Novità in arrivo da Mitsuo Kaji, l’artista della gioielleria giapponese.
Per il 2017 Mitsuo Kaji ha pronta una nuova linea di gioielli che unisce la cultura orientale e quella occidentale, che si combinano in miniature di smalto francese e lacca giapponese tradizionale. E presto, annuncia, lancerà una nuova linea di giade, uniche per numero di varietà e di colori.
Non tutti, in Occidente, conoscono la geniale capacità di questo artista del gioiello. Che parte da un concetto chiaro: «I gioielli che sono amati continueranno a brillare per più di 100 anni». Insomma, gioielli (ma definirli solo così è riduttivo) capaci di resistere al tempo grazie alla loro bellezza, come un quadro o una scultura.
Per arrivare a creare pezzi così fuori del comune, Mitsuo Kaji ha organizzato un doppio incrocio: Oriente e Occidente, Antico e Moderno. Il risultato è uno stile originale ed elaborato ma, ahimè, anche una produzione centellinata. Lui, in ogni caso, non ha intenzione di rinunciare a questo modo di intendere i gioielli. Anzi, lui stesso è un collezionista di gioielli antichi giapponesi, secondo lui troppo poco noti al grande pubblico. Un idealista? Un filosofo zen? Un monaco dell’arte orafa? Niente di tutto questo: nel 1964 Mitsuo era un cantante pop e ha anche inciso dischi di successo. Ma, su richiesta del padre, che aveva una gioielleria-orologeria a Osaka, si è ritirato dal mondo musicale e ha iniziato a occuparsi dell’attività di famiglia. La chiave del cambiamento è stato il diploma al Gia, negli Stati Uniti, a cui ha aggiunto la specializzazione in Emaux, smalti. Così dal successo nel pop giapponese Mitsuo Kaji ha trovato il successo nell’arte della gioielleria. Giulia Netrese
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