investimento

Investire in orologi? Piace soprattutto in Asia




Chi ha detto che l’orologio è superato? I numeri indicano il contrario, perlomeno secondo i dati relativi all’industria orologiera svizzera contenuti nel nono report Deloitte Swiss Watch Industry Study 2022: le vendite con l’e-commerce raddoppieranno entro il 2030, e sonoi 35 i miliardi di franchi svizzeri (al momento i cambio è circa alla pari con euro e dollaro) di crescita mondiale del mercato dell’usato. Il sondaggio è stato condotto tra 70 dirigenti di alto livello del settore dell’orologeria e quasi 6 mila consumatori in Svizzera, Cina, Francia, Germania, Hong Kong, Italia, Giappone, Singapore, Svizzera, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito e Stati Uniti.

L’analisi di Deloitte sottolinea alcuni aspetti interessanti: la maggioranza (57%) dei dirigenti dell’industria orologiera svizzera intervistati prevede un 2023 positivo per il settore, anche se in calo. A inizio 2022, però, più di tre quarti (77%) dei dirigenti prevedevano prospettive rosee. Inoltre, quasi l’80% dei dirigenti del settore orologiero afferma che l’incertezza geopolitica causata dalla guerra in Ucraina e dalle tensioni tra Cina e Stati Uniti sta impattando in maniera negativa le prospettive aziendali.

Le prospettive del mercato. Fonte: Deloitte Swiss Watch Industry Study 2022
Le prospettive del mercato. Fonte: Deloitte Swiss Watch Industry Study 2022

Gli Stati Uniti continua a essere il Paese più importante per l’industria orologiera svizzera in termini di volumi di esportazione (il 77% prevede ancora crescita), ma sale il peso India e Cina. Le aspettative sono però diverse: per Hong Kong è previsto che prosegua il calo o la stagnazione, mentre solo il 57% degli intervistati ritiene che il mercato in Cina crescerà.

L’ora dell’e-commerce
Il 40% dei consumatori e il 45% degli intervistati sotto i 40 anni, sempre secondo il report, sono i più propensi ad acquistare online. La maggioranza dei dirigenti del settore orologiero svizzero ritiene che i negozi tradizionali continueranno a essere la piattaforma di vendita più importante nel prossimo futuro. In Italia, per esempio, il negozio resta il luogo preferito dal 61% dei consumatori, ma nei Paesi anglosassoni, asiatici e anche degli Emirati Arabi l’acquisto di un orologio online è sempre più diffuso.

Con due consumatori su cinque che preferiscono acquistare i loro orologi online, è fondamentale che i brand espandano i canali e-commerce e amplino la loro già ricca offerta offline per soddisfare le aspettative dei clienti. Secondo le nostre stime, la quota di orologi acquistati online è destinata a raddoppiare fino a raggiungere il 30% entro il 2030.
Karine Szegedi, responsabile Consumer e Fashion & Luxury presso Deloitte Svizzera

Intenzioni di acquisto. Fonte: Deloitte Swiss Watch Industry Study 2022
Intenzioni di acquisto. Fonte: Deloitte Swiss Watch Industry Study 2022

Gli orologi sono sempre un investimento
Il report conferma l’opinione diffusa secondo cui un buon orologio è anche un investimento. Il 23% dei consumatori acquista orologi con l’idea di rivenderli: il business piace sopratutto a a Singapore (33%), Hong Kong (32%) e in Cina (29%). Questo spiega anche perché i consumatori di alcuni mercati asiatici sono disposti a spendere di più per gli orologi nuovi. In Cina, per esempio, più di un terzo (35%) afferma che è disposto a sborsare 5.000 franchi svizzeri o più per un nuovo orologio, mentre paradossalmente nella patria dell’orologeria, in Svizzera, la percentuale scende all’8% e in Francia solo il 2%. I consumatori che acquistano un orologio come investimento intendono ovviamente rivenderlo a un prezzo più alto (36%), ma considerano gli orologi anche un modo per diversificare il proprio portafoglio (33%). Tra questi ultimi, i consumatori cinesi sembrano i più interessati (55%).
Investire in orologi?
Investire in orologi?

Il mercato dell’usato
Le compravendite hanno creato inevitabilmente un mercato parallelo: un terzo dei clienti (31%) prevede di acquistare un orologio usato nel prossimo anno e le aziende creano i propri canali di vendita dell’usato. Gli orologi di seconda mano sono sempre più popolari, soprattutto tra i millennial e la generazione Z: il 48% degli intervistati più giovani è interessato a un segnatempo di marca usato, ovviamente perché il prezzo è inferiore (44%) rispetto al nuovo, ma anche perché si può trovare un modello fuori produzione (29%). Senza contare che c’è chi (21%) considera l’acquisto di un orologio di seconda mano per motivi ambientali.

