Un libro sul geniale designer James Taffin de Givenchy: 300 immagini di gioielli fuori dal comune.
È difficile che un libro possa essere lo specchio di una persona. Anche le biografie, inevitabilmente, non fotografano esattamente quello che è l’aspetto e il carattere del soggetto di cui parlano. Un libro illustrato, però, ha qualche vantaggio: lascia all’occhio di chi lo sfoglia il giudizio e riduce le descrizioni scritte al minimo. È il caso di Taffin, libro scritto da James Taffin de Givenchy assieme alla giornalista Stephanie LaCava (Rizzoli Usa, 115 dollari o 118 euro su Amazon, 413 pagine per 4,1 chilogrammi). Il libro raccoglie i 20 anni di carriera del designer nipote di Hubert de Givenchy, fondatore della casa di moda e cosmetici. Invece di occuparsi di profumi o vestiti, Taffin ha studiato al Fashion Institute of Technology di New York, e poi da Christie’s, nel reparto gioielli. Dopo le aste, è andato ha lavorare da Verdura, brand che ha ereditato anche i disegni di Suzanne Belperron. Ma un altro dei suoi miti è Jar. Nel 1996 ha fondato la propria Maison, a New York, con l’idea di produrre gioielli degni dei suoi modelli creativi. Il libro raccoglie oltre 300 immagini delle più grandi opere di Taffin, con disegni, immagini dell’atelier e dello stilista. Un designer che ha saputo unire i materiali più preziosi con scelte sorprendenti, come il metallo di un mitra militare, legno e ceramica. E che ora è immortalato sulle pagine di un libro. Federico Graglia
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