I gioielli hanno sempre giocato un ruolo decisivo nelle relazioni, non solo dal punto di vista più frivolo, come uno dei doni più apprezzati che un uomo può fare una donna, ma anche sotto un aspetto molto più profondo, di unione tra due persone. Ecco perché la scelta dall’anello nuziale da condividere con il compagno di vita non dovrebbe essere presa alla leggera. Quindi meglio classica, stile francesina o mantovana? Oro giallo, rosa o platino? Liscia, satinata o con diamanti? Voi che cosa preferite? Ecco una selezione del meglio che c’è in commercio con i prezzi. Ecco 19 anelli da scegliere, prezzi aggiornati a gennaio 2016. M.d.B.
Unoaerre, i 90 con fede
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Compiere 90 anni e non sentirli, anzi festeggiarli con leggerezza: il 2016 è un anno storico per Unoaerre. Per questo l’azienda aretina ha deciso di celebrare il compleanno con un po’ di novità, come la collezione 9.0. Il numero si riferisce, appunto, alla ricorrenza che segna la data di nascita dell’azienda. La collezione è composta interamente da anelli. Più precisamente, si tratta di fedi, anelli che suggellano un matrimonio, oppure un anniversario importante, ma con varianti rispetto alla versione classica in solo oro. Le bande di oro giallo, rosa o bianco sono, infatti, impreziosite con diamanti e si presentano con diverse lavorazioni del metallo. Prezzi a partire da 400 euro.
Mini Mio Christmas
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Vanessa Martinelli, designer ticinese con apprendistato a Milano e New York, e base a Ginevra dal 2012 dopo una esperienza professionale da globe trotter (https://gioiellis.com/le-arabian-nights-di-vanessa-martinelli) propone una mini collezione giusto per il periodo festivo. Si tratta di nuovi anelli che si aggiungono alla linea Mini Mio, e comprendono cupcake, quadrifoglio, stella natalizia, fiocco di neve, croce celtica. L’idea è proprio quella di un gioiello da poter regalare non solo alla persona amata, ma anche a un’amica o una parente che possa apprezzare quello che Vanessa definisce «un design delicato e gioioso». La collezione è composta da anellini in oro 18 carati e pietre preziose. I gioielli si possono acquistare anche online. Trovate i prezzi nelle didascalie delle immagini. Margherita Donato
Forse non vi basta il classico anello con diamante, il solitaire che si regala per il fidanzamento. In questo caso, potete fare un pensierino all’anello proposto da Savio Jewellery: è quello che ha il maggior numero di diamanti incastonati, 3827. Un numero eccezionale, tanto che il Peacock ring è entrato a far parte del Guinness World Record, con regolare certificazione ufficiale. Non è un record casuale: il brand cercava qualcosa che facesse notizia, che regalasse visibilità. E ha deciso di battere il primato precedente, un anello con 2.525 diamanti. L’anello di Savio Jewellery, azienda che ha sede a Jaipur, in India, ha la forma di un pavone. Ci sono voluti sette di progetti prima di arrivare al risultato finale. I diamanti incastonati hanno molti tagli e dimensioni diverse, da 0.003 a 01 carati. Ma oltre alla difficoltà di realizzazione, i gioiellieri indiani ne hanno dovuto affrontare un’altra: la certificazione da parte di Guinness, arrivata solo dopo tre anni di controlli. In ogni caso, anche se vi piacerebbe indossarlo non illudetevi: l’anello non è in vendita. Federico Graglia
L’anello da Guinness
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Non chiedetelo in regalo: questo anello costa 3 milioni di dollari. Il motivo è semplice: è l’anello d’oro più pesante del mondo. Il super gioiello si chiama Najmat Taiba (Stella di Taiba) ed è stato creato da Taiba per la Gold and Jewellery ltd, una società dell’Arabia Saudita. È stato realizzato utilizzando 5,17 chilogrammi di cristalli Swarovski su 58,686 chili d’oro a 21 carati, con il supporto del World Gold Council e degli Emirati Arabi Uniti. Il peso totale di questo gioiello da Hulk è di 63,856 chilogrammi. Per realizzare l’anello più pazzo (ops) più pesante del mondo c’è voluto il lavoro di 55 orafi, che hanno lavorato dieci ore al giorno per 45 giorni. Realizzarlo non è stato facile. Ma riuscire a infilarlo su un dito sarà ancora più difficile.