La crescita del mercato di orologi usati non preoccupa i produttori: il 70% dei manager intervistati considerano questo fenomeno positivo perché influenza positivamente la percezione e il valore del marchio. Deloitte si aspetta che l’attuale dimensione del mercato, pari a circa 20 miliardi di franchi svizzeri, continui a crescere in modo significativo nei prossimi anni, fino a raggiungere quasi 35 miliardi di franchi svizzeri entro la fine del decennio, diventano oltre la metà rispetto al mercato di orologi nuovi.

Hublot Limited Edition Ferrari Big Bang in vendita a Singapore
Hublot Limited Edition Ferrari Big Bang in vendita a Singapore







Gioielli in oro 24 carati come investimento con Generation

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È una storia sorprendente quella di Generation Collection, marchio di Generation Investment Jewelry. Diciamolo subito: se per voi acquistare un gioiello significa anche investire in un oggetto di valore, questa è la storia che fa per voi. Perché Generation si prefigge proprio questo: produrre gioielli in oro 24 carati, che sono un investimento considerato sicuro sul lungo periodo. Generation utilizza oro riciclato che consente di risparmiare il 99% dell’impatto ambientale e, soprattutto, a 24 carati. Cioè oro puro come quello dei lingotti (di solito, invece, in gioielleria è utilizzato l’oro a 18 carati o meno, che è una lega con altri metalli). I gioielli in oro puro sono considerati da Generation un solido investimento per le donne, che in caso di necessità potranno vendere facilmente i gioielli. Bisogna aggiungere, però, che l’oro non è detto che aumenti di prezzo sicuramente, anche se sul lungo periodo può essere così.

Anello esagonale unisex in oro 24 carati
Anello esagonale unisex in oro 24 carati

C’è un altro aspetto sorprendente, che accarezza il cosiddetto american dream. Tutto parte da una piccola cittadina bulgara e finisce in Nevada, ai confini con la California. Boryana Straubel, cresciuta da una madre single in Bulgaria, è stata educata al duro lavoro. Si è diplomata al liceo nel 2000. E come regalo, sua madre le ha regalato una collana in oro 24 carati da 30 grammi. Regalare oro a un bambino in Bulgaria equivale ad aprire un conto di investimento. A quel tempo, racconta Boryana nella sua bio, il prezzo dell’oro era di 280 dollari oncia. Ma 20 anni dopo, quella stessa collana vale il 580% in più. Insomma, l’investimento è stato ottimo.

Boryana Straubel
Boryana Straubel

Ma questa è una considerazione che possono fare in molti. La differenza sta nelle capacità di Boryana Straubel: oltre che in Bulgaria, ha vissuto in Germania, Austria e Russia, fino ad arrivare negli Stati Uniti, dove ha conseguito una laurea in Economia presso la UC Berkeley, una laurea in Management (Sloan) e una in Ingegneria Industriale (MS&E) presso la Stanford University. Poi, ha trascorso oltre un decennio presso Tesla e la Wikimedia Foundation. È esperta di analisi e operations, ha guidato funzioni chiave come People & Business Analytics, Systems, Operation e M&A Integration, siede nel consiglio della Midwest Renewable Energy Association. Insomma, lei è un tipo decisamente poco comune.

Charm con le lettere dell'alfabeto
Charm con le lettere dell’alfabeto

Assieme a Boryana Straubel lavorano altri manager alto con pedigree, come Ian McMilan, che ha guidato team chiave come quello alle Olimpiadi per Nike e i team strategici globali di Nike Retail. Prima di Nike, è stato in PwC e ha anche co-fondato un’azienda di gestione che ha realizzato campagne di marketing globali per marchi tra cui Gucci, Chanel, Prada, MAC Cosmetics, Sephora e Miu Miu, ha studiato Economia alla Princeton University, e ha conseguito una laurea con lode in Contabilità presso l’Università di Washington e un MS in Management presso Stanford.

Orecchini in oro 24 carati
Orecchini in oro 24 carati

Ci sono, inoltre, Alessandra Jekova due volte finalista ai Giochi Olimpici Invernali di Sochi 2014 e Corea 2018, con 17 titoli del FIS Snowboard World Cup Tour: è stata tra le migliori 10 donne per oltre un decennio. Ma, soprattutto, ha conseguito lauree in Management dello Sport, ambasciatrice per marchi come Tag Heuer, Audi, Re/Mind, Burton, Avon, Bioderma e Moroccanoil. Infine, lavorano a Generation anche la designer Erica Bello e la marketing manager Julie Middleton.

