VicenzaOro September al via

VicenzaOro è iniziata. Nelle cinque giornate si prevede coinvolgerà 1.300 brand provenienti da 30 Paesi esteri. Il nuovo format VicenzaOro The Boutique Show, che ha debuttato nell’edizione di gennaio, articola il percorso in piccoli distretti tematici: Icon, Creation, Look, Essence, Expression. All’interno del distretto Look c’è anche la Glamrrom, format nel quale il gioiello easy to wear si svincola dalla tradizione dei materiali preziosi per esaltare il design. Insomma, un po’ meno oro a VicenzaOro, per lo meno in questa area, un open space che vuole rendere il prodotto direttamente accessibile ai clienti, che nella Glamroom possono toccarlo, indossarlo, farsi coinvolgere insieme ai creatori. Da verificare se la formula funzionerà, daremo un’occhiata nei prossimi. Secondo Fiera Vicenza, «questa suddivisione, unica nel suo genere, garantisce una visione completa dell’offerta espositiva, dei trend e del mercato globale e facilita l’identificazione delle aziende in target più appropriate, in linea con il posizionamento del singolo buyer o gruppo d’acquisto, ottimizzando e semplificando l’approccio al business.

vicenzaoro-1 Sempre su VicenzaOro e Trendvision, riportiamo un articolo di Repubblica scritto da Ilenia Carlesimo. In particolare, l’articolo affronta le tendenze che sono contenute nel Trendbook 2017+, che individua quattro profili di consumatori, con altrettante tendenze in materia di gioielli.

di Ilenia Carlesimo, da Repubblica

«Oro, diamanti, platino, perle. Ma anche resina, corda, ebano, conchiglie e vecchi oggetti reinventati. La gioielleria non si pone limiti. Soprattutto quando si parla di materiali. Merito della ricerca e anche di una nuova generazione di designer che ha contribuito a cambiare l’identità del gioiello stesso. Ora non solo è più accessibile e quindi più apprezzato anche dalle giovanissime, ma è diventato parte del corpo: è qualcosa con cui decorarsi e raccontarsi al di là della sua preziosità. A spiegarci questa evoluzione è Paola De Luca, direttore creativo e «lettore» di tendenze di Trend Vision Jewellery+Forecasting, l’osservatorio indipendente della Fiera di Vicenza che studia con oltre un anno di anticipo le tendenze del settore e che sarà tra i protagonisti di VicenzaOro September. In calendario nella città veneta dal 5 al 9 settembre, con oltre 1.300 brand provenienti da 30 Paesi e dai distretti orafi italiani, la fiera internazionale dedicata all’oreficeria e alla gioielleria sarà infatti anche l’occasione per presentare in anteprima il nuovo Trendbook 2017+, il volume che racconta come ci «decoreremo».

«Eppure non c’è una tendenza unica», spiega Paola De Luca, «perché i consumatori non sono tutti uguali: ognuno ha un carattere e uno stile. A fare la differenza spesso sono le passioni personali, come testimoniano i quattro profili che abbiamo individuato: il riflessivo, il retronauta, il geonauta e l’illusionista virtuale». Quattro tipologie di consumatori a cui corrisponde un modo diverso di acquistare e indossare gioielli. I riflessivi, evoluzione dei minimalisti, non amano i loghi esibiti e sono più sofisticati e, appunto, riflessivi. Questo, sia per le donne che per gli uomini, si traduce in gioielli che uniscono design e qualità: «Leggeri e comodi ma non necessariamente piccoli, con linee geometriche o ispirate all’architettura e materiali più preziosi come oro, platino e diamanti o alternativi come le resine. Ma anche in gioielli cumulabili, come i bracciali e gli anelli puzzle, da accostare l’uno all’altro. E se sono della stessa collezione o di marchio e provenienza diversa non importa». Se i riflessivi sono più rivolti al presente, i retronauti guardano al passato,prossimo o anche remoto, di cui sono appassionati. «A loro sono dedicate collane teatrali, pendenti, monete greco-romane e talismani con eco mitologica, dai draghi allo zodiaco. Gioielli acquistati ovunque: al bazar di Istanbul come in gioielleria », continua il direttore creativo di Trend Vision.

Simile l’atteggiamento dei geonauti, anche loro spesso rivolti al passato, come conferma De Luca: «Si tratta infatti di viaggiatori, fisici o virtuali, legati a diverse culture, all’esotismo e all’amore per la bellezza, per l’opulenza e per il decoro. Passioni che li portano e li porteranno a indossare perle, pietre di taglio grande, girocolli torchon, enormi anelli floreali e spille decorate con conchiglie, nappe o altri ricordi di un viaggio. Insomma, non il solito etnico, ma uno stile che fa venire in mente Frida Kahlo, con i suoi maxi-pendenti, i fiori tra i capelli e i colori sgargianti». Infine, coloro che sono proiettati verso il futuro: gli illusionisti virtuali. «Gli amanti della tecnologia e della rete che si distinguono per il loro stile futuristico fatto anche di gioielli innovativi»,continua l’esperta. Gioielli hi-tech come i wearables, la cosiddetta tecnologia da indossare, con prodotti modellati intorno al corpo grazie alla miniaturizzazione delle componenti elettroniche, basti pensare agli smartwatch, ma anche «tutti i gioielli realizzati grazie alle novità tecnologiche, dai bracciali traforati al laser alle collane e agli anelli con tecniche di incastonatura innovative. Ma guai a pensare a gadget freddi e anonimi fatti di gomma e hi-tech. Ora con pelle, superfici martellate e altri dettagli più o meno preziosi anche la tecnologia è diventata più bella, calda e umanizzata». L’ennesima prova che davvero grazie alla ricerca e ai giovani designer emergenti il gioiello sta diventando più democratico.

L'edizione di gennaio di Trendvision
L’edizione di gennaio di Trendvision
Interno di VicenzaOro
Interno di VicenzaOro
Ingresso di VicenzaOro
Ingresso di VicenzaOro

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