Andrea Boldi

Più estero a OroArezzo

I numeri di OroArezzo: buyer esteri in aumento e ottimismo di Italian Exhibition Group ♦

Il fidanzamento (perché per ora non è un vero matrimonio) è stato un successo? OroArezzo ha affidato per la prima volta l’organizzazione a Italian Exhibition Group, azienda fieristica che è alle spalle di VicenzaOro. Chiusa la manifestazione toscana, è quindi tempo di bilanci. Secondo il comunicato ufficiale in chiusura della fiera aretina, gli operatori esteri sono aumentati del 10%. Un buon risultato, anche se è difficile trarre una valutazione, dato che non è noto quanti operatori esteri fossero atterrati ad OroArezzo nel 2016. In compenso, lo scorso anno i buyer in totale (italiani più esteri) erano stati 20.000, con un aumento del 18%. Il numero totale del 2017, però, al momento non è noto.

Le aziende presenti sono state 650, il 94% italiane. Il 75% degli espositori sono state aziende orafe, il 13% aziende di macchinari e il 12% di cash & carry. Numeri a parte, si registrano i commenti positivi degli organizzatori. «I numeri positivi di questa prima edizione di OroArezzo gestita da Ieg confermano la bontà della scelta dell’intesa con Arezzo Fiere e Congressi», ha commentato Lorenzo Cagnoni, presidente di Italian Exhibition Group.«Il fatto che due team competenti e con decenni di storia si siano uniti si è visto nell’efficienza dell’organizzazione in tutte le fasi, dalla preparazione all’accoglienza, fino all’incoming dei buyer», ha aggiunto Andrea Boldi, presidente di Arezzo Fiere e Congressi. «Questa edizione restituisce l’immagine di una Fiera orientata al business di sostanza, con un forte incremento di buyers esteri a indicare il ritorno del prodotto Made in Italy, quindi del Fashion». Infine, il commento di Corrado Facco, direttore generale di Ieg: «I risultati di questa edizione di OroArezzo evidenziano come Ieg abbia saputo valorizzare la manifestazione, soprattutto dal punto di vista della sua internazionalizzazione, mettendo a disposizione di aziende e buyer il proprio know-how e la propria expertise nell’organizzazione di Eventi Jewellery riconosciuta a livello globale».

Prossimi appuntamenti con le manifestazioni del sistema fieristico del settore orafo-gioielliero: VicenzaOro September (23-27 settembre), Gold Italy (21-23 ottobre), VicenzaOro Dubai – Dubai International Jewellery Show (15-18 novembre). Inoltre il brand VicenzaOro parteciperà al JCK di Las Vegas (5-8 giugno) e all’India International Jewellery Show di Mumbai (agosto). E con OroArezzo il fidanzamento continua.

Corrado Facco, direttore generale di Italian Exhibition Group
Corrado Facco, direttore generale di Italian Exhibition Group. Photo: Lorenza Ricci Studio
Da sinistra, Lorenzo Cagnoni, presidente di Italian Exhibition Group, Andrea Boldi, presidente di Arezzo Fiere, e Matteo Marzotto vice  presidente esecutivo di Italian Exhibition Group
Da sinistra, Lorenzo Cagnoni, presidente di Italian Exhibition Group, Andrea Boldi, presidente di Arezzo Fiere, e Matteo Marzotto vice presidente esecutivo di Italian Exhibition Group. Photo: Lorenza Ricci Studio
OroArezzo 2017. Photo: Lorenza Ricci Studio
OroArezzo 2017. Photo: Lorenza Ricci Studio
Interno di OroArezzo. Photo: Lorenza Ricci Studio
Interno di OroArezzo. Photo: Lorenza Ricci Studio
Bracciale di Unoaerre. Photo: Lorenza Ricci Studio
Bracciale di Unoaerre. Photo: Lorenza Ricci Studio

VicenzaOro porta a casa OroArezzo

Matrimonio tra VicenzaOro e OroArezzo: un’unica piattaforma fieristica che sarà gestita da Italian Exhibition Group ♦

Nell’Italia in cui la rivalità tra città vicine sfiora la patologia, in cui ogni campanile è un sacro suolo da difendere, in cui la difesa dei colori della squadra di calcio diventano una questione di onore, un accordo tra rivali sembra un racconto fantasy. Invece, accade. Dopo l’annuncio nel gennaio 2016 (leggi anche VicenzaOro torna e sposa OroArezzo), il matrimonio tra Vicenza e Arezzo si celebra con squilli di trompe. A officiare la cerimonia è Italian Exhibition Group (Ieg), società nata dall’integrazione tra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza, che assieme ad Arezzo Fiere e Congressi ha siglato un accordo strategico che dà vita ad un’organizzazione unica per le manifestazioni del settore orafo-gioielliero. Un miracolo? Sì, anche se è una magia che si compie sulle ali di una crisi di consumi interni che ha messo in difficoltà molte aziende del settore. Insomma, un matrimonio voluto, ma anche indotto.

