Rimini

Gli operosi bijoux di Bee Bright




Le api, a Rimini, producono bijoux. Nella città che è la Miami  italiana, nel 2015 è nata Bee Light, una piccola azienda che produce bijoux e che ha legato il proprio nome a quello degli operosi insetti produttori di miele. Operosità che si riflette anche nella storia del brand, nato su iniziativa di Antonella Toni e sviluppato dal figlio, Riccardo Zaghini. Da visual merchandiser, la fondatrice ha iniziato per caso a interessarsi al mondo del gioiello artigianale. Dopo i primi passi si è aggiunto l’apporto di Riccardo, che ha messo da parte la laurea in architettura per dedicarsi allo sviluppo di Bee Light, con un laboratorio allestito in casa e diventare creative director .

Orecchini con perle e argento bagnato in oro
Orecchini con perle e argento bagnato in oro

La formula del brand, che prevede bijoux a prezzo molto contenuto, con pietre e argento bagnato in oro, ha avuto successo, anche grazie all’introduzione di Bee Bright, una tecnica a base di micro glitter che, posata liquida, avvolge pietre e perle donando una migliore luminosità. Bracciali, orecchini e collane sono al centro della produzione di Bee Bright.

Bracciale in argento bagnato in oro e malachite
Bracciale in argento bagnato in oro e malachite
Bracciale con lava colorata
Bracciale con lava colorata
Collana con catena bagnata oro rosa e acquamarina
Collana con catena bagnata oro rosa e acquamarina
Orecchini con oro rosa e agata rossa
Orecchini con oro rosa e agata rossa
Anello regolabile con acquamarina e micro glitter
Anello regolabile con acquamarina e micro glitter

Orecchini con ametista
Orecchini con ametista







I piani di Ieg, la mamma di Vicenzaoro




Il futuro di Vicenzaoro & C. nei piani di Ieg, la società che organizza l’evento principale legato alla gioielleria, ma anche Oroarezzo, T/Gold e tante altre fiere in Italia e all’estero. Italian Exhibition Group ha messo ha punto il piano strategico chiamato Community Catalyst. Obiettivo: arrivare tra cinque anni a 267,2 milioni di euro di volume d’affari e con un Ebitda adjusted (margine lordo) che sale dai 13 milioni di euro previsti per il 2022 ai 69 milioni nel 2027.

Vicenzaoro September. Copyright: gioiellis.com
Vicenzaoro September. Copyright: gioiellis.com

Dopo gli anni di magra per tutto il comparto fieristico, in Italia e nel mondo, causato dalla pandemia, ora il settore può guardare al futuro con maggiore fiducia. Magari i visitatori indosseranno la mascherina, ma i viaggi sono ripresi, anche se Ucraina e Russia sono mercati fuori gioco. E in parte, a causa dei blocchi a singhiozzo, anche la Cina. In ogni caso, Ieg vede rosa già per il 2023-2024 con una crescita del 49,2% sul 2019, cioè in epoca pre covid. Va aggiunto, per la precisione, che il fatturato consolidato previsto incamera anche i ricavi del 50% delle attività in Usa e Messico appena acquistate dalla Deutsche Messe.

Vicenzaoro marzo 2022. Copyright: gioiellis.com
Vicenzaoro marzo 2022. Copyright: gioiellis.com

In ogni caso, il progresso è sensibile, contando che nel 2021, pur ancora con le limitazioni pandemiche, il fatturato era risalito a 103 milioni di ricavi, anche grazie anche ai contributi messi in campo dal governo. Il piano strategico appena approvato dal board volta pagina e prevede una crescita globale. Dal 2024 è nuovamente prevista la distribuzione dei dividendi ai soci. L’idea è che le fiere di settore siano una sorta di community catalyst delle industry rappresentate attraverso l’utilizzo integrato di eventi regionali e internazionali che si affiancano all’evento principale realizzato in Italia. È un po’ quello che già avviene per Vicenzaoro, che ha attraversato il Mar Rosso per approdare a Dubai.

Lorenzo Cagnoni, presidente di Ieg
Lorenzo Cagnoni, presidente di Ieg

Inoltre, Ieg ha come obiettivo accordi e alleanze con altri operatori e associazioni di categoria per incrementare il bacino di visitatori delle fiere leader. Non manca l’accento sulle strategie di comunicazione. Ma, soprattutto, la società accenna a «nuovi cluster espositivi», che  integrino segmenti e merceologie negli eventi principali. Non è ben chiaro, però, che cosa significhi nella pratica.

Corrado Peraboni, Ceo di Ieg
Corrado Peraboni, Ceo di Ieg

All’estero, dopo l’atterraggio negli Emirati e l’acquisizione di Oltreoceano, Ieg punta a duplicare e creare spin off dei suoi eventi più rilevanti nelle aree maggiormente interessanti per i diversi prodotti. In Brasile, per esempio, ha costituito una nuova società con l’obiettivo di organizzare almeno cinque nuovi eventi. Nel Piano si accenna anche alla fidelizzazione del portafoglio clienti, a efficientamento, ottimizzazione e monitoraggio delle opportunità di M&A per i servizi correlati e persino a nuovi magazine collegati alle principali manifestazioni, ulteriore vetrina per i clienti del Gruppo.

