Anelli e bracciali ispirati agli intrecci dipinti da Leonardo da Vinci a Milano. Li propone De Re ♦︎
C’è chi si ispira ai fiori, chi agli amuleti portafortuna, chi propone a getto continuo gioielli a forma di cuore o di stella. Poi, c’è una gioielleria artigianale di Udine che segue una idea diversa: bijoux che si ispirano all’arte e alla scienza. I bijoux di Monica De Re, infatti, sono rielaborazioni di capolavori del passato, realizzati a mano con la tecnica di lavorazione americana che replica il lavoro di oreficeria, utilizzando materiali duttili che consentono l’incastonatura a freddo delle pietre.

Per esempio, per i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, la designer si è ispirata al genio del Rinascimento. In particolare, alle decorazioni vegetali che si trovano nella Sala delle Asse del Castello Sforzesco di Milano, dipinte da Leonardo durante il suo soggiorno nella città lombarda tra il 1497 e il 1499. La collezione è composta da bracciali e anelli che ricreano l’effetto dei legami e dei nodi dipinti in questo capolavoro leonardesco.

I bijoux sono realizzati in lega metallica, sia nella versione con finitura oro anticato che in quella in palladio anticato, con incassatura di pietre Swarovski. L’anello è disponibile in due versioni, alto e basso. Anche questo è lavorato in fusione metallica tecnicamente resa con bassorilievo stiacciato, dove sono visibili i nodi, le foglie e le more che, nell’incastonatura a mano delle pietre sono rubini. Anche l’anello si sviluppa su tre piani compressi in una minima scala millimetrica realizzato nella variante oro anticato e pietre siam oppure palladio anticato e pietre light sapphire. L’anello basso ha una misura più contenuta e si trova nelle versioni oro anticato e palladio anticato.

Oltre a Leonardo da Vinci, la designer ha tratto ispirazione dalle tradizioni di Venezia, con una serie di gioielli in cui compare l’icona del Moro. Come nel bracciale a quattro cerchi inn ottone bagnati in oro 24 carati, con la testa di moro con turbante di cristalli. Indossato all’orecchio da uomini di mare, durante la repubblica marinara du Venezia, l’icona era un portafortuna. E piace ancora. Oppure a ispirare Monica De Re possono anche essere gli enigmatici disegni nel deserto peruviano di Nazca, proposti in in galvanica rutenio, palladio anticato e oro.