Anello Crown in oro 24 carati
Anello Crown in oro 24 carati
Anello in in oro 24 carati martellato
Anello in in oro 24 carati martellato

Ciondolo in in oro 24 carati
Ciondolo in in oro 24 carati







Report riservato: l’oro scenderà ancora

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Notizie per chi acquista o vuole vendere i propri gioielli di oro: il metallo giallo è tornato poco sopra i 1.200 dollari (1.209 in rialzo solo perché le Borse hanno perso quota), dopo essere sceso nei giorni scorsi sotto questa barriera. A far scendere le quotazioni sono stati i dati sull’occupazione negli Stati Uniti. Dato che l’economia americana va bene, tutti pensano che la Federal Reserve prima di metà 2015 alzerà i tassi di interesse. Quindi investire in oro ha meno chances e le quotazioni dei lingotti calano. L’oro è sceso così fino a un minimo di 1.191 dollari sul mercato spot londinese: un livello che non toccava da dicembre (tre anni fa era salito a 1.700 dollari) e che ha portato in negativo la performance dell’oro nel 2014. Con un altro risvolto negativo: chi negli anni scorsi ha acquistato gioielli d’oro oggi ha nel cassetto orecchini, collane o anelli che valgono un po’ meno. Quindi chi vuole vendere i propri gioielli deve rassegnarsi? Forse a far risalire il valore dell’oro potrebbe arrivare qualche acquisto in Asia. La maggior parte degli analisti, però, è convinta che il trend dell’oro sia in discesa. Per il momento. Federico Graglia 

L'andamento dell'oro in cinque anni. Grafico del sito https://oro.bullionvault.it
L’andamento dell’oro in cinque anni. Grafico del sito https://oro.bullionvault.it

Report riservato

Per chi vede l’oro come investimento, pubblichiamo il report riservato di Nevine Pollini, senior analyst commodities della banca svizzera Union Bancaire Privée (UBP).

Nonostante l’incertezza generata dai continui attacchi della coalizione USA contro l’ISIS in Siria e in Iraq e malgrado le recenti proteste a Hong Kong per chiedere maggiore democrazia, di recente l’oro ha subito un duro colpo, toccando i livelli minimi da gennaio.

Una delle spiegazioni di questo forte calo registrato dal metallo prezioso nella prima metà di settembre, proprio in coincidenza con la quotazione di Alibaba, è che gli speculatori cinesi hanno liquidato le proprie posizioni sulle materie prime, in particolare sull’oro, per avere spazio per l’IPO. Tuttavia, non diamo molto credito a questa teoria; siamo maggiormente propensi a ritenere che il dollaro ai livelli più alti da 4 anni – anche a causa  alla divergenza tra la Federal Reserve e la Banca centrale europea in termini di politica monetaria – e i massimi registrati dai mercati azionari costituiscano una combinazione letale per i prezzi dell’oro. Il costante miglioramento delle condizioni economiche statunitensi, inoltre, ha rafforzato le aspettative inerenti a un rialzo dei tassi da parte della Fed già nella primavera 2015.

L’ultima riunione della Fed non è stata favorevole per l’oro: nonostante l’Istituto centrale abbia rivisto al ribasso le prospettive di crescita del PIL degli Stati Uniti per il 2015 e abbia ribadito che lascerà ancora invariati i tassi per “un considerevole lasso di tempo” (a causa dei timori sullo stato di salute del mercato del lavoro), il grafico a punti (c.d. dot plot), che riflette le proiezioni per il futuro fatte dei funzionari della Fed, include fed funds rate più elevati del previsto, ampliando così il divario con i tassi correnti.

Per la Fed l’inflazione, ora al di sotto del target del 2%, è debole, in quanto il dollaro sempre più forte tiene sotto controllo sia i costi di importazione sia l’aumento dei prezzi al consumo. In effetti, negli USA, i prezzi al consumo sono calati ad agosto per la prima volta da un anno. Il basso livello d’inflazione, inoltre, rende meno attraente l’oro come copertura contro l’aumento dei prezzi.

La propensione agli investimenti in oro sembra essersi affievolita: infatti, la domanda d’investimento in tale commodity tramite gli ETF continua a diminuire. Gli investimenti in ETF sull’oro, secondo i dati noti, sono scesi sotto il livello delle 55 milioni di once, ai minimi da cinque anni, a causa delle elevate redemption.

