Carrera y Carrera, marchio storico di Madrid, è tornato a scintillare con una seconda vita. E, come spesso accade a chi ha una lunga tradizione alle spalle, vuole valorizzare la propria esperienza, le proprie capacità, ma senza dimenticare lo stile che ha caratterizzato le tappe della sua storia. Per questo Carrera y Carrera, che è tornata a essere presente a fiere come Vicenzaoro, ha sintetizzato la sua gioielleria nella collezione Origene. Come indica il nome, si tratta di un ritorno alle origini, che sono molte e differenti tra loro. La collezione propone così una serie di gioielli con un’estetica che ha una base comune, ma con soggetti diversi.
Origene propone nuove creazioni con animali esotici, come sempre realizzati con realismo, ma anche elementi ornamentali, architettonici e geometrici. I gioielli utilizzano la tecnica del bassorilievo, con la combinazione lucido e opaco, che caratterizza le creazioni del brand spagnolo. Per esempio, si va dai motivi dei gioielli Jardín de los Placere, che alludono ai giardini dell’antichità dove, assieme a piante di diverse specie, era comune trovare diversi animali esotici, come felini e pavoni, a gioielli ispirati ai motivi esagonali utilizzati nelle pavimentazioni di terrazzi e giardini dell’antichità. Oppure, con un tocco animalier, a una realistica riproduzione della pantera.
Tornano i gioielli scultura di Carrera y Carrera
Origen, cioè ritorno alle origini. È il nome di una delle nuovo collezioni di Carrera y Carrera, il più grande marchio della gioielleria spagnola tornato a giocare a tutto campo dopo una breve parentesi. Il nome della collezione è significativo. La collezione segue lo stile della casa: molto ricco, con la intenzione di gareggiare con il mondo della scultura, tra animali esotici, interpretati con realismo, assieme a elementi ornamentali e architettonici. Anche l’uso del bassorilievo e la combinazione lucido e opaco è tra i tratti distintivi di Carrera y Carrera. Tanti dei gioielli di Carrera y Carrera, infatti, sono piccole opere di oreficeria naturalistica, con statuette, animali e piante che sembrano uscite da un laboratorio del periodo barocco. Come un’altra delle novità, la collezione My Angel: segue la stessa direzione, con una mini scultura di angioletto d’oro abbinata alle lettere dell’alfabeto.
D’altra parte, la tradizione orafa della Spagna del Settecento è ancora viva. Certo, Saturio Esteban Carrera, giovane emigrato a Madrid a fine Ottocento, dove ha aperto una piccola azienda di gioielli chiamata Barrio de las Letras, non se lo sarebbe mai immaginato. Invece, i gioielli della Maison della capitale spagnola sono stati indossati da reali (la tiara per la regina del Belgio, nel 1960) o esposti nei musei, come il Sogno di Icaro, scelto dal museo del Cremlino.
Gioielli a forma di fiore
Gioielli a forma di fiore: un legame eterno, ma che ogni gioielliere interpreta a suo modo. Ecco i gioielli del flower power ♦
Il legame tra fiori e gioielli è di lunga data: nella gioielleria il flower power non è una riscoperta, come avviene ora nel fashion. Sarà forse perché petali e pistilli sono una fonte d’ispirazione, non pongono limiti alla fantasia, all’uso dei colori e delle forme. Una vera manna per qualsiasi creativo, tanto che ogni anno il tema floreale è una delle tendenze più cool. Insomma, non passa mai di moda e a ragione, perché spesso i risultati sono sorprendenti. Qualche esempio: la collezione di alta gioielleria Secret Garden di Fabergé, un trionfo di pietre preziose circondate da foglie di giada intagliata che sembrano un mazzo di fiori.
Oppure il collier a corolla di Pasquale Bruni, un morbido prato di boccioli, in diamanti bianchi e morganite. L’anello Giglio della collezione Masterpieces di Damiani C’è anche un ramo di un ciliegio, un’esplosione di rosa che avvolge il dito dell’anello aperto di Moorphée Joaillerie o l’intricato e rampicante bracciale-anello di Wendy Yue.
