Nadja Swarovski e il poster di «Giulietta e Romeo»

Nadja Swarovski: io e il cinema

Parla Nadja Swarovski, presidente del gruppo austriaco specializzato in cristalli e maison che sforna ogni anno centinaia di bijoux. Non solo. Swarovski fornisce a decine di altri produttori i luccicanti elementi che compongono bracciali, orecchini e collane. Nadja Swarovski ha rilasciato al mensile Style un’intervista che gioiellis.com riporta qui di seguito. Eccola.

«È cresciuta con le favole. A differenza delle altre bambine, quelle per Nadja erano storie vere. La mamma le rimboccava le coperte nella casa di Wattens, in Austria, raccontandole dell’antenato, Daniel Swarovski, che impreziosì gli abiti della regina Vittoria con i cristalli. E di come il nonno avesse studiato, con Christian Dior, un modo per «riprodurre» un’aurora boreale, attraverso quei pezzi luccicanti. Gambe lunghe e chioma bionda (sposata con un manager, Rupert Adams, e tre volte madre), non meraviglia che sia stata proprio lei a trasformare il serio business degli Swarovski in un impero di bellezza e tecnologia.

Padre tedesco e madre americana, è cresciuta in una cittadina vicina alla fabbrica. Università a Dallas a studiare Storia dell’arte; da lì alle gallerie di New York il passo è breve. Nel 1995 vola a Hong Kong per seguire l’azienda di famiglia (oggi è membro del Comitato esecutivo di Swarovski e Presidente del Comitato direttivo dell’omonima Fondazione). Poi l’intuizione: aprire sofisticati showroom per ispirare i visitatori a esplorare le infinite possibilità del prodotto. Le vendite si impennano; Alexander McQueen usa i cristalli in una collezione e l’azienda torna al centro della moda. E del cinema: la Swarovski Entertainment (casa di produzione di cui Nadja è presidente) firma la prima produzione con Romeo & Giulietta sceneggiata dal premio Oscar Julian Fellowes, autore di Downton Abbey e amico di famiglia.

Nadja Svarovski
Nadja Svarovski

Perché ha deciso di investire nel cinema? 

Sono una donna d’affari, seguo la teoria per cui il fallimento non è un’opzione. Guardo ai profitti, m’interessa un collegamento tra i film e i prodotti dell’azienda, che siano lampadari, gioielli o abiti.

Aveva già collaborato a successi come Skyfall e Il grande Gatsby, ma ora… 

Ho aspettato a lungo a produrre un film col mio nome, finché non è arrivato Romeo & Giulietta. L’amore è un soggetto positivo, in linea con i miei valori, ho fatto anche un accordo con Disney per lavorare su Cenerentola: ha presente quelle scarpette di cristallo… (ride)?

Che significato ha «business woman» per lei? 

Ho sentito Damian Lewis (uno degli attori nel film) dire «qualsiasi cosa fai, se ha un forte significato per te, diverrà meravigliosa». Questo è il business secondo me. È più facile fare un lavoro di cui si è appassionati che sceglierne uno solo per far soldi.

Ama rischiare, con il denaro? 

Si dice che solo due film su dieci abbiano successo; preferisco non esagerare: non ho abbastanza esperienza. Perciò ho optato per una coproduzione, ma non mi è piaciuto. Ciò che ho fatto in azienda, dalle scelte creative alle strategie, è sempre stata una mia decisione. Voglio il controllo totale.

E quando non lo ha? 

È frustrante, devi saper comunicare con un mucchio di persone che ti ruotano intorno. A Hollywood, ad esempio, le decisioni attendono il consenso generale, devi sperare nel risultato finale migliore.

Nadja Swarovski assieme alla designer israeliana Dori Csengeri
Nadja Swarovski assieme alla designer israeliana Dori Csengeri

Cos’ha trovato a Los Angeles di inaspettato? 

Il cinema è un mondo in cui devi leggere tra le righe; io sono molto più diretta e trasparente nel muovermi.

Gira voce che il prossimo film che produrrà sarà scritto dal premio Oscar David Seidler e racconterà il mondo della moda. 

Quello che vedo da anni è la fatica che fanno gli stilisti: la maggior parte delle persone non se la immagina. Quando le mie amiche dicono «voglio venire alla sfilata con te», non hanno idea di quanto diano sui nervi… Il film sarà ambientato in Inghilterra in un momento di rivoluzione della moda in cui i designer hanno iniziato a esser apprezzati davvero.

Lo store Swarovski a Ginza, Tokyo
Lo store Swarovski a Ginza, Tokyo

Lei è vicina ai giovani stilisti inglesi… 

Ho iniziato a lavorare con Alexander McQueen quando non si sapeva chi fosse, guardare l’evoluzione che ha avuto mi spinge a sostenere giovani come Christopher Kane, Jonathan Saunders, Holly Fulton e potrei andare avanti. In Europa e in America le grandi griffe hanno dominato, ma la competizione aiuterà…

Quanti lampadari di cristallo ha in casa? 

Solo due (ride): uno verde; l’altro rosa e blu. Quando guardo il sole che li colpisce creando un arcobaleno, dimentico di essere a Londra…

Bracciale Swarovski
Bracciale Swarovski

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