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Fope rimane in utile


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Fope stringe i denti e si aspetta un futuro migliore. I conti 2020 dell’azienda orafa quotata al listino Aim di Borsa Italiana risentono, inevitabilmente, dell’effetto covid. Ma poteva andare peggio. Secondo i risultati preliminari consolidati al 31 dicembre 2020, i ricavi del gruppo veneto sono scesi a 26 milioni di euro rispetto ai 35 milioni del 2019, ma la notizia positiva per gli azionisti è che l’anno non si è chiuso in rosso, ma ancora in utile, anche se sceso a 1,65 milioni rispetto ai 4,85 milioni del 2019. In sintonia con questi risultati sono l’Ebitda e l’Ebit (in sostanza i margini lordi) che si sono attestati rispettivamente a 3,95 milioni e a 2,34 milioni.

Diego Nardin, amministratore delegato di Fope, alla presentazione dei dati di bilancio 2018
Diego Nardin, amministratore delegato di Fope

Siamo soddisfatti del dato di chiusura dei ricavi, superiore alle aspettative; la flessione del 25,7% rispetto al 2019, e in particolare dell’11% se compariamo il dato relativo ai soli paesi con significativo impatto turistico, è un risultato che ci conforta rispetto la rilevanza che il brand Fope ha per i nostri concessionari e come prima scelta per le nostre clienti. L’attenta gestione dei costi nelle fasi di lockdown e le vendite, realizzate con le marginalità precedenti all’emergenza sanitaria, hanno consentito di mantenere un adeguato livello di profitto e la distribuzione di dividendi nel corso del mese di dicembre 2020. La gestione finanziaria, che non ha subito impatti significativi in seguito ai periodi di lock down, ha consentito di procedere con gli investimenti programmati. Anche alla luce dei risultati del 2020 raggiunti in una situazione difficile, guardiamo al 2021 con ottimismo e crediamo nella capacità di ottenere risultati positivi, nonostante il contingente periodo di emergenza sanitaria non consenta di sciogliere tutte le incertezze riguardo la risposta dei mercati. Risulta tuttavia positivo, e in linea con le nostre aspettative, il riscontro avuto fino ad ora dai nostri migliori concessionari.
Diego Nardin, amministratore delegato di Fope

Fope, orecchini della collezione Panorama in oro e pavé di diamanti
Fope, orecchini della collezione Panorama in oro e pavé di diamanti







L’italiano Bottoli al vertice di Pandora

Marcello Bottoli
Marcello Bottoli

Un italiano al vertice di Pandora. Il gruppo danese ha annunciato che Allan Leighton, attuale presidente del consiglio d’amministrazione, succederà a Bjørn Gulden (che resterà nel consiglio di amministrazione) nella carica di ceo (chief executive officer) dal prossimo luglio. Allo stesso tempo Marcello Bottoli, che al momento occupa la posizione di vice presidente, succederà a Leighton in qualità di presidente del consiglio d’amministrazione. Bottoli ha una lunga storia manageriale alle spalle: laureato alla Bocconi, è stato ceo di Samsonite, vice presidente in Reckitt Benckiser, senior consultant in Boston Consulting Group e, all’inizio di carriera, brand manager in Procter & Gamble. Intanto, il gruppo di gioielli accessibili ha fatto sapere che la crisi dei consumi non le fa un baffo. Il 2013 si è aperto in crescita, con un primo trimestre da record: il fatturato del gruppo è salito a 269 milioni di euro (+40,6% rispetto al 2012), con un margine ebitda (profitto lordo) del 32,1% e un utile netto di 59 milioni di euro. Complimenti. Federico Graglia

 

Bracciali Pandora
Bracciali Pandora

An Italian at the top of Pandora. The Danish group has announced that Allan Leighton, the current chairman of the board of directors, will succeed Bjørn Gulden (which will remain on the board of directors) in the office of CEO (chief executive officer) from next July. At the same time Mr. Bottoli, which currently holds the position of vice president, will succeed Leighton as chairman of the board of directors.

Bijoux Pandora
Bijoux Pandora
Lo store di Pandora a Roma
Lo store di Pandora a Roma