A seguito dell’accordo, Arezzo Fiere e Congressi potrà entrare nella compagine societaria di Italian Exhibition Group, ricevendo quale controprestazione della cessione dei marchi quote azionarie «per un valore definito secondo criteri condivisi». Quale che sia questo valore, l’accordo sembra anche propedeutico per il cammino preannunciato di Ieg verso la quotazione di Borsa, prevista per il prossimo anno.

I numeri

Vale la pena di ricordare che cosa rappresenta il settore: circa 10 mila imprese e 40 mila addetti, nel 2015 ha generato un fatturato di oltre 7 miliardi di euro, un export di 6,5 miliardi e un saldo commerciale positivo di 4,2 miliardi. Pur nel contesto negativo della domanda globale di oro per la gioielleria, nei primi 10 mesi del 2016 le esportazioni italiane hanno raggiunto i 4,8 miliardi di euro.

Da sinistra,Corrado Facco, Stefano Ciuoffo, Ivan Scalfarotto, Lorenzo Cagnoni, Andrea Boldi, Matteo Marzotto
Da sinistra,Corrado Facco, Stefano Ciuoffo, Ivan Scalfarotto, Lorenzo Cagnoni, Andrea Boldi, Matteo Marzotto

Che cosa prevede l’intesa

In sostanza, Italian Exhibition Group, oltre a organizzare le tre edizioni di VicenzaOro (gennaio, settembre e in novembre a Dubai), gestirà complessivamente l’organizzazione di OroArezzo e Gold Italy già dalle prossime edizioni di maggio e ottobre 2017 nella città toscana. Nel complesso delle 5 Manifestazioni saranno ospitati circa 5.000 espositori, provenienti da tutti i distretti orafi italiani e da oltre 30 Paesi, e più di 80.000 visitatori professionali, il 50% dei quali provenienti da 130 Paesi.

L’idea è dare forma a una piattaforma fieristica unica, nelle diverse specializzazioni locali. Italian Exhibition Group, recita il comunicato ufficiale, «procederà alla caratterizzazione e valorizzazione delle singole manifestazioni e del loro legame con il territorio, ma in una forte ottica di sistema. Obiettivo è potenziare il comparto, aumentando le occasioni di business per gli espositori, sia stimolando il mercato interno, sia favorendo la presenza di buyer internazionali per supportare l’accesso delle aziende ai mercati strategici della gioielleria, anche grazie al supporto del Mise e dell’Ice (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane)».

La cronaca racconta che all’annuncio a Roma erano schierati Ivan Scalfarotto, sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico, Stefano Ciuoffo, assessore alle Attività produttive della Regione Toscana, il top management di Ieg, a comininciare dal presidente del gruppo, Lorenzo Cagnoni, il vice presidente esecutivo Matteo Marzotto, il direttore generale Corrado Facco e il presidente di Arezzo Fiere e Congressi, Andrea Boldi.

VicenzaOro January 2017
VicenzaOro January 2017
Ingresso di VicenzaOro January 2017
Ingresso di VicenzaOro January 2017
OroArezzo 2015
OroArezzo


Applauso degli orafi a Renzi e Boschi

Non avviene spesso che una categoria professionale ringrazi il governo: lo hanno fatto, invece, gli orafi di Arezzo. La Consulta dei produttori orafi di Arezzo, infatti, «plaude al Governo italiano e al ministro Maria Elena Boschi per il prezioso lavoro che è stato avviato in relazione al tema del blocco delle esportazioni di oreficeria in Algeria che ha causato per la città un mancato export nel 2014 di oltre 165 milioni di euro». Gli orafi hanno deciso di fare la ola perché «ha accolto con attenzione e sensibilità il nostro appello per una sollecita azione di Governo per porre fine a questa situazione», ha commentato Andrea Boldi, della Consulta dei Produttori Orafi di Arezzo, «per noi che siamo il distretto orafo più importante, con oltre 1.300 aziende e il primo in Italia e in Europa». Il primo risultato, che si è concretizzato in occasione del vertice intergovernativo italo-algerino, è stato l’incontro del ministro per lo Sviluppo economico, Federica Guidi, con una delegazione algerina di imprenditori e la conferenza stampa con il premier Abdelmalek Sellal dove il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha citato i distretti dell’oro di Arezzo e Vicenza come settori importanti dell’economia nazionale e per i quali ci sarà un forte impegno alla loro valorizzazione e alla rimozione dei vincoli che ne impediscono lo sviluppo. Il blocco delle esportazioni di prodotti di oreficeria in Algeria ha generato nel 2014 un calo di oltre il 10% dell’export aretino del settore, una riduzione drastica su un totale di circa 2 miliardi di euro. Un danno che va sommato a quello indirettamente creato con il blocco verso Dubai: si tratta di oltre 560 milioni di dollari di prodotti italiani che arrivavano in Algeria da Dubai ma che venivano realizzati in Italia.