Anche dal mercato dell’oro fisico, il sostegno è debole. Infatti, stando a quanto riportato dal GFMS (Gold Fields Mineral Services) nell’Interim Gold Report 2014, la domanda fisica per l’anno in corso è prevista in calo del 15,9% a quota 4.174 tonnellate, contro il record di 4.957 tonnellate del 2013. Sempre secondo il report, ad aggiungere altra pressione alle quotazioni del metallo giallo c’è anche l’indebolimento della domanda da parte della Cina, dovuta alle “condizioni economiche più delicate” e al giro di vite contro la corruzione.

Anche se gli scambi sul mercato dell’oro sono stati piuttosto deboli in questa prima settimana di ottobre, a causa della festa nazionale cinese della “Golden Week”, della durata di sette giorni, la domanda di oro dovrebbe ora entrare in una fase di forte richiesta dal mercato fisico, in quanto ci avviciniamo alla festa di Diwali (il 23 ottobre), stagione di festività e di matrimoni in India, in cui tradizionalmente la domanda di oro è elevata.

Al momento, ci aspettiamo che l’oro trovi un supporto attorno alla soglia psicologica di 1.220-1.200 dollari l’oncia, anche se non possiamo escludere ulteriori correzioni verso i minimi dello scorso anno di 1.180 dollari. Ovviamente, ciò resta valido salvo un peggioramento delle crisi geopolitiche globali o del recente calo dei mercati azionari. In questi casi, infatti, gli investitori entrerebbero nel panico, venderebbero gli asset a più alto rischio e tornerebbero a puntare sull’oro, grazie alla sua caratteristica di  bene rifugio

Pepite e lingotti
Pepite e lingotti

uk

It’s going down the value of gold 

News for those who buy or want to sell their gold jewelry: the yellow metal is back just over $ 1,200 (1,209) at ounce, after falling under in recent days. To bring down the prices were the employment data in the United States. Given that the American economy is fine, everyone thinks that the Federal Reserve first half of 2015 will raise interest rates. So investing in gold has less chances and the prices of bullion fall. Gold fell so up to a minimum of $ 1,191 on the spot market in London: a level not touched since December (three years ago was up at 1.700 dollars) and that has resulted in negative performance of gold in 2014. With another downside: who in recent years has bought gold jewelry today in the drawer got earrings, necklaces or rings that are worth a little less. So those who want to sell their jewelry must resign? Perhaps to make up the value of gold could help some shopping in Asia. Most analysts, however, is convinced that the trend of gold is going down. For the moment.

france-flagLe valeur de l’or en bas

Nouvelles pour ceux qui achètent ou veulent vendre leurs bijoux en or: le métal jaune est de retour un peu plus de $ 1200 (1209), après une baisse de ces derniers jours sous ça barrière. Pour faire baisser les prix étaient les données sur l’emploi aux États-Unis. Étant donné que l’économie américaine est bien, tout le monde pense que la première moitié de la Réserve fédérale de 2015 va relever ses taux d’intérêt. Donc, investir dans l’or a moins de chances et les prix des lingots automne. L’or a chuté de façon jusqu’à un minimum de $ 1191 sur le marché au comptant à Londres: un niveau qui n’avait pas touché depuis Décembre (il y a trois ans était en hausse à 1.700 dollars) et qui a donné lieu à une performance négative de l’or en 2014. Avec un autre inconvénient: qui au cours des dernières années, a acheté des bijoux en or aujourd’hui dans le tiroir a des boucles d’oreilles, des colliers ou des bagues qui valent un peu moins. Ainsi, ceux qui veulent vendre leurs bijoux doit démissionner? Peut-être pour compenser la valeur de l’or pourrait aider quelques achats en Asie. La plupart des analystes, cependant, est convaincu que la tendance de l’or est en baisse. Pour le moment.

