vendere oro

5 regole per vendere i vostri gioielli d’oro




È una buona idea vendere i vostri gioielli? Come si fa a vendere un anello, una collana o gli orecchini? Ecco le cose da sapere prima di vendere i vostri preziosi gioielli: la prima cosa da controllare è… ♦

Il prezzo dell’oro sale, scende, risale di nuovo. Sarà il momento giusto per vendere i vostri gioielli? Se avete un gioiello in oro, prima di venderlo è meglio farsi un’idea della quotazione del metallo giallo. Ma qual è il vero prezzo? Se il gioiello è di una grande Maison, con diamanti o altre pietre preziose, è meglio farlo valutare da almeno tre gioiellieri diversi: le valutazioni possono essere molto differenti.

Macchina per la lavorazione dell'oro
Macchina per la lavorazione dell’oro

Se, invece, il vostro gioiello è realizzato in oro, la prima cosa da fare è guardare con attenzione i grafici delle quotazioni (ma anche di argento e platino). I più esperti possono anche seguire i listini del New York Spot Gold o del London FixQuale è meglio? Dipende: il primo è un indice di prezzo principalmente per le transazioni negli Stati Uniti, mentre il secondo si riferisce ai mercati europei e internazionali. Non è un dettaglio da poco se si ha intenzione di vendere un gioiello importante, perché il compratore potrebbe fare la sua valutazione sulla piazza più conveniente per lui. Conoscere, comunque, la quotazione dell’oro serve a farsi un’idea del prezzo: meglio non fidarsi di quello che spiegano alcuni operatori che acquistano gioielli a peso. Ecco, quindi, cinque consigli per vendere al meglio i propri ori.

Gwyneth Paltrow indossa un choker a catena in oro 14 carati
Gwyneth Paltrow indossa un choker a catena in oro 14 carati

1 Identificate le variazioni di prezzo: se c’è un picco al rialzo dei prezzi dell’oro, il London Fix è il primo a registrarne la crescita, di conseguenza è questo il mercato migliore per il venditore e ovviamente non per l’acquirente. Ripetiamo: questo vale per gioielli che abbiano un certo peso. Per pochi grammi la differenza non è molta.

2 Imparate pesi e misure dell’oro: è fondamentale, perché anche se i compratori usano i grammi come unità di misura, in realtà il valore sul mercato internazionale è fissato in once. E 1 oncia equivale a 31,1 grammi. Quindi, per capire il prezzo attuale non resta che moltiplicare il valore di 1 oncia per 31,1.

Lingotti d'oro
Lingotti d’oro

3 Controllate i carati dei gioielli: il prezzo ufficiale dell’oro è quello del metallo puro, a 24 carati. Ma nessun gioiello moderno ha 24 carati. I gioielli sono realizzati con oro unito ad altri metalli, per aumentare la resistenza, oppure semplicemente per abbassare il prezzo. L’oro a 14 carati significa, per esempio, che solo il 58,3% del vostro gioiello è composto in oro. Il resto può essere nichel, argento, rame… Quindi, quando andrete a vendere il gioiello, sarà calcolato non per il suo peso totale, ma in quello relativo alla parte di oro. Attenzione, i gioielli a 9 carati vengono spesso pubblicizzati come oro, ma in caso di vendita non sono considerati tali.

Lavorazione di gioielleria
Lavorazione di gioielleria

4 Calcolate e confrontare il prezzo migliore: È meglio misurare e pesare con precisione i gioielli prima di recarsi in qualsiasi negozio, per farvi un’idea (su internet sono in vendita bilance apposite). Inoltre, tenete conto che chi acquista oro non paga il prezzo teorico del listino, perché  deve fondere il gioiello e, ovviamente, aggiungere la sua percentuale di guadagno, su cui paga le tasse. In sostanza, se avete calcolato bene il valore del vostro gioiello d’oro tenendo conto della percentuale presente nella lega (i carati) e il suo peso, dovete togliere almeno un buon 30%.

Lavorazione orafa. Foto: LaPresse
Lavorazione orafa. Foto: LaPresse

5 Ottenete il prezzo migliore: Internet è un buon canale per acquistare gioielli, ma non per vendere. Alcuni acquirenti applicano tariffe ribassate fino al 50% rispetto ad alcuni negozi «compro oro»: la stessa collana di 14 carati potrebbe essere valutata la metà I gioiellieri potrebbero, invece, possono pagarla di più se rilevano una lavorazione artigianale di pregio, perché il gioiello potrebbe essere trasformato e riutilizzato.

Vetrina di una gioielleria
Vetrina di una gioielleria







Gioielli colpiti dal coronavirus, ma l’oro è da vendere o acquistare?

