Asta a Firenze con Bibelot: re della vendita uno zaffiro naturale del Kashmir di 6 carati ♦︎
Novembre e dicembre sono mesi caldi. Per le aste, s’intende. Che siano regali di Natale, o regali e basta, le vendite all’incanto offrono occasioni sia in termini di offerta, con pezzi che difficilmente si possono scovare nei normali canali delle gioielleria, ma anche di prezzo (con un po’ di fortuna). In questa scia ecco che il 29 novembre i riflettori si accendono su Firenze, dove è in programma un’asta organizzata dalla Maison Bibelot, nata nel 1997 su iniziativa di Elisabetta Mignoni. Anche se l’Enciclopedia Treccani definisce la parola bibelot, di origine francese, come «ninnolo artistico, gingillo, soprammobile di fine fattura», l’asta della Maison mette in vendita pezzi che definire gingilli è inappropriato. Come un anello con zaffiro blue del Kashmir (prezioso per il colore, ma anche perché le miniere sono esaurite da anni) di 6 carati, non riscaldato. La pietra ha un taglio a cuscino, incastonato tra due diamanti triangolari ed è certificata dall’Istituto Gemmologico Svizzero, Ssef. La stima è di 80-100.000 euro. Nel dicembre scorso e a maggio 2017 due zaffiri Kashmir sono stati battuti da Bibelot a 857.000 e 698.000 euro. Ovvio che anche questa pietra sia attesa al varco. L’asta si compone, comunque, di circa 400 pezzi, tra gioielli ed orologi (preview a Milano, all’Hotel dei Cavalieri, il 16 ed il 17 novembre e a Firenze dal 25 al 27 novembre).
Tra i pezzi di spicco segnalati da Bibelot ci sono anche un anello solitario in platino dell’inizio del secolo scorso con un grande diamante taglio vecchio (circa 8 carati) su una montatura in stile impero. Stima 40-50.000 euro. Altro lotto importante è una croce in platino, impreziosita con 9 carati di diamanti più uno zaffiro ovale di circa 7 carati, realizzata a Roma da Massenza all’inizio del Novecento e custodita ancora nella sua scatola originale, probabilmente commissionata per un alto prelato.
Infine, tra gli orologi da polso marche come Rolex (tra cui un Daytona nella versione acciaio-oro ed un Oyster GMT Master in acciaio,entrambi valutati 7-8.000 euro), Vacheron Constantin, Jager LeCoultre, Cartier, Baume et Mercier, Patek Philippe, Omega, Longines. Segnatempo da donna è un Vacheron Constantin MCMLXXII del 1972 in oro bianco e diamanti, stimato 3.800-4.000. Federico Graglia


certificato SSEF n 96222 del 30 ottobre. Stima: 80.000-100.000 euro