german-flagEs geht nach unten den Wert des Goldes 

Nachrichten für diejenigen, die kaufen wollen oder ihren Goldschmuck zu verkaufen: das gelbe Metall ist wieder knapp über 1.200 $ Unze (1.209), nachdem er in den letzten Tagen unter der Barriere. Zu senken die Preise waren die Arbeitsmarktdaten in den USA. Da die amerikanische Wirtschaft ist in Ordnung, jeder denkt, dass die Federal Reserve ersten Hälfte des Jahres 2015 werden die Zinsen zu erhöhen. Also die Investition in Gold hat weniger Chancen und die Preise der Goldbarren fallen. Gold fiel so bis zu einem Minimum von $ 1191 auf dem Spotmarkt in London: Ein Level nicht berührt Seit Dezember (vor drei Jahren bis auf 1.700 US-Dollar) und das hat negative Performance von Gold im Jahr 2014 mit einem weiteren Nachteil ergeben: die in den letzten Jahren hat sich Goldschmuck gekauft heute in die Schublade bekam Ohrringe, Halsketten oder Ringe, die lohnt sich ein wenig “weniger sind. Also diejenigen, die verkaufen ihre Schmuck müssen zurücktreten wollen? Vielleicht, um den Wert von Gold könnte einige Einkäufe in Asien zu helfen. Die meisten Analysten, ist jedoch überzeugt, dass der Trend von Gold wird runtergefahren. Für den Moment.

flag-russiaЭто происходит вниз стоимость золота

Новости для тех, кто покупает или хотите продать свой ​​золотые украшения: желтый металл снова чуть более $ 1200 (1209), после падения в последние дни под барьером. Чтобы сбить цены были данные по занятости в США. Учитывая, что американская экономика в порядке, все думают, что Федеральная резервная система первой половине 2015 будет повышать процентные ставки. Так инвестирования в золото имеет меньше шансов и цены банковских металлов осенью. Золото упало так до минимум $ 1191 на спотовом рынке в Лондоне: уровня не прикасался с декабря (три года назад было до в 1,700 долларов) и, что привело к отрицательной производительности золота в 2014 году с другим недостатков: кто в последние годы купила золотые украшения сегодня в ящик получил серьги, ожерелья или кольца, которые стоит немного “меньше. Так что те, кто хочет продать свои драгоценности должен уйти в отставку? Возможно, чтобы компенсировать стоимость золота может помочь по магазинам в Азии. Большинство аналитиков, однако, убежден, что тенденция золота идет вниз. На данный момент.

spagna-okEstá bajando el valor del oro 

Noticias para los que compran o quieren vender sus joyas de oro: el metal amarillo ha vuelto poco más de $ 1.200 la onza (1209), después de haber caído en los últimos días bajo la barrera. Para bajar los precios fueron los datos de empleo en Estados Unidos. Dado que la economía estadounidense está muy bien, todo el mundo piensa que la primera mitad de la Reserva Federal de 2015 subirá las tasas de interés. Así que invertir en oro tiene menos posibilidades y los precios de los lingotes de caída. El oro cayó así hasta un mínimo de 1.191 dólares en el mercado spot en Londres: un nivel no tocado desde diciembre (hace tres años subió a 1.700 dólares) y que ha dado lugar a un rendimiento negativo de oro en 2014. Con otro inconveniente: que en los últimos años ha comprado joyas de oro hoy en el cajón tiene pendientes, collares o anillos que valen un poco menos. Así que aquellos que quieren vender sus joyas debe dimitir? Tal vez para compensar el valor del oro podría ayudar a algunas compras en Asia. La mayoría de los analistas, sin embargo, está convencido de que la tendencia del oro está bajando. Por el momento.

Investire in gioielli è di moda

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Se c’è una cosa che Gioiellis.com tiene d’occhio, a parte le novità che arrivano sul mercato, è l’aspetto per così dire concreto del mondo della gioielleria. Cioè il lato economico, che per le aziende significa stare sul mercato con profitto, per i consumatori individuare l’acquisto (ovviamente nel caso di una spesa consistente) che si traduca anche in un investimento. Pare che il nostro sito sia sulla strada giusta, visto che anche il «Wall Street Journal» ha dedicato giorni fa un ampio articolo all’argomento. Il più diffuso giornale economico del mondo parte dalla vendita, in un’asta di Christie, del diamante rosa a un collezionista internazionale per 39,3 milioni dollari. E Sotheby, racconta il giornale, ha venduto un diamante rosa ancora più tre anni fa per 46 milioni dollari, più quanto sia mai stato pagato per una tela di Camille Pissarro o Paul Gauguin. Insomma: un diamante, grande, può essere un investimento più prezioso di una tela di un rinomato pittore.
Che business brillante. I diamanti, quindi, non sono più solo i migliori amici delle ragazze. Sono, infatti, gli uomini i primi acquirenti di un mercato, quello dei gioielli, che vale 71 miliardi dollari. E non perché mariti e fidanzati vogliono regalare un paio di orecchini per mogli o amanti in occasioni speciali. Gli uomini, e ovviamente alcune donne, acquistano gioielli perché stanno spostando una parte del loro patrimonio in diamanti, gemme e preziosi con un appeal globale.