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Quanto ha colpito la pandemia sul mondo dei gioielli? E sul prezzo dell’oro? Conviene ancora investire in oro? È presto per fare i conti, ma l’ultimo report del World Gold Council che prende in esame i primi tre mesi del 2020 fornisce le prime risposte. Il risultato è prevedibile: il coronavirus ha fatto precipitare la domanda annuale di gioielli d’oro del primo trimestre 2020 del 39% a 325,8 tonnellate, cioè il livello più basso. Se si considera il valore, però, la domanda globale di gioielli in oro è scesa di meno: il 26% su base annua. E questo perché nel frattempo il prezzo dell’oro è salito: se ne vende meno, ma costa di più. Il prezzo medio trimestrale dell’oro è stato di 1.582,8 dollari per oncia, cioè 50,88 dollari al grammo. Oro non lavorato, non gioielli.

Lavorazione orafa. Foto: LaPresse
Lavorazione orafa. Foto: LaPresse

Cina, India, Usa ed Europa

Sempre se consideriamo i primi tre mesi del 2020, il Paese dove la domanda è crollata maggiormente è la Cina, che è anche la prima area dove si è esteso il contagio. La Cina è anche il più grande mercato di gioielleria del mondo e lì la domanda di oro è scivolata del 65%, su base annua, il livello più basso da oltre 13 anni. Gioiellerie e negozi chiusi, lockdown: non stupisce che gli acquisti siano precipitati nonostante gli incentivi del governo per spingere i consumi.

Anche in India la domanda di gioielli è scesa, ma del 41%. In questo caso il freno alle vendite è stato provocato anche dall’aumento dei prezzi dell’oro a metà febbraio, che ha portato a un rallentamento della domanda. Poi è arrivato il covid e a marzo la domanda di gioielli è crollata dal 60% all’80% a seguito del lockdown.

Gioielleria a Shanghai
Gioielleria a Shanghai

Nonostante siano due aree con molte differenze, il World Gold Council accomuna Stati Uniti ed Europa. Negli Usa la domanda è scesa solo del 3,7%, ma gli effetti del covid-19 sono arrivati tardi negli States. L’analisi rileva, comunque, che gli acquisti online hanno mitigato l’effetto virus. In Europa, dove il malefico virus è arrivato prima, la discesa del consumo di oro è a doppia cifra. La domanda del primo trimestre è scesa del 15% a un minimo record di 10,8 tonnellate. Come era da attendersi, le perdite sono state più forti in Italia, il primo Paese colpito dall’epidemia (-22%), ma anche Regno Unito (-20%).

Per Medio Oriente e Turchia nessuna sorpresa: le vendite di gioielli sono scese del 9-10%, ma i prezzi dell’oro in Turchia hanno raggiunto nuovi massimi, anche perché il metallo è stato acquistato come bene rifugio.

Vetrina di una gioielleria
Vetrina di una gioielleria

Gli investimenti

Per quanto riguarda gli investimenti, la domanda di oro attraverso i mercati finanziari è cresciuta dell’1%, a 1.083,8 tonnellate. Il coronavirus, insomma, ha spinto gli acquisti. Gli Exchange-Traded Fund (Etf, una tipologia di fondi di investimento) specializzati sui valori dell’oro hanno attirato una forte domanda da parte degli investitori, effetto che ha spinto le quotazioni in questi prodotti a un nuovo record. L’investimento totale in lingotti e monete è sceso, invece, del 6% su base annua a 241,6 tonnellate, poiché un calo del 19% nella domanda di barre a 150,4 tonnellate ha superato l’aumento della domanda di monete d’oro.

Chi segue l’aspetto finanziario sarà interessato a sapere che le banche centrali hanno continuato ad acquistare parecchio oro, anche se un po’ meno rispetto al primo trimestre del 2019: gli acquisti netti sono diminuiti dell’8%. Altro aspetto che può influenzare le quotazioni del metallo: il covid-19 ha anche causato l’interruzione della fornitura di oro, dato che la produzione mineraria è scesa del 3%, a un minimo di cinque anni di 795,8 tonnellate. Un fattore che potrebbe spingere l’oro a un ulteriore rialzo.

