Audrey Hepburn

Il diamante giallo di Tiffany sul Nilo con delitto




Un giallo per il diamante giallo più famoso: quello di Tiffany dal peso eccezionale di 128 carati. Il prezioso diamante, montato su una collana, è co-protagonista di Assassinio sul Nilo, film basato sun un thriller scritto da Agatha Christie nel 1937. A indossarlo è Gal Gadot, che interpreta il personaggio di Linnet Ridgeway-Doyle. Il gioiello ha, ovviamente, un ruolo fondamentale nella trama del film. Per la verità nel libro si tratta di filo di perle al centro dell’intrigo, ma gli sceneggiatori hanno deciso di sostituire le perle con il diamante giallo di Tiffany. O, meglio, con un’accurata copia utilizzata per le riprese e realizzata dagli artigiani della Maison americana.

Gal Gadot indossa la collana di Tiffany con il diamante giallo da 128 carati
Gal Gadot indossa la collana di Tiffany con il diamante giallo da 128 carati

Il diamante giallo, con il taglio a cuscino, ha una lunga storia. È stato ricavato da una pietra grezza da 287,42 carati scoperta nella miniera di Kimberley in Sud Africa nel 1877. Il processo di taglio ha richiesto 12 mesi ed è stato supervisionato da George Frederick Kunz, all’epoca il capo gemmologo di Tiffany. Quando il lavoro è stato terminato, il fondatore di Tiffany, Charles Lewis Tiffany, decise di non venderlo, ma di mostrarlo al pubblico in una vetrina della Maison. IN effetti è diventato un’attrazione turistica, un simbolo della competenza nel campo dei diamanti di Tiffany & Co. Prima di Gal Gadot, è stato indossato da Audrey Hepburn e, più recentemente, da Lady Gaga nel febbraio 2019.

Un'immagine del film: Gal Gadot con la collana con il diamante giallo Tiffany
Un’immagine del film: Gal Gadot con la collana con il diamante giallo Tiffany
Gal Gadot con il Tiffany Diamond da 128,54 carati
Gal Gadot con il Tiffany Diamond da 128,54 carati

La collana con il diamante giallo da 128,54 carati
La collana con il diamante giallo da 128,54 carati

Lady Gaga con il Tiffany Diamond
Lady Gaga con il Tiffany Diamond

Il diamante è stato incastonato nel design della spilla Bird on a Rock di Jean Schlumberger per la retrospettiva del gioielliere al Museé des Art Décoratif nel 1995
Il diamante è stato incastonato nel design della spilla Bird on a Rock di Jean Schlumberger per la retrospettiva del gioielliere al Museé des Art Décoratif nel 1995







Il cuore di Bulgari a Mosca

Gli storici gioielli di Bulgari in una grande mostra organizzata nel cuore del Cremlino ♦︎

I gioielli tornano nel Cremlino. Ma non sono quelli degli zar. Per la prima volta in Russia, i Musei di Mosca ospitano una mostra retrospettiva che presenta opere di alta gioielleria realizzate Bulgari. La mostra è stata curata da Lucia Boscaini, Brand and Heritage Curator della Maison.

In mostra (7 settembre 2018-13 gennaio 2019) ci sono oltre 400 pezzi unici di alta gioielleria della Bulgari Heritage Collection, oltre a quelli provenienti dalle collezioni private di tutto il mondo.

Il banner della mostra
Il banner della mostra

Curiosamente, uno dei temi principali della mostra è il riflesso delle idee della femmininilità nelle opere di Bulgari. Forse le donne che hanno indossato Bulgari hanno maggiore coscienza del proprio genere? Chissà. Il tema, spiegano gli organizzatori, è esplorato attraverso la collezione creata dalla maison di gioielli in vari decenni del secolo scorso, quando la distruzione degli stereotipi sul ruolo tradizionale delle donne nella società si è riflessa nella gioielleria e nelle altre arti.

Con radici nell’Ottocento, quando è stata fondata da Sotirio Bulgari, dal 1920 la maison romana ha creato gioielli esclusivi e orologi nello stile art déco e iniziato a utilizzare grandi diamanti tondi. Nei decenni successivi lo stile della gioielleria è cambiato con lo stile di vita delle donne. Ma è negli anni Cinquanta e Sessanta che i grandi gioielli di Bulgari sono diventati un mito internazionale, anche grazie all’utilizzo di grandi pietre di colore.