Investire 100 milioni. Rahul Kadakia, specialista di gioielleria per Christie ha spiegato al giornale Usa che molti uomini hanno fatto ultimamente visita al suo ufficio, alla ricerca di consigli su come «investire 100 milioni di dollari in gioielli nel corso dei prossimi cinque anni». Martin Rapaport, che ha costruito la più grande rete di trading di diamanti, RapNet, ha riferito che un amico miliardario ha recentemente acquistato 100 diamanti da 1 carato l’uno e li ha inanellati in una lunga collana stile anni Venti. In questo modo, ha spiegato, può spostare 10 milioni di dollari da una parte all’altra del mondo semplicemente facendoli indossare alla moglie. «L’oro farebbe scattare i metal detector dell’aeroporto. E girare con troppi contanti è difficile, sono ingombranti», ha spiegato, «ma un anello o una collana e non hanno problemi a passare la dogana». Insomma, i gioielli come bene rifugio e da tasca. Lo conferma Judith Price, presidente dell’americano National Jewelry Institute: «La gente vuole avere la possibilità di muoversi velocemente. Non puoi farlo con un Rodin infilato sotto il braccio, ma un piccolo gioiello può semplicemente essere riposto in tasca».

Investimento a medio termine. I prezzi dei diamanti sembrano salire costantemente. Il mese scorso, racconta sempre il «Wall Street Journal», il prezzo medio richiesto tra intermediari per un diamante di 1 carato è stato di circa 10.500 dollari. Con una  crescita del 31% rispetto a sei anni fa, rileva il RapNet Diamante Index, che traccia i prezzi tra 12mila concessionari di gemme di tutto il mondo. Nello stesso periodo (sei anni), l’indice di Borsa Standard & Poor 500 è aumentato del 14%.

Re e regina. L’idea che i gioielli siano un patrimonio da accumulare non è nuova. Il faraone Tutankhamen fu sepolto con la sua collezione, Enrico VIII istruì i suoi gioiellieri per far apporre le sue iniziali su quasi ogni ninnolo che indossasse. Oggi alcuni regnanti sono ancora considerati gli acquirenti migliori di gioielli, in particolare il sultano del Brunei e l’Emiro del Qatar. Ma la differenza è che oggi  sono gli investitori a dominare il mercato della gioielleria, e i loro gusti e le abitudini determinano i prezzi. In Cina, i grandi magnati desiderano soprattutto diamanti D, cioè perfetti, privi di difetti, bianchi e trasparenti. Li voglio piccoli, piuttosto, ma senza la minima imperfezione. Invece, nel resto del mondo le dimensioni contano: Sotheby ha appena venduto un diamante bianco a forma di pera da 75 carati per 14,2 milioni dollari. Il venditore lo aveva pagato 4,3 milioni dollari nel 2001, con guadagno del 230%. I collezionisti cinesi sono anche pronti a spendere parecchio per i diamanti nei rari toni del rosa e del blu.

Anche le perle. Non ci sono solo i diamanti. India e Medio Oriente sono più attratti dalle perle naturali, una rincorsa che ha preso il via nel 2007, quando due fili di perle che furono del Maharajah di Baroda sono stati venduti per 7,1 milioni di dollari, ben al di sopra del 6mila dollari della stima iniziale. E a Ginevra un uomo ha pagato a Christie di 4,5 milioni dollari per un ornamento da turbante con smeraldi, chiamato sarpej, stimato per 800mila dollari.

Dal quadro al gioiello. Ci sono poi molti collezionisti di arte che diversificano: meno quadri e più gioielli. Il settore sta registrando un afflusso di appassionati di arte contemporanea che comprano gemme e gioielli anche per compensare il rischio legato ai loro più recenti acquisti di pezzi d’arte. Peter Brant, per esempio, l’industriale-editore che raccoglie Andy Warhol e Urs Fischer, acquista a Parigi pezzi stravaganti di gioielleria del designer Joel Arthur Rosenthal, noto come Jar, e ha anche fatto suoi anche un paio di diamanti a Londra dal gioielliere Laurence Graff. Il finanziere greco Dimitri Mavrommatis, che raccoglie porcellane di Sèvres, dipinti impressionisti e arte contemporanea, ha confessato di aver messo assieme una «fantastica collezione di pietre» negli ultimi dieci anni, tra cui diamanti rosa, blu e gialli, oltre a zaffiri del Kashmir. Il suo pezzo migliore è un rubino da 8,6 carati chiamato Graff Ruby, perché Graff l’aveva pagato da Christie 3,6 milioni dollari nel 2006. Mavrommatis ha comprato il rubino dal gioielliere londinese un anno dopo e che ora potrebbe probabilmente rivenderlo per quasi 10 milioni. Quando François Curiel, specialista di Christie, ha iniziato la vendita di gioielli, 40 anni fa, i suoi cataloghi erano in bianco e nero, e raramente si mostravano i pezzi prima della vendita. Ora le case d’asta stanno facendo tutto il possibile per apparire accessibili ai novizi.

