Nemesi: da Arezzo la produzione di gioielli composti da una miriade di fili d’oro.
A quale vendetta pensavano i sei fratelli Boldi quando, nel 1993, hanno fondato Nemesi? All’azienda di gioielleria di Arezzo, chissà con quale intento, è stato assegnato il nome di una dea greca della giustizia, ma punitrice ed eccessiva, capace di scombussolare l’universo. Per fortuna la produzione di Nemesi, oggi guidata da Simone Boldi, non turba nessuno. Intanto, perché buona parte della sua produzione è commercializzata con le etichette di altre Maison. E, poi, perché la produzione di gioielli del suo brand, Nemesioro, è piuttosto delicata: intrecci di fili d’oro che formano superfici tra pieni e vuoti, nella tradizione del ricamo, ma in versione random. Nella collezione Segni, per esempio, i fili del nobile metallo compongono orecchini, anelli, bracciali e pendenti, in alcuni casi anche con l’aggiunta di piccole pietre preziose, come i rubini. Recentemente all’oro giallo si è aggiunta anche la lavorazione con l’oro bianco, a creare matasse di colori contrastanti. Alessia Mongrando