Chissà perché ci sono gioiellieri che riescono a costruire un mito attorno alle loro collezioni e altri, come il brand piemontese Piero Milano, che sono altrettanto bravi, ma sono meno spavaldi nel comunicarlo. A volte le strategie di marketing sono un po’ misteriose. Così come è poco comprensibile che un marchio come Piero Milano sia apprezzato nei negozi all’estero, abbia tanti estimatori, ma abbia meno riscontro nell’immagine collettiva.
Eppure l’azienda di Valenza fondata ormai mezzo secolo fa da Piero Milano e Luigi Benzi non ha nulla da invidiare a molte altre Maison che godono della celebrità (a volte immeritata). D’accordo, Piero Milano vanta un buon successo di mercato, grazie alla capacità di interpretare il gioiello classico, come è nella tradizione degli orafi di quella provincia piemontese. Oro, platino, diamanti, pietre preziose e semipreziose: non manca nulla nel vasto catalogo delle proposte, che vanno dall’alta gioielleria all’easy to wear.
Piero Milano e Luigi Benzi sono i fondatori di una delle gioiellerie di Valenza (Piemonte) più note, anche all’estero. Piero Milano è un marchio ormai consolidato e apprezzato, che compare puntualmente nelle gradi fiere dedicate alla gioielleria, come recentemente a VicenzaOro January e a Inhorgenta. È un tipo di gioielleria piuttosto tradizionale, a base di oro, diamanti, pietre preziose e semipreziose: materiali trasformati in gioielli che possono essere apprezzati sia da un pubblico dai gusti raffinati, sia da donne alle prime esperienza con la gioielleria importante.
Come nel caso della collezione Capri, che unisce l’oro rosa e piccoli diamanti di ornamento, al colore rosso fuoco del corallo o della malachite verde. Inoltre, Piero Milano, oltre a proporre fine jewelry, fa spazio anche a pezzi di alta gioielleria, come orecchini e bracciale della collezione Flowers con diamanti e zaffiri di diverse sfumature.
Las Vegas si gioca il gioiello
Las Vegas capitale del gioielli con il Jck Show e il Couture: c’è anche un pezzo di gioielleria italiana ♦
A Las Vegas è l’ora del Jck Show (5-8 giugno 2017) al Mandalay Bay Resort & Casino. È il principale evento annuale dell’industria dei gioielli di questa parte del mondo e riunisce oltre 30.000 professionisti del settore. Coinvolge aziende di gioielleria, orologi, pietre preziose, attrezzature, forniture, tecnologia, sicurezza e soluzioni di business: oltre 23.000 i rivenditori presenti e circa 9.400 negozi. Il 23% delle presenze arriva da fuori degli Stati Uniti.
VicenzaOro a Las Vegas
Tra i protagonisti c’è VicenzaOro, format di Italian Exhibition Group (società fieristica nata dall’integrazione tra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza), che ha portato nella città del Nevada famosa per i suoi casinò un centinaio di aziende italiane della gioielleria. Il Jck, infatti, è un’opportunità per l’industria della gioielleria e del lusso. Il padiglione italiano è posizionato al piano nobile della manifestazione (Shoreline 2). Sono presenti brand dell’alta gioielleria e oreficeria conosciuti a livello internazionale tra cui: Biancaspina, Chrisos, Fani Gioielli, Falcinelli, Giorgio Visconti, Hasbani, Karizia, Leo Pizzo, Misis, Novecentonovantanove, Richline e Unoaerre, oltre ad aziende del packaging di settore. Accanto allo spazio espositivo, è previsto un palcoscenico per l’Osservatorio indipendente di forecasting mondiale del gioiello e dei preziosi Trendvision Jewellery + Forecasting e del nuovo Trendbook 2018+. Da questa edizione, inoltre, Trendvision Jewellery + Forecasting organizza i buying trails, workshop destinati ai buyer con l’obiettivo di supportarli e guidarli all’acquisto nei rispettivi distretti di interesse.
Il Couture
Sempre a Las Vegas c’è anche il Couture, ospitato al Wynn Resort, altra destinazione per il mercato di gioielli e orologi di lusso. Qui sono previsti oltre 4.000 buyer top per circa 200 designer e marchi di primo piano, come Bulgari, Bell & Ross, David Yurman, Victor Velyan, Stephen Webster, Sevan Bicakci, o italiani come Qayten, Antonini, Casato, Damiani, Crivelli, Dada Arrigoni, Chantecler, Federica Rettore, Garavelli, Gavello, Gucci, Maria e Luisa, Mariani, Misani, Moraglione, Officina Bernardi, Piero Milano, Picchiotti, Pasquale Bruni, Pomellato, Ponte Vecchio, Repossi, Spallanzani, Superoro, Terra Cielo Mare, Vendorafa. Federico Graglia
Piero Milano si tuffa a Goa
Piero Milano lancia la collezione Goa: un sottile filo d’oro è intrecciato attorno a un’anima di titanio ♦
Dopo una visita a Marrakech, un salto a Roma e una scalata al monte Fuji, tutti nomi di collezioni storiche, Piero Milano ha deciso di concedersi un relax sulle spiagge di Goa, India. È dedicata alla città colonizzata dai portoghesi quattro secoli fa e diventata poi un punto di approdo per hippy e, ora, per lo svago di migliaia di turisti la nuova collezione della Maison di Valenza.
La nuova collezione Goa utilizza tecniche di gioielli tradizionali coniugate alle nuove tecnologie. Per i gioielli è utilizzato un singolo filamento di oro, che si avvolge attorno a un nucleo di titanio, che serve come «scheletro» del pezzo. Un bracciale, per esempio, riuscirà a essere robusto, ma anche leggero. L’oro, giallo come le spiagge di Goa, è ulteriormente scaldato da piccoli diamanti o da pietre preziose.
L’azienda, che ha laboratorio nella città piemontese e uffici nel capoluogo della Lombardia, è stata fondata nel 1953 da Piero Milano e Luigi Benzi. Marchio iconico della Maison è una piccola farfalla d’oro con incisa la firma del brand, segno che distingue ogni pezzo prodotto. Alessia Mongrando
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