E, ancora, l’Albero della vita negli orecchini di Annushka, l’orchidea carnosa di Carrera y Carrera e quella delicata di Autore. Tutti pezzi di altissima artigianalità. Se però cercate qualcosa di più semplice nella forma ma lo stesso di grande impatto, Asprey ripropone un suo classico ormai icona del marchio, gli orecchini a bottone Daisy Heritage con i petali delle margherite che sfumano nel pistillo di diamanti. Monica Battistoni
Le gioiellerie che chiudono in Russia
Il vero dramma è quello delle vite umane perse inutilmente, delle vite travolte, delle vite che non saranno più le stesse. Ma la guerra in Ucraina provoca anche un più piccolo, molto più piccolo, ma non per questo irrilevante, dramma legato ai posti di lavoro, in Occidente e in Russia, che saranno persi a causa di una stupida aggressività. Sia i russi sia gli occidentali fanno i conti con le sanzioni, inevitabili e annunciate per tempo, prima dell’invasione, che avranno un impatto sui conti delle aziende, per esempio quelle della gioielleria, oltre che sulle persone che ci lavorano. Il crollo del rublo e il blocco del servizio di carte di credito, infatti, ha indotto molte aziende della gioielleria a sospendere l’attività. Forse chiuderanno del tutto o riapriranno, se tutto finirà, ma chissà quando.
Al momento in cui scriviamo questo breve articolo, l’ultima insegna occidentale a chiudere la boutique a Mosca è stata Swarovski, mentre Tiffany è stata tra le prime ad abbassare la saracinesca, assieme a Vuitton. Altri lo hanno già fatto, altri seguiranno. L’elenco di Maison occidentali che hanno aperto una boutique a Mosca, San Pietroburgo o in altre città russe, è lungo. A Mosca, per esempio, hanno una boutique Chopard, Van Cleef & Arpels, Akillis, Piaget, De Beers, H. Stern, Stephen Webster, Carrera y Carrera, Mauboussin, Mont-Blanc, Dior, Chaumet, Pandora, Frey Wille, Cartier, Trollbeads, Vuitton, Thomas Sabo, Bulgari, Pomellato, Adamas, Damiani, Buccellati. Altre marche, come quelli Pasquale Bruni o Alcozer sono distribuiti in gioiellerie non di proprietà, oppure nei duty free degli aeroporti.
Secondo un’analisi che riguarda la gioielleria italiana condotta dall’Ice (l’organismo statale per l’export) in generale, il compratore russo è orientato verso la gioielleria di livello medio o medio-alto. Sempre secondo l’analisi, l’utilizzo quotidiano di anelli, orecchini, braccialetti e collane soprattutto nella capitale e nelle grandi città, è ormai visto come una forma di accessorio alla propria immagine, non necessariamente abbinato a indumenti di lusso o in occasione di eventi speciali. Gli articoli preferiti dalle donne russe sono anelli, catenine e orecchini; gli uomini preferiscono catenine e braccialetti, mentre spille e collier vengono acquistati da una minoranza della popolazione femminile, mentre i gioielli tipicamente maschili come gemelli e spille per cravatte sono poco richiesti. Negli ultimi anni, però, ha avuto successo più la gioielleria in argento che in oro, a causa del cambio rublo-euro sfavorevole. L’Italia (dati 2019) esporta verso la Russia gioielli per circa 77 milioni, la Francia circa 22 milioni, gli Stati Uniti 21 milioni e il Regno Unito 23 milioni. Chi esporta di più in Russia è però la Cina con oltre 88 milioni.
La collezione Bestiario della spagnola Carrera y Carrera: animali in oro dall’aspetto realistico ♦︎
Fiori e animali sono due inesauribili fonti di ispirazione per i gioiellieri. Fin dall’antichità, in particolare, era di moda i monili che raffigurano animali. O, meglio, di moda fino a un certo punto, perché collane con pendenti a forma di leone, anelli con teste di toro, bracciali che sembrano serpenti avvolti al braccio erano anche considerati come amuleti, per scacciare spiriti maligni oppure per impossessarsi di qualche forza nascosta nel tipo di animale rappresentato.
In questo filone Carrera y Carrera, rinomata Maison di Madrid, ha realizzato la collezione Bestiario.