La storia del marchio è strettamente legata a donne leggendarie come Anna Magnani, Elizabeth Taylor, Audrey Hepburn, Ingrid Bergman, Gina Lollobrigida, Monica Vitti e Sophia Loren.

Ma il mito si deve anche a collezioni di orologi da polso come quelli della linea Serpenti, sviluppati da Bulgari dalla metà degli anni Quaranta. alla tecnica tubogas impreziosita da smalti, pietre, oro opaco e lucido, dall’utilizzo di monete greche, romane e persiane di valore storico colossale. i pezzi esposti vanno dalla fine del XIX secolo fino agli anni Novanta. Federico Graglia





Collana in oro con perle, diamanti, zaffiri, rubini
Collana in oro con perle, diamanti, zaffiri, rubini

Bulgari, bracciale orologio Serpenti in oro, platino, rubini e diamanti
Bulgari, bracciale orologio Serpenti in oro, platino, rubini e diamanti
Sotuar Bulgari in oro, grande smeraldo, rubini, diamanti, 1970. Collezione Heritage Bulgari
Sotuar Bulgari in oro, grande smeraldo, rubini, diamanti, 1970. Collezione Heritage Bulgari
Elizabeth Taylor con collier Bulgari
Elizabeth Taylor con collier Bulgari
La collana indossata da Elizabeth Taylor, ora esposta alla retrospettiva Bulgari a Mosca, presenta 16 smeraldi colombiani ottagonali a gradini, ciascuno circondato da diamanti, con un pendente con smeraldo 23,44 carati che era stato una spilla
La collana indossata da Elizabeth Taylor, ora esposta alla retrospettiva Bulgari a Mosca, presenta 16 smeraldi colombiani ottagonali a gradini, ciascuno circondato da diamanti, con un pendente con smeraldo 23,44 carati che era stato una spilla







Tiffany chiusa per ristrutturazione





Tiffany chiude. Ma niente paura: il negozio sulla Quinta Strada del brand più famoso del mondo fa una pausa perché si ristruttura ♦︎

Il negozio di gioielli più famoso del mondo si trova a New York: è quello di Tiffany. Oltre a essere il punto vendita-bandiera del più grande gruppo di gioielleria, la grande boutique di Tiffany è anche un mito. Buona parte del merito va assegnato a una fortunata combinazione che ha portato Tiffany nel titolo di uno dei più famosi film. La gioielleria su Fifth Avenue è quella ammirata da Audrey Hepburn, con un tubino nero di Givenchy, nell’edizione cinematografica del romanzo di Truman Capote, Colazione da Tiffany.

Se anche voi siete passate davanti alle vetrine tra 57th Street e Fifth Avenue di New Yoirk, oppure avete programmato di andarci, sappiate che il negozio chiude i battenti. Non è, però, una chiusura definitiva, ma solo una pausa piuttosto lunga, tre anni, in vista di una radicale ristrutturazione.

Tiffany, New York
Tiffany, New York

I lavori di rinnovamento cominceranno nel 2019 per concludersi alla fine del 2021.

Il costo dell’operazione è stato calcolato in 250 milioni di dollari. Una montagna di soldi, che cambierà volto del negozio aperto nel 1940. A decidere l’operazione è stato il nuovo amministratore delegato, l’italiano Alessandro Bogliolo. A lui, non a caso, è stata affidato il delicato compito di rinnovare l’azienda. E i dati delle vendite sembrano dargli ragione. Il negozio sulla Quinta Strada, ha spiegato Bogliolo, è sempre stato sinonimo di innovazione: per esempio, è stato uno dei primi al mondo con l’aria condizionata.

Quel negozio di Tiffany è stato inaugurato il 21 ottobre 1940, ai piedi di un edificio di granito e pietra calcarea, con influenze Art Déco e porte in acciaio. È sorvegliato da una statua in bronzo alta circa 3 metri che raffigura Atlante, gigante della mitologia che in questo caso porta sulle spalle un orologio invece del mondo. È stato anche il primo orologio pubblico di New York. Ora chiude. E chi vuole acquistare i gioielli Tiffany? Gioielli, vasellame e argenti di Tiffany si trasferiranno durante i lavori negli adiacenti locali dell’ex Niketown.





Alessandro Bogliolo, ceo di Tiffany
Alessandro Bogliolo, ceo di Tiffany

Audrey Hepburn in «Colazione da Tiffany»
Audrey Hepburn in «Colazione da Tiffany», davanti alle vetrine del negozio di New York
Audrey Hepburn in «Colazione da Tiffany»
Audrey Hepburn in «Colazione da Tiffany»
Tiffany, New York
Tiffany, New York
Interno di Tiffany a New York
Interno di Tiffany a New York

Il classico anello in oro bianco e tre diamanti di Tiffany & co.
Il classico anello in oro bianco e tre diamanti di Tiffany & co.







