2011, en ​​remplacement d’Yves Carcelles, qui avait conduit à la place de la Chambre depuis 22 ans. Qui va prendre la place de Burke tenue de bijoux?

German flagBulgari verliert den Kopf
Wachablösung in der LVMH-Gruppe. Michael Burke, CEO von Bulgari, kletterte auf den höchsten Sprosse der Führungsleiter : es wird in der Tat, CEO von Louis Vuitton, das Flaggschiff der Marke Französisch Riese. Er ersetzt Jordi Constans, die Blätter “wegen gesundheitlicher Probleme.” Burke trat LVMH im Jahr 1986, und seit Februar 2012 wurde er von den Bulgaren besetzt, nach der Änderung der Eigentumsverhältnisse der italienischen Marke in der Französisch-Hut. Bulgari, kurz gesagt, in der innerhalb eines Jahres zum zweiten Mal ihre Fahr ändern entfernt. Zuvor war Burke Direktor Fendi, nach einer Karriere in Dior und Vuitton. Constans hatte, um den Kopf des Vuitton nur im November 2011 gestiegen ist, ersetzt Yves Carcelles, die stattdessen das Haus 22 Jahre lang geführt hatte. Wer wird den Platz von Burke nehmen Besitz von Schmuck?

Russian flagBulgari теряет голову
Смена караула в группе LVMH. Майкл Берк, генеральный директор Bulgari, поднялся на высшую ступень управленческой лестницы: она становится, по сути, главный исполнительный директор Louis Vuitton, флагман французского гиганта бренда. Он заменяет Jordi Констант, который оставляет “из-за проблем со здоровьем.” Берк присоединился LVMH в 1986 году, и с февраля 2012 она была оккупирована болгар, после смены собственника итальянской марки во французском шляпе. Bulgari, короче говоря, находится в пространстве в год во второй раз, чтобы изменить их вождения. Ранее Берк был директором Fendi, после карьеры в Dior и Vuitton. Констант дослужился до главы Vuitton только в ноябре 2011 года, заменив Yves Carcelles, который вместо этого возглавлял Дом в течение 22 лет. Кто займет место Берк проведения ювелирных изделий?

Reuters: Italia meno d’oro, è battaglia sull’export

Secondo l’agenzia Reuters, l’Italia ha perso la sua leadership di esportatore gioielli d’oro, superata da India e Stati Uniti. Non solo: rischia di scivolare ulteriormente a causa del costo elevato della produzione e per le barriere tariffarie. Per anni l’Italia è stata il più grande produttore ed esportatore mondiale di prodotti in oro. Aziende come Bulgari, Damiani e Roberto Coin sono stati (e sono ancora) marchi di lusso italiani celebrati in tutto il mondo per l’uso del metallo giallo abbinato a pietre preziose e design d’avanguardia. Ma il settore orafo italiano, secondo l’agenzia britannica, sta combattendo una dura battaglia contro i dazi punitivi imposti dai mercati come la Cina, e la concorrenza da parte dei produttori a più basso costo, che beneficiano del miglioramento delle competenze e tecnologie più avanzate.

L'Italia esporta il 70% dei gioielli d'oro che produce
L’Italia esporta il 70% dei gioielli d’oro che produce

A incidere sono stati anche l’impennata dei prezzi di oro e gli alti salari, che hanno ulteriormente gonfiato i costi. Inoltre, le vendite di gioielli d’oro in Italia sono crollate a causa della recessione. “La domanda di gioielli è una delle prime a scendere in una recessione”, commenta Licia Mattioli, presidente di Federorafi, e a capo di un’azienda orafa a Torino. Le vendite di gioielli in oro in Italia sono diminuite del 15% in termini di volume (a 4,8 tonnellate) e del 9% in termini di valore (246 milioni di dollari) su base annua nel secondo trimestre, secondo i dati del World Gold Council.