In questo caso gli animali trasformati in gioielli sono piuttosto vivaci: tigri in oro che azzannano quarzi fumé, ali di rapaci aquile, scimmie dispettose con zaffiri sulla pelliccia, serpenti pronti a mordere chi si avvicina. I gioielli, tutti in oro, sono realizzati con un aspetto realistico, con una paziente lavorazione scultorea, come è nelle tradizioni della gioielleria spagnola. Federico Graglia
Il fuoco del drago scalda Carrera y Carrera
La leggenda del drago con il fuoco magico rivive nella collezione Circulos de Fuego di Carrera y Carrera ♦
Le leggende hanno sempre ispirato gli artisti. Non sorprende, quindi, che offrano un’ispirazione anche ai designer e ai gioiellieri, specialmente se le leggende sono antiche, affascinanti, esotiche. Come quella scelta da Carrera y Carrera per la collezione Circulos de Fuego.
Ecco la storia da cui trae origine: una volta era un drago di fuoco chiamato Orochie viveva su un’isola nascosta nel Sud della Cina. Per tutto il regno era conosciuto per aver trasformato ogni pietra nel metallo più prezioso con la fiamma che usciva dalle fauci. La leggenda afferma che il desiderio più grande dell’Imperatore era quello di ottenere il fuoco del Drago e così possedere il tesoro più grande di tutto il mondo. Una mattina l’Imperatore ha deciso di mandare sua figlia, la più bella principessa in tutto il regno, a parlare con Orochie. La principessa Feng era così bella che Orochie si innamorò subito di lei e la baciò per trasmetterle il fuoco. Nessuno sapeva, però, che rinunciare al suo fuoco significava la morte del drago. Triste, la principessa decise quindi di non sposarsi e di proteggere sempre il fuoco del Drago con la propria vita.
Da questa romantica e triste vicenda, la grande Maison spagnola ha preso spunto per realizzare una serie di lussureggianti gioielli in oro bianco e giallo, più una serie di pietre preziose. Questi gioielli piaceranno senza dubbio in Oriente, ma hanno un indubbio fascino anche per le donne occidentali. Giulia Netrese
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Carrera y Carrera taoista
Carrera y Carrera utilizza il segno del Tao per la collezione Aqua ♦
Il Tao, cioè la Via o il Sentiero, è uno dei principali concetti della storia del pensiero cinese, che si è articolato nel taoismo. Ora è anche una delle principali strade su cui si è incamminata Carrera y Carrera, la Maison spagnola di gioielleria che, forse, più di ogni altra incarna la tradizione abbinata alla calda creatività iberica. La collezione Aqua, in realtà, esiste da tempo.
Ma Carrera y Carrera ha deciso di infondere uno spirito più filosofico anche se, per la verità, il simbolo del Tao, che sintetizza gli opposti (bene e male, bianco e nero, uomo e donna, eccetera), è considerato più un talismano che un’icona a cui riservare riflessioni esistenziali. Di più: secondo quanto comunica con (ironia? forse) la Maison, i gioielli «conferiscono una potente carica simbolica e un grande flusso di energia al suo proprietario». Dato che nell’era dell’iPhone non è necessario immaginare che i gioielli siano scaturiti dal mondo di Harry Potter, si possono ugualmente apprezzare questi pezzi in oro giallo con onice e madreperla con diamanti, con molte varianti di pietre preziose e diamanti. Piacciono. E forse è questa la vera magia. Lavinia Andorno
Carrera y Carrera al freddo
L’inverno secondo Carrera y Carrera: oro bianco come il ghiaccio, diamanti gelidi come il Polo, topazi azzurri come un iceberg.