Pepite e lingotti
Pepite e lingotti







Come vendere un anello

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Come vendere i vostri gioielli? È conveniente smontare un anello per vendere separatamente oro e diamanti? ♦︎

CI sono tanti modi per vendere un anello. Si può vendere intero, oppure decidere di separare le pietre preziose, di solito un diamante, dal cerchio d’oro che ferma la pietra. C’è, infatti, anche chi è interessato a investire in diamanti, anche se è bene ricordare che la rivalutazione non è affatto automatica. Insomma, che cosa succede se volete vendere i diamanti incastonati nei vostri gioielli? Ma separare oro e diamanti per vendere meglio un anello consente di ottenere un prezzo più alto? Siete sicuri? Prima di separare un diamante dal vostro anello e correre a venderlo, leggete questo articolo.

Valutazione di un diamante di Rubin & Zonen
Valutazione di un diamante di Rubin & Zonen

È una buona idea separare i diamanti dall’oro di orecchini, anello o collana?

Dipende. Non è mai una buona idea se il gioiello è di una marca nota. Se il vostro gioiello ha il marchio riconoscibile di una Maison famosa è meglio vendere il gioiello tutto intero: otterrà una valutazione sicuramente maggiore. Se, invece, il vostro gioiello non ha un design particolarmente riconoscibile, separare oro e diamanti potrebbe essere una buona idea. Attenzione, però: dovete essere sicuri che l’oro abbia una buona caratura. Un anello in oro a 18 carati, per esempio, contiene solo il 75% di metallo puro. Quindi la valutazione di chi acquista prenderà in considerazione solo quella parte di oro. E ancora meno, ovviamente, per l’oro a 14 carati o a 9 carati. Inoltre, dovete essere sicuri che il diamante sia di buona qualità, magari accompagnato da un certificato rilasciato da un istituto gemmologico.

Anversa: valutazione di un diamante
Anversa: valutazione di un diamante

Come togliere i diamanti da un gioiello?

I diamanti sono l’elemento naturale più duro che esista. Ma questo non vuol dire che siano indistruttibili: i diamanti possono rompersi difficilmente, ma possono graffiarsi. Se avete pinzette abbastanza sottili da muovere la griffe di un anello che contiene un diamante potete provare (a vostro rischio) da soli. In caso contrario, è meglio rivolgersi a un gioielliere. Ancora più difficile, per chi non è del mestiere, è togliere un diamante da un castone, cioè in un gioiello che blocca la pietra con una banda di metallo.

Lavorazione di un gioiello
Lavorazione di un gioiello

Come valutare i diamanti?

Solo un professionista può assegnare un valore credibile ai diamanti. Il valore, infatti, dipende dal peso e dalla qualità dei diamanti (le famose quattro C). Tutto è più facile, naturalmente, se il vostro gioiello è accompagnato da un certificato di valutazione del diamante, a patto che la pietra sia stata certificata da un ente accreditato. Tenete conto anche che chi acquista un diamante usato non lo valuterà al prezzo di mercato, ma solo a un prezzo più conveniente. Lo sconto potrebbe arrivare anche al 50% del valore di un diamante nuovo con caratteristiche simili.

Diamante rosa sotto la lente del gemmologo
Diamante rosa sotto la lente di un gemmologo

Chi può acquistare i diamanti?

Una volta che i diamanti sono stati smontati dal gioiello e valutati, ci sono tre possibilità. Portare i diamanti a un commerciante di diamanti, a un gioielliere, oppure venderli all’asta. L’ipotesi più probabile è la seconda: un gioielliere che crea lui stesso dei gioielli potrebbe trovare vantaggioso acquistare un diamante a un prezzo inferiore a quello di mercato, a patto naturalmente che la pietra sia autentica, certificata, e in buone condizioni.

Diamanti in vendita ad Anversa
Diamanti in vendita ad Anversa

Conviene portare i diamanti da un commerciante di pietre preziose?

Se il diamante ha un certo peso e una buona qualità vendere le pietre a un commerciante all’ingrosso può essere una soluzione, ma non è facile: il commerciante di solito si rifornisce sui mercati internazionali e acquista molti diamanti alla volta, per poi rivenderli. In ogni caso, non illudetevi: come abbiamo accennato, il valore che vi sarà offerto sarà probabilmente meno del 50% del prezzo al dettaglio. Ovvio: un commerciante di diamanti vende le pietre a chi produce gioielli e trattiene per sé un guadagno.

Diamanti all'ingrosso
Diamanti all’ingrosso

È meglio vendere all’asta i diamanti?

È possibile anche vendere un diamante all’asta, a patto che abbia un peso in carati da renderlo interessante (una valutazione che dipende dalla società che organizza la vendita all’incanto). Nelle grandi città ci sono case d’aste che periodicamente vendono anche gioielli e pietre. E oggi ci sono anche le aste online. Ma, attenzione, se non si tratta di un diamante di una certa dimensione e di buona qualità, difficilmente potrà essere considerato per una vendita all’incanto. Meglio, in questo caso, provare a vendere il gioiello intero.