Animali in tre pezzi al dito
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Anelli in tre pezzi componibili, che diventano animali da indossare sulle dita: l’idea è di una designer che si firma Merryme (sposami). I bijoux sono realizzati a Bangkok e sono in ottone e smalto dal laboratorio Daintyme. L’effetto visivo, però, è di gioielli realizzati in ceramica. Il valore da un punto di vista orafo è quasi nullo, ma sono piuttosto divertenti: facendo combaciare i diversi pezzi, si compone uno scoiattolo, oppure una gru, un procione, un cervo, un gufo, una volpe, un gabbiano. Gli anelli si acquistano su Etsy, costano 118 euro. Lo stesso laboratorio vende anelli-animali composti di un solo pezzo per 81 euro.
Theo Fennell, un libro in un anello
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Si chiama Theo Fennell ed è un gioielliere che vive a Londra con la moglie Louise. Fennell è uno dei designer più originali e ha visto rapidamente crescere il successo, tanto che a un certo punto ha deciso di quotare la sua società in Borsa, ma senza grande successo. Restano un successo, invece, le sue creazioni fantasiose. Come questi gioielli che nascondono al loro interno cavità come scrigni: sono interi mondi fantastici che rimandano al Mago di Oz, o alle Cronache di Narnia. Oppure un anello dedicato a due degli animali della tradizione letteraria inglese: la bonaria Talpa e il Rospo, arrogante ma amabile. Arroccati su un ponte d’oro in miniatura, i due personaggi sembrano immersi in una profonda conversazione. L’anello è interamente realizzato in oro, con una cupola circondata da piccoli diamanti, che può essere aperta . Insomma, anelli che faranno felice chi ama leggere o, almeno, sfoggiare delle raffinate preferenze culturali. Tra l’altro, questi anelli sono anche molto raffinati anche da un punto di vista artigianale: la costruzione di piccole architetture miniaturizzate richiede ore di lavoro. Il prezzo è proporzionato alla creatività e all’impegno necessario per questa serie di anelli letterari: costano circa 20mila euro. Giulia Netrese
Anelli antichi a New York
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Gli anelli sono una delle forme più antiche e familiari di ornamento. Questi gioielli sono sempre stati indossati sia da uomini che da donne, e non solo per un vezzo estetico. Gli anelli sono serviti come marcatori di status (per esempio, quelli con lo stemma nobiliare), oppure per segnalare eventi speciali della vita (come fidanzamenti o matrimoni). Sono anche espressioni della propria identità, e perfino talismani. Come sanno tutti i lettori di Gioiellis, esistono infinite forme di questa semplice struttura geometrica. Che ora è al centro di una mostra a New York. Se questa estate siete nella Grande Mela, potete visitarla: durerà sino al 18 ottobre. Gli anelli esposti provengono dalla collezione Griffin, grifone in italiano, la mitica creatura che ha testa di aquila e corpo del leone. Nella tradizione medievale, il grifone era spesso un custode del tesoro e aveva la capacità di scovare l’oro nelle roccia. La collezione comprende diversi anelli dei secoli passati, in particolare antichi, medievali, rinascimentali. In queste epoche si è sviluppata l’estetica degli anelli come li conosciamo ora. L’esposizione, inoltre, mette in relazione le forme degli anelli con altre opere d’arte, come la pittura, lavorazione di metalli, manoscritti miniati. Per esempio, pochi sanno che i diamanti sono stati molto apprezzati nel mondo romano. Ma erano utilizzati allo stato grezzo, come gemme ottaedriche, perché non erano ancora state inventate le tecniche per tagliarli. L’unica fonte di diamanti è stata l’India e soltanto un piccolo numero ha raggiunto il mondo romano attraverso le vie del commercio. La mostra è organizzata a The Cloisters museum and gardens, sede distaccata del Metropolitan Museum of Art di New York. È un chiostro medioevale, ovviamente ricostruito importando dall’Europa antiche pietre, colonne, bassorilievi. Finto ma vero, insomma: only in America… Federico Graglia