La Fiera di Rimini
La Fiera di Rimini

Il tutto con investimenti in cinque anni per 134,9 milioni di euro articolati tra attività di maintenance, expansion e acquisizioni, queste ultime riguardanti l’Italia, l’Asia, il nord America e il Sud America, la costruzione del padiglione di Vicenza e l’ampliamento del quartiere di Rimini. Per garantire spazi alle manifestazioni in crescita, dal 2025 al 2027 Ieg si affiderà a strutture temporanee.

Business al Jewellery, Gem & Technology Dubai
Business al Jewellery, Gem & Technology Dubai







VicenzaOro, tra le novità c’è l’addio di Marzotto





Il vice presidente di Ieg, Matteo Marzotto, lascia con polemica, mentre si prepara l’edizione di VicenzaOro January ♦︎

Si annunciano già le prime novità per la prossima edizione di VicenzaOro January. Ma all’appuntamento dell’edizione invernale della fiera dedicata al gioiello brillano anche le polemiche. Che non possono lasciare indifferenti gli addetti ai lavori.

Qualche giorno fa, infatti, Matteo Marzotto, vice presidente di Ieg, società nata dall’unione di Fiera Rimini con Fiera Vicenza, si è dimesso dalla carica, in polemica con l’ottuagenario presidente di Italian Exhibition Group, Lorenzo Cagnoni.

Da sinistra, Matteo Marzotto, Lorenzo Cagnoni, Ugo Ravanelli
Da sinistra, Matteo Marzotto, Lorenzo Cagnoni, Ugo Ravanelli, ad di Ieg

Non è un addio da poco, visto che a Marzotto va riconosciuto il merito di aver rilanciato VicenzaOro, oltretutto in un momento difficile per l’economia italiana. Nuove idee, dinamismo e le relazioni personali di Marzotto sono state la ricetta per il nuovo volto del format, esportato poi con successo all’estero. Tutto questo, però, non sembra essere bastato alla nuova gestione dell’azienda fieristica. Più che una fusione tra due soci, è il senso dell’addio di Marzotto, si è trattata di un’Opa di Rimini su Vicenza. E per Ieg, che ha come traguardo la quotazione in Borsa, quello di Marzotto non è un addio di poco conto.

La distanza era già apparsa palese durante l’ultima edizione di VicenzaOro September, in cui Marzotto non era coinvolto.

Matteo Marzotto, presidente di Fiera Vicenza (a sinistra) e Corrado Facco, direttore generale
Matteo Marzotto, ex presidente di Fiera Vicenza (a sinistra) e Corrado Facco, ex direttore generale

L’imprenditore veneto, in ogni caso, non ha usato mezzi termini e ha denunciato in una lettera il mancato «rispetto istituzionale del socio di minoranza, troppo spesso mal tollerato a tenuto in disparte, anche in occasioni di importanti decisioni, come quella dell’assegnazione della progettazione per gli ampliamenti dei quartieri fieristici, portata in cda dall’ad Ravanelli a cose ampiamente fatte e per mera informativa».

La lettera di Marzotto sottolinea anche quanto gli addetti ai lavori commentano negativamente da tempo: il frettoloso licenziamento dell’ex direttore di Fiera Vicenza, Corrado Facco, braccio destro di Marzotto e co-artefice del rilancio di VicenzaOro.

«Il nostro modo di vedere è opposto praticamente su tutto, tranne che sulla bontà della fusione delle due società fieristiche e della loro quotazione in Borsa», ha concluso con amarezza Marzotto.

VicenzaOro September
VicenzaOro September

Forse anche per stendere un velo su questo epilogo poco commendevole, Ieg inizia ad accendere le luci sul prossimo appuntamento. Ecco le novità: Roberto Coin presenterà le nuove versioni della collezione Princess Flower, Damiani le estensioni delle collezioni D.Side, Eden e dell’iconica Belle Epoque (chissà se le aziende sono contente di perdere l’effetto sorpresa). Nell’area Icon non mancheranno Fope, Crivelli, Leo Pizzo, Tamara Comolli, Djula. Una conferma è anche quella di Alessio Boschi nell’area Design Room, nella quale si troverà anche la designer-artista parigina Lydia Courteille, il vicentino Mattia Cielo (per lui un ritorno) e Monica Rich Kosann. Conferme anche per Giovanni Raspini, Rue de Milles, Victoria Cruz, Bronzallure, Crieri. Cosimo Muzzano





VicenzaOro January
VicenzaOro January 2017

L'area Design Room a VicenzaOro September
L’area Design Room a VicenzaOro September

Alessio Boschi
Alessio Boschi

Jessica Kahawaty e Roberto Coin
Jessica Kahawaty e Roberto Coin

Interno di Fiera Vicenza September. Foto di Carolina Nobile
Interno di Fiera Vicenza September. Foto di Carolina Nobile