Le quattro stagioni sono da sempre una delle fonti di ispirazione di pittori, musicisti e gioiellieri. È stato così anche per Carrera y Carrera una delle Maison più antiche della Spagna (ne abbiamo parlato qui). Ogni stagione, all’interno della collezione El Ritiro, ha un suo stile, differente rispetto agli altri. Ma, tra tutti, l’inverno, di cui vedete le immagini in questa pagina, ha i gioielli che si distinguono di più e vantano le linee più originali. Insomma, l’azienda ha superato i 130 anni, ma è ancora capace di inventare, invece di arroccarsi su uno stile immutabile. Anche per questo è diventata un punto di riferimento nel mondo dei gioielli, anche a livello internazionale. I gioielli per l’inverno, come l’anello Iceberg, sono realizzati in gelido oro bianco con diamanti. Qua è là spuntano i riflessi blu di un topazio tagliato come una scheggia di azzurro ghiaccio polare. È davvero una collezione da brividi. Lavinia Andorno
Le 4 stagioni di Carrera y Carrera
L’orgoglio di essere spagnoli, anzi di Madrid, anzi, del centro della capitale iberica: da 130 anni Carrera y Carrera è un marchio sinonimo di gioielli. E dagli anni Settanta Manuel Carrera ha puntato su collezioni principalmente destinate a una donna tra 35-50 molto sicura di sé. Segni particolari del brand: la lavorazione che loro, come spiegano a gioiellis.com, definiscono con la parola «matebrillo» (da mate, che in spagnolo significa opaco, e brillo, cioè lucido). In sostanza, l’oro è degradato per renderlo opaco, mentre altre parti sono lucidate. Se guardate bene l’immagine del pendente Drago che pubblichiamo in questa pagina questo tipo di lavorazione si vede in alcuni dettagli, come il contorno delle fauci o alcune parti delle zampe, che sono lucide per evidenziare il disegno minuzioso. Insomma, sono gioielli realizzati con una tecnica esclusiva. Tanto che nel caso un gioiello abbia bisogno di una riparazione, il venditore in qualsiasi parte del mondo lo rispedisce a Madrid, nel laboratorio della Maison, unico luogo in cui sanno utilizzare questa tecnica.
Un altro aspetto da sottolineare è che l’azienda ogni anno sceglie un tema che rappresenti il suo Paese. Quest’anno anno è stato scelto il parco El retiro, un’istituzione a Madrid. Lì il famoso cantante d’opera Farinelli dava spettacoli. Il parco è stato progettato per avere un angolo fiorito in ogni periodo dell’anno. Ed ecco, quindi, la nuova collezione di gioielli che rappresenta le quattro stagioni, declinata in alcuni casi in due linee. La primavera, per esempio, utilizza peridoto o tormalina rosa per i petali, dove si vede bene la lavorazione matebrillo. Oppure fiori in madreperla con petali che iniziano neri e finiscono bianchi, molto speciale. L’inverno è rappresentato con forme e pietre molto geometriche (in questo caso lontane dall’estica tipica di Carrera), per rappresentare un icerberg. L’autunno ha pietre selezionate apposta per riprodurre i colori mutevoli del foliage: ci sono orecchini realizzati con la tecnica del matebrillo, con foglie che si arrampicano sul lobo, per un modello semi earcuff. L’estate, invece, ha abbinamenti multicolori e riferimenti animalier. Monica Battistoni
Primavera
Nelle pagine successive: Inverno, Estate, Autunno
L’anno della scimmia
L’anno scorso Cara Delevigne si è presentata al matrimonio di sua sorella Poppy con una collana con zaffiro che per pendente aveva una scimmia. Il gioiello, firmato De Grisogono, ha un valore stimato di circa 350mila euro. Ma è nel 2016 che i gioielli a forma di scimmia conoscono un successo strepitoso. Il motivo è semplice: quest’anno, secondo l’oroscopo cinese, è l’anno della scimmia. Una coincidenza che ha spinto buona parte dei gioiellieri a scovare nei cassetti o a progettare orecchini, anelli e collane con la forma dell’animale più vicino all’uomo. Che, per la verità, da molto tempo è stato un soggetto tra i più preferiti nelle collezioni animalier, come potete vedere da queste immagini. L’ultimo in ordine di tempo, l’anello con scimmia che abbiamo scovato nello spazio di Roberto Coin a VicenzaOro January: è in oro, con un pavé di diamanti. D’altra parte, secondo lo zodiaco cinese la scimmia è un segno dedicato a persone creative, inventori, disegnatori. Insomma, ai designer di gioielli. Lavinia Andorno