Acquisti con stile. Non solo gemme o pezzi unici: c’è chi punta a raccogliere gioielli in una collezione che abbia un preciso stile. Per esempio, il collezionista di Boston Fred Sharf raccoglie pezzi in stile anni Cinquanta disegnati da Van Cleef, ma ha ultimamente iniziato a comprare pezzi «retro» con pietre più ,ordinarie come il citrino, realizzati durante la Depressione e la Seconda Guerra Mondiale. Insomma, le possibilità di investire in gioielli sono tante: se avete qualche qualche milione di euro da parte, pensateci. Federico Graglia

 

The Wall Street Journal has published days ago an extensive article about jewellery. The largest newspaper in the world economic descrive the Christie’s auction, whith the pink diamond sold to an international collector for $ 39.3 million. And Sotheby’s, tells the newspaper, sold a pink diamond even three years ago to $ 46 million, more than has ever been paid for a painting by Camille Pissarro and Paul Gauguin. In short: a diamond, big, can be a most valuable investment of a painting by a famous painter.

 

Bomba oro

[wzslider]Messaggio agli investitori: e se il prezzo dell’oro scendesse ancora? Anzi, se continuasse a calare ancora per molto? Secondo alcuni analisti il metallo giallo potrebbe aver imboccato una fase «bear», cioè orso, cioè ribassista. Significa che la discesa dell’ultimo anno non è (o sarebbe) un fatto momentaneo, una correzione del prezzo dopo anni di salita ma, al contrario, una tendenza di lungo periodo.  Il «bear market», come dicono i tecnici della finanza, sarebbe dimostrato dai ribassi del 20% rispetto ai picchi di prezzo. Sia per oro che per l’argento, insomma, tempi cupi per chi ha già acquistato, mentre periodo favorevole per chi vuole ancora investire in lingotti e monete. O, naturalmente, gioielli, perché sul medio periodo anche l’oro utilizzato per la gioielleria dovrebbe scendere un po’ (ma  non subito). Le quotazioni di oro e argento sono arretrate rispettivamente a circa 1.540 dollari l’oncia, il minimo dallo scorso maggio, e a 26 dollari, minimo da luglio. Per il lingotto la discesa del 20% si paragona al record del settembre 2011, quando vennero superati 1.920 dollari l’oncia. Gfms, una società di consulenza specializzata (e molto quotata nell’ambiente),sostiene addirittura che dopo oltre dieci anni di corsa al rialzo si profili un altro decennio (o quasi) di ribasso. Un po’ meno pessimismo sull’argento: il calo potrebbero essere più breve, anche perché è visto molto meno come bene rifugio. Sul calo potrebbero influire diversi fattori: il bisogno di qualche banca centrale di vendere oro e, soprattutto, la convinzione che non siamo alla vigilia di clamorosi crack finanziari, come si temeva fino a un anno e mezzo fa. Quindi dobbiamo aspettarci una lenta ma ininterrotta discesa del metallo giallo? Neppure questo: l’oro potrebbe avere quest’anno qualche colpo di coda e salire verso quota 1.850 dollari, specialmente se l’euro tornerà in crisi. Ma si tratterebbe comunque, secondo gli esperti, di una fiammata momentanea. Perché il vero ciclo ribassista comincerà verso la fine del 2013 o più probabilmente nel 2014. Insomma, vedremo se le previsioni sono azzeccate. Di certo, comunque, c’è che l’oro potrà scendere di prezzo, ma non calerà il suo fascino. Federico Graglia

Message to investors: and if the gold price falls again? Indeed, if it continues to decline for much longer? According to some analysts the yellow metal may have taken a step bearish. Means that the descent of the last year is not (or would be) a momentary fact, a price correction after years of uphill but, on the contrary, a long-term trend.

 

È l’ora dell’argento?