Colazione da Tiffany festeggia 60 anni a Torino





Colazione da Tiffany festeggia i 60 anni al Salone del Libro di Torino ♦︎

Siete affascinati e affascinate da Holly Golightly, alias Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany? Forse non sapete che il romanzo da cui è stato tratto il film è stato scritto da Truman Capote proprio 60 anni fa. E se vi piace la lettura, vi piace la Maison di New York, siete a Torino e ammirate l’attrice britannica (non è americana come molti pensano), potete partecipare venerdì 11 maggio a una tavola rotonda organizzata nell’ambito del Salone del Libro. Colazione da Tiffany fu pubblicato dalla rivista Esquire a novembre del 1958. Qualche mese dopo, la casa editrice Random House lo propose in libreria. Il Time definì la sua eroina «la gattina più eccitante che la macchina da scrivere di Truman Capote abbia mai creato». Nel 1961, uscì al cinema il film omonimo diretto da Blake Edwards con protagonista Audrey Hepburn.

La tavola rotonda ripercorrerà la vicenda editoriale della  prima pubblicazione del racconto,  la  sua  versione cinematografica e, naturalmente, del mito di Tiffany & Co. su Fifth Avenue a New York.

Intervengono Luca Beatrice, critico d’arte e presidente Circolo dei Lettori Torino, Evelina Christillin, presidente del Museo Egizio di Torino e presidente di Enit, Piero Negri, giornalista La Stampa, Enrico Remmert, scrittore. Introducono Raffaella Banchero, amministratore delegato Tiffany & Co. Italia e Spagna e Carlo Mazzoni, direttore editoriale di The Fashionable Lampoon.

60th anniversary Breakfast at Tiffany’s
a novel by Truman Capote New York, 1958
Tavola Rotonda Venerdì 11 maggio ore 10
Museo del Risorgimento, Torino




Audrey Hepburn
Audrey Hepburn
Un'immagine di «Colazione da Tiffany»
Un’immagine di «Colazione da Tiffany»
Audrey Hepburn in «Colazione da Tiffany»
Audrey Hepburn in «Colazione da Tiffany»
Tiffany, Fifth Avenue, New York, in occasione del lancio della collezione Paper Flowers
Tiffany, Fifth Avenue, New York, in occasione del lancio della collezione Paper Flowers
Raffaella Banchero (amministratore delegato di Tiffany & Co. Italia) con Trudie Styler
Raffaella Banchero (amministratore delegato di Tiffany & Co. Italia) con Trudie Styler






Chantecler, campanelle di compleanno

I 70 anni di Chantecler e la collezione che celebra la Maison di Capri ♦

Chantecler, maison nata a Capri con Salvatore Aprea e Pietro Capuano,protagonista quest’ultimo della Dolce Vita dell’Isola Azzurra, compie 70 anni con la collezione celebrativa intitolata Anima 70: un omaggio ai simboli del marchio, come la Campanella, il Gallo, il Corno e Joyful, che racchiudono l’atmosfera di Capri, e i colori iconici della maison che utilizza coralli, turchesi, kogolong e onice. Sono collane leggere, vivaci bracciali multi-charme e proposte inedite, come gli orecchini a lobo con la piccola campanella e gli hoop earrings, rilettura dell’avventura cominciata nel 1947. La presentazione di Anima 70, a Roma, con i fratelli Aprea, Costanza, Maria Elena e Gabriele eredi della tradizione di Chantecler che oggi oltre alla boutique a Capri, conta su altri negozi a Cortina, Tokyo, Astana e Hong Kong.

Leggi anche L’anima di Chantecler 

La storia
Alla fine degli anni Quaranta, il napoletano Pietro Capuano apre una gioielleria a Capri assieme a Salvatore Aprea, giovane isolano molto creativo. Con il periodo della Dolce Vita Capri vive una favola irripetibile: sull’Isola arrivano le donne più belle e famose del mondo, gli uomini più ricchi del mondo e tanti intellettuali. Pietro Capuano, soprannominato Chantecler, come il gallo dell’opera di Edmond de Rostand, il cui canto ha il potere di evocare la nascita del sole, è l’eccentrico maestro di cerimonie di Capri, l’imperatore delle notti sull’Isola.

