Buccellati venduta al gruppo cinese Gansu Gangtai dal fondo Clessidra della famiglia Pesenti.
Fondato nel 1919 a Milano dal marchigiano Mario Buccellati, quello che è uno dei più grandi marchi della gioielleria italiana si avvia verso Shanghai. Buccellati diventa cinese: proprio alla vigilia di Natale 2016 arriva la notizia che la Maison di gioielleria sarà acquistata per 270 milioni di euro da Gansu Gangtai, gruppo specializzato nella vendita al dettaglio di gioielli, anche online, e che possiede una società mineraria. Ma non pensiate che sia un ricchissimo colosso: nell’ultimo trimestre ha annunciato 377 milioni di fatturato, con solo 5,9 milioni di utile. Insomma, grande sì, ma non irresistibile.
A vendere ai cinesi è il fondo di private equity Clessidra, fondato dall’ex manager Fininvest Claudio Sposito, scomparso a gennaio. Il fondo controlla il 67% di Buccellati, mentre il resto è in mano alla famiglia del fondatore. Clessidra è stata acquistata nel frattempo dal gruppo Pesenti, che a sua volta ha venduto Italcementi ai tedeschi del gruppo Heidelberg. E Carlo Pesenti non è interessato al mondo del lusso. Prima ha cercato di vendere Buccellati in Svizzera, al gruppo Richemont (ne abbiamo parlato qui). Poi, sfumata la firma della cessione, ha quindi trovato i cinesi Gansu Gangtai Holdings. Insomma, pare che gli italiani non sappiano costruire un gruppo con tanti marchi di lusso, come aveva tentato di fare l’ex ad di Bulgari (finita ai francesi di Lvmh), Francesco Trapani, che era entrato in Clessidra con questo obiettivo. Oltre a Bulgari sono diventate francesi Pomellato e Stroili, solo per restare nel mondo della gioielleria. Ora Buccellati. Federico Graglia
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