Secondo Boldi, «gli importatori di oreficeria algerini sono già disposti ad emettere ordinativi e lettere di credito per svariate decine di milioni di euro a favore delle aziende italiane, aretine e vicentine». Se fosse rimosso il blocco delle importazioni, si tradurebbe in importanti ordinativi per le aziende. La possibile soluzione dell’empasse è visto come il risultato del ponte che si è instaurato tra Arezzo, Vicenza e Roma, con l’accordo che ha riguardato fiere e promozione congiunta e con il passo decisivo del premier Renzi di oggi volto a sostenere il settore orafo italiano. Federico Graglia

Elena Boschi
Maria Elena Boschi
Matteo Renzi
Matteo Renzi
Andrea Boldi
Andrea Boldi

OroArezzo ha fatto boom

Bilancio prezioso per OroArezzo: secondo gli organizzatori l’evento quest’anno si è chiuso con un bilancio record: 17mila operatori (+33% rispetto all’edizione 2014), un successo inaspettato e migliaia di contatti business attivati. È davvero finita la crisi? I numeri sembrano dare una risposta affermativa. La 36esima ha visto la partecipazione di 650 aziende di tutti i distretti orafi italiani: Arezzo, Vicenza, Valenza, Napoli, Milano (+35% rispetto al 2014) e una delegazione di 550 buyer provenienti da oltre 80 Paesi. Legittima la soddisfazione del presidente di Arezzo Fiere e Congressi, Andrea Boldi: «Un bilancio ottimo, mi aspettavo un successo, ma non di queste proporzioni: una fiera è veramente valida, se ci sono imprese valide». Secondo Boldi, «l’obiettivo è fare di oroArezzo la fiera più bella, non la fiera più grande, e questi risultati mi confermano che la strada intrapresa è quella giusta, il primo passo per avere una mostra ancora più attrattiva per i compratori internazionali». Un po’ di merito, forse, va anche al ministero dello Sviluppo Economico ha  ha inserito la mostra fra le 30 manifestazioni internazionali italiane strategiche per la valorizzazione e la promozione del made in Italy, stabilendo che OroArezzo è l’unico appuntamento nazionale in programma tra la fine di gennaio e gli inizi di settembre dedicato alla promozione del gioiello italiano nel mondo. Insomma, VicenzaOro a parte. Il viceministro per lo Sviluppo Economico, Carlo Calenda, ha confermato che lo stanziamento per il prossimo anno è confermato: «visto che il potenziale qui è grandissimo, i contributi per l’incoming dei buyer sarà raddoppiato da 500 mila euro di questa edizione a 1 milione di euro».

Certo, la cancellazione dal calendario di VicenzaOro Spring può anche aver favorito la manifestazione fieristica toscana. D’altra parte, sfatando il luogo comune del campanilismo italiano, OroArezzo e Fiera Vicenza hanno siglato a gennaio un patto di coesistenza che sembra aver dato i suoi primi frutti.

Il restyling funziona

Tra i protagonisti di questo percorso di rinnovamento c’è anche il restyling dei padiglioni del nuovo Contemporary dove sono stati protagonisti 60 aziende di oreficeria e argenteria di Arezzo, Vicenza, Valenza, Napoli, concepiti dall’art director Beppe Angiolini. Nuovo anche OroArezzo/Tech, open space di 2mila metri quadrati con 70 aziende produttrici delle migliori tecnologie orafe, realizzato in collaborazione con Afemo (Associazione Fabbricanti Esportatori Macchine per Oreficeria).

Prossimo appuntamento del 2015 per Arezzo Fiere e Congressi è Gold/Italy, secondo trade show sull’oreficeria organizzato da Arezzo Fiere e Congressi, dedicato esclusivamente al Made in Italy del gioiello e al connubio oro e moda:si svolgerà dal 24 al 26 ottobre.

Anello di Nemesi
Anello di Nemesi
A sinistra, Carlo Calenda. A destra, Andrea Boldi
A sinistra, Carlo Calenda. A destra, Andrea Boldi

L’app è d’oro

Grazie alla tecnologia Oro Arezzo diventerà a breve una fiera virtuale lunga 356 giorni. Il progetto OroArezzo Gold App realizzato in partnership con Telecom Italia vuol essere per le aziende orafe aretine una vetrina nel Web, grazie a una piattaforma progettata per consentire la presenza in rete e offrire informazioni accessibili tramite smartphone e tablet in tempo reale, sui mercati esteri, soprattutto quello cinese e del Medio Oriente. Uno strumento per l’internazionalizzazione delle imprese del settore e per agevolare l’approccio diretto fra le aziende e i compratori: «Con OroArezzo Gold App saremo l’unica fiera orafa visitabile tutto l’anno, una vetrina internazionale on line delle produzioni 100% made in Italy, una vera e propria digital platform che mette in sinergia buyer, stakeholder, domanda e offerta, aziende, trend e produzioni made in Italy», ha dichiarato Andrea Boldi, Presidente di Arezzo Fiere e Congressi. Durante la presentazione dell’iniziativa non è stata specificata una data di lancio precisa di ciò che, secondo i progettisti, avrà al suo interno il più ampio database di settore mai realizzato, con informazioni sulle aziende, sulle produzione e sui sistemi distributivi. Ma di sicuro sarà gratuito per espositori e buyer accreditati. Insomma, proprio un’applicazione d’oro. G.N.

Andrea Boldi, presidente di Arezzo Fiere
Andrea Boldi, presidente di Arezzo Fiere