Steven Tranquilli, direttore della Federazione Italia di distributori di gioielli, Federdettaglianti Orafi, stima che in Italia le vendite di gioielli d’oro al dettaglio siano diminuite del 20-25% in un anno. E secondo Federorafi, i ricavi totali del settore nel 2011 sono state pari a 6,3 miliardi di euro, in calo del 16% dal 2007.

Gioielli Damiani
Gioielli Damiani

Così ora India e Stati Uniti hanno superato l’Italia come esportatori, perlomeno in termini di volume. A questo si aggiunge la forte concorrenza dei Paesi a basso costo di lavorazione, come Cina continentale, Hong Kong e Thailandia. L’export soffre anche per gli alti dazi. I produttori indiani e brasiliani pagano tasse doganali basse quando esportano i loro gioielli nella Ue. Ma in quei Paesi ci sono freni all’import. Inoltre, i produttori di India e Stati Uniti beneficiano di maggiori economie di scala rispetto alla natura frammentaria del settore degli orafi italiani, aziende centrate a Vicenza, Valenza, Arezzo e Bassano del Grappa, la maggior parte a gestione familiare con piccole botteghe artigianali.

Come se ne esce? Secondo Reuters, bisogna migliorare le capacità di progettazione e la tecnologia, oltre ad abbassare il costo del lavoro. C’è poi da migliorare l’export. I produttori di gioielli d’oro si riuniscono tre volte l’anno, a gennaio, maggio e settembre, per le fiere di VicenzaOro di Vicenza, che attirano centinaia di acquirenti al dettaglio da tutto il mondo alla ricerca delle creazioni più interessanti per i loro negozi. E di fronte alle difficili sfide del mercato nazionale, i produttori italiani di gioielli stanno rivolgendo la loro attenzione sempre più verso i mercati a rapida crescita. Secondo gli ultimi dati di VicenzaOro, le principali destinazioni per la gioielleria italiana nel primo trimestre del 2012 sono stati la Svizzera (363 milioni di euro, il 22% del totale), gli Emirati Arabi Uniti (237 milioni di euro, pari al 14,3%), e gli Stati Uniti (142 milioni di euro, pari al 8,6%).

Bulgari, marchio italiano che è emigrato in Francia
Bulgari, marchio italiano che è emigrato in Francia

 L’Italia esporta circa il 70% dei propri gioielli in oro, il resto è venduto sul mercato interno. “Ma il grosso problema per le esportazioni italiane di gioielli d’oro sono i dazi all’importazione nei paesi Bric”, aggiunge Mattioli, riferendosi a Brasile, Russia, India e Cina. L’industria italiana sta facendo pressione l’Unione europea per superare la sfida dei dazi, ma a Bruxelles hanno risposto che l’alta qualità delle esportazioni italiane di gioielli dovrebbe garantire la penetrazione nei mercati asiatici in rapida crescita, tra cui la Cina. “La Cina gestisce dazi all’importazione consistenti, un freno importante per affari per le imprese italiane,” commenta Mattioli. “Abbiamo bisogno di discutere a livello internazionale il problema dei dazi all’importazione”. Secondo gli esperti di VicenzaOro, comunque, le esportazioni verso la Cina nel primo trimestre del 2012 sono aumentate del 52,7% a 38,2 milioni di euro, spingendo il Paese secondo posto tra le destinazioni di esportazione.

Innovazione di design e marketing sono le chiavi per il successo. A livello retail, per esempio, Damiani ha registrato un forte incremento. “Ci sono mercati esteri che sono in rapida crescita e in cui il nostro gruppo vede grandi possibilità, come la Cina, in cui Damiani è già presente con otto negozi e presto ne aprirà altri cinque, e le ex repubbliche sovietiche, dove una nuova boutique sarà inaugurata presto a Mosca “, ha confermato Guido Damiani, presidente e ceo del gruppo omonimo. Insomma, non tutto è perduto, per fortuna.

