Gli anelli impilati della collezione Diva di Giovanni Ferraris: geme preziose assieme a un’abile tecnica orafa ♦︎
Impilare anelli diversi può essere divertente. Ma è un gioco che ha alcune controindicazioni. La prima: se gli anelli infilati sullo stesso dito sono molti, è difficile ricordarsi la sequenza migliore. Inoltre, è facile che uno degli anelli si possa smarrire. Terzo, è invece facile che non tutti gli anelli siano della stessa qualità. Eppure il gioco appassiona. La soluzione l’ha escogitata la abile tecnica di Giovanni Ferraris, uno dei nomi di punta della grande gioielleria di Valenza. La sua collezione Divina, infatti, ha divinamente interpretato il gioco con anessa la soluzione per evitare i problemi e ottenere tutti i vantaggi dall’impilamento di anelli. I sette cerchi che compongono ogni anello di questa collezione, infatti, sono legati in modo morbido da una griffe praticamente invisibile. L’anello, quindi, si può distendere come una fisarmonica oppure rimanere compresso come un unico elemento. Insomma, come per i moschettieri di Alexander Dumas: uno per tutti e tutti per uno.
Dato che si tratta di anelli impilati, ogni cerchio ha una sua personalità: oro lucido o satinato, bianco, rosa o giallo, con pietre colorate oppure diamanti, rubini o smeraldi. Ancora: con pietre della stessa dimensione oppure differenti. Oppure tutte queste categorie assieme. Di sicuro non sono anelli che annoiano.