L'interno del negozio Tiffany a New York

Tiffany ha lo stesso rating dell’Italia

Tiffany ha lo stesso rating, cioè giudizio sulla solvibilità, dell’Italia: BBB+. Secondo Standard & Poor’s, insomma, chi ha acquistato obbligazioni del più grande gruppo mondiale della gioielleria ha le stesse probabilità di farsi restituire il capitale impiegato di quanta ne hanno i risparmiatori che hanno acquistato i bond emessi dallo Stato italiano, cioè Bot e Btp. Per la verità l’Italia non ha BBB+ ma solo BBB, nella sostanza è una minima differenza. Le prospettive per Tiffany, in ogni caso, sono migliori di quelle dell’Italia: l’outlook è, infatti, stabile. Il giudizio sul debito italiano, invece, è negativo. Secondo la pi ù grande agenzia di valutazione del rischio per gli investitori, il motivo di un giudizio stabile sul futuro di Tiffany risiede nel fatto che «il suo marchio ben considerato, e la diversificazione geografica guiderà le vendite e la crescita dei profitti. Vediamo Tiffany in una buona posizione nel settore globale altamente frammentato e competitivo dei gioielli di lusso enella vendita al dettaglio: il suo marchio è forte e la sua diversificazione geografica sostiene la nostra valutazione del rischio di business dell’azienda», secondo il giudizio di Mariola Borysiak, di Standard and Poor’s. «Ma le operazioni di Tiffany sono sensibili ai cicli economici e alla volatilità del mercato azionario, come evidenziato dal calo della redditività nell’anno fiscale 2008 e 2009». I rischi, insomma, ci sono: «Anche se improbabile, nel prossimo anno potremmo abbassare il rating, se le performance della società si deteriorano a causa di un forte calo dell’economia globale con vendite e profitti erosione». Federico Graglia 

Frederic Cumenal, nuoco ceo di Tiffany
Frederic Cumenal, nuoco ceo di Tiffany

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