Un tempo il ballo delle debuttanti segnava l’ingresso delle ragazze di 18 anni in società. Il ballo era riservato alle ragazze e ai ragazzi di famiglie ricche e aristocratiche. Le debuttanti si inchinavano davanti alla regina (in Gran Bretagna), indossavano abiti bianchi, guanti e diademi. Questa tradizione è stata dimenticata per molti anni, per tornare in auge alla fine degli anni Ottanta. Il problema è che ora le ragazze non aspettano i 18 anni per frequentare feste e salotti. L’arrivo dei social network, come Facebook o Instagram, ha inoltre reso la socialità un fenomeno universale. Che senso ha, quindi, un ballo delle (quasi) debuttanti oggi? Eppure da Vienna a Parigi se ne organizzano ancora.

In Francia, infatti, il tradizionale ballo delle debuttanti è stato organizzato dal 1957 al 1973. Ma Ophélie Renouard, nel 1994, ne ha inventato una versione moderna, che ha chiamato Le Bal. È una serata danzante che, in più, ha l’obiettivo di raccogliere fondi per beneficenza. E, dato che le ragazze hanno giù ampiamente frequentato feste e avvenimenti mondani, il vero debutto grazie a Le Bal è quello mediatico, tra foto pubblicate sui giornali di gossip e siti internet specializzati. L’idea ha una sua logica.

Le Bal, inoltre, profuma di esclusività: solo una ventina di giovani selezionate giovani donne e altrettanti cavalieri possono parteciparvi, assieme a ospiti (non danzanti) disposti a pagare la partecipazione all’evento. Per regolamento i cavalieri indossano il classico frac con cravatta bianca, mentre le Maison di alta moda vestono le Deb.

In un mondo sempre collegato senza frontiere, le Deb e i cavalieri provengono da circa 12 Paesi diversi e comprendono figli di famosi manager, imprenditori, aristocratici, con una spruzzata di mondo dello spettacolo. Qualche nome per dare un’idea: la principessa Fawzia Latifa d’Egitto, la principessa Sarah Poniatowska, la principessa Adishree Singh, la principessa Gauravi Kumari di Jaipur, la principessa Akshita Bhanjdeo, Ananya Panday, Isha Ambani, Ashna Mehta, Elisabeth Senghor, Diane e Chloé Bouygues, Caroline e Nadine Ghosn. Oppure, quest’anno, Jane Li, figlia dell’iconica star del film d’azione cinese Jet Li.

Che cosa c’entra il ballo delle debuttanti con la gioielleria? Be’, per il 2019 il gioielliere ufficiale dell’evento, organizzato al Shangri-La Hotel di Parigi, è stato l’indiano Harakh Mehta. La sua Maison, Harakh, parola che significa gioia, ha fornito alta gioielleria con diamanti tagliati a goccia. La Maison è famosa per i suoi diamanti, montati su platino o in oro 18 carati, e pietre di colore D, E, F e VS, VVS o IF (internamente impeccabili).

Harakh Mehta è uno specialista di diamanti della quarta generazione: l’attività di famiglia è cominciata a inizio Novecento tra Gujarat e Rajasthan, e attualmente ha sede a Mumbai. La nota biografica del gioielliere specifica che pratica abitualmente yoga e meditazione. Ma, forse, ora ama anche il ballo.
