Boucheron, la Jodhpur Necklace
Collezione Bleu de Jodhpur, collana Jodhpur

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La fortezza nel deserto, il fiore di loto e il mandhi

È come un talismano il pendente della collana Nagaur, che si ispira alla città fortezza che sorge nel deserto del Thar. Un cristallo di rocca decorato di diamanti come i fiori del deserto che sono disposti intorno a una fontana con al centro un diamante taglio cuscino da 2 carati. L’avorio dello sfondo è dato dai granelli di sabbia del deserto. Ma la vera simbologia sono le perle: Jodhpur si rifà alla tradizione orafa Moghul e anche Nagaur riprende lo stile dei gioielli cerimoniali dei Maharaja,  con un richiamo potente all’induismo. Infatti, i fili della collana, composti da perle annodate a una a una e intervallate da cerchietti d’oro e diamanti o semplicemente d’oro, sono sette, un numero sacro la cui etimologia risale a saptan, che in sanscrito significa pluralità di mondi, un concetto alla base dell’universo Indù:  7 le sfere della terra, 7 i mari, 7 gli stati di coscienza,  7 le energie sottili.

Blue de Jhodpur, collana Nagaur
Blue de Jodhpur, collana Nagaur con perle, cristallo di rocca e un diamante centrale taglio cuscino da 2 carati

Dai marmi delle mura esterne agli stili pittorici delle sale interne dei palazzi: Fleur de Lotus raffigura uno dei fiori simbolo dell’India, ma è anche uno dei soggetti preferiti di uno stile pittorico battezzato Giardini e Cosmo che ha avuto origine a Jodhpur ed è rimasto in voga dal 17 al 19° secolo. È l’unica collana in oro rosa, e ha una tormalina rosa intenso centrale da cui partono i petali in pavé di granati, spessartite, rubellite e diamanti, in una gradazione di toni dorati, pesca, arancio e lampone.

Collezione Bleu de Jodhpur, collana Fleur de Lotus in oro rosa con tormalina, granti, spessartiti e rubellite
Collezione Bleu de Jodhpur, collana Fleur de Lotus in oro rosa con tormalina, granti, spessartiti e rubellite

Dai contrasti di colori all’opulenza di luce, pura. La parure Mehndi, il cui valore si aggira intorno ai 580 mila euro, si ispira alla tecnica del tatuaggio temporaneo eseguito con henné e allo stesso tempo celebra le donne Rajput, anche questa parola di derivazione sanscrita,ossia raja-putra e significa letteralmente figlio di re o principe, in questo caso le figlie o le mogli con i loro gioielli. Qualcosa di effimero come il tatuaggio è reso eterno dall’oro e dai diamanti lavorati in un ricamo che riprende sia il motivo Pasley sia la forma dell’aigrette, la spilla con la piuma o il ciuffo tanto di moda negli anni 20′. Qui è realizzata come una collana ampia nelle dimensioni, ma leggera come una piuma, grazie alla delicata lavorazione a traforo e si alleggerisce ancora di più staccandone una parte e indossandola come spilla. Questi sono i primi gioielli presentati nella settimana dell’alta moda a Parigi, ma la collezione Bleu de Jodhpur è molto più  vasta: oltre 105 i disegni creati e 60 i pezzi che saranno svelati nei prossimi giorni. D’altra parte, l’India è sconfinata. M.d.B.

Collezione Bleu de Jodhpur, parure Mehndi in oro bianco e diamanti
Collezione Bleu de Jodhpur, parure Mehndi in oro bianco e diamanti
Claire Choisne e il Maharaja di Jodhpur, Sua Altezza Gajsingh II
Claire Choisne e il Maharaja di Jodhpur, Sua Altezza Gajsingh II

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