Treasures and Talismans
Rings from the Griffin Collection
May 1–October 18, 2015
The Cloisters museum and gardens, the branch of The Metropolitan Museum of Art www.metmuseum.org/exhibitions/listings/2015/treasures-and-talismans
Secondo Rappaport, la bibbia dei gioielleri e dei mercanti di pietre, la domanda di anelli e gioielli di fidanzamento e di nozze è più forte che mai. Già perché orecchini, vere, collane e diamanti sono diventati il principale motore di crescita di un mercato, che si estende ben oltre il momento del «sì»: sono anche oggetti da regalare per un anniversario. Certo, si tratta di risultati emersi da due ricerche condotte separatamente negli Stati Uniti da De Beers e The Knot, un sito web di servizi per matrimoni, che sono giunte alle stesse conclusioni e le cui condizioni non sono paragonabili al territorio italiano, ma alcune considerazioni sono molto interessanti.
Offrire la cosa giusta. «Lo sposo ha così tante ansie per questo acquisto che se riesce a trovare un gioielliere di cui si può fidare, il rapporto può durare molto a lungo», spiega Rebecca Dolgin, redattore capo e vice presidente di XO Group, che pubblica The Knot. Un’osservazione banale? Sorprendentemente, su circa 14 mila spose e 1.700 sposi intervistati, solo la metà ha dichiarato che il loro gioielliere li ha contattati dopo l’acquisto dell’anello di fidanzamento. Un’occasione persa, per Dolgin. Anche perché si tratta di un target ben definito e facile da raggiungere: «Sai chi sono, che andranno a spendere soldi e che vogliono un diamante», aggiunge Stephen Lussier, ceo del marchio De Beers Forevermark. Infatti, il gruppo minerario, ha stimato che circa l’80% di fedi nuziali oggi hanno un diamante, mentre circa il 20% delle donne comprano un gioiello con diamanti prima del matrimonio. Naturalmente, l’anello di fidanzamento rappresenta la maggior parte di fatturato nel mercato della gioielleria da sposa. E negli ultimi dieci anni, lo scontrino medio è aumentato del 40%, mentre il contenuto carati è salito del 60%.
Conta la sorpresa. Alcune cose però non cambiano: il desiderio della sposa di essere sorpresa, e la preoccupazione che lo sposo o fidanzato sappia scegliere l’anello giusto. Se per lui conta sopratutto ottenere il massimo rapporto qualità prezzo, lei è sopratutto interessata alla forma della pietra e alla montatura. E s’informa guardando giornali e Internet, influenzata dalla moda e dalle celebrities.
I più scelti. I diamanti più utilizzati sono a taglio brillante, e subito dopo a taglio ovale, smeraldo e cuscino, di dimensione media di 1,1 carati, perché la tendenza è quella di non risparmiare sull’anello di una vita. In pratica, mentre la spesa per il matrimonio varia a seconda del reddito, quella dell’anello ha una media trasversale. Un altro aspetto di cui tenere conto è che in un settore che vede nel Natale il picco di vendite, il segmento sposa rimane una costante durante tutto l’anno. Insomma, c’è sempre qualcuno che fa il grande passo e se si instaura un rapporto positivo, è probabile che il gioielliere acquisisca un cliente abituale per anniversari e altre occasioni future. Divorzio permettendo.