[wzslider]Se avete gioielli in argento o avete soldi da investire state bene attenti al valore di questo metallo. L’argento è dopo l’oro, il più seguito. E, nonostante la corsa delle quotazioni, il Credit Suisse ha alzato le sue previsioni sui prezzi dell’oro e dell’argento sia per il 2013 che per il 2014. Per la banca svizzera, insomma, il metallo giallo e quello bianco potrebbero vedere quotazioni in rialzo. Conviene quindi correre a investire sull’argento? Calma, fate un bel sospiro e guardate la quotazione espressa in questo grafico (è relativa alla mattina di mercoledì 27 marzo): la linea in verde che va a picco mostra una discesa precipitosa del valore dell’argento. Segno che chi vuole puntare i propri risparmi sul silver deve pensarci bene e, come minimo, non soffrire di cuore per gli sbalzi improvvisi delle quotazioni. Per esempio, nell’aprile del 2011 il prezzo dell’argento ha raggiunto un massimo storico di 49,79 l’oncia. Oggi siamo poco più della metà. Eppure, l’argento continua ad attirare risparmiatori, tanto che nei mesi scorsi la Zecca Usa ha messo sul mercato tutte le monete American Eagle 2013 coniate. Secondo il citato Credit Suisse, i metalli preziosi beneficeranno dei timori legati a un possibile declassamento degli Usa da parte di Moody’s e della domanda da parte di Cina e India. Che fare? Per non sbagliare, l’acquisto di un gioiello di argento potrebbe essere un’idea. Preziosa. Federico Graglia

Credit Suisse raised its forecasts for gold and silver prices both for 2013 and for 2014. For the Swiss bank, in short, the yellow metal and white could see rising prices.

Report: è ora di tornare a comprare oro?

[wzslider]È il caso di comprare oro? Sotto forma di gioielli, di lingotti o di prodotti finanziari legati al valore del metallo giallo, come i fondi Etf? Con i prezzi dell’oro fermi o addirittura in calo nelle ultime settimane, gli investitori non sanno che pesci pigliare. Nel 2011 l’oro è salito sopra i 1.900 dollari l’oncia. Ma ora è scambiato sotto quota 1.600 dollari. Chi ha comprato due anni fa, insomma, non ha fatto un buon affare, anche se c’era chi pronosticava che l’oro avrebbe raggiunto i 2.500 dollari l’oncia. Nel solo ultimo mese, i prezzi dell’oro sono scivolati circa del 7 per cento. Però se si considerano gli ultimi cinque anni l’oro è ancora in crescita del 67 per cento. Il calo dei prezzi, comunque, ha alla base una serie di cause. Per cominciare, gli investitori stanno lentamente riguadagnando la fiducia nel mercato azionario e quindi hanno spostato i loro soldi sulle Borse. I prezzi dell’oro, al contrario, tendono ad aumentare quando gli investitori hanno una visione ribassista. Nel frattempo, chi investite sull’oro si è preoccupato per le politiche monetarie della Federal Reserve: per quanto tempo resteranno in vigore? Mah. Per ora la Fed (la banca centrale Usa) ha mantenuto i tassi di interesse vicino allo zero e ha contribuito così ad alimentare l’esplosione dei prezzi dell’oro. Tuttavia, la prospettiva di un eventuale inasprimento della politica monetaria (tassi in salita) ha creato incertezza sul mercato. Da qui il ribasso dei prezzi. Secondo Adrian Day, amministratore delegato di Asset Management (società di investimento degli Stati Uniti), è ottimista: «Non ci sarà alcun inasprimento significativo in qualunque momento presto», dice a proposito della politica monetaria della Federal reserve. Inoltre, incombe un supertaglio della spesa pubblica Usa (tecnicamente è il sequester) e se il Congresso americano non riesce a evitarlo, per il mercato azionario potrebbe essere un colpo. E questo, a sua volta, può aumentare i prezzi dell’oro. Secondo Morningstar, società di analisi americana, è «difficile fare previsioni a breve termine» circa i prezzi dell’oro, ma alcune delle migliori opportunità per investire sono le piccole aziende di estrazione mineraria. Come esempi Yamana Gold e Eldorado Gold». Insomma, gli amanti del rischio, invece di acquistare monete d’oro o lingotti possono puntare sulle società che gestiscono le miniere. In conclusione: anche se le prospettive a lungo termine per i prezzi dell’oro rimangono poco chiari, gli analisti mettono in guardia chi punta il dito sul recente calo. Meglio stare all’erta, magari leggendo i report su Gioiellis.com. Federico Graglia