Mps: i gioielli sono un ottimo investimento. Perché…

[wzslider]Investire in gioielli è un vero affare. Specialmente nei momenti di turbolenza economica, come quello che viviamo da qualche anno. Lo sostiene il Monte dei Paschi di Siena, che ha realizzato uno studio sul mercato dell’arte e su quello dei preziosi. L’indagine sul mercato dell’arte del Mps analizza l’andamento del mercato della pittura, distinto in tre segmenti di riferimento, sintetizzando i risultati delle maggiori transazioni di case d’asta (circa 1.550 le osservazioni totali) in tre indici secondo il periodo storico di riferimento: MPS Art Old masters e 19° secolo Index, MPS Art Pre War Index e MPS Art Post War Index. Le evidenze dei 3 indici sono infine sintetizzate nel MPS Global Painting Art Index.

Ma, come anticipato, la disamina non finisce qui. Gli esperti hanno anche introdotto  indici che mirano ad analizzare l’andamento delle cosiddette arti minori: oggetti antichi, arredi e sculture, gioielli, vini e fotografia. All’interno delle arti minori si è analizzato l’andamento del comparto Jewels rispetto alle altre arti minori data la particolare funzione di bene rifugio ricoperta da questo segmento. Il segmento più importante dopo la pittura, infatti, è rappresentato dai gioielli e orologi, le cui aste spiccano per gli elevati fatturati medi e che complessivamente pesa il 14,2% dei ricavi totali (+3,1% rispetto alla quota del primo semestre 2010). Tale segmento è previsto in ulteriore crescita dagli esperti del Mps, visto il successo che soprattutto le aste di pietre e preziosi stanno riscuotendo su tutte le piazze continentali.

Conclusioni: il peso tra i vari segmenti pare sia destinato ancora a cambiare, con un rafforzamento delle arti minori che mostrano, nel solo ultimo anno solare e in tutte le categorie, performance migliori, in termini di variazioni percentuali, rispetto al Mps Global Painting Art Index.

Il MPS Jewels index riassume l’andamento delle aste di gioielli, orologi e pietre preziose dei più importanti centri internazionali: Ginevra, Londra, New York e Hong Kong. Il segmento mostra i tassi di crescita più interessanti del comparto delle arti minori, con un progresso del 160,8% negli ultimi 5 anni (primo semestre 2011 su primo semestre 2006).

Nel confronto con il MPS Arti Minori Index Without Jewels (+71,0% tra il 2006 e il 2011), è evidente il successo dei preziosi, che al momento si confermano bene rifugio per eccellenza, con una performance stimata per il 2011 +10,0% (ultimo dato preso in considerazione allo studio).

I gioielli si rivelano anche un bene piuttosto «liquido», perlomeno per i pezzi di alta qualità: le aste considerate dimostrano che i gioielli firmati o d’antichità sono un investimento sicuro. Oltre ai diamanti rimangono sempre molto apprezzate le pietre naturali (non trattate) e le perle naturali (non coltivate). Il successo del segmento è da attribuire a due motivi principali: 1) il gioiello è visto come un bene rifugio di garanzia; 2) il valore del sottostante (oro, argento, diamante…) è cresciuto sensibilmente in questo periodo di recessione.

Certo, non è automatico vendere un gioiello, ma non più di un quadro di pittura. I tassi di unsold registrati negli ultimi cinque semestri, notano gli analisti della banca senese, si assestano nella regione dei tassi medi del quinquennio (tasso medio per lotto 21,4%, per valore 17,6%), e al di sotto dei picchi raggiunti nel 2008: il mercato negli ultimi due anni sembra aver trovato un equilibrio sostenibile per domanda e offerta.

Rispetto al passato la domanda di preziosi si concentra più su diamanti di qualità superiore, pietre con colorazione particolare come il Birmano per i rubini, il Kashmir per gli zaffiri e il Colombiano (Muso) per gli smeraldi.