I protagonisti del jet set internazionale portano via dall’Isola della Dolce Vita i gioielli Chantecler, simbolo della magia di Capri, la cui fama risale ai tempi dell’Impero Romano: tra i primi ad apprezzarla Cesare Augusto e Tiberio che la scelse come sua dimora. Ma furono gli anni Cinquanta a decretarne il successo mondiale. La mitica Piazzetta divenne il centro mondano dell’Isola, tanto che nel corso degli anni viene soprannominata «salotto del mondo».

Hollywood a Capri
Negli anni Cinquanta Liz Taylor, Audrey Hepburn, Ingrid Bergman, Maria Callas, Rita Hayworth, l’imperatrice Soraya e la principessa Grace Kelly s’innamoravano dei gioielli Chantecler. Anche Jacqueline Kennedy Onassis divenne cliente della boutique di Capri: nel 1970 l’armatore greco le regalò una stella di diamanti dal valore inestimabile. Pietro Capuano creava i suoi gioielli ispirandosi alla donna che li avrebbe indossati. Nascevano così pezzi unici realizzati con gemme rare. Collier di diamanti e turchesi come il mare caprese; zaffiri blu che ricordano il cielo stellato; fuochi d’artificio di rubini; smeraldi preziosi per colore, grandezza e taglio.

Riprende il nome da uno dei luoghi più belli di Capri, l’anello Grotta Azzurra, in oro bianco, diamanti e una splendida acquamarina centrale. I diamanti taglio rosa sorreggono l’acquamarina azzurra come il mare, dal taglio a cuscino. Il girocollo Galli è una delle creazioni più iconiche della maison che ne riproduce il logo in modo originale. Il gioiello, in oro rosa e pavé di diamanti simboleggia la lunga tradizione del brand con numerosi galletti di dimensione decrescente. Le Campanelle sono ispirate da un’antica leggenda: a un pastorello in cerca della sua unica pecorella scomparsa a Capri, apparve su una nuvola San Michele, che si sfilò dal collo una campanella e la donò al giovane, dicendogli che al suo suono avrebbe ritrovato la pecora smarrita. E così fu. La leggenda si ripetè nel 1944 quando Chantecler realizzò una campana in bronzo e la donò al presidente americano Franklin Delano Roosevelt per celebrare la auspicata fine della Seconda Guerra Mondiale. Nel 1950 Chantecler creò la prima campanella gioiello, Premiere, regalata alla contessa Edda Ciano. Di recente Chantecler ha disegnato la Campanella Daisy per le figlie del presidente Obama. Patrizia Vacalebri (Ansa)




Anello in oro e rubini
Anello in oro e rubini
Orecchini della collezione Anima 70
Orecchini della collezione Anima 70
Bracciale in oro e kolong
Bracciale in oro e kolong
Bracciale in oro e corallo
Bracciale in oro e corallo
Bracciale in oro e kolong
Bracciale in oro e kolong
Orecchini in oro e onice
Orecchini in oro e onice
Collana in oro e corallo
Collana in oro e corallo
Campanella in oro e diamanti
Campanella in oro e diamanti

Campanella in oro, turchesi e corallo
Campanella in oro, turchesi e corallo







Tiffany goes to Atlas

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[wzslider]Tiffany lancia Atlas. Si chiama così la nuova collezione di gioielli presentati in occasione del 18° anniversario della prima collezione, creata nel 1995 dal designer John Loring. La collezione Atlas di Tiffany & Co. deve il suo nome al famoso orologio Atlas che dalla metà dell’Ottocento sormonta la porta del negozio di New York. Un’immagine che in qualche modo è diventata um simbolo del negozio reso famoso dal film interpretato da Audrey Hepburn e George Peppard. Ora la collezione che ha come segno distintivo l’utilizzo dei numeri romani, si rifà l’immagine con un design più moderno. Pezzo forte è il bracciale rigido, disponibile in oro giallo, in oro bianco oppure in oro rosa, anche contornato da piccoli diamanti. La collezione si compone anche di sottili catene e piccoli diamanti che avvolgono il polso, orecchini a cerchio in oro bianco e diamanti, e il collier in argento. Matilde de Bounvilles







Tiffany for ever con Audrey e George

Audrey Hepburn e George Peppard, alias Holly Golightly e Paul Varjak, nel grande negozio di Tiffany, mentre cerca un gioiello per meno di dieci dollari. Poteva mancare su jewelstube?