Asta di Christie's
Asta di Christie’s







Lettere a Gioiellis

@ok

Potete scrivere a matilde@gioiellis.com o desk@gioiellis.com

Ho un anello molto pesante, che non so se vendere o no. A dire il vero non sono neppure sicura che sia d’oro. Che cosa mi consigliate?

Sissysissy, via email

Ci sono tre aspetti determinanti: il tipo di metallo, il peso e, ultimo aspetto ma non meno importante, la qualità dell’anello in questione. Per scoprire se il proprio gioiello è di vero oro, bisogna innanzitutto munirsi di una buona lente di ingrandimento. Cercate se da qualche parte è punzonata la sigla con i carati e, di solito, la città di produzione (per esempio Al per Alessandria) con una serie di numeri oltre al simbolo del produttore. Se non è oro certificato, oppure è falso, è riportata solo la sigla «750». Infatti, il punzone con numeri e sigla è di pertinenza solo di chi è iscritto al Registro orafi. La legge dice, infatti, che chiunque venda platino, palladio, oro e argento in lingotti, verghe, laminati, profilati e semilavorati in genere, fabbrichi o importi oggetti contenenti questi metalli, deve chiedere alla Camera di commercio la concessione del marchio di identificazione per metalli preziosi. C’è poi chi consiglia sistemi casalinghi, come la prova dell’acqua regia (regia, non ragia), o la cosiddetta pietra di paragone, ma sono sistemi poco precisi. Per determinare il peso, invece, occorre una bilancia. Quella da cucina non è precisa, meglio acquistarne una (nei negozi gestiti da cinesi si trovano a poche decine di euro). Magari non sarà come quella degli orafi, che è omologata, ma un’idea la dà. Infine: per giudicare la qualità di un gioiello bisogna vederlo… Su questo non possiamo essere d’aiuto.

Questa bilancia tascabile costa 39 euro. Ha una precisione fino a 0,1 grammi
Questa bilancia tascabile costa 39 euro. Ha una precisione fino a 0,1 grammi

 

Ciao Gioiellis, siete il sito migliore. Una domanda: ho anch’io una collana di perle coltivate, che mi sembra siano diventate opache. Normale secondo voi? Grazie se riuscirete a rispondere. Sara222, via e-mail

Ciao Sara222, immagino si tratti di perle coltivate, che sempre perle sono, in ogni caso. Intanto è meglio ricordare che le perle sono generate da ostriche a cui un essere umano ha inserito un corpo estraneo che provoca, appunto, il formarsi della perla. Lo spessore del rivestimento di madreperla dipende dal tipo di ostrica utilizzata, dall’acqua in cui è vissuta e per quanto tempo «l’intruso» è lasciato nella conchiglia prima di essere rimosso. Più la madreperla è spessa, maggiore è la durata della perla. Le perle coltivate, anche quelle con i rivestimenti più spessi, sono fragili e si devono utilizzare e conservare con cura. Per esempio, indossate una collana solo dopo aver già utilizzato un make-up o un profumo. Guai alla lacca per capelli: è dannosissima. E se si tratta di un anello, toglietelo prima di applicare creme o sapone sulle mani. Non esponete le perle al cloruro di una piscina o ad altri agenti. Un clima molto secco e caldo può inaridire la perla e provocare fessure: le perle odiano il clima torrido e poco umido. Fa invece bene indossarle, perché assorbono l’umidità del corpo umano. Per pulire le perle si può anche un panno morbido e privo di lanugine. Il panno può anche essere inumidito con acqua: in questo caso, lasciate poi asciugare le perle all’aria prima di riporle. Le perle sporche possono essere pulite con una soluzione di acqua e sapone neutro. Invece, non pulitele mai con soluzioni che contengono ammoniaca o detergenti aggressivi. E nemmeno mettete perle in un pulitore a ultrasuoni. Altri consigli utili: non conservate le perle con altri gioielli, perché la madreperla può essere facilmente graffiata da metallo o pietre preziose. Meglio riporre i gioielli di perle in una borsa morbida, per esempio di camoscio.

 

Una grossa perla coltivata
Una grossa perla coltivata

Parlate troppo di diamanti. Io adoro gli smeraldi e mi sembra che siano troppo sottovalutati. PippiSavxx, via e-mail

 

Hai ragione Pippi, i diamanti la fanno da padroni. A breve inseriremo anche contenuti sugli smeraldi, promesso. Intanto, se riesci a capire l’inglese, ti consiglio questo filmato che spiega come si valuta uno smeraldo. Ciao, a presto.