Sulla piazza newyorkese sono apprezzati soprattutto i diamanti di grande caratura bianchi, come pure le grandi pietre di colore e i diamanti colorati. I gioielli degli anni ’20 e ’50 sono molto graditi sia nel vecchio sia nel nuovo Continente. Il mercato inglese è più orientato verso i diamanti a taglio cushion per la loro particolare lucentezza e per il loro fascino. In Italia si afferma sempre più l’interesse per i gioielli d’epoca, grazie ad una consolidata tradizione orafa che ha prodotto manifatture, design e proporzioni di qualità elevata. Le firme, note a livello internazionale, aggiungono valore al gioiello mediante design raffinati e fattura perfetta.

Non mancano, infine, i consigli per chi decide di lanciarsi in un investimento in diamanti. È necessario, spiegano gli esperti, valutare le cosiddette 4 C: colore (Color), purezza (Clarity), taglio (Cut) e caratura (Carat). Da non trascurare, inoltre, proporzioni, fluorescenza e politura.

Il mercato dei gioielli di pregio è sintetizzato in una serie di grafici. Il rendimento del MPS Jewels Market Value Index nell’intero periodo di osservazione (settembre 2008-settembre 2011) è decisamente positivo (+63,5%) e superiore agli altri indici borsistici nazionali considerati, tutti in terreno negativo: SMI (-4,9%), CAC 40 (-36,7%)** e Ftse Mib (-54,5%) ad eccezione dello S&P 500 (+2,7%).

L’investimento borsistico nel gioiello di lusso risulta essere l’unico positivo rispetto ai maggiori indici rappresentativi dei 4 paesi che contribuiscono, con loro società, alla definizione del MPS Jewels Market Value Index (Damiani e Bulgari per l’Italia, LVMH, Hermès e Dior per la Francia, Richemont per la Svizzera e Tiffany & Co. per gli Stati Uniti).

Attenzione, però: i pericoli non mancano. Il segmento del gioiello di lusso, continua lo studio, è sottoposto a numerose minacce: 1) sempre più forte interesse per beni sostitutivi destinati a soddisfare il benessere psico-fisico (es. viaggi, SPA, palestre, ecc); 2) maggiore domanda per le produzioni della fashion industry soprattutto da parte dei più giovani, attratti da prezzi meno proibitivi e caratteristiche innovative; 3) preferenza per i prodotti-moda più che per i prodotti-valore; 4) forte stagionalità delle vendite in alcuni periodi dell’anno (per i gioielli Natale e San Valentino); 5) rischio di contraffazione; 6) rischio reputazionale (per esempio quando la produzione viene decentrata all’estero); 7) cambiamento nel gusto dei consumatori, spesso improvviso e non motivato. Gli alti tassi di disoccupazione e i livelli delle aliquote fiscali nei mercati emergenti sono fattori in grado di influenzare la domanda. Inoltre, i prodotti del mercato del lusso hanno natura di bene secondario e ciò li rende suscettibili alla congiuntura macroeconomica circostante rendendo necessario il costante potenziamento e rilancio del marchio.

 Anche per questo nei mesi scorsi la performance del MPS Jewels Market Value Index ha risentito della difficoltà dei mercati finanziari (-20,5%), ma sono state negative anche le performance di tutti gli altri indici che oscillano dal -31,9% del Ftse Mib al -10,7% dello S&P500.

Sulla performance complessiva del MPS Jewels Market Value Index hanno comunque inciso soprattutto LVMH (-19% ca.) e Richemont (-23% ca.) che complessivamente pesano per il 70% ca. sull’intero indice.

Poco significativa sulla performance dell’indice la crescita del titolo Bulgari (+50% ca.) a seguito dell’OPA lanciata da LVMH, a causa del suo limitato peso sull’aggregato (4,5% ca.). Federico Graglia

 

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